Seppur la casa coreana Samsung ha spesso mantenuto una politica “annuale” sul rilascio degli smartphone con un modello di punta (fatta eccezione del Galaxy s4 e Galaxy s4 Active), le cose stanno radicalmente cambiando soprattutto nel settore tablet della multinazionale. La politica di “continua immissione del mercato” di dispositivi smart è oggettivamente aumentata negli ultimi tempi, riuscendo a battere lo stile simile di Sony che adottò per la gamma Xperia qualche anno fa. Ma procediamo in ordine cronologico. A partire dal trimestre estivo, samsung aveva presentato la versione mini del Note 10.1 (sul mercato da ormai un anno) : Galaxy Note 8.0. Qualche mese più tardi la nuova gamma tab ha raggiunto la numerazione 3 e, fino a qui, nulla di troppo eclatante. Nel mese di ottobre arriva il successore del Galaxy Note 10.1 denominato semplicemente 2014 edition, con le stesse freatures del gemello phablet Note 3 presentato allo stesso evento, con un semi abbandono del Galaxy Note 8 uscito in estate (aggiornamento ufficiale 4.2.2 ricevuto circa 1 un anno dopo l’acquisto, ma che non porta nessuna delle novità della touchwiz presenti sui nuovi modelli). Tuttavia, da novembre scorso il rilascio sempre più vicino di modelli top gamma è sempre più marcato, con l’annuncio nel mese di gennaio dei Galaxy Tab Pro in ben 4 varianti (tra cui una variante Note Pro da 12 pollici, che rende già obsoleta la 2014 edition presentata lo scorso ottobre). In aprile sono già in arrivo i successori della gamma tab 3, i galaxy tab 4 che, anche qui, sono tre varianti migliorati dei modelli presentati poco prima del trimestre estivo. Ed infine, quest’oggi, la scoperta da sammobile della gamma Galaxy Tab S lascia leggermente l’amaro in bocca per molti consumatori. Seppur le specifiche tecniche sono da top gamma, c’era veramente bisogno dell’arrivo di ancora tre nuovi modelli che rendono, praticamente, già obsoleta la gamma di Galaxy Tab Pro presentata lo scorso gennaio ? Le caratteristiche infatti sono praticamente le stesse della gamma pro (eccezion fatta del Galaxy Note Pro che può vantare la presenza della SPen), con l’unica differenza che risiede nella tipologia dello schermo : Super Amoled WQXGA, e un sensore di impronte digitali analogo al nuovo Galaxy S5. Per il resto delle caratteristiche quali la ram, la CPU, la GPU e via dicendo siamo in linea con i predecessori recentemente annunciati.
Noi non ci permettiamo di giudicare una simile politica, visto che Samsung in fondo non è l’unica (come già accennato : Sony con gli Xperia due anni fa aveva raggiunto uno stile simile, o anche Asus con i continui successori dei padfone, continue migliori varianti della gamma TF, e via dicendo). Ma, facendo un paio di conti, ha battuto qualsiasi politica di distribuzione simile adottata dalle concorrenti. Se è vero che molti dispositivi permetteranno di differenziare l’offerta aumentando gli introiti dell’azienda, l’esperienza utente (mal ottimizzazione della Touchwiz UX, Touchwiz Modern UX e via dicendo) nonché il supporto software rischia di svanire molto facilmente, abbandonando i dispositivi a loro stessi già a partire dall’acquisto. Restate connessi con noi per le caratteristiche della versione prime (migliorata) del Galaxy S5, che verrà presentato verosimilmente tra qualche mese, probabilmente accompagnato dall’arrivo ufficiale della serie Tab S.
