Fire Emblem Awakening

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Dopo una lunga attesa di circa un anno, finalmente arriva anche per il vecchio continente uno degli strategici a turni più apprezzati nel mondo videoludico. Fire Emblem, nato inizialmente su NES negli anni 90, torna a galoppare in occidente per la portatile 3D di Nintendo in un nuovo ed emozionante capitolo. Sviluppato interamente da Intelligent System, sviluppatori dietro ai brand più famosi come Paper Mario e Pullblox, è stata in grado di mantenere la stessa formula del passato offrendo un genere strategico a turni con una larga scala di elementi RGP a tema giapponese, migliorandone ancora una volta i vari aspetti. Dopo il più che soddisfacente Luigi’s Mansion 2 (molto ben accolto dalla critica mondiale), l’arrivo di Fire Emblem non fa che affermare la buona qualità dei titoli first party Nintendo e quanto la casa di Kyoto stia sfornando titoli Killer Application first party per la sua inarrestabile portatile.

Un Re pazzo e morti viventi

Fire-Emblem-AwakeningMolti si chiederanno se gli avvenimenti saranno direttamente collegati con i precedenti titoli, fortunatamente possiamo dirvi di no. La trama di Awakening è assestante e non rappresenta un sequel dei capitoli precedenti, seppur durante le ore di gioco si notano parecchi elementi narrativi che si riferiscono ai precedenti capitoli di Fire Emblem, sicuramente molto apprezzati dai più nostalgici della serie.

In questo capitolo la vicenda è incentrata sul giovane Chrom, capitano e condottiero del regno di Ylisse nonché principe della casata reale, in cui si ritrova a fronteggiare le forze malvagie che cercano di turbare la pace del suo regno. Da una parte ci ritroveremo catapultati in una vera controversia bellica, caratterizzata da una guerra contro un regno confinante governato da un re violento senza il minimo buon senso. Dall’altra dovremmo fronteggiare i problematici mostri apparsi misteriosamente nel regno di Ylisse caratterizzati da una corporatura simil non-morti denominati, appunto, i risorti. De facto impersoneremo nel corso dell’avventura non direttamente Chrom, ma uno stratega, dal passato misterioso e controverso, che potremmo personalizzare prima di cominciare il gioco e, a seconda degli attributi e le preferenze scelte, determineremo la classe iniziale. Avremmo quindi l’obbligo di comandare, a fianco di Chrom, l’esercito di “pastori” incaricato a preservare la pace e risolvere i problemi del regno in questione.

Il tutto richiederà minimo una 30ina d’ore di gioco fino anche un’ottantina se non oltre, per completare la missione principale (divisa in capitoli) e le varie missioni secondarie. I nuovi elementi di Fire Emblem richiederanno parecchie ore di gioco per riuscire a formare un esercito in grado di fronteggiare ogni singola difficoltà.

Carta, sasso, forbice…

chrom-blocked-fire-emblem-awakening-2…Spada vince su ascia, ascia vince su lancia, lancia vince su spada, questo è il sistema base che fin dai primi capitoli caratterizza i combattimenti di Fire Emblem nel suo insieme. Sistema che rimane praticamente immutato, se non addirittura migliorato nel suo insieme. Ma queste tre armi non sono le uniche presenti nel gioco, ricordiamo che Fire Emblem, essendo un gioco di ruolo fantasy giapponese, non dimentica i maghi : deboli lottatori nel corpo a corpo ma dalle abilità magiche devastanti. Oppure i comuni chierici (magi bianchi, o gli Healer) fondamentali per curare e proteggere i nostri compagni, gli arcieri in grado di attaccare a distanza e causare ingenti danni ai guerrreri che cavalcano creature volanti, e altro ancora. Un’insieme di personaggi e di abilità che permette di diversificare in maniera eccelsa tutte le truppe e lo stile di combattimento di ogni giocatore. Il tutto condito da una grande mappa divisa in quadratini a modo di scacchiera caratterizzata da un gameplay strategico a turni, dove saremmo chiamati a muovere ogni singola unità contro le forze nemiche.

Durante le sessioni di battaglia non saranno presenti solamente i combattimenti diretti tra le diverse unità, ma anche un’interazione sociale tra i diversi personaggi della truppa : come la possibilità di convincere un alleato (caratterizzato dal colore verde) a passare definitivamente dalla nostra parte, oppure intensificare le relazioni personali fra i vari membri. Relazioni personali che rappresentano un elemento fondamentale del gameplay proposto da Intelligent System. Prima di tutto l’opzione “duo”, che permette di unire due personaggi come un’unica entità, da cui l’unità principale che rappresenta il duetto guadagnerà dal compagno diversi punti bonus in attributi specifici (come l’elusione, i colpi critici, ecc…). Il secondo compagno avrà un ruolo “passivo” ma potrà anche lui essere soggetto un ruolo “attivo”, grazie alla possibilità concessa di attaccare o difendere durante le sessioni i combattimenti diretti col nemico con una maniera sussidiaria al compagno principale. Non necessariamente si dovrà disporre dell’opzione duo per avere un supporto secondario, infatti sarà sufficiente che una delle due unità si trovi adiacente all’altra per ottenere lo stesso effetto. Questo tipo di sostegno andrà ad aumentare il feeling tra le due unità, permettendo così (se di sesso opposto) di creare vere e proprie famiglie con tanto di pargoli da comandare. Non ci sarà un esercito di neonati sotto il nostro controllo ma, analogalmente a Pokémon, potremmo creare nuove unità che erediteranno le abilità e gli attributi dei genitori, permettendo così una totale customizzazione del nostro esercito personale.

fire-emblem-awakening-3ds-screenshot-of-battleDa non dimenticarsi inoltre della presenza di elementi RPG, primo fra tutti (oltre al sistema a turni) alle classi di ogni singolo personaggio. Quest’ultime specificheranno le armi che potremmo usare e la crescita specifica dei nostri attributi. Nel raggiungimento del livello 10 ogni personaggio potrà decidere, con l’ausilio del sigillo supremo, verso quale classe superiore indirizzarsi, in analogia dei classici sistemi presenti nei diversi RPG. Per rendere ancora più “custom” la crescita dei personaggi, il sigillo speciale permetterà di cambiare totalmente classe riportando al livello 1 il personaggio desiderato, ma con il vantaggio di possedere gli attributi guadagnati con la precedente specialità.

Il tutto permette di avere un sistema coerente, complesso ma anche efficace per creare un esercito diversificato e potente allo stesso tempo. Un sistema gestionale completo e strategico praticamente senza precedenti.

Un altro elemento che ha caratterizzato Fire Emblem nel corso di 25 anni è l’alto livello di difficoltà che lo diversifica dalle altre opere dello stesso genere. Prendiamo ad esempio il fatto della morte irreversibile di un’unità durante le battaglie con la conseguenza dell’impossibilità di ritornare in vita. Reiz (o la magia bianca “vita”) non sarà presente per risollevare un caduto K.O., e resterà tale senza permettere di riutilizzarlo in futuro. I più veterani conoscono bene lo stile in questione, l’alta difficoltà vuole che anche solo con un semplice errore tattico si può incappare nella sconfitta totale della battaglia…magari dopo 45 minuti di un’intensa partita nel cercare di completare la missione. Per fortuna Intelligent System ha deciso di andare incontro ai meno esperti, o a coloro che vogliono avvicinarsi a questo genere per la prima volta, permettendo ai caduti di resuscitare alla fine di ogni battaglia. Sarà quindi possibile all’inizio scegliere il livello di difficoltà che affronteremo durante le nostre sessioni di gioco :

– Facile : consiste nel permettere di resuscitare i morti alla fine di ogni battaglia

– Classica : immutata dai precedenti capitoli con morte irreversibile.

– Difficile : se siete masochisti questa opzione fa per voi, ma attenzione, nemmeno Dark Soul o Monster Hunter hanno una difficoltà simile.

Tutti con il 3DS per le strade!

Non mancano le opzioni come lo streetpass o lo spotpass, così come l’effetto 3D e gli annunciati vari DLC.

Per lo streetpass Intelligent System è stata in grado di sfruttare a dovere le peculiarità : in cui possiamo cimentarci in scambi di truppe per poi affrontarle liberamente (o considerarle come nostro alleato durante missioni), oppure, da un lato prettamente commerciale, un vero e proprio scambio di armi tramite gli empori. Possiamo tranquillamente affermare che siamo di fronte a una sorta di multiplayer indiretto, non necessariamente richiede la presenza fisica di due giocatori contemporaneamente.

Per quanto riguarda il multiplayer vero e proprio, l’unica pecca è la presenza della sola opzione in locale supportato solamente da missioni speciali che prevedono l’opzione. Se da una parte possiamo considerarlo un difetto del titolo, dall’altra si deve tenere presente le parecchie ore di gioco in single player. Inoltre la presenza di Streetpass e Spotpass va a colmare quest’assenza diretta di un multiplayer vero e proprio.

I DLC saranno un plus che andranno ad aumentare notevolmente la longevità del titolo. Potremmo scaricare nuove mappe, missioni, vecchi personaggi e via dicendo, per completare la nostra esperienza di gioco, sia gratuiti che a pagamento. Il tutto sfruttando lo spotpass per 3DS tramite il servizio Nintendo Network, inaugurato recentemente quest’estate.

Da 16bit alla grafica moderna.

Fire-Emblem-Awakening-Splash-Image2Un elemento che caratterizza Fire Emblem è il particolare stile grafico adottato. Da distinguere in due differenti angolazioni :

– La prima riguarda le mappe delle battaglie e nello spostamento della grande mappa tra le varie città/regioni. Quest’ultime verranno visualizzate in uno stile piuttosto retro che ricorda i primi giochi a 16 bit.

– Inversamente la situazione cambia radicalmente durante i combattimenti diretti con le altre unità, le conversazioni tra i personaggi e le varie cutscene nei momenti più importanti della trama. Durante l’attacco contro le unità nemiche, e analogalmente alla difesa contro di esse, visualizzeremo il tutto con uno stile grafico poligonale e spettacolare. Intelligent System permette inoltre di controllare a 360 gradi l’angolazione della visuale, con la possiblità di rallentarli, stopparli, visualizzarli in prima persona, cambiare la loro angolazione e via dicendo.

Le conversazioni dei personaggi durante le missioni, nonché le varie cutscene animate, rendono giustizia al capitolo. In fondo non c’era da stupirsi, visto che dietro alle quinte troviamo niente di meno che colui responsabile del design estetico dei personaggi di No More Heroes : l’artista Kozaki Yusuke.

Il tutto accompagnato da una colonna sonora sinfonica/orchestrale di un certo calibro e di alta qualità, riuscendo a coinvolgere pienamente il giocatore durante tutta la sessione di gioco.

Una Killer Application a suoni di spade

Per concludere non possiamo che essere molto soddisfatti di quest’ultimo capitolo Fire Emblem Awakening. La capacità di mantenere immutata lo stile della serie, aggiungendo o migliorando le peculiarità e il totale dei contenuti offerti, coinvolgendo il giocatore tale da non staccarsi per ore, la rende una vera e propria killer application a pieni effetti.

Per la prima volta nella serie di Fire Emblem, il target sembrerebbe indirizzato anche a coloro che non sono in grado di affrontare un livello di sfida troppo alto, e soprattutto permettere ai curiosi di avvicinarsi per la prima volta a uno dei brand storici di Nintendo.

Consigliatissimo a tutti e soprattutto, se siete amanti del genere strategico/JRPG, Fire Emblem sarà una piacevole sorpresa.

Per Joypad è un 5.75.

Scritto da : Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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