DmC – Devil May Cry Definitive Edition

Abbiamo tra le mani un’altra riedizione per console nextgen di un titolo già visto nel 2013. Si tratta di DmC – Devil May Cry, il reboot delle avventure di Dante che giunge a noi in edizione Definitive Edition su Xbox One e Playstation 4. Vi riproponiamo la nostra recensione originale debitamente aggiornata!

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La vita di Dante, fatta di spadoni e donnine nude, viene stravolta dall’arrivo dell’umana Kat, medium che lavora per tale Virgil. Kat è in grado di vedere Dante quando viene trascinato nel limbo, la dimensione demoniaca popolata da mostri di ogni genere, e di aiutarlo. Lo scopo ultimo sarà quello di togliere di mezzo Mundus, potente demone autoproclamatosi dio onnipotente. Mundus ha scelto di dominare il mondo tramite il debito, ovvero sottomettendo tutte le nazioni del mondo tramite il loro indebitamento (potremmo discutere su questa semplicistica visione dell’economia mondiale, ma non lasciamoci prendere la mano). Seconda arma nelle mani di Mundus è la Virility, bevanda energetica miracolosa che in realtà serve solo a soggiogare le deboli menti umane (e non vogliamo dirvi come la producono, anche se i fan di Futurama potrebbero avere un’idea piuttosto precisa…). La storia insomma ruota attorno al nostro Dante il quale, trovato finalmente uno scopo e un passato, deciderà di fare a fettine innumerevoli demoni allo scopo di salvare l’umanità.

Un po’ di rispetto per i classici!

DmC_Announcement_Screen_001_1418642205I fan di vecchia data di Dante non hanno tutti apprezzato il reboot occidentale di Devil May Cry. In effetti i cambiamenti sono molti rispetto a quanto fatto da britannici Ninja Theory. In effetti c’è ben poco del vecchio protagonista in quello nuovo, anche se potrete scegliere le sue fattezze a inizio partita. Meno serietà e più battute da bulletto, comprendiamo che il nuovo possa non piacere. Tuttavia DmC è godibile, perciò vediamo assieme perché.

Il sistema di combattimento rimane incentrato su lunghe combo effettuate con diverse armi da giostrarsi con precisione millimetrica. Dante ha a sua disposizione 8 armi diverse, tra cui due spadoni e le classiche pistole Ebony & Ivory. Negli scontri capiterà dunque sempre che dobbiate cambiare le armi a metà attacco, tramite la pressione dei trigger dorsali del vostro gamepad in modo da usare un’arma angelica e una demoniaca per effettuare il massimo dei danni. Gli scontri vengono resi più interessanti anche dal Devil Trigger, una modalità che porta Dante in uno stato di frenesia. Il Devil Trigger ci permette di fare combo ancora più devastanti e di recuperare preziosa energia vitale ma si esaurisce presto e va ricaricato. E migliore sarà la nostra performance, più saremo valutati meglio dal classico sistema a lettere. Ai livelli più semplici forse non sarà il vostro primo pensiero, ma una volta sbloccate le modalità più complesse fare tanti punti sarà sicuramente una delle vostre prime preoccupazioni.

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Negli scontri della versione originale avevamo notato la mancanza del lock su un nemico: Dante attaccava indiscriminatamente il demone verso cui eravamo rivolti senza concentrarsi su uno in particolare. Questo fatto sicuramente aumentava la dinamicità degli scontri, ma rendeva più difficile una eliminazione metodica dei nostri opponenti. Questo era particolarmente fastidioso quando eravamo chiamati a combattere diversi tipi di demoni differenti i quali, capiremo presto, vanno affrontati di preferenza con un ordine preciso in modo da eliminarli subendo meno danni possibili. Nella Definitive Edition il problema è stato risolto con un lock manuale, che facilita l’attacco di un demone singolo. Bene inteso, non avrete subito in tasca tutti gli strumenti adatti e dovrete guadagnarveli durante l’avventura. Non sono dimenticati nemmeno i potenziamenti, acquistabili tramite dei punti esperienza sbloccati durante le varie missioni. Tali migliorie possono essere applicate sia a Dante che alle sue armi durante il gioco, attraverso delle apposite statue, oppure a inizio livello. Esistono anche degli oggetti, ad esempio il teschio dorato oppure le stelle vitali, che possono essere acquistate. Insomma di pari passo con la crescita offensiva del nostro eroe avremo a che fare con demoni sempre più potenti. Bisogna dire, a lato nemici, che siamo rimasti un po’ delusi dalla relativa scarsità del bestiario. I demoni base sono pochini e vengono solo potenziati (da uno scudo per esempio) mano a mano che ci avviciniamo alla conclusione del gioco. Anche a livello boss di fine livello, sebbene i demoni presenti non siano malaccio, non abbiamo niente di che. Avremmo quasi preferito un paio di boss smargiassi in più. Ad ogni modo gli scontri sono divertenti e, specie in alcuni dialoghi, ci ritroveremo a sorridere per lo scambio di battute inutilmente volgare e cattivo. A lato design comunque siamo soddisfatti, con dei mostri ben differenziati e dei boss davvero curiosi. Lo stesso vale per Dante, Kat e Virgil i quali hanno goduto di un buon character design e di una realizzazione più che decorosa.

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Grafica e audio

Graficamente il titolo si avvale dell’Unreal Engine 3 e, sebbene non ci faccia gridare al miracolo, ottiene la nostra approvazione. Spesso e volentieri l’azione si svolgerà nel limbo, il quale miscela elementi del mondo vero a elementi demoniaci. Il livello attorno a noi dunque sarà a metà tra l’architettura umana e quella del mondo degli inferi. Aspettiamoci dunque esplosioni di palazzi, strade che si allungano, oggetti che sfidano le leggi di gravità e molto altro. Più avanti nel gioco poi saremo sorpresi da alcuni stage decisamente folli, in cui i Ninja Theory si sono davvero lasciati andare. Non vogliamo anticiparvi troppo, ma per stuzzicarvi sappiate che una serata in discoteca diventerà davvero molto movimentata! Il level design è dunque accurato, con zone difficilmente raggiungibili e che necessitano una seconda visita per essere esplorati a fondo. Effettivamente in DmC la nostra perizia nell’esplorazione metodica porterà sempre buoni frutti, con chiavi nascoste per sbloccare missioni speciali e altri utili power up. Gli sviluppatori hanno dunque fatto in modo di fornirvi le abilità per esplorare tutti i livelli solo una volta che abbiate quasi finito il gioco per la prima volta. Devil May Cry è completamente in italiano e il lavoro dei doppiatori è piacevole. Le musiche sono estremamente ganasse, con un sound decisamente metallaro che bene si sposa con il lavoro di spadoni di Dante.

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L’abbiamo già menzionato di sfuggita, ma il fattore rigiocabilità di DmC è piuttosto ben sfruttato. Una volta terminato infatti sbloccheremo diverse modalità difficili, tra cui una in cui moriremo al primo passo falso. Aggiungiamo, per dovere di completezza, che una delle difficoltà di DmC viene dall’imprecisa gestione della componente platform. Il gioco si divide infatti in sezioni di combattimento frenetico e altre in cui dobbiamo andare da un punto A ad un punto B. Avvalendoci dei poteri di Dante, dovremo superare abissi e saltare da piattaforme. Spesso però la scarsa manovrabilità del nostro mentre si trova a mezz’aria sarà più d’ostacolo che altro, facendoci perdere preziosa energia vitale. Nulla di troppo drammatico, ma impareremo presto a non lanciarci di fretta in questi frangenti e ad osservare meglio il nostro percorso. Siete avvisati!

La Definitive Edition

Che cosa giustifica l’acquisto di questa nuova edizione definitiva? Beh, prima di tutto se non avete giocato alla versione originale uscita nel 2013 questa potrebbe essere la vostra occasione di recuperare. A livello contenutistico troviamo bene inteso il gioco originale, il DLC Vergil’s Downfall e qualche skin per Dante. Apprezzabilissimo il lavoro svolto per cercare di venire in contro alle esigenze dei giocatori più hardcore, che ora possono cimentarsi nella difficoltà Hardcore, Gods Must Die e Must Style. DmC_Announcement_Screen_002_1418642206La prima è semplicemente una modalità difficile con nemici più impegnativi e un sistema di valutazione più punitivo. In Gods Must Die dovremo abbattere i nemici col devil trigger attivato e senza usare nessuna pozione curativa, una sfida davvero molto impegnativa. Must Style invece richiede al giocatore di essere costantemente ad una valutazione S per infliggere danni ai nemici. Insomma, se la modalità hardcore non è sufficiente per voi, troverete una bella gatta da pelare nelle altre due, specialmente in Gods Must Die. Ci ho provato e ho fatto una pessima figura! Nel pacchetto delle novità scopriamo anche una turbo mode che velocizza il gioco del 20% e un nuovo sistema di lock manuale sui nemici, visto che il vecchio sistema automatico non funzionava alla perfezione. A livello puramente tecnico non si notano cambiamenti sostanziali anche se il gioco ora gira a 1080p e 60 fps, rendendolo davvero fluido e definito. Il nuovo frame rate giova anche al gameplay, specialmente in modalità turbo, permettendo al giocatore di colpire in modo più preciso ed efficace. Per il resto la grafica è praticamente indistinguibile tra le versioni vecchie e nuove, con gli stessi modelli poligonali ed asset vari. Avremmo preferito qualcosina in più, visto che le console nextgen hanno decisamente molto potenziale in più rispetto a PS3 e Xbox 360.

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Concludiamo

DmC – Devil May Cry Definitive Edition non offre molto a livello puramente contenutistico ma cerca di venire incontro alle esigenze dei giocatori più esigenti con nuove modalità di difficoltà e di gameplay. I contenuti del gioco sono praticamente gli stessi della vecchia versione, tranne che qualche skin extra. Graficamente siamo un po’ sotto tono rispetto a quanto potremmo aspettarci su una console di nuova generazione. Il gioco rimane tuttavia godibile e divertente come in passato anche se non riesco pienamente a giustificare l’acquisto della Definitive se avete già terminato DmC un paio d’anni fa. A pensarci bene le nuove modalità avrebbero benissimo essere introdotte nel titolo originale con una patch! Come al solito nei casi di versioni remastered consiglio il gioco (anche caldamente) solo a coloro che non hanno giocato sulla scorsa generazione di console e ai fan davvero sfegatati di Dante, che in ogni caso hanno già sicuramente acquistato anche la Definitive Edition!

 

 
 

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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