Dirt Rally

I giochi di Rally su PC e console hanno una lunga storia. Molti hanno iniziato con V-Rally o Colin McRae Rally su PlayStation, o magari vi siete innamorati di giochi come Screamer Rally o Rally Championship 2000. Ma il tempo passa e moltissimi altri titoli sono arrivati. L’ultimo in ordine temporale è Dirt Rally che dopo essere uscito su PC a fine 2015 si appresta ad arrivare anche su console.

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Piccolo salto!

Il menu di Dirt Rally si avvicina moltissimo a quello che un vero fanatico del rally vorrebbe: carriera, campionati, eventi personalizzati. E basta. Niente orpelli, niente strane esibizioni, niente di superfluo. Nella carriera troviamo i campionati, gli eventi online e PvP, oltre che la possibilità di iscriverci a campionati personalizzati, gestire il nostro team e dare uno sguardo al nostro garage. Per cominciare la nostra partita può essere utile dare uno sguardo alla sezione tutorial che, tramite diversi video divisi per categoria, introduce il neofita al mondo delle corse su sterrato, con particolare attenzione all’atteggiamento del pilota. Una volta guardati i video che comunque non hanno una reale utilità di gioco (un conto è vedere un filmato, un altro è guidare noi stessi!) saremo più o meno pronti a partire. DiRT_Rally_Announce_10-823x436Il nostro cuore di rallisti ha saltato un colpo quando, iniziando la carriera, abbiamo dovuto scegliere per forza un’auto degli anni sessanta, facendoci iniziare una vera scalata verso l’alto old school! In seguito, dopo aver ingaggiato il capo meccanico (potremo ingaggiare fino a cinque ingegneri, tutti con abilità diverse) saremo pronti per intraprendere gli eventi del rally, hillclimb e rallycross. La scalata verso il successo si fa ovviamente vincendo le varie tappe. Dal primo campionato aperto fino ad arrivare ai master la via è lunga e costellata di sfide. Vincere non solo aumenterà la nostra fama personale ma servirà, in modo molto più terra a terra, a pagare il nostro staff di meccanici e per effettuare le riparazioni. Quest’ultime si possono fare solo ogni due tappe, obbligando il giocatore a trattare bene la vettura, evitando le famose curve di rimbalzo sulla portiera e tenendo un occhio di riguardo a ogni componente. Dirt Rally segna finalmente il ritorno di Codemasters alla tradizione dei giochi simulativi, o perlomeno più orientati alla simulazione che all’arcade ganasso in cui si è trasformato Colin McRae Rally quando è mutato in Dirt col suo codazzo di Ken Block vari. Un gioco particolare, sviluppato tenendo in particolare considerazione il feedback degli utenti e che ha un suo cuore tutto particolare. Cuore che pulsa con particolare vigore nella modalità rally tradizionale visto che per quanto riguarda le altre due modalità disponibili, la scelta non è molto ampia (quattro per la hillclimb e tre per il rallycross). Abbiamo già citato le auto degli anni 60 (che comprendono la Fulvia HF o la leggendaria Alpine A110) ma ovviamente l’offerta non si ferma qui perché troveremo anche auto degli anni 70 (una su tutte: la Stratos!), degli anni 80, della categoria B 4×4 e RWD, la categoria A (ti amo Impreza del 1995), le Kit F2, le R4, le auto degli anni 2000 (ti amo ancora di più Impreza del 2001) e per finire degli anni 2010. In totale siamo sulla cinquantina di vetture, tutte finemente modellate e ben caratterizzate anche sul piano di guida.

Subaru Impreza Finland 1

Non tagliare!

L’offerta di Dirt Rally si estende anche al multiplayer, con gli eventi online e PvP. Troveremo eventi giornalieri, settimanali e mensili caratterizzati da una imposizione per quanto riguarda le vetture (ad esempio di categoria o addirittura di modello) mentre gli eventi PvP sono suddivisi in playlist campionato o personalizzati. Una buona offerta che non si perde in mille menu complessi e opzioni super raffinate, cosa che può essere sia un vantaggio che uno svantaggio a dipendenza dei gusti dei giocatori.

Per quanto riguarda il modello di guida, siamo decisamente più orientati verso la simulazione. Le auto sono nervose, l’errore è sempre dietro l’angolo e gli impatti sono brutali. Gli sviluppatori hanno però preferito limare alcune cosette: freno a mano, gas in curva, acceleratore hanno tutti degli effetti un po’ meno immediati rispetto alla guida vera. Possiamo quindi gasare un po’ di più uscendo da una curva stretta senza temere un testacoda e il freno a mano non ha un impatto super realistico. Dirt Rally non deriva di certo per questo verso l’arcade ma certa di rendere la guida quel tanto che basta più accessibile senza per questo rovinare l’esperienza. Ovvio, taluni di voi preferirebbero la simulazione dura e pura ma secondo me siamo di fronte a un buon compromesso. Il consiglio è comunque quello di usare un buon volante per godere appieno del gioco. Il processo d’apprendimento e familiarizzazione con le auto va ripetuto per ogni categoria, imparando i limiti dei veicoli e come dosare gas e freno. Un segno di qualità perché il salto generazionale (e di potenza) tra ogni categoria è giustamente marcato e la cosa deve riflettersi anche sull’approccio del giocatore. Le auto degli anni 60 sono più accessibili rispetto a quelle del 2010 come giusto che sia!

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Picnic in Finlandia (destra sei lunga)

Visivamente Dirt Rally non delude. Le piste, divise in sei ambientazioni tra le più classiche (Finlandia, Grecia, Galles, Svezia, Germania e Montecarlo), sono indubbiamente ben fatte. Lo stile scelto non è quello del fotorealismo assoluto eppure ogni tracciato gode di grande attenzione al dettaglio, con pubblico e elementi di decorazione ben piazzati. Ho particolarmente apprezzato le tappe sulla neve di notte, in cui il motore di gioco sa davvero regalarci delle belle immagini. Un framerate granitico ancorato a 60 fps giova moltissimo alla precisione della guida, indispensabile in un titolo del genere. Su console il gioco perde qualche dettaglio rispetto alla versione PC, con elementi fuori pista meno definiti e modelli secondari meno pregiati rispetto alla controparte computer. Molto apprezzabile, almeno su Xbox One (la versione testata), l’utilizzo dei vari motori del pad, che sa trasmettere ottime vibrazioni nelle nostre mani, separando bene tra i rumble principali e quelli inseriti nei tasti LT e RT.

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Dirt Rally insomma è davvero un buon gioco dedicato al mondo rallistico. Più simulativo che arcade, non si perde in fronzoli offrendo al giocatore un’esperienza onesta e immediata di questo sport. Niente orpelli inutili ma tante ore al volante alla ricerca della perfezione. Ed è questo che molti di voi vogliono, non c’è dubbio alcuno.

 

 
 

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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