Diamo il benvenuto a Pixellum!

Senza sfondo

Grandi novità per quest’ anno 2013 che, oltre al profondo cambiamento di Joypad in una nuova veste grafica, vede l’arrivo di una rubrica particolare. Quest’ultima nasce dal volere del sottoscritto Pusti nel portare il gaming old scool anche per Joypad: come se recuperassimo le vecchie glorie da uno sgabuzzino impolverato che custudiamo gelosamente. Retrogamer influenzati da un senso nostalgico e attacati a certi gloriosi brand che hanno fatto la storia. IP che rappresentano il passato videoludico, nonché l’infanzia o l’adolescenza di molti videogiocatori che hanno vissuto in prima persona il passaggio dalla grafica 8 bit fino alle più recenti elaborazioni totalmente tridimensionali sempre più definiti ed alta risoluzione. Torniamo quindi ai grandi pixel, ai televisori della generazione passata, a una potenza di calcolo nettamente inferiore a quella del mondo informatico moderno.

Diamo il benvenuto a Pixellum: lo sgabuzzino del retrogamer.

Questa rubrica si occuperà di riproporre titoli di vecchie piattaforme dai tempi dell’ascesa di Atari (primi anni ottanta), all’arrivo del boom Nintendo (sia portatile che intrattenimento da salotto) fino ai primi anni del 2000. Naturalmente ci saranno piattaforme come Sega, Commodore, Amiga, MS – DOS e l’arrivo di Sony Playstation ( e molti altri ancora)y. Una rubrica quindi indirizzata agli amanti del retrogaming dall’era 8/16 bit fino al passaggio dei primi mondi totalmente tridimensionali dei 32/64 bit. Verranno proposti con una scadenza mensile due (massimo tre) titoli in diverse piattaforme, per poi essere accompagnate dalle conclusioni personali del sottoscritto Pusti che, per immedesimarsi meglio nella parte, si trasformerà in un personaggio storico nato da un famoso brand.
Inoltre non mancheranno parti speciali dedicate a personaggi che hanno fatto la storia nel mondo videoludico, ma per questi articoli bisognerà ancora aspettare, stay tuned.

Terranigma (Super Nintendo)

2190016-terranigma_wlp1_1920x1200Un titolo piuttosto famoso nell’ambito dei primi Action/RPG, Terranigma è stato sviluppato da Enix, più precisamente dal gruppo Quintet e pubblicato da Nintendo per Super Famicom nel 1996. Terranigma rappresenta il terzo capitolo della saga Soul Blazer, titoli precedenti sempre su Super Nintendo, ma separati nella trama. Il titolo chiaramente consentirà solamente la modalità single player, essendo un RPG, e la totale mancanza della localizzazione italiana (il titolo é disponibile in tedesco o in inglese).

Ark è il nostro protagonista della vicenda, un giovane ragazzo che vive a Crysta, città del mondo sotterraneo. Quest’ultimo è considerato come una sorta di mondo cavo sotto il mondo terrestre (una sorta di inferno) dove vive la parte oscura del mondo. Un giorno il giovane ragazzo decise di aprire una porta sigillata e, seppur conoscendo il divieto che imponeva agli abitanti di non aprirla, scaturì un potere immenso che congelerà tutti gli abitanti del villaggio. Accompagnati da una paffuto animaletto rosa di nome Fluffy, dovremmo ripristinare i continenti del mondo terrestre per poi riportare gli animali, le piante e il genere umano sulla terra. Vivremmo quindi in prima persona la storia dell’umanità e incontreremo personaggi realmente vissuti nel mondo moderno. Tra Dungeon e Boss ci aspetta un’avventura molto lunga che si attesterà dalle 30 alle 50 ore di gioco.
terranigmaDovremmo controllare un personaggio unico in questo titolo, Ark, che accompagneremo in tutte le sue avventure fantastiche nei vari continenti del mondo. Sarà presente un sistema di controllo simil moderno action/RPG, dove combatteremo in tempo reale con i nostri nemici e organizzeremo tutto l’equipaggiamento necessario. Combatteremo infatti con delle lance/spade e armi di vario genere, con mosse reimpostate come l’affondo, il salto con attacco e vari. Mancano però le combo tra tutte le mosse disponibili. Non potevano essere assenti il livellamento, le statistiche, le magie e tutti quegli elementi tipici di un gioco di ruolo.

La grafica naturalmente riprende i 16bit del Super Nintendo, ambientato in un mondo bidimensionale con aggiunte tridimensionali simil Pokémon Nero/Bianco 2, con texture piuttosto avanzate per l’hardware dei tempi. Il tutto accompagnato da musiche (composte da Miyoko Kobayashi e Masanori Hikichi) e sottofondi davvero epici e spettacolari che, seppur con una base midi, sono unici e spettacolari.

Terranigma è stato uno degli RPG più criticato nel mondo occidentale, infatti negli states il gioco era stato bloccato causa della sua trama che riporta dottrine religiose criticate. Il successo è stato riscontrato però soprattutto in Europa (Germania) e considerato una delle opere di Enix tra le più uniche de loro genere.

Banjo Kazooie (Nintendo 64)

BKXBLACi spostiamo negli uffici di Rare, uno dei Platform più apprezzati per il Nintendo 64 e pubblicato naturalmente dalla casa di Kyoto. Banjo Kazooie viene portato sugli scaffali del globo verso il 1998. Banjo Kazooie è un piccolo brand composto da due successivi capitoli: il sequel Banjo Tooie e un rinnovato Banjo Kazooie per l’attuale Xbox 360, snaturando il personaggio. Anche qui giocheremo nella sola modalità single player, visto il genere, e inoltre saremmo costretti ad adattarci alle lingue straniere per comprendere l’intera vicenda (inglese, tedesco o francese).

La trama si attesta tra le tipiche storielle divertenti che caratterizzavano i platform di quei tempi, in analogia con Conker, anche Banjo Kazooie si baserà su una storia piuttosto comica. Cominceremo la nostra avventura con il rapimento della sorella minore di Banjo dalla malvagia strega Gruntilda, assetata del desiderio di diventare la più bella del reame e rubare la bellezza alla piccola Tootie. Ed eccoci dopo il trambusto del rapimento nei panni dell’assonnato Banjo, impareremo tutte le mosse da combattimento insegnateci da una simpatica talpa: sia all’inizo che nell’arco dei vari livelli presenti nell’immenso castello della strega Gruntilda. Come precedentemente scritto, essendo il titolo un platform tridimensionale avremmo tanti livelli differenti da esplorare ambientato in varie differenti popolazioni: dagli indigeni alle 4 stagioni di una foresta popolata da scoiattoli. Essendo un Platform non avremmo una longevità pari a un gioco di ruolo, bensì un massimo di 8 ore per finire la storia e oltre le 10 per sbloccare tutti i segreti del titolo.
banjo_kazooie_screenshot_17Da un lato gameplay quindi avremmo un titolo analogo a Mario 64, dove controlleremo il giovane Banjo con l’amico Kazooie per tutta la partita in differenti livelli. Oltre alle classiche mosse da combattimento come il pugno o la beccata, ci saranno delle mosse speciali attivabili tramite oggetti specifici come le piume rosse, le piume dorate o le varie pedane di lancio che ci permetteranno di volare, saltare più in alto o essere invincibili. I vari livelli saranno divisi in Quest non a scelta (differentemente dai quadri di Super Mario 64) ma che dovremmo scoprire esplorando gli schemi, dove al loro completamente guadagneremo un pezzo di Puzzle dorato che servirà nello sbloccare le ambientazioni successive. Oltre alle vari livelli, lo stesso castello di Gruntilda rappresenta un’unica grande mappa, o meglio un unico grande i livello composto da segreti e da zone dove potremmo sbloccare tutti gli altri schemi presenti nel gioco.
La grafica naturalmente è totalmente tridimensionale che riprende fedelmente i colori e lo stile di Super Mario 64. Il mondo sarà infatti piuttosto cartonesco e molto colorato, accompagnato da una colonna sonora allegra e simpatica, adattata ad ogni differente livello. Alle più divertenti del mondo “spiaggia” alle più cupe del “cimitero”, a tema orientale per “l’antico Egitto” e via dicendo. Un titolo completo che saprà farsi molto apprezzare dal puro punto di vista estetico.

Piccole curiosità le troviamo nella trama sempre divertente e satirica del titolo, seppur mantenendo lo stesso uno stile non volgare e accessibile a tutte le età. Mentre sullo sviluppo il titolo inizialmente era previsto come gioco di ruolo per Super Nintendo ma, viste le limitate capacità della macchina in fatto di memoria e di potenza di calcolo, ormai al limite del cambio generazionale tra una console e l’altra, il progetto era stato spostato per Nintendo 64 e trasformato in un Platform.

I ricordi di un Koopa Paratroopa

koopa_paratroopa_by_leofoureaux-d315n30Comandato dal re dei Koopa sua mostruosità Bowser : li abbiamo calpestati, usati come armi su terraferma,  come oggetti da scagliare contro il kart davanti a noi…ma non ci siamo mai chiesti cosa ha da raccontarci questa tartaruga nata dalle menti di Takashi Tezuka. Per rendere omaggio a uno dei principiali nemici dell’idraulico tuttofare, il Pusti prenderà le sembianze di un Koopa per esprimere il suo parere personale nei retroscena di Pixellum.

BigülLa scelta di questi primi due titoli non é stata effettuata a “random”, ma rappresentano quei generi che mi hanno accompagnato maggiormente nel corso della mia infanzia. In particolar modo Terranigma che mi ha permesso di comprendere in parte il tedesco scritto riuscire a seguire in grandi linee quello che stava accadendo nella vicenda.
Per chi vuole scoprire le prime redini di un action RPG a tratti giapponesi degli anni novanta a 16bit: Terranigma fa al caso vostro. Pur essere un gioco a soli 16bit, la lunga trama e la colonna sonora di quest’ultimo saprà catturarvi in un’avventura epica senza precedenti. Un miscuglio tra la storia dell’uomo (con incontri di personaggi famosi come Ghandi) e il mondo fantastico tipico degli RPG. Le musiche composte da Miyoko Kobayashi e Masanori Hikichi sapranno accompagnarci in tutta l’avventura, e personalmente all’età di dieci anni la pelle d’oca che mi accompagnava in alcuni momenti mi ritorna in mente ancora oggi. Musiche molto azzeccate che si mischiano con la trama in una maniera molto naturale, che aiuta a dare quel senso di epico fondamentali per una trama lunga come quella di Terranigma. Purtroppo un grande limite di questi titoli è la presenza di sole lingue straniere, essendo la localizzazione in italiano ai tempi assente. Attraverso rom specifiche e ai lavori di traduzione da parte degli appassionati è comunque possibile giocarlo in lingua italiana.

Passiamo ora a un genere Platform, un genere che ha avuto un particolare successo sulle prime console a 32bit/64bit di fine anni novanta. Banjo Kazooie è uno tra questi, in cui ci permette di ritornare ai tempi del Nintendo 64 quando moltissimi platform di qualità popolavano le diverse piattaforme. Giochi che naturalmente non si attestano a una super longevità, ma che puntano al divertimento grazie a vicende carismatiche e un gameplay rivisto in pieno mondo tridimensionale. Banjo rappresentò una delle principali mascotte della Software House Rare che, assieme a Conker e molti altri, erano dei platform di riferimento per Nintendo 64. Seppur non particolarmente lunghi nel completare la vicenda, la rigiocabilità di questi titoli era parecchia alta e ancora adesso mi capita di rimettere le mani su giochi dello stesso genere. Tralasciando la parte sull’acquisto da parte di Microsoft e il profondo cambiamento che ha colpito gli sviluppatori Rare, le sue vecchie creazioni erano delle vere e proprie perle che hanno accompagnato non solo la mia infanzia, ma anche quella di molti altri di voi che state leggendo in questo momento. Tra tutte le opere di Rare Banjo Kazooie é quella che consiglio maggiormente, visto che é piuttosto facile recuperarla essendo disponibile su Xbox Live Arcade per la 360.

Scritto da : Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

JOYPAD

Joypad è il sito indipendente di videogiochi, tecnologia e film per la Svizzera italiana.

Il sito nasce quale tentativo di informare i giocatori della Svizzera italiana nel modo più completo possibile riguardo ai media videoludici, cercando di contestualizzare l’informazione per gli ascoltatori di questa regione spesso dimenticata dalle grande aziende mondiali. Dalla metà del 2013 si occupa anche di film con la rubrica Joypad Movies.

SGN Logo

Altri membri di SCN:
games.ch
the(G)net.ch