DmC – Devil May Cry

Devil-May-Cry-logoDante fa ritorno sui nostri schermi in Devil May Cry, reboot della storica serie di Capcom per mano dei britannici Ninja Theory. Questo nuovo Devil May Cry ci presenta le origini di Dante. Un ragazzo dai poteri decisamente straordinari e una spiccata propensione a fare il ganasso che combatte, quasi più per noia che per senso di missione contro i demoni.

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La sua vita fatta di spadoni e donnine nude viene stravolta dall’arrivo dell’umana Kat, medium che lavora per tale Virgil. Kat è in grado di vedere Dante quando viene trascinato nel limbo, la dimensione demoniaca popolata da mostri di ogni genere, e di aiutarlo. Lo scopo ultimo sarà quello di togliere di mezzo Mundus, potente demone autoproclamatosi dio onnipotente. Mundus ha scelto di dominare il mondo tramite il debito, ovvero sottomettendo tutte le nazioni del mondo tramite il loro indebitamento (potremmo discutere su questa semplicistica visione dell’economia mondiale, ma non lasciamoci prendere la mano). Seconda arma nelle mani di Mundus è la Virility, bevanda energetica miracolosa che in realtà serve solo a soggiogare le deboli menti umane (e non vogliamo dirvi come la producono, anche se i fan di Futurama potrebbero avere un’idea piuttosto precisa…). La storia insomma ruota attorno al nostro Dante il quale, trovato finalmente uno scopo e un passato, deciderà di fare a fettine innumerevoli demoni allo scopo di salvare l’umanità.

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Un po’ di rispetto per i classici!

Alt! Per i fan di vecchia data della serie Devil May Cry i quali potrebbero avere (giustamente) dei dubbi riguardo allo sviluppo di questo nuovo DmC fuori da territorio nipponico diciamo questo: forse non sarà il vecchio Dante (per dirne una, non ha i capelli bianchi piastrati) ma decisamente non c’è nulla da lamentarsi. L’approccio dei britannici è stato al contempo rispettoso e irriverente (capirete nella prima missione di gioco!).

Il sistema di combattimento rimane incentrato su lunghe combo effettuate con diverse armi da giostrarsi con precisione millimetrica. Dante ha a sua disposizione 8 armi diverse, tra cui due spadoni e le classiche pistole Ebony & Ivory. Negli scontri capiterà dunque sempre che dobbiate cambiare le armi a metà attacco, tramite la pressione dei trigger dorsali del vostro gamepad in modo da usare un’arma angelica e una demoniaca per effettuare il massimo dei danni. Gli scontri vengono resi più interessanti anche dal Devil Trigger, una modalità che porta Dante in uno stato di frenesia. Il Devil Trigger ci permette di fare combo ancora più devastanti e di recuperare preziosa energia vitale ma si esaurisce presto e va ricaricato. E migliore sarà la nostra performance, più saremo valutati meglio dal classico sistema a lettere. Ai livelli più semplici forse non sarà il vostro primo pensiero, ma una volta sbloccate le modalità più complesse fare tanti punti sarà sicuramente una delle vostre prime preoccupazioni.

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Negli scontri abbiamo notato la mancanza del lock su un nemico: Dante attaccherà indiscriminatamente il demone verso cui siamo rivolti senza concentrarsi su uno in particolare. Questo fatto sicuramente aumenta la dinamicità degli scontri, ma rende più difficile una eliminazione metodica dei nostri opponenti. Questo è particolarmente fastidioso quando saremo chiamati a combattere diversi tipi di demoni differenti i quali, capiremo presto, vanno affrontati di preferenza con un ordine preciso in modo da eliminarli subendo meno danni possibili.

Bene inteso, non avrete subito in tasca tutti gli strumenti adatti e dovrete guadagnarveli durante l’avventura. Non sono dimenticati nemmeno i potenziamenti, acquistabili tramite dei punti esperienza sbloccati durante le varie missioni. Tali migliorie possono essere applicate sia a Dante che alle sue armi durante il gioco, attraverso delle apposite statue, oppure a inizio livello. Esistono anche degli oggetti, ad esempio il teschio dorato oppure le stelle vitali, che possono essere acquistate. Insomma di pari passo con la crescita offensiva del nostro eroe avremo a che fare con demoni sempre più potenti.

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Caro mostro, non sei poi così originale come pensavi…

Bisogna dire, a lato nemici, che siamo rimasti un po’ delusi dalla relativa scarsità del bestiario. I demoni base sono pochini e vengono solo potenziati (da uno scudo per esempio) mano a mano che ci avviciniamo alla conclusione del gioco. Anche a livello boss di fine livello, sebbene i demoni presenti non siano malaccio, non abbiamo niente di che. Avremmo quasi preferito un paio di boss smargiassi in più. Ad ogni modo gli scontri sono divertenti e, specie in alcuni dialoghi, ci ritroveremo a sorridere per lo scambio di battute inutilmente volgare e cattivo. A lato design comunque siamo soddisfatti, con dei mostri ben differenziati e dei boss davvero curiosi. Lo stesso vale per Dante, Kat e Virgil i quali hanno goduto di un buon character design e di una realizzazione più che decorosa.

Grafica, audio e follia

Graficamente il titolo si avvale dell’Unreal Engine e, sebbene non ci faccia gridare al miracolo, ottiene la nostra approvazione. Spesso e volentieri l’azione si svolgerà nel libmo, il quale miscela elementi del mondo vero a elementi demoniaci. Il livello attorno a noi dunque sarà a metà tra l’architettura umana e quella del mondo degli inferi. Aspettiamoci dunque esplosioni di palazzi, strade che si allungano, oggetti che sfidano le leggi di gravità e molto altro. Più avanti nel gioco poi saremo sorpresi da alcuni stage decisamente folli, in cui i Ninja Theory si sono davvero lasciati andare. Non vogliamo anticiparvi troppo, ma per stuzzicarvi sappiate che una serata in discoteca diventerà davvero molto movimentata! Il level design è dunque accurato, con zone difficilmente raggiungibili e che necessitano una seconda visita per essere esplorati a fondo. Effettivamente in DmC la nostra perizia nell’esplorazione metodica porterà sempre buoni frutti, con chiavi nascoste per sbloccare missioni speciali e altri utili power up. Gli sviluppatori hanno dunque fatto in modo di fornirvi le abilità per esplorare tutti i livelli solo una volta che abbiate quasi finito il gioco per la prima volta. Devil May Cry è completamente in italiano e il lavoro dei doppiatori è piacevole. Le musiche sono estremamente ganasse, con un sound decisamente metallaro che bene si sposa con il lavoro di spadoni di Dante.

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L’abbiamo già menzionato di sfuggita, ma il fattore rigiocabilità di DmC è piuttosto ben sfruttato. Una volta terminato infatti sbloccheremo diverse modalità difficili, tra cui una in cui moriremo al primo passo falso. Aggiungiamo, per dovere di completezza, che una delle difficoltà di DmC viene dall’imprecisa gestione della componente platform. Il gioco si divide infatti in sezioni di combattimento frenetico e altre in cui dobbiamo andare da un punto A ad un punto B. Avvalendoci dei poteri di Dante, dovremo superare abissi e saltare da piattaforme. Spesso però la scarsa manovrabilità del nostro mentre si trova a mezz’aria sarà più d’ostacolo che altro, facendoci perdere preziosa energia vitale. Nulla di troppo drammatico, ma impareremo presto a non lanciarci di fretta in questi frangenti e ad osservare meglio il nostro percorso. Siete avvisati!

Concludendo…

Devil May Cry richiederà ai giocatori una decina d’ore, se non ci si concentra in un’esplorazione minuziosa dei livelli, con un livello di difficoltà normale. Tale durata può aumentare di parecchio ai livelli più difficili, ma non lo raccomandiamo ai deboli di nervi!

Tirando le somme, la produzione di Ninja Theory ci ha piacevolmente sorpreso, timorosi di vedere il franchise Devil May Cry rovinato da mani non giapponesi. Il gioco è piacevole e ci regala momenti decisamente badass conditi con qualche colpo di scena inatteso.

Per Joypad il voto è 5.25!

 

Vi alleghiamo il trailer di lancio:

 

Written by: Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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Joypad è il sito indipendente di videogiochi, tecnologia e film per la Svizzera italiana.

Il sito nasce quale tentativo di informare i giocatori della Svizzera italiana nel modo più completo possibile riguardo ai media videoludici, cercando di contestualizzare l’informazione per gli ascoltatori di questa regione spesso dimenticata dalle grande aziende mondiali. Dalla metà del 2013 si occupa anche di film con la rubrica Joypad Movies.

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