Death Stranding: visto alla gamescom

Death Stranding è uno dei giochi col maggiore hype degli ultimi anni, battuto forse solo da Cyberpunk 2077. La nuova fatica di Hideo Kojima, abbandonata Konami e una serie (Metal Gear) che forse cominciava a stargli un po’ stretta, si contraddistingue per diversi fattori. Per prima cosa, nonostante quanto vi dicano, nessuno ha davvero idea di che tipo di gioco sia. Secondariamente, ha un cast da fare invidia all’ultimo Avengers.


Durante la gamescom abbiamo visto qualcosina di più, finalmente. Per prima cosa, Kojima stesso è apparso durante la Gamescom Opening Night Live, la conferenza di Geoff Keighley che ha riportato un po’ di glamour e novità alla kermesse tedesca, oramai orfana di qualsiasi altra conferenza stampa dei maggiori publisher. Sulle due ore di conferenza, quasi 30 minuti sono stati dedicati a Kojima-sama e alla sua ultima creatura: sono stati mostrati due trailer di presentazione di altrettanti personaggi e una breve e piuttosto inconcludente sessione di gameplay.

I due trailer mostrati durante la conferenza hanno presentato al pubblico Mama, interpretata da Margaret Qualley e Deadman, con le fattezze di Guillermo del Toro. La donna è collegata in modo alquanto peculiare con un BB. Nel mondo di Death Stranding pare che per vedere i nemici sia necessario essere collegati con un altro mondo. Nel caso di Mama, ella ha avuto un figlio che però è rimasto bloccato nell’altro mondo, una sorta di BB (così si chiamano i bebé usati come strumenti nel gioco) naturale. Sam, il protagonista (interpretato da Norman Reedus) invece deve usare un BB “sintetico”. Mama è di fatto bloccata fisicamente dove si trova perché la connessione via cordone ombelicale le impedisce di spostarsi, pena (immaginiamo) la morte della sua figlia appena nata. La natura di questi strani infanti contenuti in sacche tecnologie che ricreano l’effetto di un ventre materno ci viene in parte rilevata nel secondo trailer, quello di Deadman. I BB appunto permettono di entrare in contatto con l’altro mondo ma sono strumenti delicati ed imprevedibili: andranno risincronizzati con una madre cerebralmente deceduta regolarmente, in modo da mantenerli sani ed efficienti.

Non basterà però risincronizzare il BB di Sam nei Bridges, i macchinari di Deadman. Sarà nostra responsabilità coccolare l’infante nel caso, come visto nel trailer di gameplay, che venga turbato da effetti esterni. Per farlo dovremo cullare il gamepad di PlayStation 4 dolcemente finché il pupo non si sarà calmato. Una meccanica che, immaginiamo, ci terrà sulle spine se il piccolo dovesse mettersi a frignare mentre saremo circondati da nemici!

Nel trailer di gameplay, Kojima non ha potuto evitare le sue solite buffonate: il video iniziava infatti con Sam intento a fare pipì in un prato, facendo perfino sbocciare un fungo grazie alla sua pioggia dorata. L’azione finalmente si sposta verso l’alto della montagna: un pendio sassoso separa Sam da una sorta di capsula UCA nella quale troviamo un personaggio in attesa di una consegna da parte nostra. Il video insomma sembra proprio indicare che una delle nostre mansioni sarà quella di consegnare oggetti in diversi avamposti in modo da far progredire il gioco. Ciò che non è stato mostrato durante la conferenza ma solo nel booth di Sony alla gamescom è stato il terzo trailer. In questo video, scopriamo decisamente di più sulle motivazioni di Sam. La società come la conosciamo è crollata e gli Stati Uniti sono divisi, frammentati, comunità lasciate sole al proprio destino.

Una donna, Amélie (Lindsay Wagner) è stata catturata in quanto candidata ad essere il presidente degli Stati Uniti. Il suo progetto è quello di riconnettere le città superstiti degli USA in una rete, la Chiral Network. Di questa rete esistono già i nodi nei vari avamposti ma mancano i collegamenti tra ogni punto. Amélie vuole che sia proprio Sam a collegare la rete in quanto pare essere l’unico uomo in grado di portare a termine la missione. Ovviamente Sam non è d’accordo per qualche motivo che non ci è dato di sapere e dunque è ancora un mistero sul come e perché sembra stia facendo quello che gli è stato chiesto nel trailer di gameplay.

Death Stranding è ancora in gran parte avvolto nel mistero. Il gameplay mostrato da pochissime informazioni su come sarà davvero il gioco finale (mancano le fasi di combattimento, stealth, struttura delle missioni, eventuale crafting e via dicendo all’appello). Graficamente ci è parso di buon livello e finalmente credibile su PlayStation 4: un LOD decente ma di sicuro non ultraterreno come in passato. Un gioco sicuramente da tenere d’occhio, specialmente con il Tokyo Game Show che si avvicina a grandi passi.

Di seguito i tre trailer della gamescom!

Deadman

Ludens

Mama

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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