Call of Juarez – Gunslinger

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Benvenuti nel vecchio west

Il gioco comincia subito con una bella e ricca introduzione che ci spiega la situazione attuale, ci troviamo nell’anno cojsschot (2)1910 e siamo nei panni di Silas Greaves, non un semplice e banale mercenario fuorilegge ma ben si una leggenda, un cacciatore di taglie che ha incontrato, affrontato e sconfitto alcuni dei più leggendari fuori legge che sono nati nel vecchio west come “Billy the Kid” o “Butch Cassidy” senza dimenticare il leggendario “Jesse James”. La storia comincia nel deserto, dove Silas, cavalcando, si dirige verso la citta e come ogni buon pistolero del far west la prima che fa è fiondarsi in un bar polveroso dove è circondato da concittadini amichevoli che lo incitano a raccontare le sue avventure. Con grande teatralità, Silas, ricorda le sue esperienze, e di tanto in tanto gli “spettatori” gli correggono alcuni errori, e in altre occasioni lo fa anche il nostro eroe.

La scopo del gioco Silas e vivere i ricordi e riprodurli come lui stesso se li ricorda, cosa che ben presto scoprirete che è difficile come baciare in bocca un cobra. Questo punto chiave dei ricordi da al gioco un certo livello di dinamicità molto coinvolgente, praticamente ogni tanto i ricordi si mescolano e variano durante il gioco, per farvi un esempio: ci troviamo in piedi nel mezzo di un prateria, quando il nostro eroe narra di ricordarsi un fienile e… “voilà” eccolo che appare dal nulla, nelle vicinanze c’erano un paio di nativi americani, o forse erano una dozzina di Cowboy che si erano schierati dal lato sbagliato della legge!? Poco importa i dettagli precisi, nel medesimo istante che Silas ricorda il gioco, cambia e voilà che i nostri due pellirosse scompaiono per lasciar strada ad un gruppetto di cowboy pronti a farci la feste, tutto in un modo mai visto prima!

La storia come ci pare

La Techland non ha di sicuro puntato sull’accuratezza storica per questo capitolo, ma piuttosto in questi scenari improbabili raccontati da una leggenda del “Far West” che certe volte enfatizza con qualche bugia la storia originale.cojsschot (3) Questo tipo di storia proprio non sarebbe stata raccontata con una tavolozza realistica di grigi e marroni. Grazie all’utilizzo del “cel shading” il gioco acquista un look inconfondibile da romanzo grafico e si abbina perfettamente al “concept” stesso. Per chi ha giocato i due capitoli precedenti della serie, riconoscerà molto facilmente il game play, niente di particolarmente innovativo rispetto ai suoi predecessori, lo stile è il classico di un FPS, dove la visuale in prima è presente in tutto il gioco, le piccole novità introdotte in questa espansione è la possibilità di imbracciare armi pesati come fucili da caccia in grado di smembrare la gente, e vecchi fucili che permettono di fare il facsimile di un cecchino. Chiaramente non è niente di paragonabile a un “Call Of Duty”, in questo gioco i livelli cominciano e finiscono, come una linea tra un punto A e B, i livelli sono estremamente lineari, si spara ogni volta che si affrontano i nemici e quando siamo a fine livello si affronta il boss e si finisce la missione.

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Vecchia scuola

La casa madre ha pensato bene che non ci fosse bisogno di una variazione sostanziale del gioco e per questo hanno introdotto qualche piccola novità come la possibilità di schivare i proiettili (non proprio come Neo in Matrix, ma noi ci accontentiamo lo stesso), la possibilità di far fuori diversi nemici in una volta sola tramite dei “minigiochi”, una specie di“Dead Eye” stile quello di Red Dead Redemption”. Il finale di ogni livello ci costringe ad affrontare in un duello in pieno stile film Western il nostro avversario, dove è necessario finire il proprio avversario nella maniera più rapida ed eroica possibile. Nessuna di queste piccole aggiunte offre una rivoluzione sostanziale del gioco ma aggiungendo un po’ di “enigmi” o qualche piccolo “puzzle” da risolvere avrebbe reso il gioco un po’ più variopinto. La novità principale che la TechLand ha scelto per questo gioco è lo stile di gioco completamente arcade.
Gunsliger ci obbliga a uccidere più creativamente possibile e ci chiede di sparare alla testa. Più si avanza nella storia più si sbloccano nuove abilità come la ricarica automatica e la possibilità di utilizzare fucili da caccia, tutto questo per riuscire a fare dei punteggi sempre più alti dato che sostanzialmente è quello che caratterizza il livello di “riuscita” di ogni schema. Forse un po’ pochine le sei ore di avventura, ma giuste per un titolo digitale come Gunsliger, per gli amanti della vecchia serie è come un secchiello di acqua gelata che ristilizza un po’ quel tocco di vecchia scuola. Sostanzialmente ci troviamo con un gioco di sola azione pura con un bel design, una grande narrazione e punteggi più alti da inseguire.

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Un tralier, che fa sempre bene:

  

Written by: Redazione

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