Di giochi particolari ce ne sono molti là fuori, specialmente sulla scena PC. Ma quando uno di questi titoli particolari, che noi qui su Joypad amiamo molto, fa il salto addirittura su console vuol dire che dobbiamo assolutamente guardare da vicino. Sì perché nessuno porta su console un gioco brutto, giusto? Scopriamo dunque assieme Beyond Eyes, uscito su Xbox One e PC!
Una bimba, un gatto
Beyond Eyes si apre con un brutto incidente. Durante una sera di festa, con tanto di fuochi d’artificio, la piccola Rae diventa non vedente. Avvicinatasi troppo alle luci pirotecniche, purtroppo ha pagato cara la sua curiosità. La troviamo mesi dopo, seduta tutta sola nel giardino di casa. Il mondo della ragazzina è diventato un posto davvero triste e solitario finché, un giorno arriva un gatto a farle compagnia. Rae decide di chiamare il felino Nani e assieme vanno alla scoperta dei prati attorno alla casa della ragazzina. Nani non è un gatto domestico e si fa vedere solo di tanto in tanto riempiendo di gioia Rae. Le stagioni passano e, dopo un rigido inverno, il gatto non torna a far visita. Dopo qualche tempo di indecisione, Rae decide di lasciare la sicurezza del suo giardino per cercare il gatto. L’avventura tutta particolare di Beyond Eyes può cominciare!
Il gioco di Tiger & Squid, team indipendente aiutato da Team17, è davvero particolare. Nei panni di Rae andremo letteralmente alla cieca, scoprendo grazie a suoni e rumori il mondo circostante. Un po’ come succedeva in Unfinished Swan, tutto ciò che ci circonda è bianco, una tavolozza ancora da colorare. Camminando piano piano (niente tasto corsa qui!) sveleremo il mondo, che si colorerà a tinte acquarello attorno a noi. Il look di Beyond Eyes è semplicemente bello, colorato e caldo come in pochi altri giochi. Mentre vaghiamo per la cittadina natale della bimba saremo confrontati con sensazioni e ricordi, un amalgama di memorie e immaginazione della fanciulla che devono fare i conti con la realtà. Quella che per lei è una magnifica fontana potrebbe essere un semplice canale di scolo. È affascinante dunque vedere il mondo con gli occhi di Rae prima che esso si riveli per quello che è, magari meno poetico di com’era nella sua immaginazione. Durante il nostro viaggio ci imbatteremo anche in cose spaventose, come cani o uccellacci, che dovremo evitare. In questi casi il mondo si fa grigio e riesce a trasmetterci il malessere e l’ansia di Rae che si trova in buona sostanza inerme di fronte ai pericoli. Pian piano attraverseremo tutti e sei i capitoli del gioco, scoprendo molto lentamente il nostro percorso. Di tanto in tanto dovremo aiutare qualcuno oppure affidarci a memoria e senso d’orientamento per attraversare mondi invisibili. I puzzle sono tutti davvero facili ma di sicuro non siamo di fronte ad un puzzle game quanto più ad una storia illustrata interattiva. Il comparto narrativo infatti è davvero ristretto, trattandosi di una semplice ricerca del micio perduto. Tuttavia non mi sorprenderei se anche voi restaste commossi dal finale!
Un quadro acquarello
Giocare a Beyond Eyes dall’inizio alla fine (per un totale di massimo un paio d’ore) richiede una giusta forma mentis. Dobbiamo voler scoprire il mondo nei panni di una persona diversa da noi, prenderci il tempo per fare piccoli passi e assaporare il momento. Ciò che circonda Rae e che noi, in quanto giocatori, sveleremo poco a poco è un mondo che non esiste davvero. Esaltato dai ricordi della protagonista, colorato dalla malinconia di non poter più vedere davvero e sicuramente un po’ idealizzato, è una versione migliore di quello che è la realtà. Una realtà da cui tutti prima o poi vorremmo scappare. Proprio per questo, Beyond Eyes è tanto bello. Forse non un gioco perfetto, visto le meccaniche davvero basilari, ma di sicuro una fantastica esperienza visiva. Se siete stufi di sangue e budella, fateci un pensiero!