Bayonetta

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Molti utenti avranno sfruttato l’occasione di mettere le mani sul primo capitolo della sexy strega dei Platinum Games, capitolo uscito inizialmente per le console di settima generazione Xbox 360 e Playstation 3, distribuito da SEGA circa quattro / cinque anni fa. Il passaggio inaspettato come esclusiva Nintendo per quanto riguarda il secondo capitolo aveva inizialmente sollevato numerosi dubbi, tra cui le perplessità sull’impossibilità, per l’utenza Nintendo only soprattutto, di reperire il primo capitolo. Ebbene, contrariamente ai casi Mass Effect di Bioware e Darksider della ex-THQ, la casa di Kyoto non è rimasta impassibile. Tutt’altro, oltre al finanziamento totale per l’esclusiva del secondo capitolo ha persino sostenuto il porting del primo, compreso ufficialmente nelle limited edition recentemente distribuite nei negozi europei (la Special Edition e la First Print Edition). Bayonetta quindi non è più un miraggio per chi non ha la possibilità di possedere Xbox 360 o Playstation 3, così da riproporsi come una sorta di « remastered » con delle aggiunte tipiche di Nintendo. Insomma,  a titolo d’esempio, la casa di Kyoto ha fatto introdurre dei completini alquanto succinti come la principessa dei funghi, o altri come l’eroe di Hyrule e il completo di Samus, dando un tocco piacevole nella personalizzazione della protagonista. Per contro, nella sostanza del gameplay il primo capitolo di Bayonetta è rimasto praticamente invariato se confrontato alle prime due versioni multipiattaforma non finanziate da Nintendo. Ci ritroveremo quindi nei panni di Cereza, nei pressi di uno sperduto e sconosciuto cimitero camuffati con abiti sacri piuttosto discutibili, al fine di attirare i poveri angioletti massacrati successivamente dalla sexy strega. Ciò però non toglie che la trasposizione non è stata effettuata 1 : 1, la presenza di alcune aggiunte variano ulteriormente il già valido titolo tanto ben accolto dal fedele pubblico (purtroppo molto di nicchia) che fanno effettivamente preferire questa versione piuttosto che quelle di settima generazione presenti sulla concorrenza.

Bayonetta-1-Wii-U

bayonettabowser-960x540Se siete dei grandi  « voyeur » del gentilsesso, o meglio, amanti del fanservice tipicamente giapponese, l’introduzione dei completini  a tema Nintendo danno un ulteriore tocco di classe allo stile della strega Bayonetta. Insomma, chi non ha mai desiderato di ammirare la bella Cereza nei panni della famosa mascotte femminile Samus ? Lasciamo  « à côté » la nostra personale risposta, quello che ci ha fatto particolarmente apprezzare in sede di recensione è stata la possibilità di scegliere fin da subito tra il completo classico o quelli messi a disposizione da Nintendo (quattro per l’esattezza), con chiaramente la possibilità di modificarlo ulteriormente nelle opzioni. Tralasciando l’argomentazione puramente estetica, i completini non sono fatti solamente per essere ammirati, ma introducono nuove ed interessanti armi che possono cambiare radicalmente lo stile di combattimento (l’esempio classico presente in molti trailer è il catenaccio di Super Mario) o nuove mosse come l’apoteosi (invocando ad esempio l’imponente Bowser). Novità anche per quanto riguardano i controlli : la presenza del Wii U Gamepad ha consentito al team Platinum di trasportare fedelmente i controlli presenti opzionalmente introdotti nel secondo capitolo. Nella fattispecie stiamo parlando delle mosse tramite il tocco che, grazie allo schermo resistivo piuttosto grande di sei pollici presente sul controller, introducono un sistema più accessibile, più casual se confrontato a quello tradizionale con i tasti fisici (disponibile anche collegano il Wii U Pro Controller). Non abbiamo effettivamente approfondito questo nuovo sistema di controllo nella precedente recensione dedicata al secondo capitolo, tuttavia non c’è molto da aggiungere. Si tratta però di un sistema piuttosto interessante, che permette un’interazione dei comandi totalmente diversa da quella tradizionale in una maniera mai vista in un action di un certo calibro come Bayonetta. Ma il Wii U Gamepad non offre solamente questo nuovo controllo moderno, si aggiunge inoltre la funzionalità off-play presente nella stragrande maggioranza dei titoli nella line-up di Wii U : chiaramente senza il minimo lag ed offrendo un’esperienza semi portatile praticamente perfetta.

WiiU_Bayonetta_scrn06_E3-960x540Ed infine non può mancare il miglioramento tecnico svolto sfruttando le potenzialità della componentistica di Wii U. Seppur le texture e l’engine sono rimaste invariate come quelle presenti sulla scorsa generazione, l’ottimizzazione del frame come la pulizia generale dell’immagine dona dei paesaggi squisiti, un’azione mai caotica e una fluidità degna di un genere action come quello di Bayonetta. Fluidità al centro dell’attenzione che rappresenta la base del gameplay frenetico e veloce del titolo Platinum, effettivamente in un action puro che si rispetti il superamento dei canonici 30 frame è praticamente d’obbligo. Nessun calo quindi nelle azioni più caotiche, composte da un background altamente dinamico ed esplosivo come presente anche nel secondo capitolo del brand. Porting che va, oltretutto, in controtendenza all’andazzo delle software house concorrenti, che hanno proposto, sia al lancio che nel corso dei primi anni di vita della console casalinga Nintendo, dei prodotti piuttosto scadenti da questo punto di vista…privi di ogni volontà nel portare un’esperienza discreta, rasentando a malapena la sufficienza. Un porting che fa parecchio pensare sull’intera questione multipiattaforma Wii U, un titolo che mette a tacere i milioni di utenti che bollavano la console Nintendo come una carretta senza il minimo valore. Tralasciando questi discorsi ormai canonici su un’azienda come Nintendo, ebbene il primo capitolo di Bayonetta su Wii U si può tranquillamente affermare come la “definitive edition”, termine che molti hardcore gamer hanno saputo “apprezzare” con l’uscita dell’ottava generazione.

Non ci dilungheremo oltre e non analizzeremo ulteriormente il gameplay che, come precedentemente scritto, è rimasto invariato dalla prima versione. Non che la questione possa ritenersi un male, nella pratica il primo capitolo di Bayonetta, così come è stato ripreso nel secondo, propone un sistema di combattimento che  difficilmente è migliorabile, essendo praticamente perfetto. Un gameplay così solido che, anche nel corso degli anni, mantiene altissimo il livello qualitativo delle produzioni dei Platinum Games, ex Clover Studios.

Scritto da : Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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