Se per caso qualcuno di voi non sapesse usare un calendario, un orologio o un qualsiasi altro sistema per segnare il tempo che passa avrebbe comunque un sistema comodo: l’annuale comparsa di Assassin’s Creed nei negozi. Un sistema forse un po’ grossolano ma comunque affidabile come gli orologi di cui la nostra nazione va tanto fiera. L’appuntamento col segnale orario del 2015 si chiama Assassin’s Creed Syndicate, ambientato nella Londra della rivoluzione industriale, ci metterà nei panni di due gemelli combinaguai.
Una tazza di tè, per favore
La Londra Vittoriana della metà dell’800 è una Londra tumultuosa, lacerata tra la rivoluzione delle macchine e il degrado delle condizioni umane. Un uomo, un templare di nome Starrick, comanda de facto la city inondandola di nefandezza. Due giovani assassini, Jackob ed Evie Frye smaniano di cambiare le cose e, dopo aver disubbidito al loro superiore assassino, partono per la città. Jackob, irruento e manesco, non vede l’ora di fondare la sua gang, i Rooks, per combattere la gang rivale dei Blighters. Evie, più scaltra e discreta, invece è convinta dell’assoluta importanza dei manufatti della Prima Civilizzazione e si batterà per dare loro la caccia. Proprio a causa della loro differenza, i due Frye controllati dal giocatore avranno accesso a missioni molto diverse ma sempre finalizzate alla sconfitta templare anche se, durante le fasi free roaming, possiamo liberamente passare da uno all’altro. Londra è una città grande e in Syndicate potremo scoprirne ogni anfratto. Come già visto in passato, anche quest’anno dovremo spostarci per i vari quartieri e liberarli dall’influenza nemica, scoprire la mappa, aiutare i cittadini e ovviamente compiere missioni principali e secondarie. Durante i nostri traffici incontreremo personaggi storici quali Alexander Graham Bell, che fungerà da geniale inventore al soldo dei gemelli, Charles Dickens, Karl Marx, Charles Darwin e via dicendo. Le missioni dedicate a questi personaggi avranno sempre qualche risvolto interessante che si ripercuoterà anche su di noi. Protagonista indiscussa però di Syndicate è la città di Londra. Ancor più bella di Parigi (in quanto realizzazione tecnica) è finemente caratterizzata. Ogni quartiere, che sia Whitechapel, Westminster o il Tamigi è un piccolo mondo a sé. Da vicoli fetenti e rigurgitanti di povertà e miseria fino ai giardini curati e al glamour delle zone ricche e importanti, Londra è una metropoli piena di sfaccettature. Girare al tramonto in carrozza, saltando sui tetti come lo spazzacamino di Mary Poppins o semplicemente passeggiando per strada è davvero piacevole. Se non fosse per quei rompipalle dei Blighters! L’unico modo per stare tranquilli è liberare le zone cittadine, salvando orfanelli, catturando criminali, guadagnando alleati fedeli e ingaggiando la banda rivale in vere guerre di quartiere. Queste missini di liberazione sono di difficoltà crescente e andranno affrontate con cautela, livellando sempre più Jackob ed Evie con potenziamenti, armi e abilità sempre più letali.
Basta un poco di zucchero…
Evviva i riferimenti a Mary Poppins! In Syndicate non ce ne sono, quello che c’è in abbondanza sono i potenziamenti. Divisi tra i Frye e i Rooks sono fondamentali per avanzare nella partita. I due assassini guadagnano punti abilità spendibili in modo indipendente. Ad esempio apprendere come si aprono le casse chiuse (senza odiosi minigame però!) o come parare attacchi in modo efficace sono esempi di abilità. Anche le armi, divise in tirapugni, armi bianche, coltelli, armi da fuoco eccetera possono essere sia acquistati che creati tramite progetti e inseguito potenziati. Per quanto riguarda le bande possiamo fare in modo che siano meglio equipaggiate o più presenti in città, possiamo far gestire locali e negozi in modo da essere sempre più ricchi. Tutti i potenziamenti materiali vanno comunque acquistati tramite un minuzioso looting di casse e nemici che ci daranno non solo soldi ma anche materia prima per costruire oggetti contundenti. Volenti o nolenti dovrete quindi dedicare parte del tempo di gioco ad ammassare tesori per evitare potenziali scompensi più avanti nel gioco.
Il gameplay è in linea con quanto visto in passato. Ubisoft, memore del disastro che è stato Unity l’anno scorso, ha deciso di semplificare molte parti del titolo. Interni in numero minore, niente campagna co-op (e in effetti limitando l’online all’osso con Ubisoft Club, il nuovo Uplay) e maggiore flessibilità per il giocatore. Con quest’ultimo dettaglio di una certa importanza visto che in pratica ogni missione può essere affrontata a muso duro, senza sfruttare il pur interessante nuovo sistema di stealth. Sistema che in pratica lascia la scelta al giocatore di essere discreti, nascondendo il viso e celandosi dietro coperture oppure di prendere a pugni tutti in faccia senza nessuna sottigliezza (indovinate quale preferisco? Ehehehe!). La maggiore novità di gameplay, a mio avviso benvenutissima, è la pistola lanciacorda. Sostanzialmente un gadget alla Batman che facilita enormemente le scalate di Evie e Jackob. Basta una pressione veloce del tasto LB per arrampicarci in pochi istanti in cima ad un palazzo oppure attraversare lo spazio tra due edifici. Semplice e rapido non solo negli spostamenti ma anche per cavarci d’impiccio se il combattimento è troppo duro per il nostro alter ego. Per completare la storia, con buona parte delle missioni secondarie completate, è necessario giocare ad almeno 15-18 ore, una lunghezza del tutto corretta per un sandbox di questo genere. Certo, la trama ha i suoi alti e bassi anche se non diventa mai noiosa. Un po’ fastidioso, per me, dover spendere tanto tempo a farmare all’inizio ma so che molti di voi sono grandi fan del completamento al 100% quindi raddoppiate pure il tempo di gioco!
Fino al prossimo anno
In attesa del segnale orario del 2016, Syndicate vi terrà occupati. Graficamente molto piacevole e molto meno zeppo di bug rispetto ad Unity, questo Assassin’s Creed ha fatto marcia indietro in tutti quegli aspetti che hanno rovinato l’esperienza dell’anno scorso e fatto passi avanti in ciò che si poteva migliorare. Attraversare Londra è veloce e senza complicazioni, le missioni sono piuttosto interessanti e il nuovo covo degli assassini, situato su un treno che fa il giro della città incessantemente è un’idea fresca e divertente. Ci sono anche alcune sezioni che si svolgono nel presente e che vedranno il ritorno di personaggi familiari, anche se purtroppo non sono giocabili. Insomma, Syndicate è l’ennesimo capitolo della serie e non innova da praticamente da parte ma si accontenta di correggere il tiro. Lo dico da anni, secondo me Ubisoft dovrebbe mettere in pausa il franchise per un paio d’anni e uscirsene con qualcosa di davvero nuovo. Non avendolo fatto Syndicate è un titolo che segue la naturale evoluzione di Assassin’s Creed: un marchio di qualità per i fan hardcore della serie.