Da molto tempo giravano voci sulla prossima versione di Android e, dopo le news trasmesse recentemente da Androidpolice, Android L è stato confermato ufficialmente. Da ormai due anni non si vedeva una release particolarmente sostanziosa, da Ice Cream Sandwich la numerazione è restata ferma alla 4, senza apportare particolari modifiche alla UI : fatto salvo ai lavori di ottimizzazione che spaziano da Project Butter al cambiamento radicale del runtime (ART). Android L promette quindi un UI ridisegnata che ricorda molto lo stile flat di Ios, un sistema ancora più performante gestendo al massimo le risorse messe a disposizione e nuovi servizi sempre più diversificati già presenti nei fork sviluppati dagli OEM (come le applicazioni fit di samsung, knox e via dicendo), ma procediamo con ordine :
– Tendina notifiche : con l’introduzione delle notifiche espandibili da Jelly Bean, più i Quick settings basilari, con Android L la formula è stata ulteriormente estesa. Oltre al cambiamento grafico, ora le notifiche sono presenti direttamente sulla lockscreen con integrazione diretta, ma più interessante sono le Heads Up Notification che permettono una gestione da “finestra flottante” (gestione tipica da Floating App, funzione simile alla rom Paranoid Android o alla quick reponse simile a quella di Viber o Whatsapp).
– Gapps riviste e totalmente ridisegnate, in aggiunta nuove funzionalità e offerte in ambito business (tramite Goolge Drive) o il miglioramento delle schede assistenti di Google Now basata sulla localizzazione. La nuova flat UI è già comunque introdotta con il recente aggiornamento di Google Plus, e questa andrà a introdursi prossimamente tramite gli aggiornamenti del Playstore. I servizi Google inoltre si estendono ufficialmente anche alle smart TV (denominato Android TV), agli indossabili (Android Wear, che inaugura la versione del sistema “wearable” con LG G Watch e Samsung Gear Live, disponibili all’acquisto nel Playstore prossimamente. Non dimentichiamoci i futuri Google Glass : già disponibili in Europa ma solo nel mercato UK a un prezzo di mille sterline), fino ai sistemi autoradio (Android Auto). Infine non manca il proprio servizio legato al fitness, denominato Android Fit, che si aggiunge ai già presenti Samsung Health S o Fitbit.
– Sotto il cofano le API godono di un ulteriore ottimizzazione con l’avvio di nuovi progetti (oltre al Project Butter) che miglioreranno l’esperienza utente. Dalla Google I/O salta all’occhio la runtime di default ART, che sostituirà ufficialmente la Dalvik nata dalla prima versione di Android, Project Volta che punta all’ottimizzazione estrema della batteria (uno STAMINA mode o controllo energetico già presente nei fork) grazie alla JobshedulerAPI e alle “Extension Pack” che riguardano il comparto grafico e nuove librerie di sviluppo.
– Come visto nel recente Keynote Apple, anche Google dice la sua sul “cross platform“, o meglio, l’integrazione con i servizi Google in tempo reale tra Android Device e Chrome su Desktop (rispettivamente Chrome OS). La nuova interfaccia Android si estenderà anche a quest’ultimi, permettendo un’integrazione in tempo reale tra i vari servizi della casa di Mountain View, analogo a quello già visto con Hangouts (ex GoogleTalk).
Per ora la nuova release di sistema è disponibile agli sviluppatori per Nexus 5 e Nexus 7 2013, mentre il rilascio ufficiale è previsto per settembre. Nessuna conferma per ora per Nexus 4, Nexus 7 2012 e Nexus 10, dispositivi che, prossimamente, saranno fuori dal supporto ufficiale software (18 mesi). Per quanto riguarda la politica con gli OEM non si notano particolari cambiamenti, gli aggiornamenti seguiranno la filosofia delle diverse case com’è sempre stato.