Il mondo dei cellulari Android è vastissimo, non ci sono solo i Galaxy di Samsung o i modelli d’alta gamma di HTC o LG. Nel panorama dei midrange troviamo parecchi brand e parecchi tentativi di offrire il modello definitivo. Oggi diamo uno sguardo al Fever 4G di Wiko e vediamo se è in grado di soddisfare chi cerca uno smartphone per tutti i giorni!
La febbre del cellulare
Wiko Fever è un cellulare con schermo IPS da 5,2 pollici (risoluzione 1080 x 1920 con 424ppi), un processore Mediatek octa-core da 1,3Ghz Cortex-A53, GPU Mali T720 e 3GB di RAM. Il tutto racchiuso in una scocca di plastica mista Gorilla Glass 3 di 148 x 73,8 x 8,3 mm e 143 grammi. Il profilo del Fever lo rende ingannevolmente più piccolo di quanto non sia, messo di fianco al mio Nexus 5X, leggermente più piccolo e parecchio meno pesante, non ci accorgiamo della differenza. Sulla parte posteriore il telefono è protetto da una plastica con una trama simil pelle che non mi fa impazzire. Non perché sia fatta male ma perché non sono un fan del simil pelle (o della pelle in generale).
Tuttavia devo riconoscere che la presa in mano è sicura e salda ed è impossibile che il cellulare ci scivoli a meno che non siamo dotati delle classiche mani di pasta frolla. La scocca è contraddistinta, almeno secondo Wiko, da un profilo fosforescente. In teoria il Fever dovrebbe illuminarsi da solo di notte, senza consumare minimamente la batteria. Ebbene, dopo averlo lasciato sotto una fonte luminosa per un bel po’ ed essermi messo al buio totale devo dire che di questa fantomatica fosforescenza non ho trovato traccia. Pare che sia dovuto al fatto che abbiamo in prova il modello nero ma allora perché scrivere sulla scatola “the glow in the dark smartphone”? Tornando al resto delle specifiche il Fever ha 15GB di memoria interna (espandibile via microSD), supporta i soliti Wi-Fi b/g/n e Bluetooth 4.0 ma non c’è la compatibilità con lo standard NFC. La fotocamera è da 13 megapixel e devo dire che mi ha sorpreso per la velocità in cui mette a fuoco e scatta. Quella frontale è da 5 mega pixel ed è in grado di fare filmati fino a 1080p. Entrambe le fotocamere sono accompagnate da un flash singolo. Non male! Come di consueto eccovi qualche immagine scattata con la fotocamera posteriore dello smartphone.
Uso quotidiano
Il Fever monta Android Lollipop modificato da Wiko. Le personalizzazioni riguardano principalmente il launcher che offre di default tre diverse tab in cui troviamo una parte dedicata al sistema, una ai servizi di Google e l’ultima offre le app. Wiko ha pensato bene di offrire due app di manutenzione. La prima ottimizza l’utilizzo della RAM mentre la seconda, Clean Master, si occupa di eliminare files inutili e di verificare lo stato dell’hardware, come ad esempio la temperatura della CPU. Presente anche un app per fare il backup del telefono su una scheda SD esterna, senza dover passare obbligatoriamente dai servizi offerti da Google. Il launcher di Wiko è colorato, facile da usare e funzionale. A differenza di altre personalizzazioni offerte da altri costruttori (sì, sto puntando il dito contro di te, Samsung) questa non ci fa rimpiangere seriamente il di base di Android o un Nova, tanto per intenderci. Probabilmente la comodità d’uso va a braccetto con la discreta potenza del Fever che mai ho colto in difficoltà. Navigazione web, uso di diverse app in contemporanea, giochi… rallentamenti praticamente a zero. Il che ci porta alla batteria, da 2900 mAh che ci permette di arrivare comodamente a fine giornata se non esageriamo scattando foto e video all’impazzata.
Alla fine della fiera
Tutto bello insomma? Beh, a parte qualche mancanza a livello hardware (NFC, lettore di impronte digitali) totalmente giustificato dal prezzo di vendita molto competitivo, sui 200 franchi svizzeri, ci sono alcune cose che non ci piacciono al 100%. La già citata parte posteriore che non contribuisce a rendere il design più stiloso ma che anzi imbruttisce il telefono. Alcune app offerte, in particolare quelle audio e video non sono il massimo (ma possiamo sempre scaricarne di altre dal Play Store) e la vibrazione, che è grossolana e che dà più fastidio che altro. D’altra parte fotocamera e schermo sono più che soddisfacenti. Il Fever non è un flagship che può o vuole competere con un HTC 10 o un Galaxy S7 ma, per il prezzo a cui viene venduto, stupisce per ottime prestazioni e autonomia. Peccato per la famosa illuminazione fosforescente, che è la cosa che ci ha inizialmente attratto verso questo modello, inesistente nel nostro modello. Se cercate un telefono midrange con un hardware potente e il design futuristico non è la cosa più importante per voi, considerate attentamente questo smartphone di Wiko.
Ci piace
- Potenza
- Autonomia
- Prezzo competitivo
Non ci piace
- Design della scocca
- Dov'è il glow in the dark?