The Witcher 3

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The Witcher 3: Wild Hunt

Se dovessi chiedervi “qual è uno dei giochi più attesi del 2015?” la riposta sarebbe molto probabilmente The Witcher 3. Di sicuro è stato uno dei giochi più attesi della redazione, dopo averlo visto svariate volte alla Gamescom, averne parlato con CD Projekt Red e averci sbavato sopra. Insomma, questo gioco prometteva di essere lo Skyrim di questa gen, che non è poca cosa. Finalmente il gioco è uscito e dopo averci speso una trentina abbondante d’ore, siamo finalmente pronti per parlarvene!

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Occhi di gatto

In The Witcher 3 riprendiamo i panni di Geralt di Rivia, possente ammazza mostri nato dalla fantasia dello scrittore polacco Andrzej Sapkowski. La vita del nostro eroe non è stata certo semplice, costellata di avventure, tradimenti, regicidi (veri o supposti che siano) e focose passioni. Geralt è una mutazione umana, fornito di occhi gialli da felino, capacità di combattimento sovrumane e poteri magici che ne fanno una macchina da combattimento quasi perfetta. Dotato nella spada come nell’alchimia, dovrà sfruttare ogni singola goccia dei suoi talenti per portare a termine la sua avventura. Wild Hunt, questo il sottotitolo di questo terzo capitolo, si apre nella tranquilla Kaer Morhen dove troviamo Geralt finalmente riunito al suo grande amore Yennefer di Vengerberg e con Cirilla Fiona Elen Rianno, per gli amici Ciri, una ragazzina irruenta che si sta addestrando nella arti dei Witcher. The_Witcher_3_Wild_Hunt_Getting_paid--best_part_of_the_jobLa storia di Ciri meriterebbe un paragrafo intero ma per sommi capi si tratta della figlia adottiva di Geralt, ottenuta grazie alla Legge della Sorpresa, la quale è in possesso di grandi poteri. Proprio per questo motivo Ciri verrà ben presto presa di mira dalla Caccia Selvaggia e sarà obbligata a fuggire per tutte le terre del Nord con Geralt sulle sue tracce. The Witcher 3 insomma è la storia di due caccie, quella contro Ciri e la nostra personale per ritrovarla. Moltissimi sono i personaggi che incontreremo durante le nostre avventure e moltissime sono le vicende da vivere in prima persona. Fortunatamente il gioco è stato impostato intelligentemente in modo che il suo universo sia accessibile anche per tutti coloro che non hanno familiarità con gli eventi dei primi due capitoli della saga di CD Projekt Red. La storia principale ci vedrà muoverci per la zone di Vellin, la città di Novigrad e le brulle isole di Skellige, inseguendo e in alcuni flashback impersonando Ciri. The Witcher 3 essendo un RPG ci metterà di fronte ad una miriade di quest secondarie, contratti da strigo, attività varie, esplorazioni e avventure. Terminare il gioco facendo solo la storia principale richiederà verosimilmente almeno 40 ore di gioco, che possono però raddoppiare o triplicare a seconda del nostro grado d’impegno. La main quest di Wild Hunt offre buona varietà di situazioni e territori e ci poterà ai quattro angoli del mondo alla ricerca di Ciri, incontrando personaggi nuovi e già conosciuti nei precedenti capitoli. La storia principale però, seppure appassionante, non è assolutamente in grado di fornire una panoramica sull’incredibile vastità di situazioni presenti in questo gioco. In effetti le missioni secondarie sono molto più del solito riempitivo per farci “perdere tempo” ma veri e propri tasselli del mondo di Geralt. Impareremo a conoscere a fondo i personaggi incontrati nella trama principale, tra una corsa di cavalli, un complotto e un misterioso assassino chirurgo tanto per citare qualcuna delle situazioni in cui ci verremo a trovare. Ogni signola subquest secondaria è realizzata con grande cura, con situazioni sempre inattese e interessanti. Troviamo anche i contratti da strigo (da witcher insomma) che ci porteranno a fare ciò che sappiamo fare meglio: trovare e uccidere mostri. Anche in questo caso dovremo lavorare di spada ma non prima di aver contrattato sul prezzo delle nostre prestazioni, aver scovato la bestia, esserci documentati sui suoi punti deboli e infine passando all’attacco. Per finire troviamo avventure ed esplorazioni, in cui in buona sostanza dovremo lasciare i sentieri per addentrarci nelle foreste e nei dungeon alla ricerca di preziosi tesori. The_Witcher_3_Wild_Hunt_Alas,_poor_YorickIl mondo di Geralt è sempre in grado di sorprenderci con zone e situazioni inattese, per cui dedicare una sessione intera di gioco al semplice vagabondare per boschi e acquitrini si rivelerà una scelta azzeccata. Moltissime le cose da raccogliere, i punti esperienza da ammassare e gli oggetti da infilare nella bisaccia in vista di utilizzi futuri. Le conoscenze speciali di Geralt sono fondamentali per riuscire al meglio in queste passeggiate tra mostri e pantani, spesso e volentieri saremo avvantaggiati dai sensi del witcher, una sorta di modalità investigativa che ci permette di vedere indizi invisibili per gli umani normali. Anche le sue capacità d’alchimista sono fondamentali, visto che il gioco offre un esteso sistema di crafting per pozioni e unguenti che forniscono vantaggi temporali al giocatore. Il giusto unguento spalmato sulla spada potrebbe dare il colpo di grazia al prossimo mostro mentre la pozione del Gatto ci permetterà di vedere nel buio più completo, prendendo di sorpresa il nemico. Sono solo due esempi dalle tante, tantissime possibilità offerte dal gioco. La mappa di gioco pullula di luoghi d’interesse: zone magiche, tane di mostri, caverne, laghi, cripte e chi più ne ha più ne metta. Senza contare le mini missioni offerte dagli abitanti che normalmente si risolvono in meno di un minuto ma che possono avere conseguenze anche interessanti con l’avanzare del gioco. Probabilmente per scoprire ogni singola zona in dettaglio (cosa che ho tentato di fare a Velen ma che ho reputato impossibile a Novigrad) bisognerà giocare almeno 150 ore! Fortunatamente possiamo avvalerci del fast travel, barche e di Rutilia il cavallo, altrimenti attraversare la mappa di gioco si porta via tranquillamente ampie mezzore di gioco.

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Menare le mani

Una cosa che non mi era piaciuta per niente in The Witcher 2 e che in effetti mi ha fatto abbandonare il gioco prima della fine era il sistema di combattimento. Legnoso e scomodo, non era affatto un sistema che invogliava il giocatore a continuare. Le mie paure erano che CD Projekt Red non riuscisse a sistemare questo cruciale elemento nel terzo capitolo ma devo dire che le cose sono molto migliorate. Tra colpi veloci e potenti, uniti a colpi a distanza e un pratico utilizzo dei segni magici, ora combattere è agevole e soddisfacente. Volendo possiamo anche avvalerci di bombe varie per mettere maggior pepe alla mischia. I nemici sono piuttosto scaltri e sapranno difendersi molto bene, specialmente a difficoltà elevate. L’introduzione dei valori di vigore fa poi in modo che non possiamo sempre scattare a destra e sinistra per schivare i colpi e la cosa vale anche per i nemici. Il vigore rende quindi i combattimenti più plausibili e tattici: scalfire la resistenza di un nemico può darci vantaggi di attacco ad esempio. The_Witcher_3_Wild_Hunt_Some_creatures_will_be_more_prone_to_inflammation than_others-The_Igni_sign_works_perfectly_on_the_fiendCombattere contro i mostri è sempre una nuova sfida, dal momento che ogni mostro è ben caratterizzato e ha un suo set specifico di mosse offensive. Spesso dunque sarà il caso di consultare i bestiario alla ricerca di punti deboli da sfruttare, magari previo restock di pozioni e unguenti specifici. Per quanto riguarda il crafting esso non è legato solamente alle pozioni ma anche all’equipaggiamento. In The Witcher 3 infatti potremo raccogliere oggetti e ingredienti praticamente ovunque che, una volta messo in relazione con istruzioni e schemi, ci permetteranno di costruire equipaggiamento speciale. Ottenere oggetti è semplice dal momento che basta raccoglierlo dai cadaveri dei nostri nemici, rovistando tra scatole e scaffali e smontando oggetti di cui non abbiamo più bisogno. Basterà poi andare da un fabbro o da un armaiolo per commissionargli ciò che desideriamo. Ovviamente non tutti gli artigiani sono ugualmente dotati, quindi bisognerà scegliere con calma e cognizione di causa l’uomo giusto per il lavoro giusto. Allo stesso tempo dovremo prenderci cura del materiale già in nostro possesso perché ogni singolo pezzo del nostro armamentario si consuma e, se trascurato, si romperà. Potremo quindi farlo riparare da un artigiano o farlo noi stessi con i kit di riparazione. CD Projekt ha poi deciso di rendere aggiornabile e migliorabile l’equipaggiamento, tramite diverse opzioni. E non dimentichiamo gli equipaggiamenti da Witcher che sono difficili da ottenere e richiedono parecchio tempo per essere ultimati ma che poi sapranno ripagare grandemente l’impegno profuso. Al nostro armamentario possiamo aggiungere anche armi a distanza, come le balestre. Per finire, anche Geralt può potenziarsi. Tramite l’accumulo di punti esperienza potremo acquistare potenziamenti personali che, utilizzati con dei mutageni trovati sui corpi dei mostri, miglioreranno ulteriormente il nostro personaggio. I miglioramenti spaziano dagli effetti alchemici a quelli di combattimento al rafforzamento dei segni di Geralt. Questi ultimi sono effetti magici che possono sia creare trappole, barriere di fuoco, influenzare la mente e quant’altro. Migliorare questi componenti richiede testa e adattamento dal momento che una volta acquistato il potenziamento esso andrà applicato in uno slot disponibile. Gli slot sono in totale 12 ma non sono disponibili tutti assieme ma andranno sbloccati con l’aumento del livello del giocatore, quindi anche se possediamo un potenziamento non è detto che possiamo usarlo quando ci pare. Un elemento strategico in più che non disequilibra il gioco rendendoci troppo potenti rispetto ai nemici.

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Bello assai

Il mondo di The Witcher 3 è enorme e estremamente curato. Ogni piccolo villaggio, buio anfratto cittadino o radura è pieno di vita e dettagli. Passeggiare in un boschetto al tramonto oppure accamparsi sotto le stelle è davvero piacevole, grazie anche all’ottimo sistema d’illuminazione dinamica e alle condizioni meteo variabili. L’ampissimo campo visivo aiuta nell’immersione di questo mondo davvero vivo e vitale che chiede a gran voce d’essere esplorato. Molto ben caratterizzate le varie zone del mondo che spaziano da invitanti boschetti soleggiati (ma pieni di mostri) a malsani acquitrini (pieni di mostri) a brulle e dure isole (piene di mostri ovviamente) e a città e villaggi (in cui se tutto va bene dovremo vedercela con guardie e tagliagole). The_Witcher_3_Wild_Hunt_They_call_this_civilization--I_feel_safer_in_the_woodsViaggiando a cavallo si percepisce il cambio di zona in modo evidente, anche se esso non avviene in modo brutale sfruttando qualche muro invisibile o caricamento. In effetti possiamo attraversare tutta la mappa senza mai essere interrotti da schermate di caricamento, visto che il gioco carica in background il livello. Ovviamente questo non è possibile se facciamo il fast travel! Il mondo di gioco, dicevamo, pullula di elementi e dettagli. Tutto questo ben di dio saprà tartassare i chip delle vostre console e farvi sognare potentissime schede video se ci giocherete su PC. Il gioco, da me provato su Xbox One (grazie ad Xbox per averci fornito in modo tempestivo un codice review tra l’altro!) è comunque molto bello sebbene su console vi siano dei limiti. Textures più basse e un certo pop up e pop in degli elementi, specialmente quando ci muoviamo velocemente, sono delle limitazioni dell’hardware che è molto difficile circumnavigare. Molto meglio su PC invece, a patto di possedere un vero mostro di potenza. In effetti qualche difettuccio grafico si trova, che non distrugge di certo il lavoro egregio compiuto dagli sviluppatori ma che ci ha fatto storcere un po’ il naso. Ad esempio un frame rate ballerino e la comparsa in grande ritardo degli NPC nelle città in alcuni casi. Pochissimo anti-aliasing e qualche poligono fuori posto. Testi davvero minuti in rapporto alla dimensione dello schermo specialmente su schermi dai 50 pollici in su (ma una patch è già in fase di rifinitura) e una netta tendenza del nostro cavallo di incastrarsi nel mondo mentre cavalchiamo sono tutti problemucci fastidiosi. Certo, vista l’enorme dimensione della mappa di gioco si tratta comunque di un risultato più che soddisfacente, visto che di bug gravi non ne ho incontrati. I problemi grafici e d’ottimizzazione verranno verosimilmente sistemati con future patch ma la cosa importante è che il gioco non presenti orrendi bug dovuti a mancato test. The Witcher 3 in questo senso da una sonora lezione ad altre produzioni tripla A uscite di recente (si, stiamo parlando di te Assassin’s Creed Unity) che non hanno saputo offrire dal day one un’esperienza di gioco senza problemi. I mesi supplementari di sviluppo richiesti da Wild Hunt hanno dato ottimi frutti dunque. Il doppiaggio non è in italiano, sebbene tedesco, francese, inglese e polacco siano disponibili. Bisognerà dunque accontentarsi dei sottotitoli. Piacevoli e ben fatte le musiche, anche se diventano ben presto piuttosto ripetitive e vorrete disattivarle almeno per qualche ora.

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In compagnia dello Strigo

The Witcher 3 Wild Hunt è un action RPG con i controfiocchi. Vastissimo, curatissimo, interessante e con una trama avvincente e personaggi che entreranno a far parte dei vostri ricordi. Un lavoro monumentale quello fatto da CD Projekt Red che è sfociato in quello che è senza ombra di dubbio l’RPG di questa generazione (finora!). Favoloso per i fan del genere e di sicuro interesse anche per i non fan, le avventure di Geralt di Rivia sono un vero piacere sia da giocare che da vivere. I pochi i problemi tecnici per un titolo di questa magnitudo sono già in fase di correzione (stando a quanto dicono gli sviluppatori) e non rovinano assolutamente l’esperienza di gioco. Ovviamente per una grafica migliore la versione da scegliere è quella per PC, ma anche su console siamo di fronte ad un vero gioiellino visivo. Ma più importante di tutto è che è un gioco che ci terrà occupati per molte ore alla scoperta della prossima avventura.

 

 
 

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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