Sword Art Online: Fatal Bullet

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Sword Art Online: Fatal Bullet

 

Sword Art Online riappare sulle nostre console con un altro titolo dalla storia originale. Nonostante il gioco rimanga ambientato all’interno di un MMO, il genere non sarà il solito RPG ma piuttosto un TPS (Third Person Shooter). Sfruttando quindi il “concept di Gun Gale Online” (Seconda stagione dell’anime dedicato a Sword Art Online) è nato SAO: Fatal Bullet.

 

 

MMO in single player?!

Il gioco inizia con la creazione dell’avatar, come immaginerete, non si prenderanno le parti del famoso Kirito, sebbene ci sia una modalità bonus che permetterà di farlo, ma in quelle di un personaggio originale. Il nostro eroe comunicherà con i nostri compagni tramite frasi a scelta multipla che, nonostante l’impressione di una opzione, non cambieranno mai l’esito della storia. Data questa limitazione, il gioco non ricorda un vero e proprio role-play. Un buon editor permette svariate modifiche estetiche, migliorando di molto quello presente nei capitoli precedenti.

Fatal Bullet ha come obiettivo quello di coinvolgere il giocatore alla scoperta di un mondo MMO senza però modalità online. Il gioco infatti è interamente offline e l’unico momento in cui si ha una parvenza di multiplayer online è la modalità co-op oppure facendo del PVP. Vista questa limitazione, il titolo restituisce un’esperienza che si avvicina a quella di un MMO e che grazie ad alcune buone idee rende il gioco apprezzabile. Nel corso della storia, gli eventi narrati saranno tutti basati sulla storia di GGO (Gun Gale Online) che si conclude finendo per primi il nuovo raid. SAO: Fatal Bullet riesce a tenere vivo l’interesse del gioco ma purtroppo non riesce a regalare un copione decente, specialmente nelle fasi finali perde consistenza e si immerge in una ripetitività sconvolgente. I dialoghi, opzionali e non, soffrono di mancanza di contenuto e spesso risultano superflui, soprattutto quando dobbiamo approfondire la storia dei personaggi secondari ci troviamo con minuti e minuti di dialoghi “inutili” risultano monotoni e dispersivi senza aggiungere niente di più ai personaggi.

 

 

Third Person Shooter?

Fatal Bullet si avvicina molto ad un TPS, ma le dinamiche e meccaniche da Action-Shooter sono state integrate molto bene e lo fa sembrare un Action-game, tanto che la mira assistita nelle fasi più animate è quasi un toccasana dandoci la possibilità di dedicarci alle schivate. Con certe dinamiche di combattimento ci si aspettava un sistema di copertura, ma purtroppo il gioco ne è sprovvisto e data la mole dei nemici presenti in certi Dungeon sarebbe stata un’ottima opzione per rendere i combattimenti più equilibrati. Nonostante le svariate pecche, abbiamo trovato Il gioco molto divertente e ben pensato. Le battaglie nella mappa globale sono molto caotiche e confusionarie, ma i Dungeon son stati costruiti in modo soddisfacente. La possibilità di “switchare” l’arma dal nostro menù e in qualsiasi momento si rileva molto utile, poiché ci permette di trovare il miglior stile di combattimento a seconda delle circostanze, cosa che in alcuni casi garantisce la sopravvivenza. La svariata quantità di armi disponibili da usare assicura al gioco diversi approcci differenti ed alcune sono più adatte a certi scenari; è presente anche la famosa spada fotonica, ma risulta molto scomoda e inefficace.

Ad un game-play ben sviluppato si accosta un ottimo sistema di personalizzazione delle armi che sostiene la giocabilità. Ogni arma ha un suo livello di rarità e un serie di abilità passive, che tramite un sistema di miglioramento possono essere trasferite da una all’altra. Anche se sembra essere abbastanza semplice e banale potenziare le armi, questo ci permette un livello molto alto di personalizzare e una notevole libertà di scelta. Scambiare o sommare abilità passive sulle armi è un’ottima possibilità, anche se questo può costringere il giocatore a farmare armi per ottimizzare i bonus. Vi sono inoltre 4 abilità e 4 gadget che possiamo abbinare ad ogni arma e che aumentano il loro livello semplicemente tramite l’utilizzo. Fatal Bullet riesce a tenere compagnia per diverse ore, senza contare che la campagna, giocata tranquillamente, può coprire dalle 30 alle 40 ore di gioco.

 

AI che disastro!

Anche se il game-play e il game-design sono ben realizzati, non sempre sono sufficienti a mantenere il gioco su un buon livello. Infatti, parte del cuore del gioco, è basato sul supporto dei compagni, che in quanto ad AI sono veramente scarsi.  In <em>SAO: Fatal Bullet</em> è possibile (e indispensabili certe volte) farsi accompagnare da tre personaggi NPC legati alla saga di SAO (fan-service apprezzato). Qui il gioco perde un sacco di punti, l’intelligenza artificiale infatti è ampiamente insufficiente. I nostri membri della squadra sembrano combattere contro di noi: svariati bug, tendenze suicide, mancanza di supporto verso il giocatore e ciliegina sulla torta la possibilità di impartirgli ordine è molto confusionale e funziona veramente male. Spesso vi troverete alla schermata di “game over” a causa dei vostri compagni, anzi, diventa quasi normale morire per colpa loro, specie giocando a difficoltà alta o se ci troviamo ad affrontare missioni troppo complesse. Questa pecca fa perdere tanto al gioco, visto che i Dungeon, come detto in precedenza, son ben realizzati e con un AI di tutto rispetto sarebbe stato interessante affrontarli ad alto livello.

Per quanto riguardo Il comparto grafico nel complesso è sufficiente: riciclo di texture a bassa risoluzione sono all’ordine del giorno, i personaggi ben realizzati anche se poco espressivi, graficamente belli ma come dei pupazzi. Nonostante gli ottimi risultati con la costruzione dei Dugeon, molti asset vengono riutilizzati, con per i modelli nemici, sostanzialmente ci troveremo ad affrontare l’evoluzione dell’evoluzione dei mostri di base, semplicemente alzando il livello, cambiando nome e colore, e per i boss anche la dimensione. Da sottolineare cali sporadici di frame-rate nei boss-fight di fine livello, nonostante stiamo giocando sulla console più potente del mondo. Poco da dire sul comparto sonoro, suoni e musiche nella norma. Il titolo è sottotitolato in italiano e in lingua originale giapponese.

Concludendo…

Sword Art Online: Fatal Bullet è nato con tante buone intenzioni, il team di sviluppo ha realizzato, se non altro, il miglior capitolo della serie anche se siamo ancora anni luce dal vero SAO mostrato nell’anime. Molto penalizzato da un comparto tecnico insufficiente e dai svariati problemi di intelligenza artificiale. Lo consigliamo non solo ai fan della serie ma anche a chi vuole provare qualcosa di nuovo, soprattutto se volete provare un titolo dal game-play piuttosto curioso e inusuale.

 

Ci piace

  • Miglior titolo sviluppato per SOA
  • Personaggi ben realizzati

Non ci piace

  • Sistema di copertura assente
  • Dugeon monotoni e ripetitivi
  • AI compagni molto scarsa
  • Storie dei personaggi
4

Scritto da : Redazione

Di quando in quando la Redazione prende vita e pubblica articoli tutti suoi. Com'è possibile? Nessuno lo sa...

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