Sennheiser HD 620S

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Sennheiser HD 620S

È da un bel po’ che ci chiediamo come siano le cuffie filari di Sennheiser: in passato abbiamo avuto spesso l’occasione di provare modelli wireless ma non siamo proprio nello stesso campo.

 

Oggi recuperiamo con le HD 620S, modello più entry-level, visto che costano “solo” sui 320CHF.

 

Da casa

Sennheiser HD 620S sono cuffie esclusivamente cablate. E da subito vediamo per che tipo di utenti sono pensate: oltre al jack da 3.5mm troviamo anche un adattatore a 6.3mm per uscite audio come potreste trovare in uscita da un amplificatore da giradischi. Sono cuffie fatte per l’ascolto attivo, calmo, rilassato e, specialmente, stazionario. Diciamo questo perché al giorno d’oggi quasi niente ha un uscita audio analogica che valga la pena di usare, in particolar modo gli smartphone. Per questo motivo, abbiamo testato queste 620S principalmente collegandole al nostro Go XLR Mini, il che è utile visto che è in grado di alimentare queste cuffie con i loro 150 Ohm di impedenza.

Queste cuffie impiegano trasduttori angolati da 42 mm di grado di riferimento, con un diaframma da 38 mm e una bobina in alluminio ultraleggera da, come detto, 150 ohm, offrendo una chiarezza e una precisione audio elevate. Secondo Sennheiser, il risultato è una scena sonora quasi panoramica e una risposta eccezionale. Nonostante siano cuffie chiuse, le HD 620S offrono un suono sorprendentemente aperto, pensato per gli appassionati di audio che desiderano un ascolto senza distrazioni ma con un suono naturale e dettagliato. La struttura aperta e i trasduttori angolati riproducono l’immagine spaziale degli altoparlanti mantenendo l’isolamento acustico. Per garantire un’esperienza di ascolto immersiva e priva di distrazioni, le HD 620S sono dotate di copri padiglioni rinforzati in acciaio e cuscinetti in pelle artificiale con ventilazione interna per offrire un comfort anche sul lungo periodo. L’archetto offre un’imbottitura discreta, mentre i cuscinetti auricolari sono ancora più morbidi. La regolazione dell’archetto è semplice e i padiglioni auricolari ruotano quanto basta per coprire completamente le orecchie e garantire una buona tenuta. C’è abbastanza spazio all’interno dei padiglioni e non abbiamo notato fastidio anche indossando gli occhiali.

Non c’è molto da dire sull’aspetto esterno o sugli accessori. Le cose interessanti sono i dettagli tecnici, non gli accessori (che si riducono ad un sacchetto in tela). In particolare, il cavo da 1.8 metri e in gomma morbida ed offre una lunghezza adeguata. Per quanto riguarda la risposta in frequenza, Sennheiser riporta un range tra 6Hz e 30kHz con un livello di pressione sonora di 110dB / 1V RMS e una distorsione armonica totale minore di 0,05 % a 1kHz/90 db SPL).

Il design è, beh, diciamo che non le scegliamo per un design particolare o alla moda, come potete facilmente vedere dalle immagini a corredo dell’articolo. D’altra parte, dubitiamo fortemente che l’aspetto esteriore sia un fattore determinante nell’acquisto di un prodotto del genere.

Ascolto sublime

Queste cuffie sono pensate per offrire un ascolto piacevole e specialmente neutro. Niente boost dei bassi, niente curve predefinite, niente di niente. Quello che date loro in pasto è quello che offriranno alle vostre orecchie. Un’eventuale trattamento sonoro va fatto a monte, se proprio. Ed in effetti queste cuffie si comportano bene, garantendo dettagli non solo nei file .flac da 750MB di musica classica ma un po’ in generale, attraverso diversi generi musicali.

Si distinguono particolarmente nella riproduzione della musica classica, grazie a una scena sonora ampia che permette agli strumenti di emergere con naturalezza. Abbiamo apprezzato moltissimo la riproduzione vocale di Tracy Chapman nella canzone “Behind the Wall”, essendo anche l’unico elemento. Rispetto alle cuffie consumer più comuni, che tendono a enfatizzare i bassi o a offrire un ascolto più morbido e rilassante, le HD 620S riescono a dare risalto a ogni singola nota, ad esempio in “Baby Can I Hold You”. I bassi possono sembrare un po’ contenuti a volumi più bassi, ma aumentano in modo controllato con l’incremento del volume, raggiungendo infine un buon impatto.

Non aspettatevi chissà che come accessori

Bene inteso rendono bene anche in ambito gaming o per la fruizione di contenuti multimediali, le abbiamo collegate ad una Nintendo Switch e alla nostra SteamDeck ma ovviamente tutto poi dipende dal preamplificatore integrato nei singoli device e non solo dalla qualità della traccia audio in sé.

Essendo cuffie a padiglione chiuso, l’isolamento è fondamentale. Si tratta di un modello con cancellazione passiva del rumore, niente isolazione totale dal mondo insomma. Ancora una volta, non ha senso introdurre una funzione simile su un prodotto del genere. Bisogna dire che comunque fanno un buon lavoro, eliminando passivamente una buona percentuale di audio ambientale e al contempo la musica non trapela troppo verso l’esterno, se non a volume molto alto.

Conclusioni

Sennheiser con queste HD 620S offre un prodotto molto interessante, specialmente a coloro che stanno pensando di entrare nel segmento delle cuffie da ascolto attivo (con questo intendiamo che sono cuffie che mettiamo quando vogliamo ascoltare la musica, non sentirla e basta). Sono cuffie estremamente piacevoli e comode da ascoltare: offrono una resa dinamica, coinvolgente e musicale, con dettagli sufficienti, una buona solidità e una presentazione vocale eccellente, oltre a un buon isolamento. Il tutto con un design a padiglione chiuso! Non sono assolutamente cuffie per tutti, dovete essere alla ricerca di qualcosa di specifico. Certo, non sono il top di gamma possibile immaginabile, non sono le HD 820 (che costano oltre cinque volte tanto!) ma a questo prezzo, sono un’entrata interessante verso la scalata impossibile dell’audio da audiofili (credeteci, non c’è mai una fine verso l’alto!). Brava Sennheiser!

Ci piace

  • Ascolto piacevole
  • Isolazione passiva

Non ci piace

  • Non per tutti
  • Serve un amplificatore decente per godersele

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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