Samsung Galaxy Z Fold3

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Samsung Galaxy Z Fold3

Se ci seguite da un po’, saprete che abbiamo recensito ogni foldable top di gamma di Samsung.

Il primo Fold aveva del potenziale, il secondo era troppo costoso e il terzo? A questa domanda, rispondiamo oggi!

Pighevole, of couse

Non c’è bisogno di girarci attorno: l’interesse principale di Z Fold3 non può che essere lo schermo pieghevole. Un gimmick inizialmente, dopo un paio d’anni abbondanti finalmente alcune app stanno cominciando ad adottare il formato più grande e, finalmente, alcune delle offerte del pieghevole del gigante coreano cominciano ad avere un impatto reale sull’utilizzo quotidiano. Ma prima di addentrarci nell’esperienza d’uso, diamo un occhiata all’hardware in sé!

Fold3 è uno smartphone Android 11 con OneUI 3.1.1 basato su Snapdragon 888 5G, Adreno 660 e 12GB di RAM. È disponibile in diversi colori e con 256 o 512GB di storage UFS 3.1. Ci sono due schermi: quello esterno da 6.2 pollici, 832 x 2268 pixels con un lunghissimo aspect ratio di 25:9. Quello principale, che poi è quello che si piega, è da 7.6 pollici con una risoluzione di 1768 x 2208 Dynamic AMOLED 2X, supporto a 120Hz e HDR10+ con ben 1200 nits (peak) di luminosità. Per quanto riguarda il comparto fotografico siamo di fronte ad un downgrade rispetto al peso massimo di Samsung, l’S21 Ultra: tre sensori da 12MP con rispettivamente f/1.8, f/2.4 e f/2.2 (wide, telephoto, ultrawide) compongono l’array principale. Grazie al terzetto, possiamo filmare fino a 4K@60fps o sfruttare un gyro-EIS (stabilizzazione dell’immagine) in 1080p sempre a 60fps. Ci sono poi due selfie cam: quella sopra il display esterno è da 10MP f/2.2 wide, limitata a 4K@30fps ma più che sufficiente per fare una videochiamata veloce senza aprire il device. Per finire, c’è la prima camera sotto il diplay prodotta da Samsung, una camera da 4MP f/1.8 che… non userete se non per Teams o Whatsapp. Fold3 ha una forma inusuale, con dimensioni 158.2 x 67.1 x 14.4-16 mm da chiuso (insomma, è stretto e lungo) mentre da aperto passa a 158.2 x 128.1 x 6.4 mm. È sempre bello spesso, perché in pratica quando è ripiegato sono due telefoni messi uno sopra l’altro ma dall’altro lato abbiamo notato che sta meglio nella tasca dei pantaloni del già citato S21 Ultra.

Il fatto di essere più stretto lo rende più agilmente inseribili nelle tasche (e smettete di leggerci doppi sensi, non ce ne sono, ok?!). Il device è anche piuttosto pesante, 271 grammi. Fortunatamente è protetto da Gorilla Glass Victus sull’esterno e da una pellicola plastica per lo schermo pieghevole. Il retro, nel nostro caso matte black, è contraddistinto dall’array fotografico che sporge dal corpo principale, de facto impedendoci di appoggiare Fold3 piatto su una superficie piana. Gli ingegneri coreani quest’anno si fidano di più della durabilità del nuovo modello: nella confezione (ma nemmeno nel nostro pacchetto review) non c’è una cover per proteggere il telefono. E Fold3 è ora resistente all’acqua IPX8 (fino a 1.5 metri per 30 minuti in acqua dolce). Lo ammettiamo, non abbiamo provato a metterlo sotto l’acqua perché in caso di danneggiamenti saremmo probabilmente responsabili e, beh, non costa proprio poco (ci ritorneremo). Più realisticamente, IPX8 significa che potete stare tranquilli in caso che ci finiscano sopra spruzzi e nel caso abbiate qualche amico buontempone che vi spinge in piscina, dovreste poter stare relativamente tranquilli. Ma non pensateci nemmeno a usarlo per filmare la barriera corallina, ok? Proseguendo, il device supporta 5G, Wi-Fi 802.116e dual-band, Bluetooth 5.2, NFC, GPS… le solite cose insomma. La batteria (in realtà sono due) da 4400mAh si ricarica via la porta USB Type-C 3.2 e supporta fast charging fino a 25W. Per finire, c’è un sensore di impronte digitali inserito nel tasto d’accensione sul lato destro. I tempi non sono ancora maturi per un sensore sotto lo schermo e comunque la soluzione adottata per Fold3 è rapidissima e stupidamente comoda.

State of folding

Oramai i device pieghevoli non sono più una novità anche se continuano ad attirare sguardi e curiosità di chiunque vi veda con uno di questi device in mano. La cosa era valida per il Flip3 ma lo è ancora di più per il Fold3. Forse perché Apple non c’è ancora arrivata, annunciando di aver rivoluzionato il mondo ancora una volta ma la Svizzera è tradizionalmente un paese mela dipendente (per qualche motivo che comunque mi sfugge). Ma una volta aver detto “wow si piega lo schermo!” poi è ora di usare davvero il device. A nostro modo di vedere, ci sono due user case: aperto o chiuso.

Belli vero? Sono venduti a parte…

Fold3 in modalità chiusa ci offre uno schermo estremamente lungo e che è a tratti scomodo da usare, specialmente se l’elemento con cui volete interagire si trova molto in alto nella UI. Anche scrivere non è il massimo visto che la tastiera virtuale è molto stretta, per una mancanza fisica di spazio. Samsung ha previsto divere modalità di typing per la sua tastiera di default, che però personalmente non amo usare, preferendo di gran lunga gboard (che però non ha funzionalità come lo split in mezzo per rendere l’esperienza di scrittura in modalità aperta molto migliore). Lo schermo esterno di Fold3 servirà insomma, come per i due modelli precedenti, per leggere notifiche, rispondere al telefono o per una interazione rapida. Funziona mille volte meglio rispetto a quello integrato in Fold1 e in modo del tutto simile a Fold2. La fotocamera esterna è tutto sommata decente per uno scatto rapido ma va detto che tutto Fold3 non è uno smartphone dall’animo fotografico. Lo schermo esterno può anche essere usato per usare le fotocamere principali, che si trovano dall’altro lato del device. Basterà aprirlo, girarlo e attivare lo schermo esterno come viewfinder.

Best wallpaper ever!

Fold3 in modalità aperta è dove le cose si fanno serie. Il nuovo pannello è luminoso, bello da vedere e rapidissimo visto che supporta fino a 120Hz di refresh rate. La riga nel mezzo dove si piega lo schermo è sia visibile che percepibile al tatto ma non lo è sempre. È il caso di immagini molto luminose e sfondi chiari. Più andremo verso l’oscurità e più sarà visibile ma, in tutta onestà una volta fattoci l’abitudine, sparirà dalle nostre preoccupazioni. Quello che resta è la vastità del pannello. Non essendo 16:9 otterremo delle bande nere in applicazioni come YouTube o Netflix ma in altre, tutto questo spazio ha parecchio senso. Pensiamo, ad esempio, alle applicazioni Office, ai documenti in pdf, agli ebook, Photoshop Express.

Se si tratta di leggere o trattare documenti, Fold3 è il campione. Finalmente anche altre app stanno adottando il formato largo e siamo rimasti molto piacevolmente sorpresi non solo da app Google come Foto ma anche da Spotify, che offre una UI decisamente più sviluppata rispetto ad uno smartphone regolare. Alcune app si accenteranno di prendere tutto lo schermo, Twitter, Facebook o TikTok per esempio.

Altre, come Instagram, semplicemente mettono due barre ai lati e basta. Certo, tutto questo spazio può essere anche usato con due o più app aperte in contemporanea che possono essere anche lanciate assieme. Ci sono diverse opzioni, ben nascoste sotto 50 menu (per i curiosi, nella sezione Labs) per forzare le app a comportarsi in svariati modi: multischermo per ogni app, doppia visualizzazione di app, pannello flex (una volta chiuso il device, l’app si ritira nella parte superiore, attivando controlli avanzati nella parte inferiore dello schermo, sempre che supporti la funzione).

 

Peccato che certe opzioni siano ben nascoste e che non capiterà di imbattercisi per errore. Samsung, devi fare meglio: le funzioni ci sono, perché nasconderle? Comunque, il multitask su uno smartphone è una cosa un po’ strana e abbiamo finito per non usarla mai. Quello che c’è di nuovo è che il device supporta la S Pen per prendere appunti o disegnare scarabocchi. Non l’abbiamo ricevuta, quindi non possiamo dirvi com’è l’esperienza purtroppo.

Passi avanti, passi indietro, passi da granchio?

C’è anche la questione della fotocamera sotto lo schermo. In poche parole, non ci piace per niente. Non solo la qualità delle immagini non è affatto granché ma il “buco” da cui passa la luce è assolutamente visibile. Per riuscire nel miracolo, Samsung ha optato per inserire il sensore sotto lo schermo, riducendo la densità dei pixel in modo sostanziale per far passare la luce verso il sensore. La fisica, da quella ingrata infame che è, non può essere contraddetta più di tanto: se vogliamo scattare una foto, i fotoni devono arrivare al sensore e se c’è davanti uno schermo opaco, la cosa non funziona. Tutto questo per dire che un punch hole a sto punto era meglio: si vedeva ugualmente senza offrire uno strano puntolino sgranato sullo schermo. Per quanto riguarda le camere principali, sono come al solito calibrate con tre livelli di zoom in mente e fanno il loro lavoro. Le foto non sono di una qualità eccelsa, sono le stesse del Fold2 in fondo, ma da qualche parte – sospettiamo – bisognava tagliare il budget. In generale otterremo migliori risultati di giorno in ambienti ben luminosi mentre in situazioni più difficili vediamo un po’ il limite dei sensori.

Esempio di foto in zona scura (ma molto RGB)

Per prima cosa, non abbiamo avuto particolari problemi a trarre una giornata d’uso da Fold3. Senza esagerare ovviamente ma è confortante sapere che non resteremo senza telefono alle 15 di un giovedì stressante. L’uso più realistico per il device (almeno, è come l’abbiamo usato noi) è un misto tra schermo esterno e interno, per i motivi che dicevamo poc’anzi. Qualche notifica e lettura veloce e se decidiamo di impegnarci sul serio, si apre lo schermo e l’app ripartirà da dove l’abbiamo lasciata (un’altra miglioria rispetto al passato, talune si chiudevano e riaprivano). Il device è sempre ben responsivo, niente rallentamenti o incertezze. La navigazione web è ottima, sia in wi-fi (siamo arrivati fino a 1500 Mbit/s down e 1500 Mbiut/s up via wireless) e anche il 5G funziona come si deve. Generalmente, Fold3 ha il suo perché sia come device per la produttività che per il consumo di contenuti. Lo schermo interno, quasi del 30% più luminoso rispetto al modello 2020 e col supporto ad HDR10+ produce un’ottima esperienza di visione.

Pronti per il mainstream?

Fold3 è un’evoluzione che va nella buona direzione. Il supporto alle app migliora sempre di più, è più robusto e, si spera, durevole. Non si distrugge più con l’acqua. Costa anche parecchio di meno rispetto al modello dell’anno scorso pur restando un device dal pezzo molto elevato. Tuttavia, non vediamo questo tipo di foldables diventare la norma per ora. Ci sono diversi elementi che frenano Fold3 dal diventare una cosa comune nelle mani degli utenti piuttosto che una novità che attira gli sguardi. Per prima cosa il prezzo, si parte da 1799CHF per il modello da 256GB e si arriva a 1899CHF per quello da 512 (no, niente espansione via microSD). È indubbiamente molto costoso.

Secondariamente, il form factor lo rende ancora un po’ troppo spesso e pesante (di nuovo, la fisica ci mette lo zampino). Da questo punto di vista, ci aspettiamo che la serie Flip faccia sempre più breccia col passare del tempo. Fold è e resterà ancora per un po’ un prodotto di nicchia, dedicato a coloro che hanno i mezzi finanziari e la volontà di avere tra le mani un device particolare, con user case particolari. Ma quello che fa per ora lo fa assai bene, sia da un punto di vista della produttività che quello più ludico. Samsung ha fatto grandi passi con questa linea ma deve farne ancora parecchi prima che un device simile diventi mainstream.

Ci piace

  • Schermo interno
  • Supporto app migliorato
  • Produttività
  • Più resistente

Non ci piace

  • Fotocamere (specialmente quella sotto lo schermo)
  • Ancora troppo caro
  • Ancora troppo spesso
  • Niente caricabatterie nella confezione

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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