Incredibile, è già passato un anno dall’ultima volta che abbiamo dato uno sguardo da vicino a un foldable di Samsung.
È ora di recensire l’ultimo arrivato, Flip6!
Foldable, dalle dimensioni umane
Tra le due offerte di Samsung nel campo smarphone pieghevoli, non v’è dubbio di quale sia il più trasportabile e di dimensioni normali. Flip6, da aperto, non è poi tanto difficile da uno smartphone tradizionale in quanto a form factor. Piegato invece, è grande la metà (ma, come ovvio, spesso il doppio). Ma a prescindere da questo, è uno smartphone che occupa davvero poco posto. Nello specifico, le dimensioni sono 165.1 x 71.9 x 6.9 mm da aperto e 85.1 x 71.9 x 14.9 mm da chiuso, con un peso di circa 187 grammi. Passando ai dettagli più succosamente tecnici è basato su uno Snapdragon 8 Gen 3 (8 core) e una GPU Adreno 750. Con 12GB di RAM e 256 o 512GB di storage UFS 4.0 non è tra i migliori su piazza ma nemmeno da buttare. In realtà, persino noi in redazione troviamo che 256GB siano normalmente sufficienti, se abbiamo l’accortezza di fare il backup della galleria fotografica su un qualche cloud. Lo schermo principale è da 6.7 pollici (1080 x 2640) di tipo Dynamic LTPO AMOLED 2X con supporto a 120Hz, HDR10+ e una luminosità di picco di 2600 nits. Il display secondario, quello cover, è da 3.4 pollici (720×748) Super AMOLED con 1600 nits di picco. Parliamo delle fotocamere, sono tre, di cui due sul lato esterno e una dedicata a videochiamate e selfie. Sono rispettivamente 50 MP, f/1.8, 23mm (wide), dual pixel PDAF, OIS e 12 MP, f/2.2, ultrawide mentre la selfie cam è da 10 MP con f/2.2, sempre ultrawide. Non sono all’altezza delle fotocamere di S24 Ultra ovviamente ma nei nostri test siamo rimasti ragionevolmente soddisfatti dalle performances. La connettività è il classico 5G, bluetooth 5.3, Wi-Fi 6e (peccato, niente supporto a Wi-Fi 7) e il resto delle cose a cui siamo abituati come GPS, NFC eccetera. La batteria è da 4000 mAh e supporta fino a 25W di ricarica in modalità cablata e 15W in modalità wireless. Per finire, troviamo un lettore di impronte digitali laterale, incluso nel tasto d’accensione e una certificazione IP48 (resistente all’acqua fino a 1.5 metri per 30 minuti – un enorme passo avanti rispetto al primo modello!).
Per quanto riguarda il design, i cambiamenti sono davvero impercettibili per tutti coloro che non hanno una perfetta familiarità con questa linea, come ad esempio i bordi leggermente più squadrati rispetto al passato. Dopo l’introduzione di uno schermo esterno migliorato l’anno scorso, quello che cambia quest’anno, da un punto di vista estetico, sono le colorazioni e gli accenti attorno alle due fotocamere e il bordo matte al posto di lucidato. Piuttosto, ora che sono usciti 6 modelli, Z Flip6 è un prodotto finalmente maturo, che ha poco da invidiare in quanto a features e robustezza con altri form factor, sebbene lo schermo pieghevole rimanga un potenziale punto debole sul lungo periodo. Ma a questo proposito, dopo 2 anni il fedele Fold4 rimane in ottime condizioni, sebbene abbiamo fatto sostituire una volta la pellicola protettiva un anno fa. Ma siamo lontani dagli schermi completamente spaccati a metà visti con Fold3 dopo anni di utilizzo! Apprezzabile il fatto che una volta aperto sia davvero aperto piatto, con la piega che sparisce completamente quando guardiamo lo schermo perpendicolarmente, ovvero quando lo usiamo normalmente. Quello che cambia insomma sono i componenti interni, ora raffreddati da un sistema vapor chamber. In effetti nei nostri test non abbiamo mai avuto problemi di natura termica.
Nuova norma
Z Flip6, prezzo a parte, è uno smartphone che potremmo consigliare a chiunque sia interessato ad un device Android. I problemi di gioventù, specialmente per quanto riguarda il supporto alle App e al loro ridimensionamento, sono per lo più stati risolti. Lo schermo esterno rimane dedicato a notifiche e widget, il che in realtà ci pare pure sensato. Inutile tentare di spingere gli sviluppatori a creare interfacce specifiche per un form factor che rappresenta una minima parte del mercato. Detto questo, tra i vari widget di Samsung (registratore vocale, meteo, chiamate rapide, notifiche e via dicendo) con anche un decente, se non spettacolare, supporto da parte di terze parti.
Lo schermo esterno è perfetto per le interazioni semplici, come leggere notifiche o controllare la musica e ci siamo ritrovati ad usarlo spesso. Peccato che sia solo a 60Hz, quindi con una minore fluidità rispetto al pannello principale. Se poi vogliamo fare cose più “serie”, basta aprire il device. E come smartphone tradizionale, Flip6 si comporta molto bene. Che si tratti di navigare il web, usare i social media o il gaming, ci sono poche cose che Flip6 non sappia gestire. Anche la riproduzione musicale diretta è molto buona, con un buon effetto spaziale se lo usiamo in orizzontale. Quello che però abbiamo notato è che a partire da un quarto di volume la parte esterna, quella dello schermo, ha la tendenza a vibrare con l’emissione sonora, nettamente più di altri smartphone testati in passato. Non è una cosa che ci è capitata spesso e sebbene non sia un difetto grave, è comunque qualcosa che avremmo preferito non ci fosse.
Gli schermi, sia interno che esterno, sono ben visibili anche in piena luce e la piega, come detto, è visibile se guardiamo lo schermo con un certo angolo ma non lo è se lo stiamo usando normalmente. È una domanda che mi è stata posta spesso dalle persone incuriosite da Flip6 e tutte hanno convenuto che la piega non sia un problema durante l’uso di questo smartphone.
Per quanto riguarda le performances, ci siamo lanciati in un paio di test con 3DMark, giusto per farci un idea. Flip6 ottiene 4’154 punti in Wild Life Extreme, 1’584 in Steel Nomad Light e 7’039 in Solar Bay, il test con raytracing, per altro sbaragliando il 99% dei risultati ottenuti in questo stesso test da iPhone 15 Pro. Niente male per uno smartphone non da gaming!
Fotocameramente parlando
Le fotcamere di Flip6 sono oggettivamente buone fotocamere, anche se non il meglio del meglio sul mercato. Ovviamente il sensore più interessante è quello da 50 MP, che poi è lo stesso numero di megapixel di S24 e anche S24 Ultra. Si vede in particolare la differenza tra Flip5 e Flip6, con il vecchio modello dotato di una fotocamera principale da 12 MP.
Non ci sono obiettivi zoomati, quindi Flip6 si avvale di zoom digitale. Lo zoom a 4x non è assolutamente un problema, ma più ci avviciniamo al massimo e più le cose cominciano a perdere i pezzi: in particolare a ingrandimento x10 le immagini sono troppo morbide, con pochi dettagli, come potete vedere qua sotto (non abbiamo nemmeno dovuto applicare un blur sui visi, la foto è uscita così dal telefono senza post processing manuale).
Bottom line
Samsung ha un prodotto tecnicamente vincente e maturo tra le mani. Con un autonomia che copre tranquillamente una giornata, performances ottime e un comparto fotografico di tutto rispetto, è uno smartphone che rasenta l’alta gamma. I sette anni di upgrade software e di sicurezza promessi da Samsung dovrebbero poi rasserenare eventuali persone interessate all’acquisto. Avrete notato che abbiamo parlato poco della IA di Samsung, che poi è il punto centrale della comunicazione del gigante coreano sui suoi foldable. Non abbiamo parlato della IA perché, in tutta onestà, ci siamo ritrovati ad usarla davvero poco in casi reali. Ci sono alcune cose davvero interessanti come la trascrizione e i riassunti automatici con il registratore vocale, le chiamate assistite testuali funzionano piuttosto bene e il traduttore automatico in diretta è indubbiamente forte, peccato però che dobbiamo impostare la lingua del nostro interlocutore PRIMA della chiamata. Altre cose come il “circle to search” (la funzione che permette di fare una ricerca web su qualsiasi cosa, elementi nel telefono o nel mondo reale semplicemente facendoci un circolo attorno) non l’abbiamo praticamente mai usata davvero. È forte ma è un po’ un gimmick. Anche le funzionalità AI della fotocamera sono state più un simpatico divertimento che una cosa che abbiamo usato davvero per necessità.
Tutto ok insomma? Beh, come ogni anno ritorniamo allo stesso punto: il prezzo. Flip6 costa attorno ai 1200 CHF, a dipendenza delle varie offerte. Ed è tanto, troppo per quello che, secondo noi, è il mercato potenziale di questo device. Non è quello dei power user (o dei malati di tecnologia come noi) ma piuttosto di giovani adulti più interessati alla portabilità e alla giocosità del design di Flip6. Ma in quella demografica Apple spopola. Il prezzo di Flip6, per altro probabilmente giustificato in parte dalla obiettiva difficoltà di produrre un device simile, dovrebbe però essere più basso per penetrare davvero nel mercato. Perché, se c’è una cosa che è uscita ancora ed ancora parlando con amici e colleghi è che “sembra davvero figo ma 1200CHF sono troppi”. Insomma, la quadratura del cerchio manca ancora.
The Good
- Form factor
- Potente
- Nuova fotocamera
The Bad
- La IA non è che aggiunga tanto
- Schermo esterno solo per i widget
- Ricarica non velocissima