Samsung Galaxy Z Flip4

Scritto da il il Recensioni Hardware, 4 più

Samsung Galaxy Z Flip4

Rieccoci a parlare di foldables, ve l’avevamo promesso.

Questa volta sotto la nostra lente passa Galaxy Z Flip4, la quarta generazione di pieghevoli dal form factor “tradizionale” di Samsung. Riuscirà il marchio coreano, stavolta, ad imporre la sua tecnologia?

Flip, flip, flip!

L’anno scorso, con la recensione di Flip3, eravamo rimasti un po’ in sospeso. Il device era niente male, sebbene il lato fotografico lasciasse un po’ a desiderare e l’autonomia non fosse esagerata. Avevamo definito il device “non ancora mainstream ma sempre più vicino”. Ora, un anno dopo, è ora di vedere se buoni passi sono stati fatti nella buona direzione.

Flip4 è uno smartphone Android 12, basato su un SoC Snapdragon 8+ Gen 1, 128, 256 o 512GB di storage e 8GB di RAM per tutti i modelli. Di dimensioni (non piegato) 165.2 x 71.9 x 6.9 mm e 84.9 x 71.9 x 15.9-17.1 mm (piegato) è alternativamente un po’ più lungo di uno smartphone “normale” o letteralmente il doppio più spesso ma anche di forma quasi quadrata. Il motivo è chiaramente lo schermo Foldable Dynamic AMOLED 2X con supporto a 120Hz e HDR10+ da 6.7 pollici (1080 x 2640 pixel). All’esterno troviamo anche uno schermo Super Amoled da 1.9 pollici (260×512) per leggere notifiche, gestire la riproduzione musicale e aggiungere diversi widget a scelta. Il device monta due fotocamere principali, entrambe da 12MP ma una da f/1.8, wide) e l’altra f/2.2, ultrawide. Una camera punch hole, inserita in alto nello schermo principale, da 10MP f/2.4 è utile per le videochiamate ma non è il massimo per dei selfie. Facendo un tour rapido delle altre features, c’è un sensore di impronte digitali sul pulsante d’accensione sul lato destro del telefono che è fin troppo veloce a sbloccare lo schermo. A volte avremmo voluto solo vedere l’ora ma ci siamo ritrovati con il telefono sbloccato (non che sia un male ma a volte non è quello che vorremmo).

Troviamo poi una porta USB Type-C e il solito corredo di Wi-Fi fino a 6, Bluetooth 5.2, GPS e via dicendo. Da questo punto di vista, salvo l’oramai morto slot per microSD, Flip4 ha le stesse funzionalità hardware di altri device simili. La batteria, da 3700mAh, è più grande del modello dell’anno scorso (era 3300mAh) supporta fast charging fino a 25W e wireless fino a 15W. Come l’anno scorso il device ha una certa robustezza. Oltre allo chassis in alluminio e un misto di Gorilla Glass Victus+ per la parte posteriore e plastica per quella anteriore (lo schermo insomma) è anche certificato IPX8. Il device è resistente all’acqua ma non lo è comunque alla polvere, che potrebbe comunque infilarsi nella cerniera e distruggere il meccanismo dall’interno. Ma non ce la siamo sentita di lavarlo sotto l’acqua per provare l’effettiva robustezza. Il motivo è semplice, come in passato Flip4 è assai costoso. Parliamo di cifre attorno ai 900CHF per i modelli da 128GB e oltre 1100CHF per quelli da 256GB. Un fattore limitante da un punto di vista dell’adozione anche se, per il momento, Samsung non fa che competere con sé stessa nello spazio foldables, riducendo le chances di vedere delle sostanziose riduzioni di prezzo nei tempi a venire.

Da un punto di vista di design, Flip4 è al primo impatto molto simile al modello precedente. Stessa disposizione delle camere, stesso posto per il flash. Lo schermo si piega sempre a metà, fornendo diversi modi per usare il telefono (aperto, chiuso, piegato a mezza corsa per usarlo – ad esempio – come specchietto o per filmare qualcosa posizionato davanti al device…). Come l’anno scorso è disponibile in diversi colori, con il device provato da noi di colore violetto, il colore “principale” scelto da Samsung per quest’anno.

Lo piego, lo metto in tasca, faccio il tipo fashion

Flip4, sarà perché l’abbiamo usato con una cover dotata di un anello al centro, ha attirato lo sguardo. Da un lato il fatto che sia pieghevole rimane una novità in un certo senso, vista la penetrazione nel mercato ancora piuttosto limitata. Dall’altra parte, il colore, la cover e il fatto che si possa piegare e diventa piccolo ha attirato un buon numero di domande da colleghe ed amiche. È indubbio che Flip4 sia più femminile in un certo senso, più pensato per delle mani delicate e non quelle del minatore di carbone (detto questo, si tratta di una generalizzazione molto ampia, nella vita vera prendere il telefono che preferite a prescindere da chi siete eh!). Il design di Z Flip4 è riuscito, riuscitissimo anzi Ci era piaciuto l’anno scorso, ci piace ancora. Da aperto sembra un qualsiasi altro smartphone, anche se con lo schermo piuttosto allungato. Sulla parte dietro troviamo i due sensori fotografici, un piccolo flash LED e due linee che spezzano il design: la prima è la cerniera mentre la seconda è una zona colorata. Il modello che abbiamo testato per esempio è viola pallido con una banda nera dove ci sono le fotocamere. I lati sono, ancora una volta, abbastanza poveri di features: su quello sinistro troviamo lo sportellino per la Nano SIM mentre su quello destro invece il pulsante d’accensione con lettore di impronte digitali e i tasti volume. Sotto, una porta Type-C e basta.

Da chiuso invece Flip4 ricorda gli altri foldables Samsung già visti. Lo spessore ovviamente raddoppia e lo schermo non si piega perfettamente piatto su sé stesso ma mantiene un certo spessore dove lo schermo si ripiega. È palese che non sia ancora possibile piegare a 180 un display flessibile senza distruggerlo ma i passi avanti si notano tanto da quasi non accorgersi di questa asimmetria nel design. Da chiuso, Flip4 è piccolo, portatile, sta bene in ogni tasca. E in più lo schermo touch esterno permette di leggere la volo le notifiche, regolare la riproduzione musicale, controllare sveglie, registrare voce, timer, meteo e via dicendo. È comodo per vedere informazioni al volo tipo chi sta chiamando o che ore sono. L’aggiunta di una selezione di widget permette di personalizzare in un certo senso l’esperienza ma saremo limitati ad app Samsung. Una delle domande che ci sono state poste anche quest’anno, ancora e ancora, ha riguardato la piega del display. La piega dello schermo, in Flip4 come in tutti gli altri device simili, non sparisce mai completamente. Se ci passiamo sopra le dita, la sentiamo. Tuttavia, se guardiamo qualche cosa di luminoso, non è realmente percettibile.

Uno smartphone normale, dopotutto

Flip4 è uno smartphone normalissimo se ci pensiamo bene. Ha i bordi un pochino più spessi di, ad esempio, un S21 Ultra. Si piega in due, certo. Ma alla fin fine, non è che l’esperienza sia drammaticamente diversa o, peggio, sacrificata. Il software è Android 12 con la One UI di Samsung ed è generalmente indistinguibile dai sistemi montati sul resto dei device del brand. Ci sono però delle particolarità, inserite per sfruttare al meglio la configurazione del device. Iniziamo dalla fotocamera, che in modalità selfie si comporta come uno specchietto da trucco. Tenendo il telefono piegato sulla mano, vedremo noi stessi nella parte superiore dello schermo mentre quella inferiore sarà occupata dai controlli della fotocamera. Un’altra app che si avvale della divisione orizzontale dello schermo è YouTube, che in modalità “conchiglia” mostra i video sopra e il resto di descrizioni, commenti e video suggeriti sulla parte inferiore. Tra l’altro l’interfaccia si riarrangia da sola con l’aumento o la riduzione dell’angolo di piegatura dello schermo; quindi, noi personalmente non dobbiamo fare nulla. A differenza dell’anno scorso, in cui la maggior parte delle app che avevamo testato non erano in grado di sfruttare le peculiarità dello schermo di Samsung, ora le cose vanno meglio. Se un’app non è un grado di ridimensionarsi da sola correttamente, se pieghiamo un po’ lo schermo avremo due scelte. Potremo usare l’app come niente fosse, con lo schermo non perfettamente piatto (una cosa che, stranamente, ci siamo ritrovati a fare spesso) oppure attivare la modalità “pannello flex”. In modalità flex solo la parte superiore dello schermo è usata dal sistema per mostrare l’app per la quale abbiamo attivato la funzione. Nella parte inferiore compariranno dei tasti che permettono di aprire il pannello delle notifiche, fare uno screenshot al volo, regolare la luminosità e il volume e usare la parte inferiore come un trackpad, con tanto di mouse a schermo e due gestures a una, due e tre dita.

Il perché non chiedetecelo, in effetti forse un puntatore del mouse potrebbe venire utile nella navigazione di siti codati malissimo che non supportano gli schermi touch ma vabbé, l’opzione esiste. Ci sono altre app ottimizzate per la modalità Flex, come l’app Galleria di Samsung, che ora consente di modificare una foto in modalità Flex mantenendo l’immagine nella metà superiore dello schermo. La modalità Flex sui precedenti modelli spostava la foto al centro del display, piuttosto stupidamente aggiungeremmo noi. Flip insomma ha ottenuto qualche doverosa e sacrosanta aggiustatina al comportamento della UI ma niente di maggiore come invece Fold4 con la sua taskbar.

Zoom normale

Flip 4 ha le stesse fotocamere per selfie e ultrawide e nella stessa configurazione del precedente modello. La fotocamera principale è dotata di un nuovo sensore d’immagine che permette un certo miglioramento nella qualità delle immagini catturate, ma niente di eccezionalmente trasformativo. Le performances in condizioni di buona illuminazione sono più che soddisfacenti e in notturna sono altrettanto perfettamente usabili.

Zoom 0.5

Certo, non siamo al livello di un flagship, coi quali Flip4 condivide il prezzo di vendita. Ma quello che va assolutamente detto è che potendolo piegare, Flip4 viene venduto con un piccolo cavalletto, ovvero sé stesso. Durante un recente press tour a Berlino abbiamo apprezzato notevolmente il fatto di poter piegare il telefono, appoggiarlo da qualche parte e iniziare subito a filmare qualcosa.

La stessa cosa si può dire della funzione fotografica: basta appoggiarlo da qualche parte e attivare uno scatto a distanza per avere il selfie perfetto, senza dover preoccuparsi di dove e come appoggiare lo smartphone. Onestamente, per la comodità che offre, quasi non ci sono mancate fotocamere da flagship… quasi!

Bottom line

Le considerazioni finali di Flip4 sono praticamente le stesse di Flip3. Sono lo stesso telefono in pratica anche se, va detto, le migliorie sono secondarie ma sensate. Un’autonomia migliorata ci ha permesso di arrivare a fine giornata nella maggior parte dei casi (tranne giornate di intenso content creation). Il device è rapido e responsivo ed è stiloso. Tuttavia, per il mainstream ancora non ci siamo, ci stiamo avvicinando, ma ancora non ci siamo (di nuovo!). Ma stavolta quello che principalmente non ci va tanto giù è solo l’aspetto monetario. Poche persone sono disposte a spendere tanti soldi per qualcosa che non è al top di gamma (oppure, che viene venduto senza una mela sopra…). Per fare il salto, secondo noi dovrebbe costare almeno il 30% in meno ma la vediamo molto difficile da realizzarsi al momento. Detto questo, il prezzo è dovuto solo al fatto che si pieghi in due in pratica. Ma se i soldi non sono un problema, Flip4 ci ha dato soddisfazione nel nostro periodo di test.

Ci piace

  • Form factor
  • Comodo e compatto
  • Buone performance

Non ci piace

  • Durabilità?
  • Prezzo ancora alto

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

Nessun commmento

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

JOYPAD

Joypad è il sito indipendente di videogiochi, tecnologia e film per la Svizzera italiana.

Il sito nasce quale tentativo di informare i giocatori della Svizzera italiana nel modo più completo possibile riguardo ai media videoludici, cercando di contestualizzare l’informazione per gli ascoltatori di questa regione spesso dimenticata dalle grande aziende mondiali. Dalla metà del 2013 si occupa anche di film con la rubrica Joypad Movies.

SGN Logo

Altri membri di SCN:
games.ch
the(G)net.ch