Samsung Galaxy S8

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Samsung Galaxy S8

Puntuale come ogni anno, Samsung lancia il nuovo smartphone flagship, che nel 2017 si chiama Galaxy S8. L’abbiamo avuto in test per quasi un mese e abbiamo a lungo rimandato la recensione, in parte per via dell’E3 ed in parte perché non vogliamo assolutamente restituirlo a Samsung. Momento, ma ci è piaciuto davvero così tanto?

 

La definizione di flagship

Cominciamo, come nostra consumata consuetudine, parlando di specifiche tecniche. Il modello da noi recensito è l’S8 normale, di colore midnight black (ma esiste anche grigio, blu, argento e oro). L’S8 ha dimensioni 148,9 x 68,1 x 8 millimetri e pesa 155 grammi. Lo schermo, Super AMOLED da 5,8 pollici è protetto da un Corning Gorilla Glass 5 e ha una risoluzione di 1440×2960 (e 570 ppi, impara la lezione, Apple). La particolarità dello schermo è che copre quasi l’84% della superfice frontale del device, rendendolo quasi bezelless. Torneremo sullo schermo in un secondo momento. L’S8 è basato su un processore Exynos 8895 Octa-core (4x 2.3 GHz e 4x 1.7 GHz) nella versione europea (in USA e Cina invece c’è uno Snapdragon 835) e una GPU Mali-G71 MP20. La RAM è di 4GB mentre lo spazio d’archiviazione è di 64GB, espandibili però di 256GB tramite uno slot microSD inserito assieme al tray della nano SIM. La batteria è da 3000 mAh e il device è dotato di una porta USB 3.1 type-c per ricarica e trasferimento di contenuti e una porta jack 3,5 millimetri a 4 pin per collegare cuffie e microfono esterni. Lungo i lati troviamo poi il pulsante stand-by sul lato destro e i pulsanti volume e Bixby sul lato sinistro. Sul retro, assieme alla fotocamera, c’è il lettore di impronte digitali. Il sistema operativo è ovviamente Android 7.0 con le solite modifiche di Samsung, in particolare con l’interfaccia TouchWiz UI. Lo smartphone è certificato IP68, il che significa che è impermeabile fino a 1,5 metri sott’acqua per 30 minuti. Passiamo alle fotocamere. Quella frontale è da 8MP, apertura f/1.7 con tutta una serie di feature come video 4K e foto simultanee, HDR, touch focus e rilevamento visi. Quella posteriore è da 12 MP con un’apertura di f/1.7, OIS, e flash led. L’S8 è dotato di una serie piuttosto impressionante di lettori biometrici, oltre al già citato sensore per impronte digitali è anche in grado di leggere le iridi e riconoscere i volti.

Tutto questo spazio per le attività!

Cominciamo dal punto focale dell’S8: lo schermo. Samsung ha optato per uno schermo il più ampio possibile, che ha chiamato Infinity Display. Occupare l’84% della parte frontale del device significa sostanzialmente due cose: ridurre al minimo i bordi superiori ed inferiori e averne praticamente zero sui lati. Samsung è riuscita a fare entrambe le cose, eliminando i pulsanti fisici sul davanti e infilando un numero piuttosto impressionante di sensori in alto, in una striscia che è più zeppa di piccoli obiettivi e altoparlanti che mai. Il lato invece curvo, il che crea l’illusione di uno schermo ancor più grande. In pratica, quando teniamo in mano questo device, vediamo solo le immagini a schermo. Ancor più perché Samsung ha appena introdotto la possibilità di nascondere automaticamente i tre tasti Android, lasciando un infinito spazio per i vostri video Youtube o per guardare le fotografie. La qualità dello schermo Super AMOLED è davvero qualcosa che attira l’attenzione. Non solo per la risoluzione molto alta ma anche per la leggibilità in ogni condizione, che si tratti dell’interno o delle assolate spiagge della California del sud. I colori sono brillanti senza essere eccessivamente saturi (possiamo comunque regolarne le impostazioni o lasciare che sia il software a scegliere le impostazioni automaticamente in base alle condizioni) e l’inclusione di una speciale modalità stand-by lo rende vincitore. È infatti possibile mostrare alcune informazioni sullo schermo quando il telefono è in stand-by, come ad esempio l’orologio o le ultime notifiche. Il tutto senza consumare in modo sensibile la batteria, come abbiamo già visto (e apprezzato) anni fa sui modelli flagship della oramai praticamente defunta linea Lumia di Nokia/Microsoft. Insomma, questo schermo è il migliore che abbiamo visto finora su uno smartphone, senza tante discussioni. Abbiamo avuto qualche perplessità iniziale per il formato, 18.5:9 che lo rende più lungo del classico 16:9. In realtà lo spazio extra in altezza viene sfruttato dai pulsanti di sistema e dalla barra delle notifiche e quindi, passata la stranezza iniziale, abbiamo adottato questo formato in modo graduale fino ad essere completamente convinti. L’unico vero problema, difficilmente risolvibile, è che certe app non sfrutteranno tutta la grandezza del display. Samsung ha optato dunque per un fix software che, tramite un pulsante, espande l’app (o il video youtube) fino a riempire tutta la superfice disponibile, tagliando però leggermente i bordi. Potrebbe sembrare un problema grave ma la realtà è che per il 95% dei casi, non ci faremo davvero caso.

Per quanto riguarda la UI, non siamo mai stati particolarmente fan di TouchWiz, preferendo NovaLauncher. Tuttavia, pur cambiando launcher, ci sono aggiunte speciali per l’S8 che hanno perfettamente senso. Per prima cosa è possibile usare una parte del bordo destro della home per far comparire un menu rapido in cui possiamo mettere app, contatti e usare le selezioni intelligenti (per creare gif o screen). Se vogliamo una home page più libera da app, questo piccolo e utile accorgimento è sicuramente interessante. Samsung ha anche inserito una sorta di 3D Touch che reagisce a quanto premiamo forte sullo schermo in modo da mostrare dei menu contestuali. L’implementazione non è complessa ed articolata come sui device Apple ma è una feature a cui non diciamo certo di no.

 

Biometria

Samsung ha puntato molto sulla sicurezza per l’S8. Sul retro è stato inserito un lettore di impronte digitali, di fianco alle lenti della fotocamera. Diciamo subito che la posizione non è ideale perché metà delle volte finiremo per mettere il dito sulla fotocamera, sporcando il sensore e costringendoci a riprovare. Il sensore in sé non è nemmeno velocissimo anche se non lo definiremmo lento. Più o meno rapido come il sensore dell’S6 ma sicuramente meno scattante di quello del Nexus 5X. Se preferiamo usare altri metodi, è possibile optare per lo scanner dell’iride. Dopo aver inserito i dati tramite l’app, è sufficiente guardare la camera frontale del device per sbloccare lo schermo. Il lettore dell’iride è rapido e funziona anche al buio ma se portate gli occhiali oppure se siete sotto la luce del sole diretta, farà fatica a riconoscere l’utente in modo veloce e sicuro. Il riconoscimento facciale invece è il più debole dei tre: lento e poco accurato in condizioni di luce meno che ottimali. In generale siamo rimasti legati al lettore di impronte digitali. La posizione non è delle più comode (magari andava messo sotto la fotocamera invece che di fianco?) ma sicuramente è il metodo più veloce e pratico per sbloccare il telefono. Il riconoscimento facciale, come detto, è lungi dall’essere perfetto e il lettore di iridi ci costringe a tenere il telefono in una posizione un po’ innaturale affiché funzioni senza problemi. Certo, è divertente usare queste funzioni avanzate ma passato il gusto della novità, le buone vecchie impronte sono la scelta più sicura.

Occhi di gatto

Parliamo della seconda feature che ci ha fatto amare questo smartphone: le fotocamere. Anzi, la fotocamera posteriore. Il modulo hardware non è cambiato rispetto al modello montato sullo S7 ma Samsung ha continuato a apportare modifiche al trattamento software delle immagini. Grazie ad un sistema di scatto multiplo, le immagini sono ricche, con un contrasto migliore e con dettagli davvero impressionanti per essere una camera di uno smartphone. La prova sul campo è stata delle più reali possibili, visto che ci siamo portati l’S8 come unico device all’E3, scattando e filmando in qualsiasi condizione di luce. Il risultato ci ha lasciato molto piacevolmente soddisfatti e ha attirato anche diversi complimenti da varie persone che hanno guardato gli scatti. La camera frontale invece è, come sempre in questi casi, un po’ deludente. Samsung ha inserito un obiettivo un po’ più grandangolare, per catturare maggiori dettagli per i selfie. Aggiunta anche una galleria di filtri alla Snapchat, che sinceramente abbiamo trovato un po’ inutile visto che moltissime app social offrono librerie ben più estese di effetti sciocchi.

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Siamo convinti?

Samsung ha fatto un gran lavoro sull’S8. Il design è premium dall’inizio alla fine e non smetteremo mai di apprezzare l’Infinity Display, sia per semplice estetica che per funzionalità. Ottima la fotocamera, come del resto già abbiamo apprezzato sull’S7 l’anno scorso. C’è una miriade le funzioni software avanzate sotto il cofano di questo device. Bixby, l’assistente personale di Samsung, è forse quello che ha ottenuto più attenzioni da parte del pubblico. La realtà delle cose è che per la lingua italiana in Svizzera le funzionalità sono piuttosto basiche (niente riconoscimento vocale o informazioni contestuali). L’unica feature funzionante è Bixby Vision, in grado (3/4 delle volte in modo anche piuttosto accurato) di riconoscere gli oggetti inquadrati dalla fotocamera. L’introduzione di un tasto dedicato a Bixby però è eccessiva e l’abbiamo rimappato (tramite un’app di terze parti chiamata BixbyRemapper) all’apertura della fotocamera. Ancora peggio, spesso Bixby si apre allo sblocco dello schermo (non abbiamo capito il perché), dando un certo fastidio.

Non abbiamo potuto testare la funzionalità desktop che, in modo sospettosamente simile a quanto fatto da Microsoft con Windows 10 Mobile e i Lumia 950, offre un ambiente desktop per lavorare con mouse e tastiera. Avremmo provato volentieri, ma Samsung non ci ha inviato la base di collegamento e quindi, senza di essa, niente test. Per quanto riguarda l’autonomia e l’uso quotidiano dell’S8 siamo assai felici. Abbiamo usato il device in modo estremamente intensivo, con fotografie, filmati, connessioni 4G, GPS, registrazione vocale, accesso email e social network e siamo comunque sempre arrivati fino a sera. Certo, se la vostra sopravvivenza dipende dal funzionamento dell’S8 (come quando altrimenti non potreste chiamare un Uber, restando bloccati chissà dove in una città sconosciuta) meglio portarsi un battery bank esterno. Ma tutto sommato la durata della batteria è ottima, specialmente rispetto ad alcuni modelli più anziani di Samsung.

Tirando le somme, siamo convinti? Sì, lo siamo. L’S8 ha tutto quello che cerchiamo in un flagship a inizio 2017. Un misto di tecnologia all’avanguardia, design, features extra e solide performances. Certo, il prezzo di vendita rispecchia tutto questo concentrato di tecnologia. Ma se potessimo tenerlo, saremmo molto felici.

 

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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