Cosa? Parliamo ancora di SSD? Ma sul serio?!! Ebbene sì, miei cari. È da qualche settimana che vogliamo assolutamente parlarvi del Samsung 970 Evo, il refresh della gamma NVMe del costruttore coreano. Ma tra E3 e vacanze, siamo riusciti a finire i benchmark soltanto ora…
Avanti il nuovo!
Samsung non dorme sugli allori. Dopo aver rinnovato la gamma di drive SATA 3 (ne abbiamo parlato qui qualche mese fa) tocca ora anche alle controparti NVMe coi nuovi 970 Evo e 970 Pro. Il primo è dedicato agli utenti consumer mentre il secondo, lo dice il nome d’altra parte, è dedicato ai professionisti. Abbiamo ricevuto il modello Evo da 1TB e dopo parecchi test (tranne PCMark, lui crasha per qualche motivo sconosciuto) siamo pronti a parlarvene. Ma prima, qualche dettaglio sul drive.
La serie 970 Evo viene venduta nel form factor M.2 con capacità che variano da 250 GB fino a 2TB. Stando alla scheda tecnica, le letture sequenziali per questo drive arrivano fino a 3500 MB/s mentre le scritture sequenziali fino a 2500 MB/s. Samsung sta puntando molto sulla sua tecnologia V-NAND e specialmente sul nuovo controller Phoenix per massimizzare le prestazioni dei suoi nuovi drive. Difficile trattare, in questa sede, tutti i dati tecnici della serie 970 Evo perché alcuni dati variano tra le diverse capacità. Ad esempio, il modello da 1TB ha 500’000 IOPS in lettura casuale e 450’000 IOPS in scrittura causale mentre il modello da 250 GB si ferma rispettivamente a 200’000 e 350’000 IOPS. Per questo motivo, dovremo trarre le nostre conclusioni solo sul modello da noi testato, quello da 1TB. Cambia molto anche la resistenza, col modello da 1TB con 600TBW mentre, ad esempio il modello da 2TB raddoppia questo valore fino a 1200TBW. Le differenze tra i vari SKU sono sostanziali ma sappiamo benissimo che i dati tecnici teorici non si traducono mai in dati reali identici, vuoi per i colli di bottiglia hardware, vuoi per quelli software e addirittura dal tipo di carico al quale sottoponiamo il drive. Variabile, ancora una volta, la memoria buffer che Samsung ha deciso di inserire nei vari SKU. Per il modello Evo da 1TB troviamo 6GB di buffer che però viene espansa da sistema dinamico chiamato Intelligent TurboWrite. In poche parole, si tratta di un sistema che espande il buffer in base alla dimensione del file che stiamo trasferendo, da 6GB fino a 42GB anche se con velocità diverse (la cache TurboWrite è più veloce di quella nativa). Terminiamo la carrellata di features con le novità per quanto riguarda le performances termiche.
Grazie alla funzione Dynamic Thermal Guard, il drive si regola in funzione della temperatura raggiunta in modo da massimizzare il trasferimento di dati prima di dover attivare il termal throttle per salvaguardare l’integrità dei chip NAND. Stando a Samsung, le prestazioni sono del 27% maggiori rispetto al modello 960 per quanto riguarda la scrittura casuale proprio grazie alle migliori nella gestione della temperatura.
Benchmark time!
Come di consueto, non ci fidiamo davvero dei dati teorici. Una batteria di bechmark sintetici è doverosa per poter verificare le prestazioni del 970 Evo sul campo. Sulla nostra macchina di test (i7 7800X, Asus x299 Prime, 32GB RAM e Windows 10 Pro) abbiamo come al solito installato diversi drive SSD con cui possiamo fare qualche comparazione. Interessante, questa volta, sarà vedere lo scarto prestazionale tra il 960 Evo e il 970 Evo. Metterli a confronto 1 a 1 non è corretto dal momento che il nostro modello di 960 Evo è da 500GB mentre il 970 Evo è da 1TB (con tutti gli scarti di dati teorici del caso) ma ci darà comunque una visione generale delle migliorie apportate dai coreani nell’ultimo anno.
Iniziamo da AS SSD Benchmark, il quale evidenzia da subito qualche dato interessante.
Il risultato finale del 970 Evo è di 5098 punti, contro i “miseri” 3948 punti del suo fratellone, il 960 Evo. Non ha praticamente senso invece comparare i due drive NVMe con i drive SATA 3, visto che la banda passante dei lane PCI-E è enormemente maggiore rispetto a quella SATA. Il nuovo drive riesce comunque a spodestare agilmente quello vecchio, sia per quanto rigaurda le letture e scritture e, di poco, anche il tempo d’accesso. Bisogna comunque specificare che il modello 960 Evo non è più nuovo e che col tempo parte delle performances possono degradarsi!
Andiamo avanti, come di consueto, con ATTO Disk Benchmark che ci permette uno sguardo sulle velocità di lettura e scrittura per diverse dimensioni dei file. Abbiamo lasciato anche il drive 860 Pro, per darci un comparativo con un drive SATA3 di ultima generazione.
Di nuovo, senza soprese, il vincitore è il 970 Evo che batte sia il 960 Evo e lascia indietro anni luce il povero 860 Pro, limitato crudelmente dalla connessione SATA3. Notiamo che, a partire da 128 KB le velocità di scrittura sono decisamente consistenti e gravitano attorno ai 2500 MB/s, quasi 700MB/s in più rispetto al 960 Evo. Per quanto riguarda le letture invece troviamo una situazione di quasi parità tra i due, segno che più che il drive, il collo di bottiglia si trova da qualche altra parte.
Terminiamo in bellezza con CrystalDiskMark che vede, di nuovo senza alcuna sorpresa, il 970 Evo come vincitore assoluto.
Notiamo come le velocità di lettura e scrittura siano decisamente più rapide sul 970, situazione non presente con ATTO. Un motivo in più per fornirvi diversi benchmark, in modo da evidenziare proprio questa natura un po’ aleatoria di questi test sintetici. Ad ogni buon conto, CrystalDiskMark evidenzia un netto miglioramento sia per quanto riguarda le letture e scritture sequenziali Q32T1 che le 4KiB Q8T8 mentre per quanto riguarda i valori 4KiB Q32T1 e 4KiB Q1T1 i valori sono piuttosto vicini tra i due.
Per finire
Cosa trarre da tutti questi test? Principalmente, che il nuovo modello è migliore di quello vecchio (che shock, vero?!). Tornando seri, notiamo che di miglioramenti rispetto alla gamma NVMe del 2017 ce ne sono nel 2018 e anche in modo piuttosto sostanziale. Performances migliori, una maggiore resistenza al thermal throttling e capienze maggiori anche per la linea EVO. Esatto, perché per i modelli 960 dovevamo per forza andare nella linea pro per ottenere dimensioni da 2TB mentre nel 2018 questa dimensione c’è anche per la lineup consumer. Ha senso fare un upgrade dal 960 Evo al 970 Evo? Probabilmente no a meno che non abbiate necessità di spremere fino all’ultimo MB/s il vostro PC. Ha senso avere un 970 Evo come primo drive NVMe? Secondo noi, sì se cercate un drive dalle performances stellari. Performances che sospettiamo potrebbero migliorare nei prossimi mesi con l’aggiornamento dei driver NVMe su cui Samsung sta lavorando. Avanti così!