Samsung 960 EVO

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Samsung 960 EVO

Torniamo a parlare di budella di PC! Ok detto così non è molto invitante ma… oggi parliamo di interiora! Nella fattispecie, di supporti di memorizzazione a stato solido altrimenti conosciuti come dischi SSD. Sotto la lente, ancora una volta, un drive fatto da Samsung: il 960 EVO da 500 GB. Si tratta della nuova serie di dischi NVMe M.2 2280. Vediamo un po’ come si comporta!

Ne resterà soltanto uno!

Anzi, in realtà, ne userete soltanto uno. Il motivo è che la maggior parte delle schede madri consumer e prosumer offrono, generalmente, solo uno slot M.2. La nostra Asus Z170 Pro Gaming non fa eccezione, dal momento che è equipaggiata di un solo slot M.2 che, una volta in uso, disabilita la porta SATA-III 1. Insomma, la storia è poco rosea.

L’unità che abbiamo ricevuto da Samsung è la versione da 500 GB ma ce ne sono anche da 250 e 1TB mentre la linea 960 Pro è disponibile da 512 GB, 1 e 2 TB. Sempre che riusciate a trovarli, viste le condizioni molto sfavorevoli sul mercato delle memorie NAND. Il 960 EVO è basato sul nuovo controller Polaris e utilizza chip 48-layer 256Gb TLC V-NAND, ha una dimensione della cache SLC di 22GB e, in teoria, offre velocità di lettura e scrittura davvero degni di nota, come vediamo qui sotto.

 

Sequential Read 3200 MB/s
Sequential Write (SLC Cache) 1800 MB/s
Sequential Write (sustained) 600 MB/s
4KB Random Read (QD32) 330k IOPS
4KB Random Write (QD32) 330k IOPS

 

Completano queste cifre un consumo di potenza medio di 5,4W e una endurance di 200TB. Decisamente gli SSD hanno fatto parecchia strada rispetto ai primi modelli! Interessanti i dati della cache SLC, che Samsung chiama Intelligent TurboWrite. In pratica il drive ha dai 4 ai 6 GB di cache come minimo, che possono essere ampliati da un’ulteriore cache dinamica da 9 a 36 GB (a dipendenza dello spazio libero disponibile). In pratica questo sistema serve ad assicurarsi un utilizzo ottimale dell’interfaccia PCIe 3.0 x4, che ricordiamo è più rapida di quella SATA 3.0.

 

Test sintetici

Lo sapete oramai, noi di Joypad non amiamo molto i test sintetici. Siamo sicuri che ci siano molti fan dei numeretti all’ultimo decimale, dei comparativi con mille grafici e curve di risposta. Ma sul serio servono a qualcosa nel mondo vero? Noi siamo dubbiosi. Comunque, per non farci mancare nulla, abbiamo testato il 960 EVO con AS SSD Benchmark, User Benchmark e ATTO. Quello che reamente ci interessa qui è vedere se le velocità di lettura e scrittura si avvicinano a quanto affermato da Samsung. Teniamo pure debito conto del fatto che il sistema su cui abbiamo provato questo drive (i5 6600K, 32GB RAM DDR4 2133 Mhz, chipset Z170 e Windows 10 PRO) non è probabilmente la macchina più adatta a testare velocità folli.

 

Per cominciare i dati di User Benchmark ci rivelano che, pur ottenendo un voto “outstanding” sulla nostra macchina il 960 EVO è filino più lento di quanto ottiene la media della community. Il Sequential Read arriva a 1600 MB/s (che non sono i 3200 MB/s teorici) mentre la scrittura si attesta a 1312 MB/s.

 

 

Per quanto riguarda AS SSD Benchmark abbiamo deciso di eseguirlo su diversi drive: Samsung EVO 840 (250 GB), Samsung EVO 850 (500 GB, che recensimmo mesi fa) e un drive tradizionale di Toshiba da 2TB. I dati li trovate qui sotto. Da notare che attivando il RAPID Mode, sostanzialmente un ram disk, sul disco di sistema di Windows (l’EVO 850) si ottengono valori straordinariamente elevati che però non vanno confusi con le reali capacità del drive, di fatto molto più modeste. I due vecchi SSD (840 e 850) in condizioni normali, collegati ad una porta SATA-III, sono molto simili. Lo scarto è di qualche decina di MB/s. Il 960 EVO invece vola, spazzando via senza pietà la concorrenza dei dischi SSD e obliterando nel vuoto cosmico il povero HDD meccanico di Toshiba.

 

 

Per finire una velocissima occhiata al risultato di ATTO, se siete curiosi.

 

I test veri e propri

Basta freddi numeri che non vogliono dire niente. Se prendiamo un disco veloce vogliamo che sia veloce a fare le cose! Ad esempio, a caricare diversi giochi. Abbiamo quindi deciso di spostare installazioni qua e là tra un disco fisso tradizionale (il tanto bistrattato Toshiba) e il 960 EVO. Lo scopo è vedere se ci sono miglioramenti nei tempi di caricamento. Lo sappiamo benissimo che si tratta di test che possono essere influenzati da parecchi fattori e colli di bottiglia vari ma, eseguito sullo stesso PC a parità di componentistica è possibile quantificare i vantaggi di un SSD rispetto ad un disco tradizionale. I tempi di caricamento varieranno ovviamente da PC a PC! Sotto la lente abbiamo Doom, The Witcher, Rise of the Tomb Rider ed Everybody’s Gone to the Rapture. Ogni gioco viene lanciato da zero e misuriamo il tempo di caricamento dal menu principale all’ultimo salvataggio del gioco.

  960 EVO HDD
The Witcher 3 (Palazzo di Beauclair) 15 s 26 s
Doom (Dipartimento Risorse) 12 s 15 s
Rise of the Tomb Raider (La Città Perduta) 22 s 1 min 5 s
Everybody’s Gone to the Rapture 43 s 58 s

 

Ecco, questi sono i dati che piacciono a noi. Dati reali, di come un SSD come il 960 EVO migliorino la vita di tutti i giorni di un gamer. Doom a parte, che non sembra beneficiare più di quel tanto della velocità di lettura maggiore dell’SSD di Samsung, gli altri giochi sono nettamente più scattanti. Rise of the Tomb Raider passa da un interminabile minuto e cinque secondi ad appena 22 secondi. The Witcher 3 praticamente ci mette la metà del tempo a caricare la mappa. Insomma, i miglioramenti sono ben tangibili, non c’è che dire.

Solido upgrade

Il 960 EVO è un solido upgrade sia da un hard disk tradizionale sia da un SSD SATA-III. Il modello da 500 GB magari non è indicato per installare una libreria corposa di giochi, ma Samsung offre anche un modello da 1TB e fino a 2TB (nella linea PRO, nettamente più costosa però). Samsung ha decisamente fatto un buon lavoro con questi nuovi drive NVMe, inserendo accorgimenti per evitare il thermal throttling, gestione della cache efficace che, alla fine della giornata, velocizzano sia i trasferimenti di dati che i caricamenti di giochi e l’utilizzo di file di grandi dimensioni, come ad esempio video ad altissima risoluzione. Pensate: da PC spento completamente a Photoshop CS6 pronto all’uso in 39 secondi (di cui almeno un paio per inserire la password di Windows). Niente male davvero!. Se avete una scheda madre compatibile con lo standard M.2 (2280) e volete velocità stratosferiche, considerate i modelli da 500GB e da 1TB. Se invece volete solo installarci Windows per avere un boot praticamente istantaneo, anche il modello da 250GB è più che sufficiente.

 

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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