Ok fa strano recensire un AIO (All in One). Fa strano perché è la prima volta che parliamo su Joypad di una soluzione per il watercooling all in one, ma c’è sempre una prima volta, no?
E lo facciamo con il ROG Strix LC III 360 ARGB di Asus, un kit pensato per coloro che vogliono passare al raffreddamento a liquido senza dover piegare tubi e collegare pompe per l’acqua!
Republic of cooling
ROG Strix LC III 360 ARGB è, come detto, un kit per il raffreddamento a liquido per PC desktop, compatibile sia con le CPU AMD che quelle Intel attualmente sul mercato. La serie Strix LC III comprende diversi modelli, tra cui quello testato da noi in versione ARGB ma anche una versione con uno schermo LCD da 2.1” per mostrare informazioni su temperature e altre cose. Ci concentreremo sulla versione da noi testata ovviamente ma è possibile che le nostre considerazioni valgano anche per gli altri modelli disponibili.
Strix LC III 360 ARGB è un kit completo: blocco per la CPU, sistemi di montaggio, pompa, radiatore e tre ventole ARGB sono tutti inclusi nella confezione. Il water block è basato su una superfice di contatto in rame e ha dimensioni 72x72x61 mm. Fondamentalmente, uscita ed entrata dei tubi a parte, è davvero di dimensioni ragionevoli. La pompa, che si attacca magneticamente al blocco per la CPU, è una Asetek 7th V2 gen con un range di velocità tra 800 e 2800 RPM. Il radiatore, in alluminio, è di dimensioni 394 x 121 x 27 mm e accomoda fino a tre ventoline per PC. Possiamo mettere quelle che vogliamo, purché siano da 120 mm ma Asus include tre STRIX AF-12S ARGB FAN che, stando alla scheda tecnica, offrono una pressione statica di 3.92 mmH2O e un Air Flow di 70.38 CFM. Come detto ci sono features avanzate come il supporto ad Aura Sync, se installate l’eccellente software Armoury Crate (e su eccellente ovviamente siamo un po’ sarcastci). Per quanto riguarda la compatibilità con le CPU, supporta gli slot AM4 e AM5 per processori AMD e LGA 1700, 1200 e 115x per quelli prodotti da Intel. Per finire, nella confezione troviamo tutto il necessario per i collegamenti: uno splitter a tre per le tre ventole e uno splitter a 4 per il collegamento dell’illuminazione ARGB.
Illuminazione ARGB che, nel caso di questo modello, è principalmente la copertura della pompa e le tre ventole incluse. Attraverso Armoury Crate è possibile selezionare tutta una serie di profili d’illuminazione, che può essere consistente con altre componenti compatibili nel vostro sistema (RAM, motherboard e via dicendo). Citiamo, ad esempio, il profilo che fa cambiare il colore della pompa da blu a rosso a dipendenza della temperatura della CPU. Certo, Asus non è certo la prima ad offrire questa opzione, ma fa piacere vedere che l’RGB è sempre presente in forze.
Installazione
L’installazione è facile, se avete dimestichezza con gli AIO. Se non ce l’avete, le istruzioni incluse da Asus su supporto cartaceo sono sufficientemente chiare per fugare molti dubbi (e, alla peggio, YouTube è vostro amico). Basta smontare il sistema di montaggio incluso con la scheda madre, aggiungere uno speciale backplate su motherboard Intel o installare i corretti supporti su quelle AMD (ogni parte è contenuta in un sacchetto trasparente con chiaramente indicato per quale piattaforma va utilizzato). Bisognerà poi collegare correttamente la pompa sulla presa CPU o AIO_Pump della scheda madre (il manualetto di istruzioni della stessa è un aiuto enorme in questo caso!), collegare poi un cavo USB 2.0 su un header disponibile (non una presa USB tradizionale ma il connettore interno che va sulla scheda madre) e per finire collegare lo splitter ARGB sulla corrispondente porta sulla mobo (sempre che abbiate un header ARGB!) e poi collegare l’altro lato alle tre ventole. Asus ha incluso un quarto connettore per una eventuale striscia LED. Il che non è male se non fosse che se non siamo dotati di tale striscia LED, avremo un connettore di troppo “volante”.
E dal momento che Asus non ha pensato di includere un coperchietto per tale cavo, l’unica è stata coprirlo con del nastro isolante. Perché non serve dirlo, ma avere un connettore alimentato a spasso dentro il case di un PC non è una buona idea. Scegliere come installarlo e dove mettere il radiatore è principalmente una questione che va discussa con il vostro case. Nel nostro caso, abbiamo montato Strix LC III 360 ARGB in un Hyte Y60, operazione semplicissima visto che è dotato di un tray apposta per i radiatori nella parte superiore. Ad ogni modo avete circa 380mm di tubi con cui destreggiarvi per trovare una posizione adeguata. Il processo richiederà un tempo variabile dai 5 minuti alla mezza giornata, a dipendenza di quanto complesso è il vostro setup. Nel nostro caso, per fare spazio a questo Strix LC III 360 ARGB abbiamo dovuto prima togliere il nostro vecchio Kraken X72 di NZXT, che useremo anche per una baseline nelle temperature. Ma, ancora una volta, tutto dipende da cosa avete tra le mani.
Chilly!
Come testare le performances di un sistema di raffreddamento? Beh, banalmente se mantiene fredda la CPU del computer in cui lo installiamo. In effetti, la parte che riguarda l’installazione del device in se è una delle due metà dell’affare. Quindi, sotto con qualche cifra, senza strafare perché la domanda a cui dobbiamo dare una risposta è: funziona come dovrebbe?
Generalmente, la risposta è sì. Non abbiamo un intero laboratorio di cooler da provare perciò abbiamo deciso di mettere Strix LC III 360 ARGB contro il già menzionato X72. Entrambi ad impostazioni di default, per vedere un po’ dove ci situiamo. Ricordiamo che la nostra macchina di test è equipaggiata con un Ryzen 9 7950X3D e una scheda madre Asus ROG Crosshair X670E Hero.
Strix LC III 360 ARGB | NZXT Kraken X72 | Consumo CPU | |
Idle | 51°C | 55°C | 66W |
Cinebench R23 | 80°C | 86°C | 130W |
Ora, ad onor del vero, la pasta termica applicata sul Kraken X72 era stata applicata circa un anno fa, il che comunque non dovrebbe risultare in una variazione enorme tra una appena applicata. Ebbene, così empiricamente sembra proprio che Asus abbia un discreto vantaggio su NXZT, specialmente dopo parecchi minuti di Cinebench R23 multicore. Circa 5 gradi centigradi di differenza potrebbero non sembrarvi molti ma sono davvero parecchi quando si parla di raffreddamento CPU.

RPM in idle
Ovviamente certe temperature e specialmente certi load sulla CPU si verificheranno su benchmark sintetici o su software molto golosi di performances del processore ma, come oramai sappiamo bene, il carico principale nel gaming è sulla GPU. Ed infatti, in gioco, le temperature della CPU non sono mai arrivate sopra i 60°C, il che è assai soddisfacente secondo noi.

In gaming
Per quanto riguarda il profilo sonoro, non tutto è perfetto. Usando il computer per fare lavori leggeri come browsing web, documenti e multimedia, quindi con la CPU poco sollecitata, come ovvio ventole e pompa rallentano per generare meno rumore. Nella nostra unità, a basso regime (950 rpm circa), è stato udibile un ronzio per qualche giorno. Con tutta probabilità una bollicina d’aria che, per fortuna, con un pochino di scuotimenti (garbati ovviamente) e un po’ di fortuna è sparita. Generalmente parlando quindi, quando non stiamo affrontando lavori impegnativi, il sistema di Asus è molto silenzioso. Ovviamente le cose cambiano quando superiamo il 50% della velocità: il sistema diventerà nettamente più rumoroso, per ovvi motivi. In gioco non è così un problema perché, come accennato, è la GPU a farla da padrone. Volendo si potrebbe migliorare ancor di più la resa dell’AIO in concerto con le altre eventuali ventole inserite nel PC. Asus ha questa funzione, da anni oramai, che chiama Fan Xpert. Si tratta di un tuning dinamico delle performances delle varie ventole che dovrebbe, diciamo dovrebbe, rendere il tutto più efficiente. Sono anni che evitiamo Fan Xpert come la peste perché, di solito, l’unico risultato che si ottiene e che tutte le ventole del computer girano troppo veloci (causando rumore) per nulla. Purtroppo, è successo la stessa cosa anche durante questa recensione. Il tool fa il suo scan e il risultato è una curva troppo aggressiva, che tiene il duty cycle troppo alto per niente. Poco male, basta disattivare il tutto (e riavviare il PC) per togliersi questo fastidio di dosso. Ma sarebbe bello vedere funzionare Fan Xpert (anzi, sarebbe bello un tool di configurazione senza bloat da parte di Asus).

Settaggi RGB
Bottom line
Abbiamo approcciato questa recensione con una certa cautela. Principalmente perché non avevamo mai visto da vicino le performances di un AIO di Asus. Beh, siamo rimasti piacevolmente sorpresi! Ogni componente si trova nella confezione, sia per AMD che Intel. Il montaggio è relativamente semplice, specialmente se sapete cosa state facendo. Le performances sono buone, con un vantaggio addirittura rispetto alla soluzione che avevamo prima. Asus è estremamente convinta della bontà del suo prodotto, visto che offre sei anni di garanzia su questo prodotto. Il prezzo, va da sé, non è proprio basso ma in linea con prodotti simili della concorrenza: sui 200CHF per il modello ARGB.
The Good
- Performances
- Montaggio semplice
- Silenzioso
The Bad
- Armoury Crate!!!
- Difficile valutare sul lungo periodo