Quantum Break

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Quantum Break

L’uscita di un gioco targato Remedy è sempre un evento nel mondo videoludico. Non solo perché si tratta di uno studio di dimensioni più modeste rispetto ad altri ma piuttosto perché ci ha abituati a produzioni di altissima qualità. Max Payne 1 e 2 sono stati due capolavori. Alan Wake tormenta ancora i nostri sogni con i suoi enigmi e la sua storia assolutamente indimenticabile. E ora, sempre dalle menti finlandesi di Sam Lake e soci arriva Quantum Break, indubbiamente uno dei titoli faro di questo 2016. L’abbiamo visto e rivisto alle fiere e su internet ma questa si fa sul serio, perché è finalmente l’ora della recensione.

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Jack, la leva! …l’altra leva!

Jack Joyce non ha avuto una vita tutta rosa e fiori. Con un passato difficile alle spalle, fatto di drammi famigliari e azioni discutibili. Le sue vicende l’hanno allontanato da Riverport, cittadina dov’è nato e cresciuto assieme al fratello William, per andare a cercare fortuna altrove. Tuttavia Jack è di ritorno su invito dell’amico Paul Serene, il quale è a capo di un importante progetto alla locale università. È così che ci ritroveremo ai comandi di Jack in una caotica notte di ottobre. Arrivato al campus, il protagonista si trova nel mezzo di una protesta studentesca. Quantum Break Cemetery Trailer Jack Joyce No WordsLa Monarch Solutions, grande azienda tecnologica con sede a Riverport, ha infatti deciso di demolire l’antica biblioteca dell’istituto per costruire un nuovo centro ipertecnologico. Per fortuna sembra che la passione degli studenti sia stata annacquata da alcolici e musica perché Jack riuscirà ad incontrare Paul senza particolari problemi. L’uomo fa il misterioso ma in men che non si dica scopriremo il perché del suo invito a tarda notte: assieme a William ha costruito una macchina del tempo. Indispettito dalla reticenza dei suoi colleghi all’accendere la macchina, Paul ha bisogno di Jack per fare il primo grande test. Intimorito ma tutto sommato fiducioso, Jack decide di aiutare l’amico quando William fa la sua comparsa, armato e decisamente fuori di sé. Ma è troppo tardi, la macchina del tempo è accesa e qualcosa va irrimediabilmente storto. Jack viene investito da una strana energia mentre il tempo va letteralmente in frantumi. Braccati dalle forze di sicurezza della Monarch, i due tentano di fuggire dal campus mentre attorno a loro impazza il caos. Fortunatamente Jack non è completamente a digiuno per quanto riguarda le armi da fuoco e scopre pure di avere degli strani poteri temporali. Può per esempio intrappolare i nemici in bolle di stasi trasparenti, bloccandoli per qualche momento. Grazie a queste abilità riusciremo a farci strada per un po’ fino a che William non sarà catturato dai soldati. Jack non ci pensa due volte e insegue i rapitori all’interno della biblioteca da demolire per salvare il fratello. Uno scontro a fuoco intenso e un po’ d’eroismo ci permettono di recuperare l’ostaggio quando, dal nulla, compare Paul. Ma non è lo stesso Paul che abbiamo lasciato prigioniero della macchina del tempo. Questo sembra decisamente più anziano, più determinato e più cattivo. Che cosa gli è successo? E il tempo si è davvero guastato?

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Caos temporale

La storia di Quantum Break è una di quelle che vi farà riflettere. Ciò che vi ho detto nel primo paragrafo copre davvero una minuscola parte di quanto apprenderete giocando voi stessi. Delle avventure di Jack, dell’eroismo di Beth, della genialità di William e della determinazione di Paul e Martin, senza scordarci di tutti gli altri personaggi secondari, dovrete occuparvi in prima persona voi! Ogni episodio di Quantum Break è composto da diversi elementi distinti. Diverse parti di gioco in cui, nei panni di Jack, dovremo avanzare in livelli zeppi di nemici sull’arco di una giornata. Durante queste fasi ci scontreremo con soldati normali e potenziati, sperimenteremo in prima persona le fratture nel tempo e riveleremo parte della storia. Seguono poi i punti di svolta, momenti in cui saremo Paul Serene e potremo decidere gli eventi futuri. Ogni scelta sarà accompagnata da brevi echi degli eventi che saranno per permetterci di scegliere. Meglio uccidere tutti i testimoni o screditare le loro testimonianze? Le scelte sono sempre difficili e foriere di eventi nefasti, non c’è mai una scelta giusta. Tuttavia, quale che sia la decisione di Paul, tutto attorno a noi cambierà radicalmente. Per finire, c’è la parte serie TV. In questa sezione, fatta di episodi di discreta durata, possiamo posare il pad e goderci lo spettacolo. Seguiremo le vicende di diversi personaggi, non solo di Paul e Jack, ma anche di alcuni dipendenti della Monarch e dei retroscena di questa interna ed esterna lotta all’ultimo secondo. Il tutto si amalgama alla perfezione, tra elementi di gioco, scoperte e conseguenze. I telefilm cambiano in maniera dinamica non solo in rapporto alle decisioni di Paul nei punti di svolta ma anche secondo il grado di scoperta dei segreti in gioco. Più spenderemo tempo a cercare tutto quanto e più il puzzle sarà completo. Per quanto riguarda il quadro completo invece, se davvero vorremo sapere tutto, dovremo giocare a Quantum Break almeno due volte, se non tre per essere sicuri. Ogni punto di scelta infatti cambia le carte in tavola in modo importante, determinando non solo dei dettagli secondari ma anche la presenza o meno di certi personaggi. Ovvio, la trama principale non devia molto rispetto alla sua direzione generale: gli eventi principali rimangono sempre gli stessi (ne va della logica, già di per sé contorta, della storia) ma gli elementi di contorno sono molto diversi. Per farvi un esempio la Monarch Solutions può essere aiutata o ostacolata da tutti i cittadini di Riverport, non certo un dettaglio insignificante quando è in atto una caccia all’uomo!

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Una botta di chronon

Il gameplay di Quantum Break è diviso in lunghe sessioni di esplorazione e zone di combattimento. Grazie ai variegati poteri di Jack, gli scontri sono assai stimolanti. I poteri, che crescono col passare delle ore, possono essere combinati per attaccare e difendersi. Troviamo la già citata bolla di stasi che, se riempita di proiettili, esploderà distruggendo tutto al suo interno. Ci sono poi gli scatti, la corsa a rallentatore, lo scudo, la granata… ogni potere (potenziabile raccogliendo fonti di chronon, le particelle temporali) ha un suo tempo di cool down separato dagli altri ed è quindi possibile concatenare diversi effetti in combattimento. Quantum Break_REVIEWS_Screenshot 16Le sparatorie possono avvenire durante il normale scorrere del tempo oppure durante le stasi temporali. Nel secondo caso tutto il mondo è congelato in un istante e nulla si muove tranne il giocatore e i soldati protetti da speciali generatori di campo temporale. L’esperienza è davvero strana perché ci ritroveremo a sparare ai nemici mentre il mondo attorno a noi va in pezzi, schizzando tra un istante e l’altro in modo casuale. Di particolare pregio il design delle armi, che ho trovato ottimo, anche se poi a livello pratico c’è poca differenza tra un AK e un mitra leggero o una pistola normale e una a raffica. In linea generale dotarsi di una qualsiasi arma automatica e di un fucile a pompa è più che sufficiente. Le fasi esplorative possono anch’esse succedere durante il tempo normale o le stasi. In ogni caso comunque avremo moltissime email e documenti da leggere, oggetti da raccogliere e testimonianze da sentire. Il gioco è anche zeppo di easter eggs, specialmente dedicati ad Alan Wake e strappano più d’un sorriso ai fan di Remedy. Troviamo infine delle sezioni platform, forse la componente meno riuscita del gioco, in cui dovremo sfruttare i nostri poteri per passare da una piattaforma all’altra, specialmente nel caso in cui attorno a noi si stia scatenando l’inferno.
Il gameplay di Quantum Break è divertente e ben congegnato anche se i poteri temporali non hanno lo stesso effetto del bullet time introdotto con il primo Max Payne e che davvero ci aveva colpiti con la forza di un maglio in piena faccia. Non che le abilità di Jack non siano funzionali, utili o scenograficamente impressionanti, sia chiaro. In generale però il nuovo gioco di Remedy rimane un action in terza persona senza stravolgimenti del genere.

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Motion capture!

Visivamente siamo di fronte a qualcosa di speciale. In particolar modo riguardo i personaggi, che vedremo sia in versione reale che digitale. Il gioco infatti ci proporrà sequenze fatte con l’engine di gioco e film veri e propri senza tanti stacchi tra l’uno e l’altro. Il lavoro svolto però è magistrale, specialmente per quanto riguarda i protagonisti. Alcuni li riconoscerete di sicuro perché Jack Joyce non è altri che Shawn Ashmore (quasi tutta la serie degli X-Men), suo fratello William è Dominic Monaghan (Il Signore degli Anelli tanto per citarne uno) e Aidan Gillen è l’attore divenuto famoso con il ruolo di Petyr Baelish nel Trono di Spade. Qui siamo ben lungi dalla malefica uncanny valley grazie a modelli, mocap ed espressioni facciali di pregevolissima fattura. Anche il design dei livelli e l’illuminazione sono ottimi (in barba ai vari fanatici della console war che si lamentavano su internet) e non ho trovato sbavature. Stroncare questo gioco perché le ombre sono renderizzate in 720p e poi il gioco viene poi upscalato a 1080p dimostra che di giochi non si capisce assolutamente niente e che sarebbe tanto meglio stare zitti. Certo, qualche sbavatura l’ho notata anche io, in particolare per quanto riguarda il pop-in delle texture ad alta risoluzione una volta che il livello è già stato caricato dalla console. Una scelta dettata probabilmente per mostrare la qualità più alta possibile delle texture che invero è davvero impressionante, una volta che ci soffermiamo a guardare. Ma i lati negativi sono davvero pochi e vengono eclissati dalla direzione artistica di questo gioco e dagli effetti speciali. Impossibile infatti non restare a guardare gli effetti visivi delle stasi temporali, con il livello che va in pezzi attorno a noi, svolgendosi e riavvolgendosi istantaneamente. Apprezzerete anche gli effetti in combattimento, con le scie delle esplosioni sospese per aria come in una fotografia a lunga esposizione. Insomma, è bello da vedere ed è anche bello da sentire. Il doppiaggio in italiano è infatti di prim’ordine, cosa che si fa notare in particolar modo durante i telefilm (eravamo abituati al peggio con la serie televisiva di Halo) mentre a livello musicale manca forse la canzone faro (come fu Late Goodbye dei Poets of the Fall in Max Payne 2 o The Poet and the Muse, sempre dei Poets of the Fall, in Alan Wake). Ma qua stiamo cercando l’ago nel pagliaio!

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La killer app primaverile

Quantum Break è la killer app Microsoft di questa primavera. Il gioco uscirà sia su Xbox One che su Windows 10 in cross buy (ovvero comprando una versione avrete automaticamente anche l’altra). Su Xbox One è un concerto di gameplay e storia che funziona benissimo, come d’altra parte esigiamo da Remedy. La storia, affatto scontata e con una sua circolarità che confonde inizialmente per poi soddisfare in pieno, è degna del miglior film di fantascienza. Anche la durata soddisfa: circa 10-12 ore per completarla la prima volta a livello normale cercando quasi tutti i documenti e collezionabili ma come detto, per sapere davvero tutto quando è necessario ricominciare da capo e fare delle scelte diverse (fidatevi, ne vale la pena). Sia la grafica che le componenti live action funzionano e si amalgamano senza sbavature. Forse andrebbe calibrata un po’ meglio la difficoltà perché a livello normale è davvero troppo semplice per un giocatore che non sia un neofita. Partite direttamente a livello difficile, prometto che non ve ne pentirete. Insomma Quantum Break non è perfetto ma d’altra parte quale gioco lo è davvero? Rimane comunque una chiara testimonianza della bravura e del talento dei Remedy, uno studio che anche questa volta non ci ha deluso.

 

 
 

Ci piace

  • Storia
  • Stile grafico
  • Sezioni live action

Non ci piace

  • Difficoltà da calibrare
  • Qualche pecca grafica
5.5

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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