Google Pixel 8

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Google Pixel 8

Google rinnova la sua gamma di smartphone Pixel con interessanti novità sotto diversi aspetti: schermo, processore, memorie, fotocamere, design complessivo, e tanta intelligenza artificiale. In confronto al fratello maggiore Pixel 8 Pro, Pixel 8 offre dal canto suo dimensioni più contenute, un reparto fotografico con meno fotocamere (niente ultrawide migliorata o periscopica), uno schermo senza refresh rate dinamico (LTPO) e una batteria logicamente meno capiente ma comunque sufficiente per arrivare tranquilli a sera (4’575 mah).

Un design più gradevole ma meno ricercato…

Il design di Pixel 8 riprende esattamente le stesse linee estetiche del predecessore ma, allo stesso tempo, lo smartphone trasmettere un touch and feel completamente diverso. Anzitutto, Pixel 8 ha una curvatura molto più ampia ai lati che lo rende più facile da impugnare in confronto alla precedente generazione. Pure gli angoli hanno un raggio maggiore e sono meno spigolosi, rendendo più comoda l’impugnatura sul lungo periodo. Complessivamente, Google ha ben ottimizzato le cornici (riducendole sensibilmente in confronto a Pixel 7); le dimensioni di Pixel 8 sono sensibilmente inferiori a Pixel 7, sia in larghezza che in altezza. Il Pixel 8, in effetti, è come già ribadito molto comodo da impugnare e rientra in quella categoria di smartphone “compatti” paragonabili a Galaxy S23 (Base), allo Xiaomi 13 o ai recenti Xperia V. Avendo sotto mano sia Pixel 8 che Galaxy S23, la cura del design di Pixel 8 rende quest’ultimo meno invidiabile rispetto all’attuale flagship della casa coreana. Per il resto, è immutato il design del reparto fotocamera posteriore, fedele a quello introdotto con Pixel 6 nel 2021. Infine, non manca la resistenza contro acqua e polvere (IP68), Gorilla glass victus per il vetro anteriore e “soli” 187 grammi di peso complessivo, che non disturbano nell’uso quotidiano, seppur superiori ai 168 grammi di Galaxy S23.

  • Dimensioni: 150,5×70,8×8,9 mm, 187 g; Gorilla Glass Victus (schermo e retro), telaio ai lati in alluminio; IP68 (fino a 1,5 m per 30 minuti).
  • Schermo: OLED da 6,20″ (actua display), 120Hz, HDR10+, 1400 nits (HBM), 2000 nits (picco), risoluzione 1080x2400px, rapporto di aspetto 20:9, 428ppi; display always-on; lettore impronte ottico sotto display;
  • SoC: Google Tensor G3 (4 nm) (1×3.0 GHz Cortex-X3, 4×2.45 GHz Cortex-A715, 4×2.15 GHz Cortex-A510); GPU Immortalis-G715s MC10.
  • Memoria: 128GB-256 GB 8GB RAM LPDDR5; UFS 3.1
  • Software: Android 14.
  • Fotocamera posteriore: principale: 50 MP, f/1.7, 25 mm, 1/1.31″, 1.2µm, PDAF multidirezionale, Laser AF, OIS; Ultra grandangolare: 12 MP, f/2.2, 126, 1/2.9″, 1.25µm, AF.
  • Fotocamera anteriore: 10,5 MP, f/2,2, 20 mm (ultragrandangolare), 1/3,1″, 1,22µm.
  • Cattura video: Fotocamera posteriore: 4K@24/30/60fps, 1080p@30/60/120/240fps; gyro-EIS, OIS, HDR a 10 bit; fotocamera anteriore: 4K@24/30/60fps, 1080p@30/60fps.
  • Batteria: 4575 mAh; 27W (50% in 30 minuti), 18W wireless, Reverse wireless.
  • Connettività: 5G; eSIM; Wi-Fi 7; BT 5.3, aptX HD; NFC.
  • Altoparlanti: stereo.

 Il nuovo “Actua Display” è molto luminoso!

Il display è un pannello OLED da 6,2 pollici con risoluzione 2400 x 1080 (20:9), e può essere impostato a 60Hz (default) o 120Hz (contro i 90 del predecessore), mentre la luminosità di picco raggiunge ben 1400 nits in modalità HDR e 2000 nits sotto la diretta luce del sole. Vi è il pieno supporto all’HDR e al wide-color (il display è però limitato a 8 bit). Google chiama questo schermo Actua display, ovvero “nitido e chiaro, anche sotto la luce diretta del sole. Al contrario del fratello maggiore, tuttavia, non vi è lo schermo LTPO e pertanto il frame rate non raggiunge 1 o 10hz in schermate statiche né si adatta dinamicamente a seconda dei contenuti. Vi è il pieno supporto all’HDR10+, ma non a Dolby Vision. Pur non sopportando la certificazione Dolby, tuttavia, guardare contenuti multimediali dalle famose app di streaming come Netflix, Disney Plus o, nel nostro caso, Crunchyroll è un piacere per gli occhi. L’accuratezza dei colori nel preset di Google offre una qualità ben maggiore in confronto a Pixel 7, segno che la casa di Mountain View ha lavorato molto bene sotto questo aspetto. Molto buone, inoltre, le casse stereo che offrono un suono alto, pulito e cristallino, con una qualità maggiore in confronto ad altri competitor come Galaxy S23 o Xiaomi 13 (base). La fruizione multimediale non ha nulla da invidiare agli altri competitor di pari categoria.

Riguardo al sensore di impronta sotto il display, ovvero digitale e non ultrasonico, lo stesso fu una nota dolente sul Pixel 6 e, relativamente, anche su Pixel 7. Con Pixel 8 Google ha messo a posto questa caratteristica/problematica, rendendola più precisa e scattante. Ora il sensore digitale non sbaglia quasi mai un colpo, è veloce e reattivo nonché paragonabile al sensore ultrasonico presente sul Samsung. Seppur quest’ultimo risulta in certi contesti ancora più preciso (esempio, in piscina dopo una nuotata), Pixel 8 si difende bene.

Android 14 e le Drop Feature

L’esperienza Android “pura” è un classico dei telefoni made by Google. In relazione ad altri competitor come Oppo, Samsung e Xiaomi, la Pixel experience è caratterizzata da una pulizia grafica e semplicità d’uso che rispecchia, per così dire, la filosofia di Apple con il suo iOs. Nel corso degli anni, grazie ai Feature Drop dedicati ai Pixel, Google ha arricchito l’esperienza Pixel rendendola più esclusiva. Ciò include anche la versione 14 Android, approdata nel mercato dapprima sui Pixel la quale introduce esclusive novità per quest’ultimi.

Prima fra tutti non bisogna dimenticare che Google è ora passata ad una politica di aggiornamenti di ben 7 anni (sistema operativo e patch di sicurezza), superando persino il supporto di Samsung la quale è “ferma” a un supporto 4+5 (quattro anni di sistema operativo e cinque di patch di sicurezza). Oltre alla politica software, Google ha confermato che garantirà i pezzi di ricambio hardware, quali display e batteria, per 7 anni dal lancio dei Pixel 8 e Pixel 8 Pro. Andando a scavare a fondo nelle funzioni del Pixel, è palese come Google abbia cucito la sua interfaccia attorno all’intelligenza artificiale con funzioni che rendono la vita più facile all’utente. Pixel 8 è lo smartphone per così dire “intelligente” capace di offrire funzioni al momento giusto, sulla base dell’utilizzo dell’utente e quando lo stesso ne ha bisogno. Citiamo, ad esempio, lo screening delle chiamate in arrivo o anche solo la traduzione simultanea delle chat in una lingua definita dall’utente (Live translate). Quest’ultima funzione molto comoda se, come il sottoscritto, cambiate quattro lingue nel corso di una giornata. Tutto questo è possibile grazie alla NPU integrata di Google nel suo nuovo Tensor G3, le cui prestazioni le tratteremo in seguito. Tra le funzioni più importanti introdotte in questa nuova generazione di Pixel sono quelle dedicate alla fotocamera, e meglio all’editor immagini e video. Nel menu Modifica di Google Foto vi è un pulsante dedicato, “Magic Editor”, il quale offre funzionalità avanzate, tra cui rimuovere gli oggetti che non sono umani, spostarli, modificare il cielo, ecc. L’editor offre all’utente tre diverse varianti generati dall’AI tra cui scegliere. Vi è ugualmente la possibilità di rimuovere il rumore di fondo dai video, cosa che funziona sorprendentemente bene in alcuni scenari.

Riguardo alla UI di sistema, Android 14 non stravolge in confronto alla precedente versione. Anzi, la versione 14 ricalca la stessa esperienza della 13, ovvero un’interfaccia basata sui colori e sui gusti degli utenti (Material You). Con l’intelligenza artificiale è però possibile creare sfondi su misura scegliendo determinate tematiche, mentre i colori e lo stile delle icone si adatteranno di conseguenza. La personalizzazione di Android 14 per i Pixel è qualcosa di estremamente semplice, con meno (purtroppo) opzioni e meno personalizzazioni se confrontata alla One UI 5.1.1/6 di Samsung (blocco schermo, sfondo chiamate, suite Good Lock / Guardian), ma di maggiore impatto e coerenza grafica, come se tutto fosse perfettamente al suo posto, dai colori, alle animazioni e alla coerenza delle impostazioni/menù. L’ottimizzazione dell’interfaccia e la sua fluidità sono certamente il cavallo di battaglia di Google, UI che non perde mai un frame, a differenza ad esempio del Galaxy S23 che, se attivate le routine Bixby o avviate alcune applicazioni di sistema come la fotocamera, perde per strada qualche frame nelle animazioni. Altre piccole novità risiedono piuttosto sotto al cofano, come la privacy (limitazione di accesso alla galleria durante la condivisione di alcune foto), notifiche (indicazione di servizi in background dalla tendina dei toggle rapidi), e alcune rivisitazioni della schermata dedicata alla batteria, maggiore personalizzazione schermata di blocco (Widget orologie e collegamenti rapidi), la lingua per ogni applicazione oltre alle misure regionali e via dicendo. Riguardo alla gestione background delle app, Google aveva dichiarato di lavorare strettamente a contatto a con Samsung per ottimizzare i vari processi e servizi ad essi collegati, affinché vi si possa ottenere una maggiore durata della batteria. Per il momento, riguardo a questo aspetto non abbiamo notato miglioramenti significativi in confronto al precedente modello o ai competitor di pari gamma.

In altre parole, Pixel 8 offre la possibilità di arrivare a sera con un uso relativamente standard, con un uso dello schermo che varia da 4.5 a 6 ore spalmate su 13-14 ore d’uso, a patto che non si chieda troppo al processore e che non ci si trovi sempre sotto copertura dati. I consumi del Pixel 8, ahimé, si concentrano piuttosto nel modem. L’efficienza e l’affidabilità di questa componente in confronto, ad esempio, al modem montato su Galaxy S23 (base), è inferiore e lo si nota in particolar modo nei consumi in stand by. In alcuni punti dove il segnale dovrebbe essere decisamente forte (Berna città – Wankdorf) Pixel 8 aveva più difficoltà a catturare la rete (5G), perdendosi in lunghi caricamenti nel browser o anche solo in applicativi che richiedono pochi dati per funzionare (esempio: Mobile FFS). Nel Canton Ticino (zona di confine), la situazione non era migliore, dove il Samsung prendeva meglio il Pixel 8 arrancava, anche se sporadicamente. Vi sono stati anche qualche episodio di perdita totale del segnale, mai capitati su Galaxy S23 a pari condizioni. Sotto questo aspetto, non escludiamo che il problema possa essere dovuto all’operatore utilizzato durante i test che, per una questione di privacy, non riveliamo. Riguardo ai consumi, gli stessi si notano principalmente con applicativi che richiedono un uso costante del telefono (Pokémon GO e Monster Hunter Now). In un’ora di gameplay a 30 fps costanti, Pixel 8 ha perso tra il 15-20% di batteria, mentre il Galaxy S23, a parità di utilizzo, perde circa il 10%. Premessa che su entrambi, per un maggior risparmio di batteria e affidabilità dei consumi, è stata disattivata la precisione Google e lo scan continuo di Bluetooth e reti Wireless. Summa summarum, lato consumi, autonomia e connettività, Pixel 8 è un telefono comunque affidabile, pur essendo un gradino sotto al Galaxy S23 e al suo modem (Qualcomm).

Un telefono concreto, ma con dei limiti…

Nell’uso quotidiano, Pixel 8 è certamente un telefono concreto e molto piacevole da utilizzare. Quando però si tratta di spingere il SoC al limite delle sue capacità, il Tensor 3 non regge il confronto con l’attuale fascia alti e, per certi versi, nemmeno di quella del 2022 (metro di paragone: Snapdragon 8 gen 1). Questo è un peccato, soprattutto considerando il prezzo a cui viene proposto (719 CHF per la versione base 128 GB e 789 CHF per la versione da 256 GB). Da una parte Samsung e Google hanno lavorato per ottimizzare il processo produttivo (a 4 nm rivisto), offrendo un chip che scalda sicuramente meno rispetto alla generazione precedente e con consumi relativamente contenuti, in particolare rispetto a Pixel 7. Dall’altra, la potenza e le prestazioni sostenute mostrano chiari limiti che, se confrontate con lo Snapdragon 8 Gen 2, sono sensibilmente inferiori.

La questione è manifesta quando si tratta di giochi e applicazioni che richiedono elevate prestazioni. Prendiamo ad esempio Monster Hunter Now, l’ultimo gioco di Capcom in collaborazione con Niantic. L’app richiede una buona GPU per la grafica e una CPU/memorie veloci per elaborare senza lag durante le battaglie. Purtroppo, Pixel 8 non riesce a mantenere un frame rate stabile superiore a 30 fps e mostra oscillazioni tra 35-48/50 fps, oltre a pesanti lag in battaglia durante il passaggio fra combattimento e mappa. Nel caso di uno Snapdragon 8 Gen 2 (Galaxy S23), o di uno Snapdragon 8 gen 1 (Motorola Edge 30 Pro, che abbiamo in redazione) questo problema non si presenta. Motorola Edge 30 Pro e Galaxy S3, al contrario di Pixel 8, garantiscono un’esperienza costante a 60 fps, senza lag (o raramente), sia durante i combattimenti che sulla mappa. Un comportamento simile si presenta anche con Genshin Impact, con un framerate che non rende giustizia all’ultimo arrivato di Google. Pixel 8 si comporta però meglio con giochi come Pokémon GO, che richiedono meno risorse grafiche o computazionale per girare egregiamente. In questo caso, Pixel 8 riesce a raggiungere un frame rate fino a 120 fps sulla mappa e non presenta lag fra una schermata e l’altra (a patto di scaricare tutti gli asset disponibili in locale).

Sebbene Google non promuova i suoi Pixel come dispositivi anche per sessioni ludiche, riteniamo che il prezzo di lancio, che si avvicina molto a quello del Galaxy S23 o del prezzo di lancio del Zenfone 10, dovrebbe riflettere le capacità dello smartphone. In altre parole, per il prezzo a cui viene proposto Pixel 8 dovrebbe offrire un’esperienza comparabile ai telefoni di pari fascia del 2023 anche sotto questo aspetto. Sfortunatamente, per un power user la sensazione di avere uno smartphone che “crolla” quando viene richiesta una maggiore potenza è assai sconfortante. Beninteso, l’ottimizzazione del software farà in futuro la differenza, in quanto nei test sintetici (benchmark), il tensor di terza generazione sprigiona delle perfomance simili allo Snapdragon 8+ Gen 1 dello scorso anno (che ad oggi è comunque considerato un buon processore). Insomma, è più che verosimile che le potenzialità di questo SoC non siano ancora state pienamente raggiunte. Affaire à suivre…

Per tutte le altre app che non richiedono molte risorse per essere elaborate, nonché per un uso medio standard, intendiamo: senza giochi, legato solo a social, app produttive quali e-mail o elaborazione dei testi, note, uso della fotocamera e acquisizione non prolungata video, Pixel 8 si comporta esattamente come gli altri competitor di pari fascia, senza (quasi) mai perdere un frame nelle animazioni (lag sporadici nell’app fotocamera cambiamento zoom durante l’acquisizione video).

Comparto fotografico

Pixel 8 mantiene la stessa configurazione fotografica del suo predecessore, senza l’aggiunta di un modulo zoom ottico e con una singola fotocamera anteriore nello schermo. Vi sono però alcune migliorie sia a livello hardware ma, soprattutto, via software come precedentemente accennato. La fotocamera principale è lo stesso sensore da 50MP dell’anno precedente, ma con un’apertura leggermente migliorata di f/1.68 rispetto a f/1.85. Lo stesso dispone di Octa-PD AF. L’ultrawide ha ora l’autofocus, offrendo una resa migliore rispetto al modello precedente. La fotocamera anteriore è invece da 10.5MP ma, a differenza del modello Pro, non ha la messa a fuoco automatica. Di riflesso, visto le mancanze della fotocamera anteriore (messa a fuoco) e del modulo posteriore (messa a fuoco singola zona vs 3 zone del Pixel 8 Pro, 5x digitale vs 5x Ottico di Pixel 8 Pro) ha come conseguenza che vi sono meno opzioni nell’app fotocamera in confronto al modello maggiore (“Pro Controls”, pertanto niente opzione shutter speed, ISO, immagini a 50 MP)).

In generale, le immagini scattate dalla fotocamera principale durante il giorno sono di alta qualità con dettagli nitidi, basso rumore e buon bilanciamento del bianco. Anche la fotocamera ultrawide offre immagini di qualità, ma i dettagli potrebbero essere meno definiti in alcune situazioni. In condizioni di scarsa illuminazione, il Pixel 8 si comporta decisamente bene, mantenendo una buona resa dei dettagli e una gamma di colori dinamica. Di notte però è la grandangolare che soffre un po’, offrendo meno nitidezza in confronto alla fotocamera principale. Buoni i selfie con la fotocamera anteriore. Riguardo all’acquisizione video, il Pixel 8 è in grado di registrazioni di alta qualità fino a 4K a 60 frame al secondo stabilizzati. Entrambe le fotocamere offrono risultati decenti durante l’acquisizione video, con la grandangolare che potrebbe soffrire di dettagli meno definiti. Sia video che immagini possono essere corretti o elaborati grazie all’intelligenza artificiale nell’app Foto di Google. “Best Take” permette di sostituire in una foto il viso delle persone sulla base di altri scatti, scegliendo quello catturato meglio in altri scatti, mentre “Magic Editor” si basa sull’IA per migliorare automaticamente gli scatti o spostare alcuni elementi che appaiono sullo sfondo. Funzione molto utile è inoltre l’”Audio Magic Eraser” il quale permette di ridurre facilmente i suoni che distraggono nei tuoi video, come il vento ululante o la folla rumorosa. Questa funzionalità audio computazionale, unica nel suo genere, utilizza modelli avanzati di apprendimento automatico per ordinare i suoni in livelli distinti.

Un compatto di sostanza

Tirando le somme, Pixel 8 con il suo tensor G3 e l’ottimizzazione da parte di Google offre un’esperienza utente di sostanza, semplice e decisamente affidabile, fatta riserva qualche problema di rete presumibilmente a causa della compatibilità con le antenne dell’operatore. Il telefono è equilibrato sotto quasi ogni aspetto, a patto che non gli si chiede di sprigionare tutta la sua potenza perché, in quel caso, potreste restarne delusi. Pixel 8 non è un telefono per giocare e non è adatto per mantenere prestazioni sostenute nell’uso prolungato. Non tanto per le temperature, le quali sono buone e accettabili in confronto alle passate generazioni, ma piuttosto per il throttling che subisce dopo soli 5-10 minuti di prestazioni sostenute, andando a ridurre sensibilmente l’autonomia e impattando inevitabilmente sui consumi (soprattutto se non si gioca collegati a una rete Wireless). L’elaborazione di determinati applicativi che richiedono parecchie risorse (giochi) non devrebbero essere pane quotidiano di questo smartphone. Per il restante, ci teniamo comunque a “premiare” Pixel 8, in quanto Google ha lavorato comunque bene equilibrando quasi ogni aspetto del telefono.

Ci piace

  • Touch and feel ed esperienza d'uso generale molto buona
  • Android stock, minimale con funzionalità AI esclusive ed utili
  • Comparto fotografico curato sia hardware che software
  • Un telefono compatto, comodo e maneggevole
  • Buone le temperature e la batteria porta fino a sera...

Non ci piace

  • ...a patto di scendere a compromessi (limitare di utilizzarlo al limite delle sue capacità, in particolare sotto rete dati)
  • Le performance del SoC Tensor G3 sono "solo" okey (non adatto al gaming)
  • Modem poco efficiente (consumi in stand-by migliorati ma al di sotto di altri competitor di pari categoria)
  • memorie solo UFS 3.1, no uscita video (Type C)
  • alcune funzionalità software sono inspiegabilmente esclusive al Pixel 8 Pro. In Svizzera mancano inoltre alcuni servizi/funzioni disponibili (per il momento) negli States

Scritto da : Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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