Pioneers of Pagonia

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Pioneers of Pagonia

Se siete stati fan della serie The Settlers creata da Volker Wertich – il cui primo gioco uscì nel lontano 1993 – allora Pioneers of Pagonia potrebbe essere il nuovo world building game che fa per voi. Pubblicato da ed edito da Envision Entertainment, il gioco è uscito in early access su Steam per sistema Windows il 13 dicembre 2023 e noi lo abbiamo recensito per voi – perdonate il ritardo, Duckie ha avuto la lebbra durante il trasloco e le feste; è una combo che non auguriamo a nessuno.

Volker Wertich Colpisce Ancora

Volker Wertich, veterano tedesco dello sviluppo di videogiochi, colpisce ancora, questa volta con l’azienda creata con l’amico e co-fondatore Dirk Ringe. Per i più vecchi – vecchi come i primi giochi su Commodore – il nome sarà familiare; per chi invece non lo conosce ancora, vi possiamo solo dire che Envision Entertainment e i suoi lavori sono, di solito, una garanzia di alta qualità, almeno per quanto riguarda questo tipo di giochi.
Il mondo di gioco è a generazione procedurale. Il vostro obiettivo sarà quello di creare degli insediamenti nell’arcipelago di Pagonia, precedentemente colpito da un misterioso e traumatico cataclisma che ha scombussolato la vita dei suoi abitanti, sfruttando le risorse che troverete man mano esplorando le varie isole, al fine di espandere il più possibile la vostra colonia, prestando attenzione a non perdere la fiducia degli altri isolani.
…E la storia di Pioneers of Pagonia in realtà finisce qua. Non vi è una vera e propria campagna, che personalmente pensiamo faccia sentire un po’ inutile lo scopo del gioco. Non che di solito si giochi ai simulatori gestionali per la loro narrazione emozionante, così come non si gioca ad un’avventura visuale per il gameplay avvincente. Non è un tratto negativo né positivo. È semplicemente una sua caratteristica, e noi accogliamo questo simulatore per quello che è.

Un work in progress promettente

A livello di gameplay, Pagonia offre un’esperienza di gioco ricca, con oltre 40 tipi diversi di edifici da costruire (tutti disponibili sin dall’inizio, il che diventa in realtà un pochino opprimente), ognuno con le proprie funzionalità e vantaggi unici. Potrete controllare le vostre unità militari per esplorare i dintorni e scoprire nuove risorse. Tuttavia, l’esplorazione può portare anche a potenziali pericoli, come truppe nemiche, ladri e banditi, che non si faranno scrupoli a mettervi i bastoni fra le ruote.
Le complesse catene di produzione richiedono una pianificazione meticolosa e un’attenta gestione delle risorse, ma che ci invoglia poco a diversificare il nostro approccio. Il gioco enfatizza una costante espansione territoriale, ottenuta costruendo pietre di confine e reclutando guardie. Questa espansione può però attirare l’attenzione di nemici ostili, aggiungendo un ulteriore livello di sfida al gioco.

Il posizionamento degli edifici è un altro aspetto cruciale del gioco, siccome in base ad esso viene influenzato il funzionamento generale della nostra colonia. Nonostante si possa costruire ogni edificio fin dall’inizio di ogni mappa, non vi è griglia di posizionamento e dunque la creazione degli edifici può risultare capricciosa. Il mondo del gioco è generato proceduralmente, il che significa che ogni partita sarà leggermente diversa. Nonostante il gioco sia in accesso anticipato risulta un gioco a tutto tondo – giustamente con le sue limitazioni – e gli sviluppatori prevedono di aggiungere ulteriori funzionalità in futuro e questo non può far altro che farci ben sperare per il futuro del titolo.

I suoni e i colori di Pagonia

Per quanto riguarda la grafica, non stiamo sicuramente parlando di Cities: Skylines II, per cui se la vostra GPU ha preso fuoco per il livello di dettaglio di quel titolo, non abbiate paura per l’incolumità della vostra nuova GPU se giocate a Pioneers of Pagonia. La grafica è semplice, ma sicuramente piacevole agli occhi, dai toni comic-like fantasy medievale, e non avrà alcun problema a girare anche su sistemi ormai non recentissimi, anche grazie al fantastico lavoro di ottimizzazione degli sviluppatori. Inoltre il fatto che si incontrino dei morbidissimi e carinissimi animali – specialmente gatti! – per noi è sempre un plus.
Per quanto Pagonia sia un arcipelago sentiamo poco presente la componentistica marina ed elementi visuali (e di gameplay) legati ad essa, ma è più una preferenza personale che una vera mancanza.
La vera star di Pioneers of Pagonia è la direzione del sonoro. Gli effetti sono curati fino al minimo dettaglio, dal vociforare degli abitanti ai suoni che le loro (e le nostre attività) producono, e la musica è in funzione della creazione di un piacevole sottofondo, andando ad aggiungere alll’ambientazione confortevole e leggera del gioco.

Come vi abbiamo anticipato, il gioco è in Early Access, e giustamente sono necessari diversi aggiornamenti per implementare elementi che garantiscano un’esperienza non solo completa ma anche piacevole, soprattutto nella prospettiva di una rigiocabilità; sebbene il mondo di gioco sia generato proceduralmente renda l’esperienza sempre nuova, non ci è sembrato abbastanza per invogliarci a un’eventuale rigiocata.
L’assenza di una vera e propria campagna rende il gioco poco appetibile per i videogiocatori che non sono fan del genere. Il ritmo di gioco è un po’ frenetico, togliendo dunque quella sensazione di dover effettivamente gestire e grindeare le proprie risorse di base, elemento che di solito sta al fulcro del genere, e la grande disponibilità di queste risorse ci fa sentire ben presto senza un vero e proprio scopo. Gli obiettivi in-game sembrano spesso privi di significato, se non portarci alla vittoria, e l’HUD ha bisogno di un miglioramento; il sistema di posizionamento ha davvero bisogno di un update poiché al momento manca di una griglia strutturata che faciliti il posizionamento degli edifici, che è davvero importante, e la cosa ci ha un pochino fatto impazzire.

La varietà delle risorse è, come già detto, molto grande ma il gameplay non invoglia a diversificarne la produzione. L’impatto delle nostre decisioni – ed eventuali errori! I gestionali sono belli anche per questo – è basso. Nonostante questo, il gioco è davvero promettente. Si vede che è un prodotto ancora abbastanza grezzo che può essere sicuramente lavorato. Ed essendo il gioco in Early Access, siamo speranzosi che gli sviluppatori sapranno cogliere le critiche costruttive dei giocatori e portarci – quando sarà il momento – un degno successore spirituale di The Settlers

Ci piace

  • Sonoro
  • Catene di produzione elaborate

Non ci piace

  • HUD
  • Mancanza di una campagna
5

Scritto da : Giulia Da Costa

Conosciuta anche come Duckie, Giulia è una redattrice appassionata di indie e studentessa di Media Management.

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