Pacer

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Pacer

Se pronuncio Psygnosis, chi ha vissuto la nascita della Playstation e Windows95, sicuramente si ricorderà quel logo con la faccia da gufo ogni volta che si avviava quel gioco di corse futuristico fuori da ogni schema.

Sì, stiamo parlando di Wipeout, un racing game antigravitazionale ambientato nel futuro è diventato molto popolare  e inoltre ha ottenuto ottime recensioni anche dalla critica videoludica. Sicuramente F-Zero sarà stato un buon punto di partenza, ma la particolarità di Wipeout non era solo l’abilità nel gareggiare e affrontare il più velocemente possibile ogni tracciato, ma la capacità di mischiare a questo genere anche una componente di strategia, difesa e attacco verso gli avversari.

Ma perché una serie così tanto conosciuta dovrebbe centrare con Pacer?

Velocità ad ogni curva

Non so perché, ma alcuni giochi mi fanno piangere. E questo non dipende dal fatto che siano emotivi o terribili, ma da quanto riescano  a farmi rimanere concentrato sullo schermo senza che le mie palpebre si possano chiudere un istante. Questo perché ogni fotogramma è importante e non basta un millesimo di secondo per sbagliare e ribaltare completamente la sorte in gara. L’ultima volta che “piangevo” ricordo bene che era con F-Zero GX (attendo ancora invano il ritorno di questa grande serie su Nintendo), un grande capolavoro sviluppato nientepopodimeno dalla mitica SEGA, che nonostante l’hardware limitato del GameCube, riusciva a offrire un’esperienza fuori dal comune. Se vi ho messo la pulce nell’orecchio, cercate su Youtube: “F-Zero GX Snacking” e capirete di cosa sto parlando.

Ma cosa centra  Pacer in tutto questo? Il titolo sviluppato e prodotto da R8 Games, disponibile per: PlayStation 4/5, Xbox One/Series X e PC, centra in pieno quella sensazione di frenesia mischiata con adrenalina pura in 60 FPS stabili su qualsiasi console, anche su quelle non Pro. Questo perché il team ha voluto concentrare il proprio focus sull’esperienza offerta al giocatore, senza trascurare nessun minimo dettaglio indipendentemente dalla console utilizzata. Dal canto nostro, per questa recensione, Pacer è stato testato su una normalissima Xbox One S, dove l’esperienza vissuta è stata più che positiva.

Un’alta particolarità di questo titolo è lo sviluppo. Come ormai per molti giochi, anche Pacer era stata lanciata una campagna di crowfounding su Kickstarter, in cui nel 2015 venne mostrato un gioco intitolato Formula Fusion. In molti hanno creduto subito a questo progetto, ottenendo in brevissimo tempo l’impressionante somma di quasi 80’000 sterline. Successivamente il gioco fu rinominato, il 4 aprile 2019, in Pacer in attesa di pubblicare un grosso aggiornamento che avrebbe reso questo titolo ancora più emozionante e, molto più importante, reso disponibile anche sulle console casalinghe.

Veicoli, tracciati e tanto altro ancora

Quattro classi di velocità che variano dai 400 ai 1000 km/h, quattordici tracciati unici completi di varianti intercambiabili (notturna, speculare e inversa), cinque navicelle da personalizzare, dieci team sfidanti, una vasta colonna sonora composta da 20 artisti e sette modalità di gioco tra cui la modalità multiplayer con supporto fino a 10 giocatori online. Questi sono solo alcuni dei punti di forza che questo titolo offre al proprio pubblico.

Ma andiamo un po’ nel dettaglio. Pacer non è il “solito” Wipeout, dove scegli il Team e la navicella per poi catapultarti nella gara come meglio credi. La strategia e la preparazione prima di ogni gara è un punto fondamentale in questo titolo. Infatti, noteremo fin da subito la voce “Garage” nel menu principale, che permetterà di modificare l’estetica, le prestazioni e le armi di ogni veicolo. La prima, oltre alla selezione del colore del veicolo, scarico e scia, è possibile personalizzare l’estetica inserendo oggetti e particolarità sul resto della scocca. Ovviamente questo è solo puramente estetico e non modifica in alcun modo le statistiche del veicolo. Perciò, non preoccupatevi se mettete un qualcosa di non troppo aerodinamico.

Sempre dal menù Garage, è presente la voce “Prestazione”, dove si potrà modificare i parametri del motore, maneggevolezza, frenata, antigravità e difesa. Infine, la parte offensiva, impostando al suo interno quali armi sono selezionabili durante la gara (al massimo due) da utilizzare premendo i due tasti dorsali sul gamepad (LB/RB). Non tutti gli oggetti sono però disponibili, dove si potranno acquistare spendendo dei crediti ottenuti durante le gare. Alcuni oggetti si sbloccheranno durante il corso della carriera e altri completando le gare.

Come anticipato, sono presenti diverse modalità di gioco in Pacer. Non mancano le classiche gare, quelle a cronometro e i giri veloci. In aggiunta sono presenti le modalità: distruzione (distruggere i propri avversari), eliminazione (allo scadere del tempo, l’ultimo pilota viene eliminato), resistenza (dal secondo giro, i piloti iniziano a subire danni), tempesta (rimanere nell’occhio del ciclone per sopravvivere) e Flowmentum (spingersi il più lontano possibile, guadagnando velocità ogni volta che si attraversa una porta). La più interessante, per il single player, è la carriera. Ottimo punto di partenza per chi vuole imparare, in modo rapido e veloce, le basi di questo gioco per poi successivamente migliorare e affrontare online amici o utenti di tutto il mondo.

UI/UX

Nonostante il grande lavoro sul comparto grafico e l’impressionante ottimizzazione su tutte le console, l’interfaccia utente presenta qualche problema. Oltre al fatto che non viene spiegato cosa è presente sullo schermo e si viene fin da subito catapultati in gara, molte informazioni sono difficili da trovare e sono difficili da visualizzare. Come abbiamo detto inizialmente, Pacer è un gioco frenetico e non  sempre si ha il tempo di guardare oltre il centro dello schermo per capire se si ha ottenuto un’arma sullo slot sinistro o destro. Specialmente sul fronte “slot” armi, dopo diverse ore di gioco, facciamo ancora fatica a capire quando queste siano disponibili.

Un altro punto negativo è la classifica in gara. Nonostante potrebbe essere interessante vederla aggiornata in tempo reale durante la gara, si fatica a identificare il proprio nome su 10 concorrenti in un angolo piccolo dello schermo. Altri dettagli non si capisce se siano puramente estetici o anche funzionali e non è possibile nemmeno personalizzare la HUD, per scegliere cosa tenere visibile sullo schermo oppure no. L’unica opzione disponibile è la possibilità di nasconderla completamente, che non risolve ovviamente il problema. Ovviamente non mancano i caricamenti un po’ troppo onerosi su Xbox One S, ma sicuramente su una One X, o una Series S, il problema sicuramente scompare.

Conclusione

Possiamo dire che Pacer è il degno successore di Wipeout o di F-Zero? Forse non completamente, ma sicuramente è sull’ottima strada. Il titolo offre un alto livello di gameplay e i tracciati sono uno spettacolo per gli occhi per quanto sono stati curati minuziosamente. Se state cercando un titolo di corse frenetico e futuristico, questo titolo sicuramente fa al caso vostro, ed è disponibile per Xbox One, Playstation 4 e PC (non che le next-gen). Sicuramente sentiremo ancora parlare di Pacer in futuro, ma fino ad allora… possiamo goderci questo titolo con qualche lacrima, qua e là, tra una gara e l’altra.

Ci piace

  • Gameplay veloce
  • Personalizzazione veicolo
  • Tracciati

Non ci piace

  • HUD
  • Caricamenti lunghi su Xbox One S
5.5

Scritto da : Neme

Ingegnere informatico e diplomato in Digital Graphic Computer Animation, sono un grande appassionato di retrogame. Nel mio tempo libero, anche se sembra una barzelletta, mi piace sviluppare videogiochi con amici e ricercare qualche perla antica da aggiungere al mio museo videoludico personale.

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