Ni No Kuni II

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Ni No Kuni II

 

Quando il primo capitolo di Ni No Kuni fu rilasciato per PS3, level 5 raccolse numerosi consensi da parte della critica internazionale. Non esente tuttavia da difetti, ad ogni modo Ni No Kuni seppe regalare complessivamente forti emozioni, grazie anche alla collaborazione con lo Studio Ghibli, storico team fondato dal maestro Miyazaki, padre delle opere d’animazione nipponiche più conosciute al mondo. Talmente apprezzato dai videogiocatori che Level 5, tramite il publisher Bandai Namco, ha così deciso di proporre un sequel – Ni No Kuni II – che cerca di correggere i difetti del precedente ma mantenendo il medesimo carattere fiabesco tipo dell’animazione giapponese di inizio anni ’90. Questa volta, tuttavia, manca la stretta collaborazione con lo Studio Ghibli, eppure Level 5 sembrerebbe essere stat capace di produrre un secondo capitolo degno dello stile del predecessore. Dopo una lunga attesa, ricordiamo che Ni No Kuni II è disponibile dalla fine di marzo scorso per Playstation 4 e PC. 

Cent’anni or sono dalla caduta della tiranna strega cirenea – sconfitta dal giovane Oliver e dai suoi amici – e la pace, nel regno di Ni No Kuni, sembra comunque non voler perdurare. Nuove minacce incombono sul mondo parallelo fatato a quello terrestre. Successivamente a una criptica scena iniziale – ambientata nel nostro mondo, in cui una bomba ha fatto saltare letteralmente in aria un’intera metropoli – inspiegabilmente l’umano Roland, un capo di stato, viene teletrasportato da una forza misteriosa a Ni No Kuni. Nel regno di Gatmandù, storica città del mondo di Ni No Kuni, l’erede al trono – Evan Pettiwhisker Tildrum – deve prepararsi, inoltre, a fronteggiare una forte crisi politica. Fra tradimenti e complotti, durante un colpo di stato ben organizzato, il giovane Evan si ritrova costretto a fuggire dal castello poiché il consigliere di corte – mente dei complotti e dell’attacco al castello – cerca, in tutti i modi, di uccidere il legittimo erede al trono. Ed è in questo momento che l’umano Roland, citato poc’anzi, appare inspiegabilmente innanzi il giovane Evan il quale, per istinto, lo aiuta a fuggire dal colpo di stato architettato dal consigliere di corte. Una volta fuggiti dal Castello di Gatmandù, i due decidono di intraprendere un’avventura al fine di reclamare il trono usurpato, spettante al legittimo erede Evan per discendenza sanguinea. Per procedere a ciò, Evan e Roland devono cercare l’appoggio di un guardiano – uno spirito protettore – e fondare così un nuovo regno. I due esploreranno il continente cercando nuovi alleati, il consenso di altri popoli e via dicendo, affinché il giovane Evan possa così riconquistare il trono che gli spetta per diritto di nascita.

È innegabile che la trama di Ni No Kuni II offre gli stessi temi fiabeschi e fanciulleschi come nel primo capitolo. I lineamenti dei personaggi, il carattere e gli elementi che li contraddistinguono ricordano una produzione d’animazione giapponese tipica di metà anni novanta. Creatore della vicenda è Akihiro Hino, già autore del primo capitolo e di altre produzioni di Level 5, come il famoso Yo-Kai Watch e Professor Layton. Il giovane sviluppatore è riuscito – senza l’appoggio dello Studio Ghibli come citato nel paragrafo introduttivo – a mantenere alta la qualità della trama di Ni No Kuni II. Il caracter design di Evan, ovvero la sua ingenuità, il comportamento naif tipicamente bambinesco e innocente, saprà catturare il giocatore negli innumerevoli viaggi che lo stesso intraprenderà, passando dal regno di Sequonia fino a quello Talasside, attraversando regni deliziosi come Canghai e molti altri, nei quali l’erede al trono fronteggerà numerose richieste per raccogliere altrettanti consensi di cui sopra. Ad ogni modo la trama risulta più confusa del primo capitolo, pervia dello stile scelto nel proporre le differenti attività al videogiocatore. Si cerca, un po’ goffamente, ad evitare di proporre sempre una linea narrativa lineare. Una scelta stilistica che non piacerà a tutti.

Il sistema di combattimento è stato letteralmente stravolto. C’era un tempo in cui si pensava che Jrpg fosse sinonimo di combattimenti a turni, o semi-turni. Il primo capitolo di Ni No Kuni non faceva eccezione a tale formula, proponendo combattimenti a misti a turni. Con l’andare degli anni, anche questo brand di level 5 si è adattato a una formula più moderna, più action e, chiaramente, meno strategica. Insomma, l’approccio è praticamente l’opposto di Ni No Kuni. La formula tradizionale, composta da un misto di turni / strategia, viene così abbandonata a favore di un action moderno, più spettacolare, semplice ma non esente da difetti, che tratteremo in seguito. Come in ogni buon action, è previsto un tasto per il colpo leggero, uno per il colpo pesante, uno per saltare, uno per attaccare con incantesimi ed infine uno per schivare. Le magie prendono il posto dei tipici attacchi a distanza, che si scagliano per la maggior parte come proiettili contro i nemici. Ad aiutare i nostri eroi nei combattimenti arrivano i Cioffi, coloro che hanno preso il posto dei famigli del primo capitolo, creature dall’aria simpatica e spiriti di Ni No Kuni che si annidano nella natura. Questi spiriti, composti dai canonici elementi come l’acqua, il fuoco, il vento e così via, sono in grado di formare una combo che, se attivata con il tasto apposito, possono essere un buonissimo supporto durante il corso della battaglia. Infine, e non da meno, è possibile cambiare le armi durante il combattimento (per un totale di tre disponibili: due da mischia e una da distanza). Durante il combattimento è presente una percentuale – indicata sotto l’arma in uso – che aumenterà a qualsiasi colpo andato a segno. Non appena la stessa raggiunge il 100%, il personaggio corrente in uso dal giocatore scaglierà potenti attacchi fisici o spettacolari magie.

Unico neo di questo sistema è il livello di difficoltà, settato verso il basso. Insomma, non ci gireremo attorno: Ni No Kuni II è tutto un JRPG semplice e facile da portare a termine. Un punto importante che non va particolarmente a suo favore. Al contrario del primo capitolo, in Ni No Kuni II non è particolarmente complesso sconfiggere dei boss apparentemente inquietanti o di un livello di gran lunga maggiore del giocatore. Il grado di sfida non è, e probabilmente, non sarà mai appagante, o almeno è la nostra impressione al riguardo durante il corso dell’avventura.

La difficoltà non è una critica di poco conto, eppure Level 5 è stata ad ogni modo capace di regalare delle piccole chicche davvero apprezzate. La casa nipponica non sembra  essere intenzionata ad abbandonare parte dell’approccio old school di alcuni elementi. Quest’ultima affermazione si riferisce, in particolar modo, alla scelta stilistica applicata all’esplorazione della world map. Lo stile ricorda tantissimo un classico JRPG, alla stregue dei Final Fantasy sulla prima Playstation, a Bravely Default su Nintendo 3DS ed alcuni capitoli di Dragon Quest. I villaggi, i dungeon e i punti di interesse sono riprodotti in scala ridotta, mostri compresi, e proposti anche in un certo quantitativo al fine di evitare i momenti di noia durante l’esplorazione della World Map. 

Il secondo sottogenere di Ni No Kuni II è la componente gestionale: ovvero il fatto di costruire un proprio regno suis generis. Level 5 si è impegnata ad inserire numerosissime attività che si ispirano sulla falsariga dei titoli del genere su mobile, incentrati su una costruzione di un regno. In particolar modo, in Ni No Kuni II è possibile costruire e livellare le strutture, raccogliere le risorse ed espandere la propria popolazione, estendendo addirittura i confini. Una componente di farming non da poco conto, che permette di sbloccare nuovo equipaggiamento, i simpatici cioffi o rendere maggiormente efficace la raccolta delle risorse stesse. Sicuramente è una modalità che appaga chi cerca un elemento più strategico e gestionale, venuto a mancare con le battaglie di cui sopra. In ogni caso, immagino che sarete  contenti nel leggere che questa modalità è priva di qualsivoglia microtransazione, tipico elemento che inficia l’esperienza utente su altri lidi. A titolo di complemento, citiamo che maggiori saranno le risorse raccolte, e maggiori gli abitanti popoleranno il nuovo regno di Evan. Alcuni personaggi porteranno con loro anche delle truppe. Ciò detto, le truppe stesse sono necessarie per  un tipo di battaglia particolare: battaglie campali. Come in un buon strategico che si rispetti, le truppe accumulate sono da utilizzare contro altri regni nemici, in battaglie isometriche ma miste alle regole della morra cinese. In questo caso le battaglie sono di certo più impegnative se confrontate a quelle action precedentemente citate.

Infine, ma non meno importante, la componente artistica è all’altezza del precedente capitolo. Il character design e lo stile grafico è tipico delle opere che nascono dallo storico studio di Miyazaki anche se, in questo caso, non è stato coinvolto direttamente nello sviluppo. Le musiche e la colonna sonora, invece, sono affidate allo storico Joe Hisaishi che ci regala – come da tradizione – forti emozioni e musiche orchestrali di altissimo livello. Insomma, chi era scettico sull’assenza dello studio Ghibli e della conseguente qualità discutibile di Ni No Kuni II dovrà, ad ogni modo, ricredersi.

Concludendo, Ni No Kuni II è da giocare? Sicuramente. È degno e all’altezza del primo capitolo? Solo in parte. Non possiamo escludere totalmente  la questione del livello di difficoltà, tarato verso il basso, visto il genere d’appartenenza. Inoltre, la trama risulta meno articolata del primo capitolo e leggermente più confusionaria, e non tutti apprezzeranno (o hanno apprezzato). D’altro canto, la formula dei regni adottata da Level 5 in questo capitolo, obbligavano a delle scelte stilistiche comprensibili alla trama e alle attività da svolgere. Fatto salvo questi due punti, Ni No Kuni II è un titolo che, nel complesso, raggiunge una qualità molto buona.

Ci piace

  • Sistema di combattimento semplice ed efficace
  • tantissime cose da fare e modalità interessanti
  • lo stile artistico è ai livelli del precedente, sublime
  • la colonna sonora è magistrale

Non ci piace

  • il livello di difficoltà è veramente troppo basso
  • la trama è meno articolata del predecessore e piuttosto confusionaria
  • Esclusi Roland ed Evan, agli altri personaggi mancano di carisma
5.5

Scritto da : Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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