Monster Hunter: World

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Monster Hunter: World

Il gioco arrivato in redazione ed è stato testato su Xbox One X, eravamo tutti curiosi nel provarlo in quanto neofiti della serie e quindi per noi il gioco è stata tutta una scoperta.

 

Introduzione

Molti videogiocatori conosco già la serie grazie al suo debutto su PS2, che nel orami lontano 2004, lanciò il primo capitolo di questa serie che dura da decenni. Sviluppato dalla Capcom questo Action-RPG in terza persona che ha ottenuto un gigantesco successo nella piccola isola giapponese e non solo, per un breve periodo è stata commercializzata anche una versione per PC e Xbox 360 ma la stragrande maggioranza dei ricavati vennero da Sony e Nintendo. Stiamo parlando di un serie che ha venduto circa 40 milioni di copie in tutto il globo, senza dimenticare il successo riscosso anche dal settore “Merchandising”. Grazie ai propri Fan sono riusciti a gettare una base solida sulle quali sviluppare una saga che è durata negli anni fino ad arrivare ad oggi con il suo ritorno su console “NextGen”.

Capcom punta a tutto il mondo e non solo ai fan nipponici e asiatici, per questo a fine gennaio 2018, ha rilasciato per la prima volta il titolo multipiattaforma con distribuzione globale, ricordiamo per quanto la versione PC i mostri arriveranno solo a fine settembre/ottobre. Se siete dei neofiti come noi e non avete mai giocato Monster Hunter World, caricatevi di un po’ di sana pazienza perché il titolo è in pieno stile nipponico e quindi dovrete abituarvi a scoprire il gioco mano a mano che procederete nella storia. Vestiremo i panni di esperti cacciatori che vanno alla ricerca di mostri e grazie alle ricompense ricavate da questi ultimi potremo creare e migliorare armi e armature per proseguire il gioco e cacciare mostri sempre più grandi e pericolosi.

Semplificando il tutto, possiamo dire con certezza che questo è il cuore del gioco, niente di più niente di meno. Anche se Monster Hunter nel passato non sia stato un campione di incassi, questo nuovo titolo ha suscitato tanto interesse nel mondo videoludico, le critiche non si sono fatte aspettare accusando il gioco di avere uno stile “troppo” giapponese per un gioco dedicato all’intero globo. La velocità e la difficoltà d’apprendimento del gioco sono abbastanza elevate, dove consigli e aiuti sono molto vaghi e spesso del tutto inesistenti. Una volta però che abbiamo superato questo gradino iniziale, ci arriverà una bella mazzata in piena faccia caricata di ripetitività e “farming a 360°”. D’altro canto, non ci si poteva aspettare qualcosa di molto diverso da un gioco incentrato sulla caccia e raccolta dove, sostanzialmente “dove c’è crafting c’è farming”.

La creazione personaggio è molto dettagliata e curata, potremmo ottenere delle combinazioni davvero bizzarre, come molti utenti ci hanno mostrato cerando delle copie di personaggi già esistenti. Non è da meno neanche la creazione del nostro piccolo amico Palicom (compagno gatto nella versione italiana) che permette di rendere unico il nostro companion che ci seguirà e ci aiuterà durante tutto il gioco.

Benvenuti a Jurassic Park…, volevo dire ad Astera, il nuovo mondo

Il nuovo capitolo comincia con un interminabile sequenza cinematografica che introduce il giocare alla storia e il mondo di “Monster Hunter”. Ogni 10 anni, i draghi antichi migrano verso una terra conosciuta come nuovo mondo e Il nostro obiettivo sarà quello carpire i segreti che nascondono queste immense creature. Il nostro personaggio sarà uno dei tanti cacciatori che fanno parte della commissione di ricerca, una sezione della Gilda che si occupa di ricerche sugli animali e il loro habitat, il vostro obiettivo sarà quello di studiare i mostri del luogo è scoprire il perché di queste migrazioni decennali. L’obiettivo principale di questa campagna e la cattura di un antico drago vulcanico, dalle dimensioni colossali, chiamato “Zorah Magdaros”. Questo non sarà nient’altro che il pretesto per inviarci nelle varie missioni alla scoperta del Nuovo Mondo. All’inizio ci verrà introdotto il sistema di combattimento e la scelta dell’arma, ne avremmo 14 a disposizione che variano da corpo a corpo o distanza (archi, asce, balestre, spadoni e via dicendo) e potremo usarle tutte come e quando vogliamo, cambiando semplicemente equipaggiamento dalle varie casse oggetti. Questo lascia molta liberà di gioco e ci permetterà di scegliere accuratamente le nostre armi e l’equipaggiamento prima di gettarsi nella mischia. La nostra base si trova ad Astera, una città che racchiude il nostro HUB di gioco, ovvero il cuore del nuovo mondo, laddove coordineremo le nostre missioni e dove troveremo tutto il necessario per usare al meglio l’ottimo sistema di “crafting”, altro punto forte di Monster Hunter World.

La progressione del personaggio è strettamente legata al miglioramento del proprio equipaggiamento, per questo motivo il gioco ci spinge a esplorare tutti gli angoli della mappa per scovare anche le risorse più rare che ci permetteranno di creare armature e armi sempre migliori, cosi da affrontare anche mostri più potenti. Dato che ogni armatura è legata a un mostro specifico e la creazione richiede parti distinte di quel mostro possiamo considerare ogni singola missione importante e spesso saremmo costretti a rifare più volte una caccia per ottenere tutti i materiali necessari per la produzione di quest’ultima. Il legame tra gli incarichi (quest principali) e progressione è talmente forte che costringe il giocatore a progredire in fretta per sbloccare le varie funzionalità di gioco. Questa modalità rende il gioco abbastanza ostico per i nuovi giocatori, dando una partenza abbastanza in salita, e permettendoci di apprezzare il gioco solo ad un livello sufficientemente elevato di progressione.

 

 

Le cinque regioni di Asthera e la sua fauna

I veri protagonisti del gioco sono i mostri, enormi, pericolosi e con diverse meccaniche di combattimento. Ogni scontro è unico nel suo genere, infatti dovreste considerare ogni mostro (grande) come una specie di Boss di fine livello, dove strategia e sangue freddo saranno di molto aiuto e la vostra miglior compagna, dopo la vostra arma, sarà la capriola (o schivata). Seguire le tracce, scovare il suo nascondiglio e infine cacciarlo, che può voler dire ucciderlo o semplicemente catturarlo. Qui cominceremo a notare i segni di un game-play asiatico, assenza di informazioni o perlopiù molto scarse. Dimenticatevi la barra della vita o qualsiasi altra informazione sul mostro, sostanzialmente siete sicuri di averlo ucciso solamente quando stramazza a terra esamine. (Precisazione: attualmente è presente una specie di “elettrocardiogramma” che ci mostra lo stato di salute del mostro anche se molto indicativo, che non era presenta all’uscita del gioco ma introdotta in seguito.)

Durante i combattimenti dovremo sfruttare anche l’ambiente circostante, disseminato di trappole ed elementi molto utili per danneggiare, bloccare o confondere il mostro. Grazie alle zone sopraelevate, potremo riuscire a “cavalcare il mostro” per infliggergli danni pesanti. È abbastanza curioso parlare di “saltare” sulla schiena di un mostro in un gioco dove non esiste alcun comando per saltare, lascia parlare da solo. Oltre a tenere d’occhio l’ambiente dovremmo fare attenzione anche agli altri mostri presenti sulla mappa, molto ben realizzata l’interazione tra q quest’ultimi, sembra un vero e proprio ecosistema. Mostri più grandi che si cibano di mostri più piccoli, mostri che difendono il territorio da altri, insomma il ruolo che l’ambientazione ha in Monster Hunter è decisamente importante.

Il Nuovo Mondo è suddiviso in 5 regioni e presenta una diversità faunistica che varia dalla giungla più fitta agli aridi panorami di una zona desertica. Le meravigliose ambientazioni con i diversi ecosistemi che le caratterizzano sono una peculiarità che piacerà a tutti, soprattutto se siete possessori di console One X e scegliere il settaggio ottimizzato sulla grafica. Unica pecca: i combattimenti con mostri in luoghi angusti che diventano frustranti e complicati.

 

Multiplayer e CO-OP, che disastro

Mettiamo sotto lente ciò che riguarda il comparto multiplayer cominciando dalle basi. Il titolo stesso è sinonimo di multi giocatore, il concetto stesso di caccia e cacciatori contro dei mostri giganti richiama il pensiero di collaborazione. Se giocare in modalità multiplayer risulta abbastanza semplice, il discorso cambia quando parliamo di missioni cooperative. La possibilità di giocare fino a quattro giocatori è un’ottima opzione per differenziare le partite ma non quando per poter giocare con i tuoi amici devi trovare una soluzione perché il gioco non è chiaro e ti impedisce di riuscirci.

Cominciamo dalla sessione, ovvero la partita dove i giocatori si ritrovano, praticamente quando invitate un amico nella vostra sessione/partita non ci sarà la possibilità di vedere “fisicamente” il vostro amico in città, solo nel momento in cui è cominciata la missione vi ritroverete entrambi al campo base pronti per partire.  Praticamente la sessione è un gruppo virtuale dove viene data la possibilità di partecipare ad una missione lanciata da un amico, e già qui ci si chiede come mai non hanno implementato una città dove ci si ritrova e si può sfoggiare il proprio equipaggiamento? Mah… sarà una scelta per agevolare lo sviluppo del gioco.

Per quanto riguarda il lato cooperativo stendiamo un velo pietoso è una grande pecca di questo gioco. Se volete affrontare una missione che fa parte della storia con un vostro amico armatevi di pazienza perché non è affatto semplice! Siete allo stesso esatto punto della campagna, ma il gioco non vi lascia entrare nella missione del vostro amico, al che ci provate voi, ma nulla da fare. Il gioco vi dice che non siete allo stesso punto …Ma come?! Perché?! Semplice, da quello che siamo riusciti a capire, il gioco non gestisce le cinematiche con più giocatori, ovvero siete costretti a lanciare la missione in solo, una volta passata la cinematica o nel momento in cui bisogna cacciare il mostro, potrete essere raggiunti da altri giocatori.

Infatti il gioco vi avvisa con un messaggio quando sarà possibile l’accesso alla missione e grazie o al razzo SOS (Molto utile dopo che è stato “fixato” con una delle ultime patch) o tramite la bacheca delle missioni potrete raggiungere il vostro amico e fare il resto della missione insieme. Praticamente ogni volta che vorrete giocare una missione con un amico dovrete lanciare prima la cinematica dopo di che uscire e raggiungere il vostro amico o farvi raggiungere. Onestamente non ci sembra una cosa pensata molto bene. A due settimane dalla data di lancio sono già uscite due patch e una di queste ha sistemato un po’ il comparto multiplayer, almeno adesso quando si sceglie una missione il gioco precisa che le cinematiche vanno fatte in solo, prima di poter chiamare un amico. Non è che il problema sia risolto ma almeno è qualcosa.

Per quanto riguarda le missioni facoltative, taglie o altro non avrete nessun problema, potrete raggiungere gli amici o gettarvi a caso in sessioni pubbliche senza troppi problemi. Esiste la possibilità di creare delle squadre (un fac-simile delle gilde) nella quale avremo la nostra sessione di gioco dove ogni giocatore potrà entrare senza dover aspettare un invito o altro, in maniera molto semplice. Ultima opzione del multiplayer è la Caccia celeste, una nave sul cui ponte possono radunarsi fino a un massimo di 16 cacciatori connessi nella stessa sessione e da qui potrai partire per una missione, consumare un pasto, entrare nell’arena o perfino sfidare un amico a braccio di ferro.

 

In conclusione

Non potendoci confrontare con gli altri titoli della serie, abbiamo trovato abbastanza ostico e difficile l’inizio, soprattutto per la carenza di guide e/o informazioni, spesso molto blande e superficiali. Monster Hunter: World anche se cerca di essere alla portata di tutti, non va preso per niente sottogamba. Abbiamo apprezzato tutto il comparto di crafting e la sezione che riguarda sia lo studio e le guide sui mostri, vi terranno impegnati a lungo e sono fondamentali per non sprecare ore del vostro tempo utile.

L’inerzia d’apprendimento iniziale può risultare frustrante e costringerci a mollare il gioco, cosi come il concetto di ripetitività, può portare il giocatore ad affrontare più volte la stessa missione per riuscire ad ottenere i materiali per poi creare l’arma più potente che ci permetterà di sconfiggere il prossimo mostro e così via, molto facile cadere nel circolo vizioso del farm/craft.

Un’opzione che compare su One X è la possibilità di scegliere tre diverse impostazioni che riguardano le impostazioni grafiche, potremmo scegliere tra l’ottimizzazione del frame-rate, grafica o dettaglio. Se scegliamo l’impostazione della grafica, il gioco è mozza-fiato e molto ben realizzato, se opterete per un rendimento del frame-rate avrete un gioco molto fluido e infine il dettaglio se vorrete giocare in un ambiente ricco di particolari.

Monster Hunter: World rimane comunque fedele alla tradizione e ai suoi predecessori e regna in questa tipologia di Action-RPG giapponesi. Sostanzialmente è un bel gioco, lungo da completare ma non per niente facile, all’opposto direi molto impegnativo.

 

Ci piace

  • Sistema di Crafting
  • Ecosistema del gioco
  • Ambientazioni e luoghi
  • Palicoes (Companion)

Non ci piace

  • Co-Op e Multiplayer
  • Gameplay Legnoso
  • Guide e aiuti
5.0

Scritto da : Redazione

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