MediEvil

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MediEvil

Un’ennesima operazione nostalgia oppure il ritorno su PlayStation 4 di MediEvil, una serie che ci fa tornare indietro nel tempo di parecchio, all’epoca PlayStation e i famosi demo disk.

Tempi duri nel 1998! All’alba del 2020 Sir Daniel Fortesque si prepara a tornare sui nostri schermi e a introdursi ad una nuova generazione di gamer.

La morte ti fa bello

Sir Daniel Fortesque non è mai stato un cavaliere senza macchia né senza paura… anzi, in realtà non era un gran cavaliere per niente. Ucciso dalla prima freccia scoccata in battaglia contro lo stregone Zarok, la sua ingloriosa fine fu una nota nell’epica lotta contro il male. Ma per sua fortuna, gli abitanti del regno di Gallowmere lo credettero l’eroe della vittoria. Gli anni passarono e le gesta di Sir Daniel Fortesque divennero sempre più osannate, mischiando realtà e leggende. A cento anni di distanza dalla battaglia, Zarok è tornato con una nuova e oscura magia: un sortilegio in grado di risvegliare i morti e metterli sotto il suo controllo. C’è solo un piccolo problema: anche Sir Daniel si è risvegliato e questa volta ha davvero la possibilità di diventare l’eroe che tutti sono convinto che fosse. Ora di rimboccarsi le maniche e combattere!

Vecchia scuola

MediEvil è a metà tra remake e remaster secondo noi. È remaster perché il gioco originale è rimasto sostanzialmente intatto: stessa storia, stessi personaggi, stessi livelli, stesse meccaniche di gioco. Ma ogni singola parte di gioco è stata rifatta: livelli, asset, colonna sonora e parte del doppiaggio.

Il gioco ricorda molto da vicino gli action platform della fine degli anni 90: tra i vari Spyro, Crash Bandicoot, Croc e via dicendo. Davanti a noi parecchi livelli e ambientazioni da attraversare facendoci largo usando spada e altre armi che potremo raccogliere a mano a mano che avanziamo. MediEvil è uno di quei giochi che saprà premiare la nostra voglia di cercare segreti e collezionabili, come ad esempio i calici che daranno a Sir Daniel nuove armi. Una ricerca che più che facoltativa si fa ben presto necessaria vista le difficoltà che dovremo affrontare se ci presenteremo armati solo della spada di Sir Daniel. La raccolta dei calici permette a Sir Daniel di accedere alla Sala degli Eroi, un luogo speciale in cui tutti gli eroi della storia sono presenti come statue. Ogni calice darà vita ad una statua che, dopo aver discusso un po’ con noi, ci darà la sua speciale arma da eroe. La prima arma che otterremo sarà un arco ma ben presto otterremo anche martelli da guerra, spade magiche, scudi, balestre e via dicendo.

Non che il gioco sia un open world, in realtà i livelli sono dei lunghi corridoi in cui dobbiamo per forza affrontare i nemici e arrivare alla fine, per proseguire verso la prossima ambientazione. Ambientazioni che sono ben variate e divertenti da esplorare: cimiteri (ovviamente!) ma anche foreste e villaggi abitati da nemici sempre diversi come zombie, mummie, folletti e così via. Per avanzare nel gioco non basta ovviamente sopravvivere ad ogni livello ma dovremo anche scontrarci coi più classici dei boss di fine livello, prima di arrivare alla resa dei conti con Zarok. Finale che otterremo dopo circa 8-10 ore di gioco, a dipendenza di quanto tempo impiegheremo ad attraversare i livelli di gioco (la morte costringe a ricominciare il livello attuale!). A dire il vero potremo ottenere due finali diversi (vi lasciamo scoprire come!) e una volta completato per la prima volta, MediEvil ci proporrà qualche missione extra in più.

Troppo vecchia scuola?

MediEvil è esattamente come ce lo ricordavamo, grafica a parte. Il che, i più attenti tra di voi, avranno capito che non è un fatto molto positivo. Questo remake/remaster si gioca esattamente come 20 anni fa abbondanti, con combattimenti un po’ caotici e dal gameplay decisamente grezzo, problemi di telecamera e addirittura qualche piccolo bug qua e là. Insomma, non è solo una questione di palato che si è raffinato negli anni ma anche una questione di best practices e tecniche di game design che in 20 anni sono maturate molto. MediEvil è, da questo punto di vista, rimasto fermamente ancorato al 1998 e questo non si traduce in un’esperienza di gioco soddisfacente per il 2019. Intendiamoci, il gioco ha un’atmosfera davvero riuscita, musiche spettacolari e personaggi buffi ma da il gameplay spesso non è granché divertente. Più che altro perché, tra movimenti legnosi e game over punitivi, finiremo davvero troppo sovente a tornare verso una fonte di cura, buttando tempo nella spazzatura, solo per evitare di finire con l’energia troppo bassa e dover ricominciare da capo.

Tecnicamente, a parte qualche rallentamento e qualche bug di compenetrazione di Sir Daniel, non abbiamo lamentele. Lamentele che però dobbiamo farle per quanto riguarda il doppiaggio che, come detto, è quello originale ed è semplicemente inascoltabile. Incredibile come, 20 anni fa, ci toccasse ascoltare roba del genere!

Per nostalgici

MediEvil è un’operazione nostalgia al 100%. Saprà riportare coloro che ci giocarono all’epoca ai tempi della loro adolescenza. Ma per il pubblico molto più esigente di oggi, questo gioco rischia di scontentare e lasciare con l’amaro in bocca. Peccato, si poteva fare meglio.

Ci piace

  • Colonna sonora
  • Nostalgia

Non ci piace

  • Gameplay
  • Doppiaggio
4.25

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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