Mario Strikers: Battle League Football

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Mario Strikers: Battle League Football

Dopo ben 15 anni dal secondo capitolo di Super Mario Strikers, uscito per Nintendo Wii, e 17 anni da Super Mario Smash Football (Mario Strikers), Mario Strikers: Battle League Football è il grande ritorno che tutti attendevano di un’IP molto amata dai fan. L’idraulico paffuto non è nuovo a questi titoli sportivi di natura arcade. Su Nintendo Switch si contano infatti già Mario Kart 8 Deluxe, Golf: Super Rush e Tennis Aces, all’appello mancava appunto il genere calcistiche. Mario Strikers: Battle League Football, in confronti ai titoli appena citati, non è di per sé un gioco pubblicato a cadenza regolare, in quanto vi sono solo tre titoli all’attivo (compresa la versione per Nintendo Switch). Tuttavia, in così poche uscite, questa IP è riuscita a generare una schiera di fan che hanno conservato un prezioso ricordo dello sportivo Nintendo nato su Gamecube.

La serie Mario Strikers non ha di certo perso il suo appeal con quest’ultimo capitolo, e ciò grazie al team di sviluppo incaricato, ovvero Next Level Games (per intenderci, coloro dietro gli ultimi due capitoli di Luigi’s Mansion). Team di sviluppatori che si conferma fra i più talentuosi della casa di Kyoto, nonché coloro che hanno raccolto più consensi al netto delle critiche durante il corso degli ultimi anni. Next Level Game è stata in grado di confezionare un titolo sportivo arcade, frenetico e spettacolare, pur essendo non immediato da padroneggiare in confronto ad altri giochi del genere (esempio: Mario Tennis Aces). Mario Strikers: Battle League Football, nonostante qualche carenza a livello di contenuti, è tuttavia un titolo molto divertente lato multigiocatore e che ci ha convinti già nelle prime ore di gioco, al netto di qualche critica contenutistica.

Un gioco di calcio rivoluzionario ma con qualche carenza di contenuti

Cominciamo con l’affermare che Mario Strikers: Battle League Football non è un gioco di calcio come lo si immagina. Effettivamente, pur essendo gli arcade sportivi marieschi delle trasposizioni assai fedeli degli sport di riferimento (con le aggiunte di perk, power up e abilità tipiche del regno dei funghi), in Mario Strikers: Battle League Football la questione si fa decisamente differente. Dimenticate il calcio come lo conoscete, e ammirate questo sport che mischia le regole di diverse discipline (un ibrido tra l’hockey e il futsal) dando vita a un “calcio sui generis” con le sue regole, muri elettrificati di confine, abilità e competitività assai aggressiva. Personaggi del regno dei funghi come non li avete mai visti, disposti a compiere fuochi e fiamme pur di segnare un goal. In altre parole, una rivisitazione quasi sostanziale di una delle più famose discipline sportive alle nostre latitudini. In questo arcade tutti i personaggi del regno dei funghi sono decisamente più duri ed aggressivi, ed hanno uno stile meno solare, gioioso e amichevole in confronto, per citare un recente esempio, a Mario Golf: Super Rush, ultimo titolo sportivo mariesco uscito nel 2021, sempre su Nintendo Switch (di cui trovate la recensione al presente link).

Cominciamo dapprima con qualche difetto, e meglio relativo ai contenuti. Il roster dei giocatori a disposizione è composto solo da 10 personaggi per il momento, non è chiaro se lo stesso sarà aumentato con contenuti aggiuntivi futuri o meno. Stesso discorso anche per la varietà degli stadi (cinque a disposizione per l’esattezza), i quali sono scelti solo per un fattore prettamente estetico e non funzionale. Un’occasione mancata, poiché gli stadi potevano essere sviluppati anche lato level design introducendo ostacoli o vari perk sul campo che potevano dare quel tocco in più di varietà. Da una parte, lato numero di contenuti, si tratta di un difetto che può essere sopperito grazie a un buon supporto via software (DLC, espansioni e quant’altro). Strategia non nuova alla casa di Kyoto, la quale ha da sempre sviluppato contenuti aggiuntivi migliorando l’esperienza di base del titolo.

Un calcio brutale non troppo evidente da padroneggiare…

Nel suo complesso, lato gameplay Mario Strikers: Battle League rappresenta un remake del primo capitolo uscito su Switch, che propone uno stile di gioco abbastanza semplice ma, nella sua semplicità, risulta profondo e non così evidente da padroneggiare.

In sostanza, Mario Strikers: Battle League è il connubio fra il sistema del primo capitolo (Gamecube) e le variabilità del secondo (su Wii), dando vita a un risultato bizzarro ma piacevole. Da una parte, in questo terzo capitolo vi sono meno caratteristiche a cui tenere in considerazione, dall’altra si può comunque equipaggiare un personaggio con le relative armature controllando alcune statistiche, pur tuttavia mantenendo un certo equilibrio fra tutti i personaggi, e così da regalare una certa profondità e stabilità nel gameplay. Mario Strikers: Battle League Football, essendo un gioco volto all’online, cerca di evitare così l’effetto “OP” (Overpower) di alcune combinazioni di equipaggiamenti e personaggi. Così come descritto potrebbe sembrare claudicante e fin troppo astratto o complicato. Più concretamente, il gameplay va provato con mano e cercare di padroneggiarlo il prima possibile, testando così le varie combinazioni di personaggi e armature. Non a caso, al primo avvio del gioco, il giocatore ha la facoltà di essere catapultato nel tutorial base durante il quale egli potrà imparare a padroneggiare i concetti base delle mosse e, in seguito, anche con le sue sfaccettature più complesse. Una volta padroneggiate le azioni standard: il passaggio, il cross e il tiro, ci si rende immediatamente conto dell’importanza fondamentale rivestita dal posizionamento dei giocatori in campo, così come l’utilizzo degli oggetti ma, soprattutto, dal tempismo nell’esecuzione delle azioni. Posizionamento e timing sono dunque le parole chiave per questo gioco, i quali devono essere allenati per distinguersi nelle partite online con altri giocatori.

In Mario Strikers: Battle League Football vi sono in sostanza i classici scontri 5 vs 5 della serie, ma questa volta è richiesta al giocatore una maggiore consapevolezza di tutte le meccaniche approfondite durante le fasi di allenamento. Ma non solo. Le variabili esterne nelle modalità quali il Charged Football, o le apparizioni casuali in campo di Bowser in Smash Football approfondiscono ulteriormente il gameplay dandogli degli elementi di varietà che saranno sicuramente apprezzate dagli utenti. Come sopra indicato, il timing è un elemento chiave atto ad eseguire strategie nel campo di gioco, come il fatto di riuscire ad anticipare i movimenti degli avversari ed ottenere così un incremento in efficacia sia dei passaggi sia dei cross. Ma vi è di più. Indovinare il giusto momento per contrastare i passaggi avversari o  prevedere quanto potenza dare ai tiri possono conferire dei vantaggi non indifferenti contro gli avversari, e così innescare dei passaggi o tiri per ottenere dei goal facilitati.

 

In confronto al secondo capitolo su Wii, assenti invece è la differenza fra i ruoli di capitano e gli altri compagni di squadra, così come sono assenti gli oggetti specifici dei capitani. Ora, in Mario Strikers: Battle League Football vi è però una personalizzare delle caratteristiche avanzate, scegliendo fra i dieci personaggi a disposizione, così da modificarne le singole statistiche per il tramite delle armature le quali permettono, inoltre, un buon grado di personalizzazione estetica. Tale modus operandi è chiaramente più adatta a una visione multigiocatore (personaggio che cresce con il giocatore), ed è meno tipico di un titolo  singolo giocatore. Ad ogni modo, la tematica multiplayer e single player verrà trattata poco sotto.

Il “calcio” di Mario Strikers: Battle League Football impone al giocatore ad essere sempre un passo avanti a tutti gli avversari e rendendoli perlopiù inoffensivi, così da creare spazi liberi prima che la palla arrivi nel raggio d’azione del giocatore. Ciò è possibile anche grazie agli oggetti distribuiti sul campo da gioco “à la Mario Kart”, così da offrire potenti power up o armi che favorisco la squadra in difetto o in difficoltà. Tuttavia, non si ha mai la sensazione che la partita venga pilotata dagli oggetti, contrariamente all’appena citato arcade di corsa.  E meglio, non vi è un’assegnazione di oggetti arbitraria capace di soverchiare la posizione della squadra dominante sfruttando la dea bendata, poiché in Mario Strikers: Battle League Football è più la bravura quella che conta nonché la capacità di prevedere le mosse altrui.

Gli Iper tiri, invece, si possono considerare un marchio di fabbrica di questo brand, che trovano la loro forma definitiva e convincente in quest’ultimo capitolo per Nintendo Switch. Questi potenti attacchi, animati in cell shading, sono in grado di ribaltare l’esito di un incontro se utilizzati prontamente e al momento giusto. Il valore di queste peculiari mosse che scimmiottano Captain Tsubasa (Holly e Benji, per intederci) può raggiungere inoltre il doppio punteggio se vanno a segno, ma non sono eseguibili in qualsiasi momento: queste abilità speciali potranno essere attivate in seguito al raccoglimento di specifiche sfere che appariranno sul campo da gioco. Al fine di controbilanciare la potenza di queste mosse, la loro esecuzione richiederà spazio e velocità, in quanto possono essere facilmente interrotte dagli avversari. Beninteso, la corretta esecuzione di un iper tiro non costituisce, di per sé, un goal assicurato. Al riguardo, al giocatore avversario sarà richiesto di eseguire uno schema in QTE per respingere la palla, senza però bloccare l’azione di gioco: sono questi tra i momenti più frenetici ed efficaci in cui, mentre il portiere è impegnato nel salvare la rete nella metà campo, difesa e attacco continuano a sfidarsi per posizionarsi al meglio nell’eventualità di un rimpallo.

Multiplayer appagante…ma single player assai limitato

Il terzo capitolo di Mario Strikers, pur mantenendo la stessa formula dei precedenti, ha modificato parte del proprio gameplay al fine di offrire un’esperienza multigiocatore appagante, a differenza del comparto singolo giocatore che risulta effettivamente limitato.

Lato singolo giocatore sono infatti solo due le modalità disponibili, le quali di per sé non aggiungono molto all’esperienza complessiva. Alle partite rapide si affiancano infatti le Coppe, caratterizzate quest’ultime da sei brevi tornei tematici che metteranno gli utenti alla prova con sfide di grado sempre maggiore. Vi è dunque un senso di progressione: vincere le coppe permetterà al giocatore di sbloccare qualche extra e, soprattutto, guadagnare monete con le quali sarà possibile acquistare le armature. Beninteso, concludere le coppe consentirà al giocatore di raggiungere i titoli di coda in sole due ore di orologio. Buono l’assenza di valuta da acquistare con soldi veri per le personalizzazioni, come ci si poteva aspettare da un titolo di questo genere. Evidentemente, Nintendo non intende ancora “cedere” a tale sistema su console, e questo è un fattore che abbiamo certamente apprezzato.

Nota carente anche per l’intelligenza artificiale. Nelle basse difficoltà i compagni non sono in grado di reagire prontamente ai movimenti avversari, mentre nelle coppe avanzate sono totalmente incapaci di ricoprire i punti giusti in campo. Più di una volta i compagni comandati dalla CPU non si dimostreranno in grado di gestire i match di livello superiore o attuare le giuste mosse al momento corretto.

Il discorso, invece, è nettamente positivo se va affrontato nell’ottica del multigiocatore online, comparto sicuramente ben curato sotto quasi ogni aspetto. Anzitutto vi è differenza tra lobby private tra amici e quelle aperte a tutti, ma vi è comunque possibile affrontare sconosciuti unendosi ad utenti della propria lista amici e anche, inoltre, con due giocatori attivi sulla stessa console. Niente di rivoluzionario per intenderci, ma almeno è possibile cercare giocatori a distanza pure in compagnia, e sopperire anche al “problema” dell’intelligenza artificiale sopra citato. Ma il multigiocatore non è fruibile solo in modalità online, anche il multi giocatore locale è ben strutturato e permette partite fino ad otto giocatori sulla stessa console, ognuno del quale potrà partecipare anche sfruttando un solo Joy-con. La funzione Club Strikers, invece, ricorda molto le modalità viste in titoli concorrenti (vi lasciamo immaginare quali). In Mario Strikers: Battle League Football il giocatore può fondare un proprio Club a cui potranno partecipare fino a 20 giocatori: ognuno con il proprio personaggio specifico e personalizzato con il proprio equipaggiamento, con relativo numero di maglia da sfoggiare in campo. Ogni club avrà un titolare fondatore,  il quale potrà altresì decidere di cedere in qualsiasi momento il ruolo pur rimanendo nella squadra, o allontanandosi definitivamente dal team.

Come per le squadre calcistiche, la bravura di un team è indicata all’appartenenza in una determinata serie. Per scalare quest’ultime, occorre che il team partecipi a degli eventi stagionali della durata di una settimana. Si tratta di veri tornei composti da 5 club diversi che non si affronteranno direttamente, bensì prenderanno parte a una classifica dove ogni vittoria, sconfitta e match giocato farà ottenere un determinato numero di punti. Si tratta di un sistema che “scimmiotta” le leghe calcistiche che impegnerà un gruppo di giocatori alla conquista della serie più alta. Ma non sarà facile, ogni stagione infatti proporrà delle regole specifiche da rispettare. Riguardo alle partite all’infuori del sistema stagionale, le stesse non faranno aumentare di ranking ma doneranno gettoni per poter acquistare elementi dello stadio. Inoltre, partecipare a partite amichevoli all’infuori di quelle stagionali consentiranno ai giocatori di ottenere speciali gettoni i quali potranno essere impiegati nella personalizzazione in tutto e per tutto.

Una presentazione graffiante

Lato grafico e comparto tecnico, la produzione di Next Level Games è, come già ci immaginiamo, di ottima fattura se considerato l’hardware. Questo Team già aveva mostrato le sue doti tecniche con Luigi’s Mansion 3 (qui la recensione), molto apprezzato dal punto di vista tecnico. Le potenzialità di Switch sono pienamente sfruttate pur essendo le caratteristiche tecniche della macchina meno al passo coi tempi. In Battle League Football, oltre alla cosmesi e al framerate, colpisce la cura e il lavoro svolto delle animazioni di ogni singolo personaggio di gioco che, oltre ad essere fluide e ben realizzate, si rivelano profondamente esemplificative delle personalità in campo: dalle movenze di corsa palla al piede, fino ai contrasti di varia entità e alle esultanze dopo un goal. Non vi è una singola animazione che sia stata applicata a un altro calciatore. Ogni personaggio detiene la sua personalità tipica ed ereditata dal regno dei funghi. I singoli pezzi di equipaggiamento si adattano perfettamente al vestiario dei calciatori, i cui indumenti sportivi cedono ben presto il posto a vere armature futuristiche.

Gli iper tiri, inoltre, sono molto ben realizzati e, come li abbiamo chiamati prima, ricorda molto le mosse viste in Captain Tsubasa (per gli italofoni: Holly e Benji). I personaggi sembrano infatti usciti dal famoso anime giapponese: in tali frangenti subentra il cell shading  e l’animazione dei tiri raggiunge una tale epicità che rende chiara l’idea della potenza tale che possono raggiungere, già solo per la deformazione del pallone e conferendogli traiettorie impossibili. Vi sono dunque esplosioni, scintille, scie luminose e di tutto e di più, mentre il motore grafico di Mario Strikers: Battle League regge egregiamente tali animazioni e tutta l’azione standard in campo. E meglio, l’engine è capace di renderizzare il tutto a 60 fps costanti, con framerate dimezzato esclusivamente per le sequenze animate. Compromessi che non sembrano essere adottati in modalità portatile, nel senso che la console staccata dal dock offre la medesima esperienza grafica. Anzi, sullo schermo della Nintendo Switch OLED, i vibranti colori grazie al pannello a matrice attiva rende molto meglio l’effettistica degli attacchi speciali.

Concludendo, Mario Strikers Battle League è sicuramente un arcade calcistico di buona fattura. I pochi contenuti saranno verosimilmente compensati dagli aggiornamenti futuri (in tal senso Nintendo ha infatti promesso contenuti gratuiti), permettendo di mantenere viva la community online di questo peculiare capitolo. È sicuramente apprezzabile la volontà della casa di Kyoto di proporre un titolo più incentrato sul multiplayer, ma purtroppo a discapito del single player che poteva anch’esso essere più curato. Tuttavia, simili titoli arcade come Mario Tennis, Golf e Kart puntano sempre, e maggiormente, sulle partite multigiocatore, in quanto sta lì nocciolo dell’esperienza di questa tipologia di giochi. Il gameplay, a nostro parere, è sicuramente ben riuscito, peccano invece i contenuti ma che saranno introdotti pian piano con gli aggiornamenti futuri.

Ci piace

  • Accattivamente, con carattere e graficamente curato
  • Gameplay semplice ma d'impatto
  • aggiornamenti futuri gratuiti
  • tira fuori il meglio di sé nella modalità multigiocatore...

Non ci piace

  • ...ma single player un po' trascurato
  • manca di contenuti (personaggi e stadi)
4.75

Scritto da : Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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