Mario + Rabbids Spark of Hope

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Mario + Rabbids Spark of Hope

Mario + Rabbids Sparks of Hope è il nuovo capitolo ambientato in una galassia in pericolo. Il nuovo titolo cross over tra Nintendo e Ubisoft torna protagonista dopo il successo del primo capitolo, uscito qualche anno fa. Mario + Rabbids Kingdom Battle, nome del primo connubio fra Ubisoft e Nintendo, era un Titolo assai caotico pur ben riuscito, assai apprezzato dalla critica internazionale per il coraggio di proporre un prodotto certamente atipico. Infatti, l’improbabile cross over spesso sorprendeva per l’umorismo e la capacità del team di sviluppo di aver creato un gioco in grado di strappare qualche risata grazie alla presenza dei famosi conigli francesi Rabbids (alias Lapin cretins), nati dalla mente del papà di Rayman, Michel Ancel.

In Mario + Rabbids Sparks of Hope, l’ambiente è sinceramente più serio in quanto la vicenda tratta ora del destino della galassia. Eppure, non mancano di certo le scappatelle alla Rabbids sempre capaci di far sbellicare nei momenti più improbabili. Certamente appare palese la forte ispirazione da Super Mario Galaxy, capitolo dell’idraulico uscito a suo tempo su Nintendo Wii. Pertanto, il tanto richiesto sequel è dunque la fusione del primo capitolo con il tema di Super Mario Galaxy, con l’aggiunta di una rivisitazione profonda del sistema di combattimento ed esplorativo, il quale rende ambizioso il progetto di Ubisoft Parigi e Milano, quest’ultimi certamente consci dei rischi che uno stravolgimento della formula potrebbe apportare nei confronti dei fan e della critica internazionale. Colorato, divertente e stratificato, Spark of Hope è un degno erede di Kingdom Battle. Noi di Joypad lo abbiamo particolarmente apprezzato: un secondo capitolo che si erge coraggioso e in grado di distinguersi in una libreria eterogenea e di qualità come quella di Nintendo Switch (first e second party).

Rosalinda dove sei?

Questa volta, la vicenda narra dell’arrivo di una Manta ultraterrena, la quale minaccia il Regno dei Funghi. Mario, Luigi, la Principessa Peach e i Rabbid scoprono che dietro a questo attacco vi è Cursa, essere malefico che sta usando un’energia corruttrice chiamata oscutiferio per conquistare i vari pianeti dell’universo. Nella missione di salvare l’universo si uniscono gli Spark – misteriose creature in parte Rabbid e in parte sfavillotto – i quali avvisano i nostri eroi che Rosalinda è in pericolo. La dama spaziale non si è ancora manifestata e il suo destino, per il momento, sembra avvolto nel mistero. Pertanto, Mario e amici attingono il nuovo potere dagli Spark per fronteggiare Cursa e i suoi scagnozzi, sicché saranno in grado di raggiungere la spaziale amica e aiutarla nel riportare l’ordine nell’universo. La trama è godibile e assai ben scritta, ma non ha particolarmente brillato di momenti esilaranti come avveniva sul primo capitolo. Fatto salvo il finale e alcuni episodi caratterizzati dalla tipica comicità dei Rabbids, la trama per certi versi dà l’impressione di non decollare particolarmente.

I nostri eroi hanno quindi l’obbiettivo di creare una sorta di Wormhole per permettere all’astronave Rabbid – WM ARC – di sfrecciare grazie all’oscutiferio purificato verso la Roccaforte di Cursa. Pertanto, una serie di pianeti si presenteranno nel viaggio del giocatore in cui Mario e compagni dovranno raccogliere i cristalli di energia dell’oscutiferio necessari per creare il tunnel spaziale. L’avventura è dunque lineare, nel senso che l’esplorazione dei pianeti segue un ordine preciso: dalla piovosa Spiaggia luminosa a Passo immacolato, afflitti dalla bufera di neve, fino a Monte zampillo e oltre. Il nuovo sistema di combattimento e di esplorazione, ora, permette all’utente di esplorare ogni pianeta e completare le missioni secondarie, o sbloccare eventuali bonus nonché oggettivistica varia. Esplorazione che terrà l’utente incollato allo schermo per ore. L’obbiettivo è infatti quello di liberare i pianeti dalle condizioni meteorologiche avverse causate da Cursa, le quali affliggono i loro abitanti. Oltre a combattere il fenomeno dell’oscutiferio, vi sono inoltre le missioni secondarie dei vari abitanti (e simpatici personaggi secondari), le quali permetteranno di ottenere delle speciali monete per acquistare rari oggetti presso il venditore del gioco. Ciò scritto, occorrono dalle 25-30 ore di gioco per concludere la missione principale. Tempo di gioco che aumenta vertiginosamente nel caso in cui si decidesse di cimentarsi nelle missioni secondarie e sbloccare tutti gli Spark disponibili.

Il primo grande cambiamento è infatti il sistema di esplorazione, totalmente rivisto in confronto al primo capitolo. I mondi esplorabili non sono più un corridoio lineare, ma intere aree esplorabili con una loro mappa, luoghi segreti, enigmi e NPC con missioni secondarie. L’esplorazione è dunque diventata parte integrante dell’esperienza, e perciò questo cambiamento è stato molto apprezzato in questo secondo capitolo. Non mancano anche gli incontri casuali con nemici che appaiono su schermo, viaggi veloci fra un punto e un altro sulla mappa, e via dicendo. Certamente, la cura dietro questo aspetto la si nota anche solo dalla diversificazione delle missioni e di come vi siano più personaggi secondari maggiormente caratterizzati in confronto al primo capitolo.

Spark a gogo!

Ma soprattutto è anche nel nuovo sistema di combattimento che Mario + Rabbids Spark of Hope eccelle particolarmente. Ubisoft si è cercata di superare, rivedendo il sistema di azione e movimento dei personaggi, mischiando strategia a turni ma con piena libertà di movimento. Gli scenari di battaglia sono dunque stratificati, eterogenei e pieni di strategia se giocati a un certo livello. Alcuni elementi restano invariati, fra cui il posizionamento sul campo di battaglia al fine di ridurre i danni od eventuali K.O. subiti dai nemici. Ciò scritto, il nuovo sistema di combattimento prevede uno schieramento di tre unità al massimo, le quali hanno a disposizione due azioni per personaggio. Gli stessi si possono muovere liberamente in un’area prestabilita dai parametri di movimento del personaggio (niente griglie, dunque). Due azioni sono a disposizione dell’utente, ovvero scegliere fra l’uso di una abilità normale, speciale, un’abilità Spark o l’uso di un’oggetto nonché, indipendentemente dal numero di azioni, la scivolata e la planata grazie allo slancio da parte di un compagno di squadra nelle vicinanze. Una volta attaccato gli avversari con l’arma, tuttavia, non sarà più possibile muovere l’unità liberamente. Il nuovo sistema offre quindi: movimento libero dell’unità la quale potrà scivolare per danneggiare gli avversari o librarsi in aria per raggiungere porzioni della mappa distanti; combattimento “a turni” scegliendo fra le tre abilità disponibili (attacco classico, abilità Spark o abilità speciale dell’unità). Il risultato è un combattimento fluido, anche assai equilibrato e certamente molto gradevole. La strategia scelta nelle battaglie dipenderà dal ruolo dei personaggi e dallo Spark ad essi equipaggiati. Rabbids Principessa Peach è infatti l’healer della compagnia (abilità curative), mentre Mario è il classico attaccante mentre il fratello Luigi funge da cecchino con il suo arco, Rabbid Mario, ad esempio, ora ha il ruolo di DPS fisico grazie ai suoi guantoni devastanti. Le tecniche di ogni personaggio definiscono il loro ruolo in battaglia e possono essere utilizzate ad ogni ricarica (che avviene col passare dei turni). Ad ogni modo, sarà sempre possibile scegliere ogni unità liberamente (9 in questo capitolo), salvo alcuni momenti chiave della trama. Personaggi che, logicamente, potranno essere potenziati grazie al prisma abilità ottenuto dopo battaglie importanti o avanzando di livello. Sarà quindi possibile potenziare le caratteristiche passive di ciascuno, come il raggio di movimento, la durata della planata, la potenza di attacco, di cura, la probabilità di danno critico e via dicendo.

Vi è però maggior flessibilità con il sistema Spark, ovvero la possibilità di equipaggiare ogni singolo Rabbids Sfavillotto a un personaggio. Gli Spark si ottengono completando la trama principale o completando alcune specifiche missioni secondarie, per un totale di ben 30 unità a disposizione. Tanti, tutti diversi, ma quasi troppi. Ad un certo punto, sarà difficile scegliere quale Spark equipaggiare e quale si adatta meglio ad un personaggio piuttosto che un altro. Insomma, potrebbe diventare davvero caotico imparare a memoria tutte le abilità degli Spark e adottare, così, una strategia lineare. Ad ogni modo, gli Spark possono essere potenziati con l’astro schegge per un massimo di 5 livelli, potenziando i loro perk e gli effetti benefici della loro abilità. Abilità che si differenziano fra quelle difensive, come lo scudo riflettente, e quelle offensive, come la scivolata elettrica e l’attribuzione dell’attacco base dell’elemento bruciatura, ed infine a quelle curative, come la rianimazione di un personaggio K.O.

Il motore di Snowdrop continua a rendere il massimo su Nintendo Switch, pur la console ibrida inizia a mostrare segni di difficoltà visto l’hardware datato 2017 marchiato NVidia. Dall’aspetto estetico dei personaggi al level design del mondo di gioco, le animazioni sempre fluide e curate, Ubisoft è stata capace di spingere l’hardware al limite del suo potenziale. Tuttavia, lato artistico ci si poteva magari ispirare maggiormente a Super Mario Galaxy, come ad esempio i giochi di gravità dei livelli (esplorazione su varie angolazioni), e renderlo maggiormente “spaziale”. Le musiche sono buone e la composizione sonora è di buona fattura, orecchiabile e accompagna il giocatore senza mai stancarlo per tutta la campagna di gioco. Tuttavia, che ne è del fantastico doppiaggio tipico dei Rabbids? Certi “versi” sembrano non essere più presenti, il parlato dei conigli mischiati ai personaggi di Super Mario li rende quasi meno “naturali” del solito.

Piccolezze, per così dire, nei confronti di un gioco che è stato comunque curato sotto ogni suo aspetto e merita di essere premiato: sia per il coraggio di cambiare totalmente parte del gameplay, sia per l’impegno impiegato nella caratterizzazione dei differenti personaggi e dei level design. Tutto sommato, Mario + Rabbids Spark of Hope è consigliato all’acquisto se certamente avete apprezzato il primo capitolo, o se siete curiosi di dare una chance a un second party che merita certamente i soldi spesi.

Ci piace

  • sistema di battaglia rivisto e gameplay strategico migliorato notevolmente
  • esplorazione rivista e variegata, art direction e level design impeccabile
  • tanti Spark, personaggi secondari, Rabbids impazziti...

Non ci piace

  • ... ma a volte potrebbe risultare caotico
  • il doppiaggio storico dei Rabbids manca, e si sente
  • la trama è più seria del primo e fatica a decollare
5.25

Scritto da : Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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