Horizon Forbidden West

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Horizon Forbidden West: Burning Shores

Le avventure di Aloy continuano con l’espansione Burning Shores per Horizon Forbidden West, un DLC uscito esclusivamente su PlayStation 5.

Una nuova zona esplorabile, un nuovo nemico e qualche novità di gameplay per uno degli open world più apprezzati dai fan di PlayStation.

Sunset Blvd.

Non leggete questa recensione se non avete completato il gioco di base, in modo da evitare spoiler, ok? Bene, avevamo lasciato Aloy con una missione molto importante: prepararsi per l’arrivo di Nemesi. Un finale decisamente aperto, quello di Forbidden West, che ha lasciato parecchio spazio di manovra per gli sviluppatori di Guerrilla. Con i grandi avvenimenti a cui assisteremo nel terzo gioco della serie rimane però spazio per raccontare storie parallele? Beh, se ben ricordate dei Far Zenith ne sono morti… quasi tutti, giusto?

Il nostro ritorno nel mondo di Horizon per l’espansione Burning Shores potrà essere fatto solo dopo aver completato la campagna principale ed essere in pieno end game. Solo allora riceveremo una comunicazione da Sylens il quale ci spedirà in un nuovo territorio da esplorare. La nuova zona, le Rive Ardenti, altro non sono che i resti di Los Angeles, un rudere diroccato dopo la fine del mondo. In questo nuovo terreno incontreremo un gruppo di Quen, un nuovo cattivo, nuove macchine e qualche intrigante rivelazione sulla fine del mondo e sull’operato degli Zenith. Non aspettatevi però un proseguimento nella trama principale della serie. Questo DLC, come quello del precedente gioco, Zero Dawn, si accontenterà di farci scoprire sotto trame ed eventi che, nel gran schema delle cose, non ci faranno avanzare affatto nell’affrontare Nemesi.

Eccoci quindi a caccia dell’ultimo Zenith sopravvissuto, un mitomane senza scrupoli di nome Walter Londra. Un uomo che, grazie ad un misto di tecnologia avanzatissima e totale mancanza d’empatia, sta macchinando a spese di un gruppo esploratori Quen sperduti durante una missione. Non ci imbatteremo solo in nemici ma anche in amici, con Seyka a fare da accompagnatrice e alleata di Aloy durante praticamente tutta la storia dell’espansione. Storia che comunque non è lunghissima: abbiamo completato il DLC in due sole sessioni di gioco, con una decina di ore in totale per portare a termine sia la storia che le pochissime side quest in cui ci imbatteremo.

Il Tuffoplano (e le altre novità)

Per quanto riguarda l’offerta videoludica di Burning Shores, fondamentalmente siamo in presenza di un “more of the same”. D’altra parte stiamo parlando di un DLC e non di un titolo a sé. Qualche aggiunta la troviamo lo stesso, ad esempio con l’introduzione del Tuffoplano, una cavalcatura volante in grado di immergersi sott’acqua. Fondamentalmente funziona in modo identico ad un Solcasole, la cavalcatura di Forbidden West, ma in più ci permette di scorrazzare sott’acqua. Indispensabile in una missione, facoltativo in tutto il resto. L’ambientazione losangelina comprende le zone più famose dell’iconografia della metropoli americana: la scritta di Hollywood, Santa Monica, un po’ di downtown (che comunque non è granché iconico di suo) e qualche edificio famoso di Hollywood Boulevard come il Chinese Theatre.

A livello di panorami siamo vicini a quanto visto nella zona di San Francisco nel gioco principale ad essere onesti. Tuttavia l’introduzione di un nuovo sistema di rendering delle nuvole e qualche zona in cui scorgeremo delle colate di magma vivacizzano l’ambiente. L’eccellente design delle location, sia esterni che interni, rendono piacevole l’esplorazione alla ricerca di elusive statuine collezionabili, risorse e macchine da combattere. Le novità sono anche nei nemici da affrontare, con degli strani droni che schizzano fuori da uova meccaniche, una macchina molto simile ad un rospo e qualcosa di molto più grosso e pericoloso. Tra le aggiunte troviamo anche l’espansione delle abilità di Aloy. Ogni ramo dello skill tree di Aloy ora propone due nuove skill attive e una carica valorosa. Poteri quali la mira in planata, la bombe fumogene rigeneratrici, migliorie nell’uso delle armi, la possibilità di creare scudi temporanei e via dicendo. Non sono skill fondamentali ai livelli di difficoltà più bassi ma diventano importanti a difficoltà elevate in cui sapranno cavarci d’impaccio in più occasioni.

Burning bridges

Gurrilla ha deciso di bruciare i ponti con PlayStation 4, proponendo questo DLC solo sulla nuova ammiraglia di Sony. Difficile dire se la scelta sia davvero solo per motivi tecnici ma va detto che il gioco è splendido. Tra paesaggi mozzafiato, tramonti spettacolari e un mondo ricco e vivo, Burning Shores è davvero un gioiellino da vedersi su PS5.

Come espansione non è molto lunga purtroppo e le side quest sono un po’ pochine. Non ci aspettavamo di certo un gioco completo ma abbiamo l’impressione che il nuovo territorio da esplorare avrebbe potuto offrire qualche distrazione in più. In generale, se avete apprezzato Forbidden West apprezzerete altrettanto, se non di più, questa espansione. Ora non ci resta che aspettare Horizon 3…

Ci piace

  • Nuova mappa
  • Nuovi poteri e nuova mount
  • Storia intrigante

Non ci piace

  • Poche attività secondarie
  • Niente versione PS4
  • Un po' cortino
5.25

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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