Google Pixel 9 Pro XL

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Google Pixel 9 Pro XL

Preparatevi gente, perché con la pioggia di device annunciati da Google per il mercato svizzero, ci sarà parecchio di cui discutere nelle prossime settimane.

Ed iniziamo subito con un flagship di peso, Pixel 9 Pro XL. Fondamentalmente il diretto successore di Pixel 8 Pro, per taglia e per aspirazioni!

 

Android secondo Google

Facile dimenticare che Android sotto sotto sia un prodotto di Google, visto che per anni l’azienda non ha venduto direttamente device suoi ed ha iniziato solo lo scorso anno ad offrirli ufficialmente in Svizzera. Pixel 9 Pro XL incarna quindi, all’ora attuale per lo meno, l’incarnazione più diretta del matrimonio tra hardware per il mondo Android.

9 Pro XL, come dice il nome, è il modello “grande” della gamma Pixel 9. Tolto il modello pieghevole, s’intende. Le dimensioni sono quelle di uno smartphone d’alta gamma, con uno schermo da 6.8 pollici (LTPO OLED, 120Hz, HDR10+, 3000 nits di picco) con risoluzione 1344 x 2992 e supporto ad always on. Questo si traduce in un device dalle dimensioni 162.8 x 76.6 x 8.5 mm (per 221 grammi di peso). Insomma, è un telefono di dimensioni generose. Al suo interno troviamo l’SoC Google Tensor G4, 16GB di RAM e uno storage che va da 128GB a 1TB. Troviamo poi tutte le più recenti tecnologie di connessione: 5G, Wi-Fi 7 tri-band e Bluetooth 5.3. Le fotocamere principali sono 4: 50 MP, f/1.7, 25mm (wide), 48 MP, f/2.8, 113mm (telefoto), 48 MP, f/1.7, 123˚ (ultrawide) mentre la selfie cam, punch holed, è da 42 MP, f/2.2, 17mm (ultrawide). Ritorna anche il termometro, inserito come l’anno scorso nell’array fotocamere vicino al flash led. La batteria è da 5060 mAh e si ricarica a 37W (cablato) e 23W (con il Pixel Stand, che scendono a 12W con un normale caricatore Qi). Il tutto è certificato IP68 e composto da un misto di Corning Gorilla Glass Victus 2, metallo e plastica.

Il design di Pixel 9 XL riprende l’oramai quasi tradizionale zona fotografica, larga come quasi tutto il device e arrotondata ai bordi. La riprende ma la ridisegna, visto che rispetto all’anno scorso è più isolata del resto delle linee del dispositivo.

Pixel 8 Pro vs Pixel 9 Pro XL

Dei diversi colori disponibili (Porcelain, Rose Quartz, Hazel, Obsidian) abbiamo testato la versione Hazel. Le forme arrotondate lo rendono comodo da tenere in mano, con il lettore di impronte digitali sotto lo schermo ben raggiungibile per uno sblocco rapido. Generalmente l’impressione è quella del dispositivo ben realizzato e ragionevolmente robusto. Google non ha lesinato su materiali e look. Cose che in effetti avremmo potuto dire tranquillamente anche l’anno scorso, visto che di tutti i devices annunciati da Google, questo è tra i meno particolari. Il motto deve essere stato certamente “squadra che vince non si cambia”. Lo schermo è luminosissimo e molto gradevole da usare e, grazie al supporto a VRR, non ammazza la batteria. In particolare, i bezel sono stati ridotti rispetto allo scorso anno, rendendo il davanti del device praticamente solo schermo. Il solo “difetto” è che il device è scivoloso! Tra i bordi arrotondati e la superfice liscissima del retro, il nostro consiglio è di investire in una cover (Google ne produce diverse, degli stessi colori in cui è disponibile il telefono) al fine di evitare pericolosi scivoloni!

Fa tutto quanto, con la IA

Pixel 9 Pro XL è un device davvero completo ed usarlo come daily driver è stato un piacere. Nonostante Tensor G4 non sia il più potente degli SoC disponibili sul mercato, non abbiamo mai notato rallentamenti di sorta, anche usando le varie funzionalità basate sull’IA. Video, social, giochi, navigazione internet… performances praticamente senza sbavature. Quello che ci ha leggermente sorpreso è la durata della batteria, che ha superato ampiamente la giornata completa, arrivando addirittura a due giorni se ci si limita un po’ nell’utilizzo.

L’IA generativa di Gemini sa fare cose carine, eh!

Ovviamente è la IA e Gemini a fare la parte del leone, tanto che Google ha inserito il logo della sua intelligenza artificiale al boot del device e include un anno di Gemini Advanced con l’acquisto del telefono (poi toccherà sborsare!). 9 Pro XL è tra i primi device a far girare il modello Gemini Nano che è stato inserito un po’ ovunque. Dall’applicazione meteo, in cui onestamente la IA non ce la vediamo davvero all’opera all’app screenshot (che però non è attualmente disponibile per l’italiano). Ci sarebbe poi Pixel Studio, app per la generazione d’immagini in vari stili, anch’esso però non disponibile attualmente. Le cose vanno meglio nell’app Foto, che include Magic Editor. Esso permette di modificare elementi all’interno delle fotografie scattate, come ad esempio sostituire il cielo con un tramonto. L’app suggerisce diverse opzioni in base ai contenuti e generalmente fa le cose per bene.

Ad esempio, è possibile inserire un convincente effetto bokeh, cambiare la direzione della sorgente luminosa in una foto ritratto, separare i soggetti nelle foto, per colore e via dicendo. È anche possibile reimmaginare una foto tramite la IA, ad esempio cambiando elementi dello sfondo. Tuttavia, non è possibile agire su soggetti umani direttamente, per ovvi motivi.

 

Metà delle cose sono un po’ gimmick e vanno un po’ a distruggere il concetto di “fotografia” ma va anche detto che qualche aggiustamento automatico ci sta se siamo alla ricerca dell’immagine definitiva. Di particolare pregio e divertimento la funzione “aggiungimi” della fotocamera, che permette di fare foto di gruppo facendo a turni davanti all’obiettivo, oppure fare foto assolutamente ilari con sé stessi.

C’è poi l’app Gemini Advanced, che stranamente convive ancora con l’Assistente Google tradizionale. L’esperienza in italiano non è delle più entusiasmanti, specialmente perché metà delle funzioni avanzate ancora non supportano la lingua di Dante. Niente comandi rapidi, ad esempio, per evitare di dover dire ogni volta “hey Google”. Le risposte comunque sono buone e generalmente otteniamo quello che vogliamo. Molto diversa la situazione in inglese, con una voce molto più simile ad una voce umana e diverse funzioni ben più avanzate, peccato che poi non capisca bene cosa dico quando uso l’inglese. Sarà la mia pronuncia! Nota divertente (e assai inattesa): dopo una domanda esplicita su sé fosse Gemini o ChatGPT, Gemini Advanced ha risposto di essere ChatGPT di OpenAI. Non siamo assolutamente riusciti a capire se si tratti di un bug, una risposta presa online o cosa. Per ora non abbiamo ricevuto conferme da parte di Google a riguardo. AGGIORNAMENTO: Si tratta effettivamente di un bug e Google è al lavoro per risolvere la cosa. Rimane un bug piuttosto ilare se lo chiedete a noi!

Ehm… tutto ok?

Foto foto?

Forse uno degli elementi più interessanti di questo Pixel 9 Pro XL son le sue macchine fotografiche. Come detto in apertura, il layout delle fotocamere è molto simile a quello visto su Pixel 8 Pro. Il che non è un male, visto che già il modello precedente produceva fotografie molto soddisfacenti e questo nuovo modello fondamentalmente monta gli stessi sensori della scorsa generazione, per altro prodotti sempre da Samsung.

Zoom 1x

Ad ogni buon conto Pixel 9 Pro XL scatta foto molto dettagliate e nitide in ogni situazione, ma eccelle soprattutto in condizioni di scarsa illuminazione, mantenendo bene i dettagli anche in scene con alto contrasto. Il device offre anche due livelli di zoom diversi: 2x sulla fotocamera principale e 5x sul teleobiettivo.

Una foglia, zoom 30x (distanza dall’oggetto 1.5 metri)

Volendo c’è anche uno zoom digitale fino ad un massimo di 30x, che è in grado di produrre delle immagini migliori di quanto ci aspettassimo ma comunque poco utilizzabili davvero. Per quanto riguarda la fotocamera frontale, quella selfie da 42 MP, siamo ampiamente soddisfatti. Sicuramente meglio di quanto visto su Pixel 8 Pro, in particolar modo per quanto riguarda la luminosità riprodotta.

9 Pro XL (sinistra) vs 8 Pro (destra)

Un’altra cosa che è degna di nota sono le performances dell’autofocus, rapido e preciso come raramente abbiamo visto su un telefono, anche e specialmente in modalità macro.

Per quanto riguarda il video, come ogni smartphone che si rispetti anche questo permette di catturare video in 4K ma anche fino a 8K. La differenza è che possiamo usare la funzione “video boost” che migliora i video applicando diversi effetti, facendo però l’elaborazione online tramite internet e non solo sul device, ci vuole quindi un certo quantitativo di tempo prima di vederne gli effetti.

Performances

Per quanto riguarda le performances pure di Tensor G4, come previsto non siamo di fronte al meglio del meglio sul mercato. Con 1956 punti single core e 4420 multicore in Geekbench 6 non siamo comunque di fronte ad un device senza potenza.

Per quanto riguarda il gaming, abbiamo fatto qualche test con 3DMark, giusto per avere un’idea. 1051 in Steel Nomad Light posiziona 9 Pro XL decisamente avanti rispetto ad Pixel 8 Pro ma vediamo che non arriva alla potenza di Galaxy S24 Ultra. In un test meno impegnativo, come Wild Life, questo device ottiene un allegro “Maxed Out!” quindi con potenza da vendere per i titoli meno golosi in fatto di specifiche.

Bottom line

Google Pixel 9 Pro XL è un ottimo smartphone Android. Schermo magnifico, autonomia decisamente buona, software che funziona senza problemi e ottime fotocamere. La massiccia integrazione della IA non è particolarmente rivoluzionaria, e al di fuori di qualche fotoritocco qua e là, ci siamo ritrovati ad usare con una certa costanza solo Gemini Advanced. In particolar modo perché alcune delle features avanzate ancora non sono disponibili in italiano, il che è un po’ peccato.

Generalmente possiamo definirlo uno di quei flagship di razza, un po’ come S24 Ultra: costosi, certo. Ma anche tra i migliori device su piazza. Insomma, Pixel 9 Pro XL è decisamente Pro e anche piuttosto XL. Se il prezzo e la taglia poi non fanno per voi, esiste anche la versione non XL (che però ha una batteria più piccola). L’anno scorso siamo rimasti impressionati da Pixel 8 Pro ed ora lo siamo ancora di più.

Ci piace

  • Schermo
  • Fotocamere
  • Autonomia
  • Design

Non ci piace

  • Molta IA per nulla
  • Alcune features non sono disponibili in italiano
  • Ricarica lenta

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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