Non è un gran mistero che su Joypad abbiamo un interesse particolare per i telefoni pieghevoli. Un form factor duplice che apre possibilità a diversi utilizzi nonché una sorta di ventata d’aria fresca.
Dopo aver passato anni a recensire i device di Samsung, nelle loro incarnazioni di Fold e Flip, oggi finalmente possiamo parlare di un device che non è fatto dai Coreani. Parliamo ovviamente di Pixel 9 Pro Fold di Google. Intrigante!
Pro e anche Fold!
Pixel 9 Pro Fold è l’assoluto top di gamma di Google per quest’anno e, proprio per questo, ha molto da spartire con Pixel 9 Pro XL, recensito da Joypad qualche settimana fa. Fondamentalmente troviamo quasi la stessa componentistica di base, in particolar modo l’SoC Tensor G4 e 16GB di RAM. Quello che cambia, ovviamente, sono gli schermi! Ma andiamo con ordine, si?
Fold è uno smartphone pieghevole di alta gamma, caratterizzato da un design elegante con un corpo realizzato in vetro Gorilla Glass Victus 2 e un telaio in alluminio, che garantisce resistenza e protezione IPX8 contro l’acqua. Da aperto, lo schermo LTPO OLED da 8 pollici offre una risoluzione di 2076 x 2152 pixel con una frequenza di aggiornamento di 120Hz, supportando HDR10+ e raggiungendo una luminosità di picco di 2700 nits. Quando è piegato, un display OLED esterno da 6,3 pollici mantiene un’eccellente qualità visiva. Sullo schermo esterno troviamo tanto spazio, tanto di più rispetto ad altri foldable, che lo rendono molto più usabile per task quotidiane. Lo schermo interno poi è una vera bestia, tanto da farlo scambiare con un tablet da parte di parecchia gente che l’ha visto di persona.
Il design di Pixel 9 Pro Fold è caratterizzato dalle curve che avvolgono lo schermo, con bezel abbastanza visibili e dall’array fotografico sul retro. Ma al contempo, è assai sottile, 10.5 mm da chiuso e 5.1 mm da aperto, il che lo rende alto circa una volta e mezzo il suo fratellino 9 Pro XL da chiuso e davvero fine da aperto, tanto da sembrare inizialmente fragile. Sensazione mitigata dopo averlo usato per un po’, la costruzione è robusta (per quanto lo possa essere un device di questa forma e dimensioni per lo meno). Non possiamo certo parlare della robustezza sul lungo periodo ma nelle tre settimane che l’abbiamo usato quotidianamente, non abbiamo notato cedimenti.
Stesso SoC non vuol dire stessa autonomia però rispetto a Pixel XL: i due presentano differenze significative in termini di autonomia e gestione della ricarica. Il Pixel 9 Pro Fold è equipaggiato con una batteria da 4650 mAh, che, sebbene sia considerevole per uno smartphone pieghevole, potrebbe non garantire la stessa durata rispetto a dispositivi con batterie più grandi. Il Fold supporta una ricarica rapida via cavo fino a 21W e una ricarica wireless a 7.5W, oltre alla ricarica wireless inversa, offrendo una buona flessibilità ma con limiti rispetto a modelli più avanzati. Pixel 9 Pro XL ha una batteria più grande da 5060 mAh, che consente una maggiore autonomia rispetto al Fold. Il Pro XL eccelle anche nella velocità di ricarica, supportando una ricarica rapida via cavo fino a 37W, che permette di raggiungere il 70% di carica in soli 30 minuti. Quello che comunque possiamo dire è che se Pixel 9 Pro XL offre un’autonomia fuori dal comune, Pixel 9 Pro Fold offre una buona autonomia, con una giornata di utilizzo medio-intenso senza particolari problemi.
Questione di software
Google è solo al suo secondo device pieghevole e si vede. Rispetto a Samsung, che ha avuto parecchio tempo per rifinire la sua One UI in modo che si adatti perfettamente al formato, Google ha ancora da fare. In particolar modo su Pixel 9 Pro Fold le due home screen, quella esterna e quella interna, sono la stessa home screen. Se i ZFold di Samsung trattano le due come totalmente separate, che permette non solo di cambiare sfondo ma in particolare di customizzare icone e widget in modo indipendente, sul foldable di Google non è possibile. Il che è immensamente fastidioso perché un layout di icone e widget che si adattano perfettamente allo schermo esterno saranno totalmente sbagliate per quello interno. Ancora peggio, le due metà dello schermo interno vengono viste come due pagine distinte dal sistema.

La “home page” esterna è la stessa di quella interna
Insomma, in questo particolare frangente, Samsung ha la soluzione inequivocabilmente migliore. Per il resto, anche grazie al fatto che il formato pieghevole esite da un po’, non abbiamo rilevato particolari problemi con le App anche di terze parti. Anche app notoriamente difficili come Instagram si aprono correttamente su entrambi gli schermi.

Il menu delle notifiche prende tutta la larghezza dello schermo
L’IA Gemini di Google è ovviamente anche al centro di questo device e coesiste ancora con l’Assistente Google tradizionale ma l’esperienza in italiano lascia un po’ a desiderare. Molte delle funzionalità avanzate non sono ancora supportate nella nostra lingua. Sebbene le risposte siano generalmente soddisfacenti e otteniamo ciò che chiediamo, la situazione migliora notevolmente in inglese. In inglese, la voce dell’Assistente è molto più naturale e le funzionalità sono più avanzate!
Fotocamere
Il Pixel 9 Pro Fold è dotato di un sistema fotografico avanzato che si distingue per la qualità e la versatilità. La fotocamera principale è una tripla configurazione, con un sensore principale da 48 MP che utilizza la tecnologia dual pixel PDAF e la stabilizzazione ottica dell’immagine (OIS) per garantire scatti nitidi anche in condizioni di scarsa illuminazione. Questo sensore è affiancato da una lente teleobiettivo da 10.8 MP con zoom ottico 5x, anch’essa dotata di OIS, che permette di catturare dettagli a distanza senza perdita di qualità. Completa il setup una fotocamera ultragrandangolare da 10.5 MP con un angolo di visione di 127 gradi, ideale per paesaggi o fotografie di gruppo.
Le funzionalità avanzate come l’Auto Focus laser multi-zona, il Pixel Shift e l’Ultra-HDR migliorano ulteriormente la qualità delle immagini, mentre l’integrazione della modalità Zoom Enhance consente ingrandimenti digitali più definiti. Per quanto riguarda i video, il dispositivo supporta la registrazione in 4K fino a 60fps, con opzioni per slow-motion fino a 240fps in Full HD, e offre una stabilizzazione efficace grazie alla combinazione di OIS e stabilizzazione elettronica (gyro-EIS). Anche le fotocamere frontali, sia interna che esterna, con sensori da 10 MP, garantiscono selfie di alta qualità e registrazioni in 4K.
Insomma, un comparto fotografico molto interessante che si avvicina di molto al modello Pro XL ma con qualche differenza, in particolar modo per la risoluzione delle fotocamere. Pixel 9 Pro XL ha un sensore principale da 50 MP (rispetto ai 48 MP del Fold), un teleobiettivo da 48 MP con periscopio (contro i 10.8 MP del Fold) e un’ultragrandangolare da 48 MP (contro i 10.5 MP del Fold). Inoltre, il Pixel 9 Pro XL può registrare video in 8K, mentre il Fold si ferma a 4K. Anche la fotocamera frontale del Pro XL è più potente, con 42 MP rispetto ai 10 MP del Fold. Quello che forse non è immediatamente evidente è che si, Pixel 9 Pro Fold ha fotocamere inferiori a Pixel 9 Pro XL ma non tanto quanto ZFold 6 è “svantaggiato” rispetto a S24 Ultra.

Foto notturna, tavolo all’esterno con solo qualche candela come luce ambientale
Generalmente, nei nostri test, siamo rimasti ben soddisfatti dalle performances fotografiche. Sia di giorno che in modalità notturna, le immagini catturate da Fold sono ricche di dettagli, anche usando lo zoom digitale (fino ad un certo limite, ovviamente). Volendo poi modificare gli scatti, con l’app Foto e Magic Editor, offrono la possibilità di modificare elementi nelle fotografie, come sostituire un cielo nuvoloso con un tramonto. Magic Editor suggerisce diverse opzioni basate sui contenuti e generalmente esegue modifiche con precisione. Ad esempio, si possono applicare effetti bokeh convincenti, modificare la direzione della sorgente luminosa in una foto ritratto, separare i soggetti per colore e altro ancora. È anche possibile reimmaginare uno sfondo grazie all’intelligenza artificiale, sebbene non sia possibile modificare direttamente i soggetti umani per motivi evidenti. Anche se alcune funzionalità possono sembrare più giocattoli che strumenti fotografici, alcuni aggiustamenti automatici possono essere utili per ottenere l’immagine perfetta. Un’ulteriore nota positiva è la funzione “aggiungimi” della fotocamera, che consente di scattare foto di gruppo a turno davanti all’obiettivo.

Fatta con 9 Pro XL ma funziona uguale su Fold!
Bottom line
Google Pixel 9 Pro Fold ha davvero tanto da offire. Per prima cosa, il design dell’hardware in sé ci piace molto, con solo i bezel un po’ più visibili di quanto vorremmo. Ma la forma e il formato lo rendono facile da usare con una mano quando chiuso e con due quando aperto. Va detto che, paradossalmente, lo schermo esterno più largo rispetto agli ZFold ha fatto si che ci siamo ritrovati ad aprire meno spesso il device. O forse siamo stati costretti ad aprirlo meno spesso perché anche da chiuso offre un’ottima esperienza? Molto buone le fotocamere e le performances generali. Quello che ancora gli manca è una gestione migliore della UI e delle features dedicate alla produttività così avanzate sui Fold di Samsung ma ancora nella loro infanzia qui. Manca anche il supporto al pennino, così comodo in molti frangenti.

Uno dei due colori: porcelain, l’altro è nero
Insomma, Google Pixel 9 Pro Fold da un lato ha le dimensioni e la forma che abbiamo sempre desiderato per gli ZFold, dall’altro soffre di qualche incertezza di gioventù. Ma tutto sommato, è davvero un foldable estremamente interessante e in grado di soddisfare (se avete il budget per acquistarne uno…).
The Good
- Dimensioni e formato
- Fotocamere
- Quasi in pari con 9 XL Pro
The Bad
- Niente pennino
- Software che deve maturare
- Meno indirizzato alla produttività