La prima Xbox fu sinonimo di Halo. La seconda di Gears. Ora che siamo alla terza e che Gears of War 4 è arrivato finalmente sui nostri schermi, l’equivalenza è ancora valida? Scopriamo assieme!
La leggenda delle due fenici
Le guerre contro le locuste sono terminate. Le eroiche gesta del sergente Marcus Fenix e del suo formidabile manipolo di eroi ha salvato Sera e l’umanità dalla distruzione. Il pianeta è uscito sconvolto dalla guerra totale contro le locuste: sconvolgimenti climatici e terribili tempeste elettriche devastano la superficie. La popolazione sopravvissuta si è trasferita all’interno di città fortezza controllate in modo oppressivo dal COG. La maggior parte si è abituata al nuovo regime militare mentre alcuni hanno preferito abbandonarlo trasferendosi al di fuori delle zone protette. Gli anni sono passati e Marcus, il vecchio guerriero, ha messo su famiglia. Un conto però è combattere mostri alti venti metri, un altro è crescere un figlio. JD Fenix sembra essere stato un osso troppo duro per Marcus e i due si sono allontanati.
JD, da promettente ufficiale del COG è diventato un Estraneo e vive ai margini della società di Sera. Proprio per questo, quando il giovane si infiltra in un insediamento COG in costruzione per rubacchiare forniture e tecnologia, si scontra con le autorità. La risposta del governo è durissima: un battaglione di robot da guerra viene inviato per spazzare via la comunità di JD. La battaglia è brutale ma, ovviamente, vinta dai nostri eroi. Sfortunatamente non c’è tempo per festeggiare perché, dalle ombre della notte, una nuova e orrenda minaccia appare dal nulla. Non sono locuste o umani quelli che rapiscono e uccidono l’intera comunità. Chi si salva sono JD, Kait e Del. I tre iniziano dunque una lunghissima notte di orrori e combattimenti per salvare Reyna, la madre di Kait, rapita dai mostri. Sfortunatamente per il terzetto, combattere una guerra da soli è impossibile. La soluzione è a portata di mano anche se difficile da digerire per JD: andare a cercare Marcus. Chi meglio di lui, l’eroe della guerra alle locuste, per combattere una nuova battaglia disperata?
Pallottole e motoseghe
Gears of War 4 è un titolo di transizione. Cerca al contempo di far piacere ai fan storici della saga e di attrarre le nuove generazioni. In effetti il gioco si apre con un una gradevole sezione introduttiva, una sorta di passaggio del testimone dalla serie targata Epic Games a quella targata The Coalition. La campagna single player (o co-op a due) di Gears 4 si svolge tutta nell’arco di 24 ore e porterà il giocatore tra vecchi edifici abbandonati, oscure profondità sotterranee e zone a più ampio respiro. Mentre JD, Kait, Del e Marcus scoprono l’identità dei nuovi nemici, il giocatore si ritroverà immerso nella vera esperienza di Gears of War. Livelli estremamente lineari e pilotati, con qualche cut scene e tantissimi combattimenti da fare. Da una serie che in fondo ha praticamente creato il sistema di combattimento a copertura attiva non ci aspettavamo nulla di meno. Per fortuna che, a spezzare il ritmo di gioco, troviamo zone ampie e varie sezioni di difesa. Il combattimento nelle zone ampie è fondamentalmente lo stesso a cui siamo abituati: i due schieramenti si trovano su due lati del terreno e dobbiamo fare pulizia. Nelle fasi di difesa invece la modalità è del tutto simile all’Orda: possiamo piazzare difese fisse (trappole e torrette principalmente) al fine di sopravvivere a diverse ondate di nemici, solitamente mentre un personaggio non giocante sta facendo qualche azione importante. Il gameplay è rodatissimo e funziona sempre alla grande (tranne l’odiosa “corsa di Gears” che sostanzialmente obbliga a correre in linea retta e che non abbiamo mai apprezzato molto) anche se manca decisamente la voglia, da parte degli sviluppatori, di sperimentare. Ci sono un paio di sezioni niente male, a bordo di veicoli su ruote o zampe, che ci hanno parecchio divertito ma mancano quei livelli particolari visti in passato. Ricordate le sezioni nella notte dei vecchi Gears? O l’epica escursione subacquea? In Gears 4 non c’è nulla in grado di deliziarci allo stesso modo.
Da soli o con gli amici
Gears of War 4, per fortuna, ha puntato molto sulla condivisione dell’esperienza con gli amici. La campagna è perfettamente giocabile a due, proprio come in passato. La novità è che ora possiamo giocare in cross-play tra PC e Xbox One! Per quanto riguarda l’Orda, una modalità molto amata dai fan di Gears, ritorna in grandissima forma. La novità è che ora è tutto molto più tattico, più calibrato. Per creare torrette e difese varie dobbiamo usare il nuovo Fabbricatore, un aggeggio che raccoglie l’energia lasciata a terra dai nemici morti per funzionare. Gestire e rifornire il Fabbricatore tra un’ondata e l’altra diventa allora importantissimo se vogliamo arrivare interi alla fine delle 50 ondate previste. Ovviamente non avrebbe senso piazzare difese a caso: conoscere la mappa e le sue potenzialità diventa un altro elemento cardine della nostra strategia di difesa. Anche per quanto riguarda i giocatori in sé ci sono parecchi elementi da tenere in considerazione. Le varie classi (soldato, cecchino, ingegnere, scout e heavy) hanno diversi perk sia per quanto riguarda lo stile di gioco che l’armamento di base e vari potenziamenti di altra natura. A titolo d’esempio, l’ingegnere può riparare efficacemente le difese già piazzate mentre lo scout raddoppia i punti energetici da usare col Fabbricatore.
Ogni personaggio poi può utilizzare diverse carte potenziamento, come già visto in altri titoli. A dipendenza del nostro stile di gioco e degli obiettivi che ci siamo prefissati potremo quindi scegliere da 1 a 5 carte con diversi bonus e modificatori. Le mappe sono studiate attentamente e, pur riprendendo le ambientazioni della campagna, sono costruite apposta per lo scopo e sapranno stimolare i fan di questa modalità. Non esiste ovviamente solo l’Orda perché il multiplayer competitivo fa parte dell’offerta di Gears 4. Troviamo allora partite sociali veloci e senza rank per divertirsi senza pensieri ma anche una corposa sezione ranked. Le Core Modes comprendono i classici team deathmatch, dodgeball, king of the hill, arms race, guardian e warzone. Ci sono poi le modalità competitive (escalation ed esecuzione) e la modalità co-op. L’offerta è molto ampia e strizza l’occhio vistosamente agli esport, con un sistema di ranking e di bounties, oltre che alle classiche skin e modelli extra per i personaggi. Le mappe sono in buon numero e godranno di un sistema di rotazione automatica, in modo da permettere ai non possessori delle Ultimate Edition o del season pass di provare l’offerta completa (24 le mappe previste nel corso del prossimo anno). Le cose da fare sono moltissime e verosimilmente terranno occupati i fan di Gears per i mesi a venire.
Tecnicamente parlando
Gears of War 4 è visivamente ottimo. Su Xbox One la qualità visiva è decisamente degna dei suoi predecessori (anche se offrire lo stesso impatto di Gears 1 su Xbox 360 è difficile). Begli gli effetti particellari e l’illuminazione, specialmente durante le tempeste di fulmini che spazzano il terreno. L’azione è bloccata a 30 fps per il single player e 60 per il multiplayer. Dove Gear dà il meglio di sé è su PC (ricordiamo che il gioco è cross-buy, oltre che cross-play, se lo acquistate in versione digitale). Giocare a Gears a qualità Ultra a 60 fps granitici è un vero spettacolo. La pulizia dell’immagine e le textures ad alta risoluzione, oltre che a diversi effetti di post processing attivabili a piacimento e l’eventuale supersampling fino al 400% della risoluzione di base, rendono l’esperienza visiva di prim’ordine. Ogni opzione grafica su PC è corredata da valutazioni sull’impatto su CPU e GPU e il gioco offre anche un sistema di scaling dinamico della risoluzione, in modo da offrire la migliore qualità visiva possibile su macchine meno potenti. L’ottimizzazione su PC è finalmente degna della piattaforma, vi pensare che sulla nostra macchina di test (i5 6600k, 32GB RAM e GTX 1070) il gioco girà a qualità Ultra/Folle a circa 90-120 fps. Abbiamo preferito attivare il V-Sync per godere di 60 fps granitici in qualsiasi situazione per evitare fastidioso tearing (dovuto non al ritardo nel rendering ma alla sua velocità troppo alta!). Ad ogni modo è possibile selezionare diversi frame caps: 30, 60, 90, 120 e 144 a dipendenza del refresh rate del vostro schermo o delle vostre preferenze. Per quanto riguarda gli elementi di contorno, il gioco è completamente in italiano (al 99%… certi mostri inspiegabilmente parlano in inglese!) anche se il doppiaggio è un po’ altalenante. Le musiche non sono particolarmente memorabili. Su PC troviamo lo stesso difetto di ReCore: impostate Windows 10 su Italia, Italiano (Italia) e non Italiano (Svizzera) altrimenti il gioco sarà solamente in inglese (abbiamo segnalato la cosa a The Coalition comunque).
War, war never ends
Gears of War 4 ci è piaciuto. Un po’ peccato forse che rimanga troppo ancorata alla vecchia trilogia (senza contare lo spinoff Judgement) e alla figura di Marcus Fenix. In effetti passiamo 3/4 del gioco in sua compagnia desiderando ardentemente di giocare nei suoi panni e non in quelli di JD (ma forse siamo troppo nostalgici?). Ovviamente il finale è apertissimo e gli scontri con lo Sciame sono appena iniziati. L’offerta di contenuti rimane molto buona e abbiamo apprezzato sia l’inclusione di una co-op seria e del cross-play tra PC e Xbox One (tranne che, per ovvie ragioni, nelle partite ranked). Al netto di una mancanza di volontà di spingere la serie in nuove direzioni, Gears 4 è il degno successore dei giochi precedenti.
The Good
- Co-op
- Fedele alla saga
- Marcus Fenix!
- Grafica
The Bad
- Osa troppo poco
- Meno momenti esplosivi
- Doppiaggio non all'altezza