Fire Emblem: Three Houses

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Fire Emblem Three Houses

Da qualche anno Fire Emblem ha avuto molto successo nella comunità videoludica grazie, in particolare, ai recenti capitoli usciti su Nintendo 3DS. Il successo di Fire Emblem comincia con il capitolo Awakening, il quale introduce nuove meccaniche e una narrativa ben costruita e longeva, fino ad arrivare a Fire Emblem Fates, suddiviso in ben tre versioni offrendo moltissime ore di gioco e strategia.

Dopo qualche anno, ecco arrivare Fire Emblem Three Houses su Nintendo Switch il quale, grazie al nuovo hardware ibrido di Nintendo, promette di stravolgere ulteriormente l’esperienza di gioco pur rimanendo ancorato al genere strategico a turni. Questo nuovo capitolo dell’emblema di fuoco (tradotto letteralmente) è affidato al competente studio giapponese Intelligent System che, con questo ultimo capitolo, riconferma la sua perizia nello sviluppo di videogiochi. Fire Emblem: Three Houses sarà disponibile all’acquisto a partire da oggi, e noi siamo riusciti a giocarci a fondo nelle ultime tre settimane. Le nostre impressioni, anticipiamo, sono molto positive. Questo capitolo potrebbe essere considerato uno dei migliori fin ora usciti dell’ultimo decennio.

Un po’ di Hogwarts in Fire Emblem

Fire Emblem: Three Houses comincia la trama con un video introduttivo che mostra la battaglia fra Seiros, a capo della Chiesa della Dea e sua diretta discendente, e Nemesis, il Re della Liberazione, nelle pianure di Faergus, avvenuta ben mille anni prima le vicende del gioco. Nonostante Nemesis possegga la Spada della Creazione,  egli viene sconfitto da Seiros, la quale fonda l’Impero Adrestiano e unificando il territorio del Fodlan sotto un’unica nazione. La trama comincia mille anni dopo la predetta guerra: tre giovani studenti dell’accademia Garreth Mach chiedono urgentemente aiuto a dei mercenari per fronteggiare presso il loro accampamento un’imboscata di briganti. Questi tre giovani sono nientemeno che gli eredi al trono delle rispettive nazioni che compongono il Fodlan. Spada alla mano nelle vesti del giovane mercenario Byleth (nome modificabile a discrezione dell’utente), in quanto protagonista, il giocatore è obbligato a sconfiggere detti briganti per accompagnare, sani e salvi, i giovani ragazzi presso l’accademia Garreth Mach. Raggiunta l’accademia, il giovane Byleth scopre alcune verità sul padre Jeralt, a sua volta mercenario, il quale in passato faceva parte dei cavalieri dell’Accademia. Su richiesta dell’Arcivescova Rhea, capa e direttrice di Garreth Mach, Byleth comincia la sua carriera d’insegnante seguendo le stesse orme del padre, a fronte dell’eroico intervento contro i briganti e delle sue noti doti con la spada. Ma i segreti che risiedono nel protagonista sono molti, così come la creatura che vive dentro di lui, Sothis, che gli permetterà di risvegliare le abilità del battito divino e cambiare totalmente le sorti del continente di Fodlan. Infatti, il battito divino consente al nostro protagonista di modificare le sorti della battaglia, in particolare riavvolgendo il tempo prima di un’eventuale morte di un compagno.

Ci sentiamo un po’ la Minerva MCGranitt della situazione!

Fire Emblem: Three Houses ci mette pertanto nei panni di un insegnante a tutti gli effetti, il quale ha la responsabilità di formare i suoi pupilli nell’arte del combattimento. Gli studenti sono suddivisi in tre case, che corrispondono alle tre nazioni presenti nel territorio del Fodlan: l’impero Adrestiano (aquile nere), il Sacro Regno di Faerghus (leoni blu) e l’Alleanza (cervi dorati). Come nelle casate di Harry Potter nel castello di Hogwarts, il nostro protagonista è chiamato a scegliere una casa d’appartenenza con i suoi relativi studenti. L’impero Adrestiano, guidati dalla giovane Edelgard, sono studenti inclini all’uso della magia, il Sacro Regno di Faerghus, guidati dal giovane Dimitri, è composto da studenti nobili cavalieri dediti all’uso della spada e, infine, l’alleanza, guidati da Claude, sono studenti provetti nel tiro con l’arco. Scelta la casa di appartenenza, la trama sarà adattata di conseguenza alla modus operandi di Fire Emblem Fates su Nintendo 3DS. In particolare, i primi capitoli sono comuni alle tre case scelte, ma a partire dalla seconda parte della trama la stessa cambierà radicalmente conformemente alle scelte effettuate dal giocatore. I primi capitoli sono pertanto da considerare come un grande tutorial che introduce il giocatore alle nuove meccaniche di Fire Emblem: Three Houses.

Il ruolo d’insegnante è scandito mediante un calendario mensile nel quale il nostro protagonista è chiamato ad esplorare l’accademia, dare lezioni di combattimento, simulare battaglie di prova e seguire seminari. Ogni domenica del mese, il giocatore può scegliere come investire il suo tempo libero nelle precedenti attività citate. Tale sistema simula la vita da insegnate in maniera certosina e ben costruita. Intelligent System, infatti, unisce lo spirito strategico di Fire Emblem immergendolo totalmente in elementi RPG mai sfruttati nella storica serie strategica dell’emblema di fuoco. Pertanto, l’accademia Garreth Mach è totalmente esplorabile, nella quale Byleth può cimentarsi in missioni secondarie, attività come il giardinaggio o la pesca e approfondire la relazione fra insegnante/studenti sbloccando, di conseguenza, nuove abilità d’insegnamento. Questa fase segue un chiaro principio da GdR molto simile al remake Shadow of Valentia su 3DS, ma molto più profondo e sistematicamente strutturato. Infatti, avanzando i giorni nel calendario scolastico, ogni parte del monastero del Garreth Mach diventerà liberamente esplorabile. Byleth potrà cimentarsi in diverse attività, fra la mensa scolastica, cucina, canto, preghiera al monastero e molto altro (come già poco sopra citato), grazie ai punti attività disponibili. Tali attività permetteranno al protagonista di interagire e migliorare i rapporti personali con gli alunni. Parlando di relazioni personali, le stesse sono ancora al centro dell’esperienza di Fire Emblem e, questa volta, sarà possibile per il protagonista scegliere il suo orientamento sessuale per intraprendere una relazione con un NPC. Non sono tantissimi gli studenti nella propria casata e da arruolare temporaneamente (anche insegnanti di altre casate), ma ciò ha permesso a Intelligent System di caratterizzate molto bene ciascuno di loro. Ognuno ha infatti una propria storia da raccontare, un suo ben specifico carattere e di interagire con il protagonista e con gli altri NPC, sia in battaglia che nell’accademia. Byleth potrà decidere chi arruolare temporaneamente nella propria armata di combattimento cercando di conquistare con favori e missioni specifiche. Dopodiché, sarà compito del giocatore farli crescere: scegliendogli un job da combattimento, aumentandogli le statistiche, e via dicendo. Tale crescita avviene mediante il sistema dell’insegnamento, che si basa sui punti motivazioni di ciascun studente e dalle capacità dell’insegnante. Lo stesso potrà trasmettere l’arte di qualsivoglia arma e, raggiunto un certo livello, è possibile sbloccare nuove classi avanzate di combattimento (sistema delle promozioni, che ricorda la gestione delle classi dei passati capitoli). Il tutto, come già citato poc’anzi, è scandito dal calendario scolastico. L’unica critica al sistema scolastico del gioco è la ripetitività delle missioni e, a volte, la scomodità in cui queste devono essere assolte. In particolare, è assai frustrante trovare degli oggetti smarriti nell’accademia e cercare lo studente a cui apparteneva, poiché bisogna procedere a numerosi tentativi prima di trovare lo studente giusto. Di conseguenza, questa scelta di non aiutare il giocatore a trovare velocemente i proprietari degli oggetti smarriti potrebbe non essere accolta con piacere da tutti.

Unità, battaglioni, supporto, tante meccaniche per un sistema di combattimento strategico vario e profondo

Il sistema di combattimento di Fire Emblem: Three Houses resta praticamente immutato: la battaglia si svolge in una mappa, suddivisa in quadrati, in cui le unità si combattono avversarie si combattono vicendevolmente in un sistema a turni. Ogni unità, oltre alla propria classe d’appartenenza, può essere affiancata da squadroni/battaglioni. Quest’ultimi sono unità invisibili (che non si vedono sulla mappa, a meno che non effettua un pesante zoom), ma saranno sempre visibili nello sfondo di battaglia ravvicinato fra due unità. I battaglioni consentono anche di ingaggiare un’offensiva senza rischiare un contrattacco da parte delle unità nemiche, spesso attivando bonus aggiuntivi: cure ad area, alterazioni di status che paralizzano i nemici, buff come aumento delle capacità di movimento e debuff sui nemici. I battaglioni servono pertanto per rafforzare la singola unità in determinate caratteristiche, ed esistono di vario genere: d’attacco, difensiva o di cura; e saranno molto utili, a un certo punto della storia, quando appariranno i mostri: speciali unità che occupano ben quattro quadrati, più forti della singola unità umana. Questo sistema, che sostituisce totalmente la fusione fra due unità in unica casella, consente di trovare molte combinazioni diverse fra loro al fine di rinforzare le unità sul campo di battaglia. Inoltre, essi fungono altrettanto da funzione puramente estetica: abbellendo lo sfondo di battaglia dando l’impressione di una vera e propria guerra.

Ad ogni modo, ogni battaglione per un’unità va curato e, se del caso, sostituito, in quanto gli stessi, come illustrato poc’anzi, influiscono molto il gameplay nella fase di combattimento. Inoltre, la collaborazione con Tecmo Koei aggiunge una nuova visuale in terza persona simil Musou, consentendo al giocatore di muovere l’unità prescelta liberamente e senza le costrizioni della griglia. Tuttavia, è lapalissiano che si tratta di un’opzione estranea allo spirito di Fire Emblem: infatti non è sempre evidente riuscire a controllare ottimamente l’unità, considerando anche la presenza dei battaglioni nei paraggi. L’impatto visivo, tuttavia, è spettacolare e un’innegabile aria fresca per la serie.

La presenza di tutte queste unità nel campo di battaglia, nonché degli studenti e insegnanti nell’accademia Garreth Mach mette a dura prova l’hardware di Switch. Fire Emblem Three Houses è uno dei pochi titoli che attiva immediatamente le ventole e stressa la console in modalità casalinga…e prosciuga la batteria in modalità portatile. Intelligent System ha messo sicuramente a dura prova le specifiche di Nintendo Switch, seppur la perizia investita nel comparto tecnico è palese e l’ottimizzazione è più che discreta. Il risultato finale è un prodotto che offre un gameplay vario, che unisce due generi sotto un’unica egida (GdR e strategia) raggiungendo un livello qualitativo mai visto prima in un Fire Emblem. Il tutto accompagnato da una colonna sonora orecchiabile e composta magistralmente, epica e d’impatto nei punti giusti. Ci sono tantissime meccaniche, combinazioni strategiche di ogni genere, numerose personalizzazioni delle unità e del protagonista, una trama che si divide in tre filoni offrendo un’alta rigiocabilità. Tutti elementi rendono Fire Emblem Three Houses il nuovo capostipite della serie, e riconferma la bravura di Intelligent System di sapersi ogni volta superare e rinnovare sotto diversi aspetti. Un prodotto che consigliamo caldamente a tutti i possessori di Nintendo Switch.

Ci piace

  • Strategia e combattimenti profondi
  • Tanta personalizzazione dei personaggi (classi, armi, ecc...)
  • Sistema di relazioni, dialoghi, trama di alto livello
  • longevo e altamente rigiocabile
  • Un'intera accademia da esplorare con tante attività...

Non ci piace

  • ...ma alla lunga potrebbe stancare
  • qualche sbavatura tecnica
  • stacchi temporali nella narrazione un po' troppo marcati
5.75

Scritto da : Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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