Dyson OnTrac

By on on Recensioni Hardware, 5 More

Dyson OnTrac

Dyson. Un marchio conosciuto a moltissimi, principalmente (o forse esclusivamente?) per i suoi aspirapolvere super tecnologici e costosi.

Quello che forse non sapete è che il marchio britannico da un po’ di tempo produce anche cuffie audio. Dopo un primo, un po’ ridicolo invero, tentativo con le Zone, le cuffie che depurano l’aria, ora Dyson ha deciso di lasciar perdere i gimmick. E se ne esce con le OnTrac. Ma come sono?

 

Puntare in alto

L’obiettivo di queste OnTrac, nuove cuffie over-ear di Dyson, è piuttosto evidente: il segmento pro delle cuffie. Un segmento difficile, popolato da grandi marchi come Sony, Apple, Sennheiser e altri nomi di peso. Non basta di certo produrre un paio di cuffie e sperare di vincere una competizione davvero dura. Per questo, pur non reinventando la ruota, il marchio britannico ha fatto le cose a modo suo.

OnTrac sono cuffie over ear che mettono avanti sostanzialmente tre elementi: design, qualità sonora e qualità della cancellazione dei rumori ambientali. Basate su un paio di driver da 40 mm in neodimio (una taglia comune per il segmento delle cuffie) e 8 microfoni per l’ANC, hanno una risposta in frequenza dichiarata che varia tra i 6Hz e i 21kHz, decisamente più ampio rispetto ai classici 20Hz-20kHz che vediamo di solito (e che, generalmente, sono considerati come lo spettro udibile “normale”). Per quanto riguarda la cancellazione del rumore, Dyson parla di fino a 40dB di riduzione, ovvero un fattore 10’000!

Passando ad altro, troviamo due batterie per un totale di 2540mAh che garantiscono fino a 55 ore di riproduzione musicale (con ANC attivo). Supportano i code SBC, AAC e LHDC e i profili A2DP, AVRCP, HFP via la connessione bluetooth 5.0 LE. Hanno anche un cavo USB-Type-C a jack da 3.5mm se preferiamo usare una sorgente audio analogica. C’è anche un sensore per la pausa automatica quando togliamo le cuffie. L’interazione si fa principalmente tramite un piccolo joystick sul padiglione destro, che permette movimenti in 4 direzioni più un click centrale. L’unico altro tasto è quello d’accensione. Per attivare o disattivare ANC, non essendoci un tasto dedicato, basta picchiettare sul padiglione destro delle cuffie, un sensore giroscopico si occuperà di fare la commutazione.

Style

Il design di queste OnTrac è sicuramente uno dei punti più distintivi e non parliamo solo del logo “Dyson” in bella vista sui due lati. Iniziamo dalle forme, arrotondate, con un archetto diviso in tre zone distinte: due sui lati che contengono le batterie e una sulla parte superiore, soffice, che va a contatto con la nuca. I due grandi padiglioni rotondi sono facilmente staccabili tramite un meccanismo a rotazione, così come i cuscinetti interni. Questo perché Dyson ha voluto spingere molto sul design e sull’adattabilità di OnTrac. Oltre alla scelta di base di colorazione, infatti, è possibile acquistare a parte dei ricambi con colorazioni diverse, a seconda del vostro stile e mood. Scambiare i pezzi è davvero molto semplice e sebbene non abbiamo ricevuto extra per provare, il meccanismo che fissa le parti intercambiabili è semplice da usare e robusto.

Senza i coperchi

Non abbiamo dubbi sul fatto che le scelte di design di Dyson saranno fonte di discussioni. In effetti queste cuffie sono fatte per essere viste. Sarà per i colori sgargianti (noi abbiamo la versione alluminio e gialle), sarà per la forma tutta particolare, sarà per la dimensione del device. Scelte peculiari che Dyson ha fatto anche per l’astuccio incluso nella confezione. Al posto di riporre le cuffie in un sacchetto di tela o in un case completo, i britannici hanno optato per una sorta di astuccio rigido aperto sui lati. Abbiamo chiesto il perché direttamente a qualcuno che sulle cuffie ci ha lavorato e la risposta è stata decisamente pragmatica: al posto di includere un enorme astuccio che la gente avrebbe finito per lasciare a casa e non volendo includere un semplice sacchettino in tela, la scelta di compromesso è stata quella attuale. Ed è vero che il case occupa comparativamente molto meno spazio se infilato vuoto in uno zaino ma al contempo lascia le cuffie un po’ alla mercé degli elementi (pensiamo, per esempio, a della sabbia finita per caso all’interno di una borsa – visto che siamo in tema estivo). Insomma, un meglio di niente che sotto sotto approviamo, pur non essendo al 100% soddisfatti.

Fortunatamente la ricerca dello style non impatta in modo troppo severo sulla comodità di queste cuffie. Avevamo inizialmente parecchi dubbi sui due alloggiamenti delle batterie, così vicini alla testa e racchiusi in due “capsule” rigide. Dopo alcune settimane di test, non abbiamo mai avuto problemi, dal momento che le batterie rimangono bene distanti dalla testa. Per quanto riguarda il confort dei padiglioni è buono anche se la stagione estiva causa una certa sudorazione, vista la buona isolazione tra interno ed esterno del padiglione. Non sono comunque cuffie leggere, con circa 450 grammi di peso; un elemento da tenere in considerazione.

Prima di passare alla prossima sezione, un appunto. Personalmente (e qui abbandono per un attimo il “noi” redazionale) le trovo piuttosto stilose. Ma non essendo un giovinastro di oggi, ho chiesto ad alcuni colleghi ventenni. Le opinioni si sono divise tra ragazzi e ragazze, piuttosto sorprendentemente. Da un lato i ragazzi, che hanno trovano il design interessante. Dall’altra le ragazze, che hanno trovato le cuffie troppo appariscenti. Deprimente per finire il giudizio finale “belle ma non sono Apple”. Ora non diciamo che le cuffie di Apple non siano buone (sappiamo che lo sono) ma insomma, sarebbe meglio seguire i meriti piuttosto dei marchi.

Sound

Le due domande che vi starete giustamente ponendo dovrebbero essere: ma come suonano? E davvero l’ANC riduce di diecimila volte i rumori ambientali?

Per rispondere alla prima domanda, queste OnTrac suonano bene. Abbiamo provato un po’ tutte le sorgenti classiche per questo tipo di prodotto: Spotify, YouTube Music e, come sempre, qualche audio in formato .flac ad altissima qualità. Non sono l’endgame delle cuffie ma offrono una resa ben bilanciata e pulita. La chiarezza è decisamente sopra alla media, grazie anche all’estesa riproduzione delle frequenze. Bene inteso Dyson offre la possibilità di cambiare tra tre preset per la risposta in uscita tramite l’app MyDyson. Di default però l’obiettivo è una resa audio neutra al posto dell’esagerazione nei bassi vista molto di recente (vero, Sony?). Il sound stage è piacevole anche se inizialmente può forse spaesare un ascoltatore abituato a cuffie che invece ci mettono del loro fin troppo pesantemente. Unica pecca, forse mancano po’ di entusiasmo nelle voci, cosa che avremmo voluto compensare con un po’ di EQ personalizzato ma stranamente assente nell’app di controllo. 

L’altra metà dell’equazione è, ovviamente, l’ANC. OnTrac sono dotate di otto microfoni che catturano i suoni esterni 384.000 volte al secondo per ridurre al massimo i fastidi esterni e con un notevole successo. Non possiamo misurare tecnicamente la riduzione di 40 dB promessa da Dyson ma possiamo dirvi che la cancellazione del rumore è di prim’ordine su queste OnTrac. Al contempo il brand si è concentrato sulla salute dell’ascoltatore, con un misuratore dei rumori ambientali integrato nell’app, in grado di avvertirci se stiamo ascoltando musica a troppo volume ma anche se l’effetto combinato di musica e rumori ambientali è troppo elevato.

Perfette?

Ahinoi, no. A parte il prezzo decisamente elevato, queste OnTrac non sono perfette. Per prima cosa, non capiamo perché Dyson abbia messo il supporto a Bluetooth 5.0 LE quando ci sono standard più nuovi come 5.3 e 5.4 che offrono migliore qualità. Al contempo, non c’è il supporto a multipoint, quindi un solo device connesso allo stesso tempo. La scelta di utilizzare il joystick sul padiglione destro per i controlli musicali non è vincente. Troppo impreciso, finiamo spesso per mettere in pausa al posto di andare avanti o indietro oppure cambiare canzone al posto del volume. Dovrebbero essere dei controlli rapidi e comodi da attuare senza pensare ma ci siamo ritrovati molto più spesso a controllare la nostra playlist dal telefono, per evitare fastidiosi skip involontari.

Per il resto, il design è una questione soggettiva, ma come detto personalmente le troviamo stimolanti!

Bottom line

Dyson OnTrac sono un’offerta solida e molto più sensata del precedente prodotto dello stesso brand. Sono costose, circa 500 CHF. E i kit per cambiare colore sono 49 CHF per i coperchi esterni ed altri 49 CHF per i cuscinetti. 100 CHF per cambiare stile oltre ai 500 CHF di base. Non stiamo parlando di pochi soldi. Ma optional estetici a parte, queste OnTrac vanno messe contro offerte simili. In mente ci vengono le Sonos Ace, le Apple AirPods Max e Sony WH-1000XM5. Abbiamo però provato solo queste ultime, aspettiamo sempre le Ace da Sonos e Apple non vuole lavorare con Joypad. Tra Dyson e Sony si gioca molto vicini in termini sia di audio che di ANC con il vantaggio di Sony nel prezzo (ma le WH-1000XM5 sono uscite un anno fa), nel supporto agli assistenti vocali (assenti sulle OnTrac) e nei controlli più semplici e comodi da usare. Per Dyson troviamo sicuramente il design e l’eccellente autonomia (voglio dire, 55 ore con ANC attivo è davvero ottimo!).

Mettiamola così, le Dyson OnTrac si guadagnano la nostra approvazione. Per guadagnare la vostra, andranno messi sulla bilancia tutti gli aspetti positivi contro l’esborso economico non indifferente. Ma a qualità sonora e di componenti, siamo assai soddisfatti.

The Good

  • Design
  • Audio
  • Autonomia

The Bad

  • Case
  • Prezzo esorbitante degli accessori

Written by: Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

No comments yet.

Leave Your Reply

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

JOYPAD

Joypad è il sito indipendente di videogiochi, tecnologia e film per la Svizzera italiana.

Il sito nasce quale tentativo di informare i giocatori della Svizzera italiana nel modo più completo possibile riguardo ai media videoludici, cercando di contestualizzare l’informazione per gli ascoltatori di questa regione spesso dimenticata dalle grande aziende mondiali. Dalla metà del 2013 si occupa anche di film con la rubrica Joypad Movies.

SGN Logo

Altri membri di SCN:
games.ch
the(G)net.ch