Doom

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Doom (Switch)

Chi compra console Nintendo “desidera” unicamente le sue produzioni first party. Questa è la frase che mi capita spesso di leggere nei forum di stampa specializzata, in particolar modo durante le discussioni fra gamer che criticano con un certo disprezzo la neo ibrida di Nintendo. Intendiamoci, non che sia una cosa sbagliata comprare console Nintendo per i prodotti Nintendo, anzi…i numeri parlano da sé. The Legend of Zelda: Breath of the Wild aveva un rapporto vendite 1:1 con l’hardware, raggiungendo risultati stratosferici per lo storico brand con protagonista Link. Super Mario Odyssey ha superato il milione di copie vendute solo nei primi tre giorni dal suo debutto. Parimenti Splatoon 2 ha spopolato in Giappone, Arms ha raccolto anche lui numerosi consensi seppur una nuova IP. E per quanto concerne le terze parti?  Citiamo Mario+Rabbids: Kingdom Battle che ha totalizzato vendite stratosferiche se comparato ad altri precedenti titoli con protagonisti i coniglietti di casa Ubisoft. Tant’è che il publisher francese si è detto molto soddisfatto nelle vendite. Ubisoft ha promesso maggiori investimenti per l’ibrida di casa Nintendo (che rappresenta il 19% del suo beneficio aziendale del passato trimestre), e non è l’unica. Nemmeno Bethesda non sta a guardare e, con la benedizione e la richiesta specifica da parte di Nintendo, la casa di Kyoto si è guardata bene nel coinvolgere il publisher nella line up di Nintendo Switch. Infatti questo mese sono in arrivo due proprietà intellettuali capostipiti del publisher statunitense: citiamo Skyrim Special Edition (in arrivo il 17.11.2017) e lo storico FPS Doom, oggetto dell’ivi presente recensione. Quest’ultimo apre le danze a un genere che Nintendo, con Wii U e 3DS, ha abbastanza tralasciato (escluse alcune specifiche produzioni indie). Come si comporta Doom su Switch? Riuscirà una console basata su un SoC ARM ha donare la stessa esperienza delle controparti casalinghe, che elaborano Doom al doppio del frame, con una risoluzione più alta e una qualità/pulizia complessiva oggettivamente superiore?

Il team di sviluppo Panic Button, responsabile del progetto di porting per Nintendo Switch, ha davvero fatto il miracolo, c’è poco da girarci attorno. Doom per Nintendo Switch è riprodotto in sub HD nella modalità docked (1088×612), mentre la risoluzione è leggermente più bassa per la controparte modalità portatile (960 x 576, variabile). In entrambi i casi il framerate è settato a 30fps, la metà di PS4, Xbox One e la versione PC. Citiamo fin da subito il comparto tecnico poiché è proprio da quest’ultimo che bisogna giudicare l’esperienza di gioco complessiva (avendo già approfondito altri aspetti in sede di una precedente recensione). Nella modalità casalinga i 30 fps sono stabilissimi, tuttavia i sacrifici tecnici sono evidenti. In particolar modo il draw distance è ridotto (fov settato a 90), la pulizia complessiva delle texture è meno marcata e l’effetto blur è pesantemente applicato. Tuttavia l’esperienza complessiva è uguale alle altre piattaforme, Doom per Switch in modalità docked resta perfettamente giocabile e senza un minimo di tentennamento. Discorso simile anche per la modalità portatile, anche se subisce un ulteriore sacrificio per permettere di mantenere il frame.  Durante la succitata modalità, la console tutto sommate regge ancora bene il titolo di Bethesda, tuttavia sono evidenti alcuni cali di framerate in specifici punti ma della durata di qualche istante (in particolar modo citiamo nel caso di numerose esplosioni e parecchi nemici su schermo nell’area aperta su marte. Secondo alcuni analisi in quei frangenti il frame raggiunge i 22 fps per poi ritornare stabile sui 30). Tutto sommato l’esperienza è praticamente identica alla modalità docked, anzi risulta leggermente migliore visto che alcuni sacrifici vengono mascherati dallo schermo ridotto di 6 pollici. Ciò che però aiuta molto a nascondere gli effetti del frame pacing non particolarmente curato, donando una sensazione di buona fluidità è l’estremo effetto motion blur applicato (che può essere disattivato attraverso le impostazioni).

Come abbiamo già ribadito nel comparto tecnico, durante la campagna Doom è perfettamente giocabile. La campagna vede protagonista un leggendario Marine che dovrà fermare i piani di una sorta di donna cyborg che desidera aprire un portale tra Marte e l’Inferno. Insomma, Doom ripropone quell’ambiente vecchia scuola che si distanzia dalle produzioni odierne, in linea con quanto già approfondito in sede di recensione per le altre piattaforme. L’inferno caotico in cui l’utente viene catapultato infatti è lo stesso presente su PC, Playstation 4 ed Xbox One. Il level design di buona fattura è il medesimo, le sensazioni e l’esperienza globale risultano anch’esse invariate: livelli sviluppati verticalmente, scene cruenti, budella di demoni ovunque e via dicendo. Purtroppo l’unico neo riguarda l’ottimizzazione dei controlli. Seppur sono disponibili numerosi profili tra cui scegliere, inclusa la possibilità di invertire l’asse Y e X, è totalmente assente il supporto al giroscopio dei Joy-con (gyro-aim). Una feature che sarebbe stata una chicca molto gradita che avrebbe compensato l’imprecisione dei Joy-con. Purtroppo i Joy-con mostrano alcuni limiti, il D-Pad non si sposa molto bene per questo tipo di genere. Tuttavia un modus operandi come Splatoon 2 avrebbe reso la versione per Switch molto più comoda da usare, i Joy-con avrebbero avuto il loro “perché”. Differente discorso per il Pro controller, che risolve praticamente tutta la scomodità dei Joy-con. Insomma, Doom con i Joy-con risulta comunque giocabile, ma non offrono quella precisione che si trova sul Pro contrller o sfruttando un’ipotetica implementazione dei giroscopi. Quest’ultimi rimangono, a mio avviso, largamente preferibili per un FPS dal calibro di Doom. Concludendo, tutto sommato la campagna single player si lascia godere, seppur i sacrifici grafici evidenti che sono stati applicati e qualche scomodità nell’uso dei Joy-con. In ogni caso usando il Pro Controller, Doom per Switch ha poco da invidiare alle controparti casalinghe della concorrenza.

Discorso ribaltato per la modalità multiplayer. Modalità che offre le stesse cose delle controparti, vale a dire deathmatch a squadre, mietitore di anime, dominazione, via della guerra, congelamento area clan, modalità a obiettivi e modalità a round.  Seppur Doom per Switch è comprensivo dell’aggiornamento 6.66 che introduce nuove armi, mappe e via dicendo, il limite dei Joy-con è fin troppo evidente. La poca precisione degli analogici dell’ibrida Nintendo non vanno bene per un’esperienza multigiocatore online, c’è poco da girarci attorno. In questa modalità il Pad pro rimane come minimo d’obbligo. Inoltre, la poca cura grafica applicata al multiplayer dimostra come Panic Button si sia focalizzata unicamente sul comparto single player. Infatti Doom per Switch possiede un antialiasing ancora più marcato, ed una qualità grafica ancora peggiore se confrontata alla campagna. In ogni caso il framerate rimane stabile, senza cali di sorta. Confidiamo in Panic Button in aggiornamenti futuri, magari pulendo quanto necessario le texture per rendere la modalità multigiocatore alla pari della campagna.

Infine da segnalare l’assenza dell’editor delle mappe (Snapmap), seppur un’opzione di puro contorno è stato deciso di non appesantire ulteriormente la versione Switch. Da una parte per molti risulta un’assenza non grave, per altri, purtroppo, rappresenta un elemento fondamentale dell’ultima incarnazione di Doom. Tirando le somme Doom per Nintendo Switch si difende bene, visto l’hardware su cui gira. Chiaramente la modalità casalinga è da preferire a quella portatile per stabilità del frame, mentre quella portatile risulta graficamente “migliore” visto il piccolo schermo e il mascheramento di alcune scelte di impostazioni grafiche portate al minimo. Noi ne siamo rimasti tutto sommato piuttosto soddisfatti. In ogni caso è vero: Doom per Switch è la versione “tecnicamente peggiore”, ma non per questo meno valida. L’esperienza complessiva è praticamente la stessa presente sulle console concorrenti, la vera differenza l’abbiamo notata venendo da PC con applicati dei settaggi ultra accompagnati da un frame quadruplicato. Eppure, questa piccola versione portatile non mi fa rimpiangere la versione PC. Sfoggiare Doom su Switch in mobilità permette ad alcuni utenti di cimentarsi in un titolo che, forse, per mancanza di tempo non consente sempre di poter stare davanti alla televisione. Il porting per Switch va visto come un mero esercizio di stile, che entrerà a far parte della già interessante line up iniziale dell’ibrida console Nintendo offrendo ai propri possessori uno dei più apprezzati FPS dell’attuale generazione.

Ci piace

  • tecnicamente un piccolo miracolo visto l'hardware a disposizione
  • framerate stabilissimo nella modalità Dock
  • Buoni i controlli con il Pro Controller...

Non ci piace

  • ...ma imprecisi e scomodi con i Joy-con, niente "gyro-aim"
  • qualche incertezza del framerate nella modalità portatile
  • la modalità multiplayer non è stata ottimizzata a dovere
4.75

Scritto da : Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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