Dishonored 2

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Dishonored 2

Emily Kaldwin ha preso le redini dell’impero da parecchio tempo e è ormai una giovane donna di venticinque anni. Invece di accontentarsi di una vita da principessina da mondo dei sogni, preferisce addestrarsi al combattimento con il paparino Corvo Attano, Protettore Reale. Le attività predilette di padre e figlia risultano essere fondamentali quando un nuovo colpo di stato mette in discussione il potere costituito: in Dishonored 2, nuova fatica dei francesi di Arkane Studios, dovranno infatti dapprima salvarsi da morte certa e poi eliminare i nemici che si infrappongono fra loro e il trono.

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Di nuovo senza onore

Sono ormai passati 15 anni dalla morte dell’imperatrice Jessamine Caldwin, assassinata all’inizio del primo capitolo di Dishonored. Grazie al suo Protettore Reale e amante, Corvo Attano, il trono imperiale è stato trasmesso a Emily, figlia dei due. Nonostante la giovane donna sembri essere una regnante giusta, diverse personalità la contestano con forza. A complicare il tutto, un famigerato assassino reale trucida gli oppositori più importanti e la posizione dell’imperatrice è sempre più delicata. Non è dunque una sorpresa che durante la celebrazione della morte di Jessamine avvenga un nuovo colpo di stato, con lo scopo di detronizzare Emily. L’artefice principale della congiura è Delilah Copperspoon, che sostiene di essere la sorellastra di Jessamine e la legittima erede al trono. Con questo breve incipit comincia dunque Dishonored 2! Al giocatore sarà subito domandato di decidere se prendere i comandi di Emily o di Corvo; il personaggio non scelto si ritroverà imprigionato, mentre voi dovrete dapprima fuggire dalla capitale Dunwall, per poi salvare il vostro caro e eliminare i complottisti. Questo nuovo capitolo di Dishonored si svolge dunque in una nuova città, Karnaka, che si trova nelle terre meridionali e da cui proviene Corvo. Nonostante il gioco vi porti a visitare una nuova isola, ritroverete dei personaggi già incontrati in precedenza, come il misterioso Esterno e il geniale scienziato Anton Sokolov.

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Con il procedere della vicenda di Dishonored 2, vi ritroverete a compiere delle scelte che influenzeranno la storia: il vostro approccio, che può essere letale oppure no, darà una sfumatura più cinica e cupa alla storia o una più speranzosa e pacifica. Varierà dunque il pensiero dei protagonisti e alcune vicende avranno un esito diverso. A titolo di esempio, in una missione troverete la lettera di una cameriera che è stata licenziata: nel caso usiate un approccio pacifico, il testo dice semplicemente che parte, nell’altro, il suo corpo impiccato sarà sospeso accanto ai suoi ultimi pensieri. Pur essendo solo dettagli secondari, mettono in valore le vostre scelte come praticamente mai in un videogioco e dimostrano il lavoro incredibile fatto da Arkane Studios. Potete già capire che la storia di Dishonored 2 è molto curata e rende coerente l’universo del gioco, grazie a tantissimi dettagli raccontati in libri, registrazioni audio e attraverso dialoghi fra personaggi non giocabili. Nonostante la vicenda sia ben congegnata, appare però meno profonda che nel primo episodio per via della struttura narrativa molto frammentata: a parte in rari casi, ogni capitolo ci porta a sconfiggere un nemico di cui abbiamo scoperto l’esistenza da poco e la cui personalità non è mai esplorata abbastanza.

Vendetta e perdono

Dishonored 2 è un gioco di infiltrazione e esplorazione, che riprende le già ottime meccaniche del primo episodio. Come detto in precedenza, molta importanza è data al vostro approccio: potete decidere di uccidere i vostri nemici, oppure evitarli o risparmiarli. Non solo la storia risulterà influenzata dalle vostre azioni, ma anche le meccaniche. In Dishonored 2 una piaga è data dalle mosche di sangue, degli animali che si sviluppano dove ci sono cadaveri e che vi aggrediscono quando sono in gruppo. Più nemici ucciderete e più mosche di sangue ci saranno con il procedere del gioco! Oltre all’approccio, avrete libertà di azione grazie a uno dei level design fra i più impressionanti mai visti: le strade per raggiungere un luogo sono molte, così come le possibilità di compiere una missione. Potrete per esempio attraversare un punto di controllo uccidendo i soldati appostati o sfruttare la verticalità dei livelli e passare attraverso appartamenti sfitti per evitare le guardie. Oppure potrete cercare la chiave della porta di un negozio o rompere le finestre per entrarci. Questa libertà è data sia dal level design che dal perfetto equilibrio fra le due meccaniche principali del gioco: l’uso delle armi e della magia. Le armi sono relativamente poche: la spada (che permette di attaccare nel corpo a corpo, di distruggere porte e di difendervi da ogni tipo di arma), la balestra (che accetta diversi tipi di munizione), la pistola, le granate e delle trappole. Questo arsenale limitato vi spinge a cambiare spesso d’arma, anche se privilegiate un approccio furtivo, e difficilmente avrete l’impressione che una di esse sia completamente inutile.

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Dal punto di vista della magia, i poteri cambiano leggermente fra Emily e Corvo e sono davvero eccezionali: alcuni di essi accelerano i vostri movimenti, altri sono specializzati nell’infiltrazione e altri ancora migliorano la vostra attitudine in combattimento. Una menzione speciale va al potere Domino di Emily, che vi permette di “legare” più nemici: qualunque cosa subisca uno di loro, sarà trasmesso agli altri. I poteri si combinano perfettamente con le armi e possono essere ottenuti grazie a delle rune, che troverete esplorando o che potrete costruire. Queste rune corrispondono ai punti esperienza in un RPG: vi danno la possibilità di specializzare il vostro personaggio e di rinnovare il gameplay a ogni partita. Oltre alle rune, troverete degli amuleti in osso di balena: potenzieranno le vostre doti o vi attribuiranno una capacità particolare, come proteggervi dai molossi o aumentare la vostra energia a ogni assassinio. Con i giusti poteri sviluppati grazie alle rune, potrete anche distruggere gli amuleti e crearne di nuovi che combinano fino a quattro diverse capacità, permettendovi così di indossarne di più allo stesso tempo.

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Dal punto di vista del gameplay, non c’è praticamente nulla da ridire! Per prima cosa, l’avventura si presta a essere giocata più e più volte, grazie ai diversi approcci, alla varietà delle azioni possibili e alle molteplici opzioni proposte. L’intelligenza artificiale dei nemici a volte mostra dei piccoli limiti, ma sembra essere superiore a quella di ogni altro gioco di infiltrazione esistente, con comportamenti dei nemici che addirittura cambiano tra una partita e l’altra. Inoltre, a volte anticipare le mosse degli avversari non è per niente scontato, pur osservandoli abbastanza a lungo, per via della quantità di comportamenti di cui dispongono. Infine, il level design è a dir poco eccellente. Ogni livello si basa su una struttura in tre parti: un passaggio obbligato in una piccola zona, l’attraversamento di un’area intermedia con alcuni punti di interesse e poi la risoluzione dell’edificio principale, in cui risiede il boss. L’unico punto che può offrire il fianco a critiche riguarda i combattimenti: a volte sono un po’ confusi e ingestibili, mentre altre volte mettersi nel punto giusto permette di uccidere orde di nemici senza nessuna fatica.

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Stile Imperiale

Dal punto di vista estetico, Dishonored 2 si attesta su livelli… imperiali! Tutto è semplicemente stupendo! Lo stile grafico si allinea con quello del primo episodio, ormai vecchio di quattro anni, e lo spinge a un livello superiore, al passo con i tempi. Il mondo si ispira all’inizio dell’epoca industriale, con un tocco di steam punk, e sembra per davvero reale e coerente. L’architettura ricorda quella dei paesi del sud, dunque più calorosa e colorata che nel primo Dishonored, e ogni inquadratura sembra un dipinto, con una cura maniacale per ogni singolo dettaglio. Possiamo dire senza timore di smentita che il gioco trasuda tutta l’esperienza grafica del fumetto francese, offrendo a paesaggi e personaggi uno stile unico e magnifico. Anche le animazioni denotano la stessa cura: per esempio, gli assassinii sono estremamente cruenti e messi in evidenza dal controllo sapiente di rallentamenti e ingrandimenti con la telecamera. Il grande lavoro a livello di estetica è notevole anche per quel che riguarda la parte sonora: le musiche sono epocali, così come gli effetti sonori. I dialoghi si attestano evidentemente sugli stessi livelli e a volte vi sorprenderete a ascoltare semplicemente i discorsi fra i nemici o a spiare i loro pensieri con il cuore, uno degli oggetti di cui disponete se accettate di usare la magia.

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Verdetto reale

Dishonored 2 è uno dei giochi da provare assolutamente in questa fine d’anno: i creatori di Arkane Studios sono riusciti non solo a riprodurre la qualità del primo episodio, ma addirittura a sorpassarla in quasi tutti gli aspetti, a parte per quel che riguarda la storia principale, meno ispirata. L’alchimia fra combattimento e magia funziona sempre, se non addirittura meglio, grazie all’aggiunta dei nuovi poteri e di Emily. Il level design dimostra ancora una volta le capacità di Arkane Studios e, se amate l’esplorazione, passerete delle ore per trovare ogni segreto e per appropriarvi della geografia di ogni area. Il capitolo che non dimenticherete tanto presto è di certo quello della Villa Meccanica, edificio labirintico che si trasforma tirando delle leve. Dire quale sia meglio fra questo e il livello della sala da ballo nel primo Dishonored è quasi impossibile: sono entrambi dei capolavori del mondo videoludico!
Le meccaniche sono per davvero ricche e variate: potrete di certo rigiocare più e più volte il gioco, vivendo sempre nuove situazioni, a condizione che questo tipo di esercizio vi interessi. Per concludere, Dishonored 2 è un gioco eccezionale, sia nel gameplay che nell’estetica, e i pochi difetti discussi nell’articolo sono trascurabili.

PS: È giusto far notare che il sottoscritto ha giocato la versione per Xbox one; parrebbe che i fruitori della versione per PC abbiano riscontrato problemi totalmente assenti in quella provata.

 

 

Ci piace

  • meccaniche perfette
  • possibilità di giocare più volte, variando l’esperienza
  • estetica da urlo

Non ci piace

  • storia troppo frammentata in capitoli
  • combattimenti a volte confusi
  • i nemici che ci cercano a volte non ci vedono quando siamo di fianco
5.5

Scritto da : Mauri

Si occupa di tante cose legate al mondo dei videogiochi: game dev, insegnamento di programmazione e game design, il Swiss Game Center e così via. E ogni tanto Dave lo incastra per scrivere su joypad!

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