Concrete Genie

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Concrete Genie

C’era una volta un blocchetto di carta e tanti fogli su cui disegnavamo quello che la nostra fantasia ci dettava, tracciando delle linee più o meno precise e dando vita ai nostri amici immaginari o ritraendo i personaggi di cartoni animati. Quanto ci sarebbe piaciuto, se quelle forme avessero preso vita, se avessimo potuto rendere reale il mondo in cui immaginavamo di vivere? Non possiamo sapere come sarebbe andata nel nostro caso, ma Concrete Genie ci dà una seconda opportunità, impugnando un controller come pennello e un visore VR per vivere a posteriori questa esperienza.

Una storia Geniale

Una storia che ha del fantastico, quella narrataci da Pixelopus, ma che non sa discostarsi troppo dalla realtà. Ash è un ragazzino solitario e taciturno, i cui migliori amici sono matita, taccuino e ultimamente un grosso pennello con cui può dipingere murales (in un mondo dove la multa per i disegni sui muri non esiste, anzi, sono la sua unica salvezza). Il fatto è che Ash non è solo un creativo, non è solo un ragazzino che dedica il suo tempo libero a unire i colori pastello alle pennellate ricche sulla carta. Ash ha un dono: quello che disegna, diventa realtà. Un po’ come Lingua di Fata nel film Inkheart – Cuore d’inchiostro, qui il ragazzino dà vita ai mostriciattoli tanto carini e coloratissimi che disegna sulla sua agenda, ma non sarà facilissimo ritrovarne le pagine che i bulli gli hanno strappato e sparpagliato in giro per la città.

Proprio quest’ultima, Denska, è un luogo che rappresenta per lui un passato difficile, che sua madre gli consiglia di dimenticare allontanandosi da lì. Ash però rappresenta una sorta di supereroe del videoludico, partendo per una missione in cui tutto il male e l’oscurità, rappresentati da strane chiazze viola che impauriscono i Geni, verranno spazzate dal suo pennello magico. Chi sono però i Geni? Come dicevamo, quello che Ash disegna, prende vita: si tratta quindi di quelle strane creature un po’ à la Monsters&Co. che disegna sulle sue pagine e che si animano, accompagnandoci rimanendo perlopiù sui muri e dandoci indicazioni su come proseguire il nostro cammino in caso di difficoltà.

Proprio in queste occasioni, nel momento in cui non sapremo che fare e resteremo fermi, Ash potrebbe essere in grado di darci un suggerimento su quale sia la prossima azione da fare o il prossimo obiettivo, destreggiandoci in una città composta da diverse zone. Come avrete intuito però, lo storytelling in background non è poi così forte; il gancio narrativo che tiene salde le varie componenti della storia è abbastanza debole, concentrandosi molto più sulla creatività che sulla vicenda in sé. Concrete Genie punta più a sollecitare quelle sensazioni che in età adulta tendono ad andare scemando, facendo brillare i nostri occhi delle lucine e lampadine da (ri)accendere, sullo schermo come nella nostra anima. La puntata di questa scommessa è tutta sui buoni sentimenti, sul bullismo da sconfiggere, sull’adolescenza semplice e naive, senza prestare la minima attenzione al game over o agli hp da tenersi stretti per non morire in battaglia (una componente chiaramente assente da questo gioco).

Dipingi e salva il mondo

Se quindi Concrete Genie non ha alcuna pretesa narrativa, riesce a conquistarci da un punto di vista grafico, ricreando atmosfere davvero da sogno e dove la magia regna incontrastata. Grazie al nostro pennello, potremo decidere quali temi dipingere sui muri della città, per renderla più vivace o semplicemente per accontentare i nostri Geni e scacciare le loro paure. La difficoltà iniziale sarà calibrare il nostro joypad secondo i mirini che dovremo puntare sullo schermo, in quanto non ci sarà facile seguire tutte le indicazioni muovendo il controller. Grazie al sensore di quest’ultimo, finalmente potremo concretizzare un altro sogno di tutti noi da bambini: chi di voi giocava ai racing games muovendo il controller come se fosse un vero volante, alzi la mano senza paura. Non sarete i soli. In Concrete Genie però i movimenti diventano realtà, tirando un sospiro di sollievo (o avrete imparato a non muovere più il pad e quindi dovremo ricominciare da capo? Alas).

Al netto di qualche difficoltà nei movimenti, abbiamo riscontrato qualche piccolo bug nei movimenti di Ash, il quale sfida le leggi della fisica e riesce a rimanere in piedi anche nel vuoto. Magia lanciata dai Geni? Purtroppo no. Non è nemmeno troppo magico il movimento a scatti improvvisi della telecamera, che non ci consente di seguire come vorremmo gli spostamenti di Ash sullo schermo, dimostrandosi un po’ legnosa e non facilissima da controllare in alcuni scatti, ma niente di impossibile. Quanto alla pittura vera e propria, potremo sì creare delle composizioni a nostro piacimento, e sarà un’esperienza soddisfacente anche per chi non ha una mano ferma e precisa nel disegno. D’altro canto, è anche vero che le fantasie a disposizione saranno limitate e non potremo completamente dare sfogo alla nostra creatività, ma Concrete Genie offre un buon equilibrio tra i due piatti della bilancia.

Concrete Genie ha sicuramente dalla sua la magia bambina che ritorna nelle nostre vite, consentendoci di immergerci nel profondo di una tavolozza di colori che sa riempire gli occhi e calamitarci in una dimensione spazio-temporale davvero unica e a sé stante. Indicato per le anime sensibili, un toccasana per chi vuole prendersi una pausa dal mondo che non sa fare altro che girare vorticosamente su se stesso senza darci tregua, lo consigliamo un po’ meno a chi pensa che dipingere su uno schermo sia una perdita di tempo e un “gioco da bambini”. Qualora ci fosse davvero qualcuno a pensarla così, chiediamo loro di ricredersi, o quantomeno dare una possibilità a un gioco dalla qualità prezzo davvero buona e da prendere in considerazione per riscoprire quel lato umano che tutti abbiamo. Siamo tutti nati disegnando, è da sempre naturale e benefico, e non c’è niente di male o di cui vergognarsi se lo rifaremo con un controller e un visore.

Ci piace

  • Comparto grafico e colore
  • Fantasia e atmosfera del gioco
  • Vittoria dei buoni sentimenti

Non ci piace

  • Qualche bug e imprecisione nel comparto tecnico
  • Storytelling poco appagante
5

Scritto da : Blondienerdie

Pad alla mano da 6 anni, ancora mi chiedo se Squall sia vivo o morto, ma comunque nella playlist Spotify trovi la colonna sonora di FF VIII e FF VII accanto a metal, Two Steps from Hell, Hans Zimmer e i Coldplay. Sed non satiata.

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