Conan Exiles

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Conan Exiles

Recensire un gioco in early access non è mai una buona idea. Nel senso che il gioco non è definitivo, in continuo mutamento. Patch più o meno regolari ne variano l’esperienza di gioco, i bug scompaiono e appaiono. Insomma, un vero e proprio cantiere aperto.

Tuttavia ci proveremo lo stesso con Conan Exiles, visto l’imbarazzante quantità di ore a cui ci abbiamo giocato, quasi tutte documentate dai nostri stream su twitch. Sbabbari, siete pronti?

 

La vita dell’esule

Il giocatore si risveglia in un deserto. I suoi unici compagni sono la sua nudità, una borraccia abbandonata vicino a noi, un curioso bracciale e la sabbia che ci martella implacabile sulla pelle. Un primo sguardo attorno a noi rivela una strada oramai in rovina che porta verso della vegetazione in lontananza. La gara per la sopravvivenza è iniziata. Muoviamo i primi passi, raccogliendo bastoncini, rocce e piante. Le nostre capacità sono limitate ma riusciamo comunque a costruire qualche vestito raffazzonato, una piccola ascia e una piccozza in pietra. Ma non abbiamo fatto i conti con la fame e la sete. L’istinto di sopravvivenza ci fa lasciare il bordo del deserto in cerca d’acqua e cibo. Uova e manciate di insetti disgustosi non bastano di certo per placarci mentre l’acqua, per fortuna, sembra abbondante. Il prossimo passo è creare un piccolo fuoco da campo ove cucinare la carne che, se consumata cruda, ci fa ammalare. Quando cala la notte, sentiamo stringersi attorno a noi la solitudine e il pericolo. Domani è un altro giorno e dovremo cercare un posto da poter chiamare casa.

Conan Exiles è un survival duro e puro. Sta al giocatore fondare una base, costruirsi utensili, ripari, armi e altri oggetti. Tenere a bada la fame e la sete, sincerarsi di essere preparati prima di abbandonare il rifugio a caccia di mostri e risorse sono il pane quotidiano degli esuli. Il gameplay è tutto incentrato su questo. Ci sono diverse ricette da apprendere, spendendo sudati punti esperienza, che permettono la creazione di oggetti sempre migliori. Da una fragile spada in pietra fino alla spada definitiva, forgiata con le anime dei nostri nemici. Le mura in pietra diventano, col passare delle ore, barriere impenetrabili. Da piccolo accampamento nella foresta a imponente castello, difeso da guerrieri catturati nelle nostre scorribande. Da questo punto di vista, Conan Exiles è soddisfacente. Meno complesso di un Ark: Survival Evolved, è più accessibile nonostante servano comunque parecchie ore per comprenderne a fondo le meccaniche e cominciare a sfruttare seriamente l’ambiente circostante. La mappa di gioco, sempre la stessa sia che giochiamo in solitaria o su qualche server online, è vasta e ricca di cose da scoprire. Dungeon, mostri leggendari, arene pullulanti di NPC, fiumi e montagne. Zone pericolosissime, in cui si annida una oscura maledizione che impedisce il passo tranne ai più forti e temerari. E, ovviamente, scampoli delle storie di altri esuli sopravvissuti, racchiuse in diverse pagine abbandonate per la mappa di gioco.

Da giocarsi in compagnia

Vista la sua natura puramente survivalista, Conan Exiles va assolutamente giocato in compagnia. Un team di tre o quattro giocatori ha moltissime chances in più di sopravvivere (che poi è il goal ultimo di questo gioco). Dividersi i compiti, andare a caccia di punti esperienza, mostri e schiavi sono tutte attività che funzionano meglio in compagnia. Ancor di più quando si arriva al punto in cui i materiali avanzati richiedono moltissimo materiale, sia trattato che grezzo. Per giocare online ci sono diversi approcci, basati sulle regole interne dei server. Ci sono server roleplay, server PvP, server PvE e miscugli di questi generi. Un server puramente PvP sarà un server brutale, in cui la battaglia per la sopravvivenza è solo una componente, l’altra è subire raid e pianificare raid. Dipende dal tipo di gioco che stiamo cercando! Creare alleanze, usando magari la pratica chat vocale di prossimità (le voci si sentono solo entro una ventina di metri) per conquistare la dominazione di certe zone della mappa. Sta tutto al giocatore!

Accesso anticipato

Conan Exiles soffre comunque di un nutrito numero di problemi dovuti al suo stato acerbo. NPC che scompaiono, problemi di compenetrazione, bug vari, IA scadente e via dicendo. Le meccaniche di base funzionano ma ci sono diversi problemucci che richiedono talvolta il riavvio del gioco o addirittura, nel caso stiate giocando su server non ufficiali, addirittura il reboot di quest’ultimo. Mancano anche diverse features, che però stanno venendo aggiunte piano piano grazie alle mod disponibili sul workshop di Steam. L’IA dei mob è imbarazzante mentre gli animali feroci inseguono il giocatore da troppo lontano, spesso dimenticandosi di attaccarsi tra di loro nella loro voglia di uccidere il giocatore. Insomma, allo stato attuale delle cose dovete essere davvero dei fan dei survival e avere al vostro fianco un gruppo di amici affiatati per godere, nonostante i bug, dell’esperienza di gioco. Problemi tecnici a parte comunque Conan Exiles sa anche regalare scorci davvero niente male. Notti stellate nel deserto, praterie abitate da animali selvaggi, tempeste di sabbia da incubo. Niente da dire, il colpo d’occhio è di grande effetto.

Tempo per migliorare

Allo stato attuale delle cose, Conan Exiles inizia bene. Nei primi quindici giorni di early access ha già ricevuto diverse patch e altre sono in programma. Nonostante i problemi tecnici, se siete dei fan dei survival puri il titolo è indubbiamente interessante. Le fondamenta del gioco ci sono tutte, ora è necessario eliminare i bug, aumentare il level cap, aggiungere oggetti e specialmente imbastire quest secondarie e una narrativa migliore. Il potenziale c’è tutto ma se non siete abituati ai giochi in early access vi consigliamo prudenza, perché certi bug sono traumatici. Chissà come sarà tra un anno…

Il gioco è disponibile su PC e arriverà nei prossimi mesi anche su Xbox One.

 

Ci piace

  • Survival puro
  • Grafica
  • Ambientazione

Non ci piace

  • Bug
  • IA
  • Universo poco sfruttato
n/a

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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