Blue yeti x

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Blue yeti x

Ci piace parlare di devices per l’audio qui su Joypad. Un po’ perché siamo fermamente convinti che l’audio sia una parte fondamentale dell’esperienza videoludica ma anche per quanto riguarda il content creation o lo streaming.

Non c’è niente di meno sexy di un audio scadente, in particolar modo quando si tratta di persone che parlano. In passato abbiamo trattato diversi microfoni e oggi tocca a yeti X di Blue. Prestatemi orecchio!

Ho visto lo yeti (ahahaha, che ridere)

yeti x è un microfono da gaming, streaming e podcasting. Ma va bene anche per altre cose, come usarlo per giocare a Dungeon & Dragons con persone IRL e via Discord. Un esempio a caso, proprio! Blue è un nome conosciuto nel mondo dei podcaster e streamer, sicuramente più di molti altri. Semplicemente, in tanti sembrano apprezzare Blue per il rapporto qualità prezzo.

yeti x è microfono da tavolo, dotato di uno stand bello stabile e diversi controlli. È anche possibile attaccarlo ad un’asta da microfono snodata se proprio vogliamo, ma alla base avete uno stand, che fa pesare il tutto 1.28 kg! Il device supporta un sampling rate a 48 kHz, 24 bit. All’interno troviamo un array di 4 microfoni da 14 mm a capsula di condensatore disegnati (e proprietari!) di Blue. Garantisce una risposta in frequenza tra 20 Hz e 20 kHz con un SPL massimo di 122 dB. Ovviamente trattandosi di un device desktop, è dotato di un amplificatore per cuffie, che possiamo collegare sulla parte inferiore del microfono, assieme al cavetto USB micro-B. L’uscita ha un’impedenza di 16 ohm (tipici), la classica risposta in frequenza di 20Hz – 20kHz e una potenza massima (per canale) di 72mWrms e un rapporto segnale/rumore di 100dB. È anche possibile impostare diversi setting in uscita, non solo volume dell’uscita diretta e del monitoraggio diretto della voce ma anche EQ avanzati. Sono dati che forse non dicono molto a molti ma in pratica, assai decenti e che sono in grado di produrre buoni risultati, come vedremo più in basso nell’articolo.

Ma prima qualche altro dettaglio intrigante. Sul lato frontale troviamo una bella manopola che permette di regolare il guadagno del microfono al volo. Possiamo premerla per mutare l’audio, il che è sempre comodo. Ma Blue è andata più lontano: un anello RGB attorno alla parte frontale della manopola, configurabile a piacimento tra l’altro, permette di vedere se siamo mutati o meno. Attorno alla manopola una serie di led ci offrono un immediato feedback visivo sul livello di entrata della nostra voce. Comodissimo per fare qualche regolazione al volo senza dover passare da software ed interfacce. Chiunque abbia mai streammato o podcastato per più di 10 minuti capirà immediatamente l’utilità della cosa. Sul retro troviamo un singolo pulsante con 4 led che servono ad indicare le varie modalità di cattura sonora: stereo, omnidirezionale, cardioide o bidirezionale. Utile averli a portata anche se potenzialmente facile cliccarci sopra per sbaglio. A differenza di altri prodotti simili, come Epos B20, questo yeti x offre insomma tutta una serie di feedback visivi, interamente customizzabili via G Hub. Una cosa che apprezziamo immensamente, specialmente se siete degli streamer ansiosi e volete sempre essere sicuri di quale modalità usate e come sono i livelli in entrata.

Compagno da tavola

Iniziamo dicendo una cosa, il design di questo device non ci piace da un punto di vista estetico. Certo, è tutto nero opaco con accenti lucidi (tra cui lo stand) e le lucine ci piacciono sempre. Ma è lontano dallo stile minimalista di B20 di Epos. Intendiamoci, questo fatto è totalmente soggettivo e non impatta minimamente sulle funzionalità e qualità di yeti x. Dipende dal vostro senso estetico.

Il comparto software è interessante, come avrete già intuito. Oltre alla customizzazione dei led, Logitech G Hub permette di applicare una impressionante quantità di effetti, come preimpostazioni per la voce. Alcuni davvero inutili come AM o FM altri più utili, specialmente se vogliamo dare una sferzata alla nostra voce. Per finire troviamo, integrato nei controlli del microfono, persino Nvidia Broadcast, un sistema IA per la pulizia del sonoro e la riduzione dei rumori ambientali che funziona assai bene! Ok yeti x senza trick IA capta ancora qualche rumore di sottofondo, come i rumori della tastiera, come fanno molti microfoni a condensatore sensibili. Ma la voce è nitida e comprensibile. Lo smorzamento interno dello Yeti X riduce al minimo le interferenze. Alcuni di voi vorranno comunque utilizzare un filtro anti-pop, che non è mai una cattiva idea ma questo device non viene venduto con tale accessorio. È un po’ un peccato, considerando che altri invece lo offrono ma la combinazione di griglia e schiuma interna dello yeti x fa tutto sommato un buon lavoro.

Sentiamone un campione di voce qua sotto e poi proseguiamo per un comparativo.


yeti x

Per comparazione, abbiamo deciso di registare la stessa frase con altri 3 microfoni: quello integrato nelle Logitech Pro X, Epos B20 e il temutissimo Shure SM7B, quest’ultimo come golden standard e, come sempre, non un comparativo molto onesto. Prendetelo solo come esempio ma senza metterlo contro il prodotto di Blue, ok?

B20

Iniziamo da Epos B20. C’è un leggero rimbombo in più con il microfono di Epos rispetto a quello di Blue, anche se sono stati impostati tutti e due in modalità cardioide. Entrambi sono molto interessanti ma yeti x ci pare migliore.

Pro X

Spazio alle Logitech Pro X, cuffie con qualche annetto sulle spalle e che, prevedibilmente, non sono all’altezza della situazione. D’altra parte, anche questo è un comparativo un po’ ingiusto visto la differenza di scopo tra i due. Ma è più probabile che vogliate passare da delle cuffie a un setup cuffie e microfono che da delle cuffie allo SM7B.

SM7B

Che per l’appunto, vince a mani basse. La voce è più realistica, più ariosa e piena. Ma trattandosi di un microfono venerato da decine d’anni ci fa solo notare che verso l’alto si può sempre andare…

Bottom line

A parte le nostre note riguardo al design, yeti x è un ottimo candidato per prendere posto alla vostra stazione di straming, podcasting o chissà che altro! A 152 CHF (al momento della stesura) costa poco più del B20 (125CHF) e una marea in meno dello SM7B (486CHF senza interfaccia XLR-USB!). Scherzi a parte, se siete alla ricerca di un microfono USB di qualità lo Yeti X dovrebbe essere in cima alla vostra lista. Il suono è ottimo e ci sono un sacco di funzioni avanzate per la regolazione tramite il software Blue Voice. Le luci LED integrate sono incredibilmente utili per monitorare i livelli di volume e consentono alcune opzioni di personalizzazione. Come sempre c’è di meglio e di peggio ma questo prodotto di Blue secondo noi si posiziona nel classico “sweet spot” tra diverse categorie. Difficilmente ne resterete delusi.

Ci piace

  • Features
  • Qualità sonora
  • Prezzo

Non ci piace

  • ... design?

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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