Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn

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Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn

Per parlare di Birds of Prey è praticamente obbligatorio, per prima cosa, ricordare Suicide Squad. Un film di cui non parlammo su Joypad ma che, state sicuri, abbiamo visto. Un progetto riuscito solo in parte, ad essere generosi.

Ma dal macello di quel film un personaggio era emerso, catturando l’attenzione dei fan DC e di un numero spettacolare di cosplayer: Harley Quinn. Il personaggio interpretato da Margot Robbie ha saputo colpire nel segno per con la sua personalità, un misto di gaia svagatezza e brutale furia omicida così ben interrato dall’attrice tra l’altro più volte candidata ad un Oscar. Di Suicide Squad, l’unica cosa salvabile era lei (anche se staremo a vedere col prossimo film, The Suicide Squad – visto, è diverso perché c’è scritto “The” davanti!).

Insomma, parlavamo di Harley Quinn. In Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn vedremo proprio la sua rinascita, da semplice “ragazza di Joker” a un’entità tutta sua. Sì perché le mille bravate della ragazza sono sempre state perdonate grazie al suo status intoccabile di fidanzata del peggiore pazzo criminale di Gotham City. Ma ora che la storia è conclusa, Harley si renderà brutalmente conto di aver pestato forse un po’ troppi piedi (e spezzato gambe, distrutto cose, ucciso gente) per non attirarsi qualche nemico. Tanti, troppi errori da poter essere accantonati con una svagata alzata di spalle e un ottimo panino al bacon e uova! In Birds of Prey saremo scaraventati in una folle corsa colorata, attraverso gli stadi della rinascita di Harley, dall’obbligatorio periodo di depressione post storia d’amore fino allo sbocciare in qualcosa di terribile (per tutti gli altri innocenti che si troveranno sulla sua strada, è ovvio).

Non vogliamo ovviamente dirvi troppo di più sulla trama di Birds of Prey, anche perché di trama vera e propria non è che ce ne sia poi tanta. Il film è visivamente davvero molto interessante: non è il solito film DC a cui siamo abituati con tinte oscure, nebbia, foschia, gente che grugnisce al buio (guardiamo te, Batman!). No, il film è letteralmente disseminato di esplosioni colorate, scene di combattimento davvero molto ben fatte (un applauso al combat designer e alla squadra di stuntman è d’obbligo!). Nella sua girandola di disattenta violenza, Harley Quinn e compagne offrono uno spettacolo visivo davvero intrigante. E no, non parliamo del lato B di Margot, visto che questa volta non è stato strizzato in pantaloncini che lasciano pochissimo all’immaginazione.

Il problema di Birds of Prey è che tra un flashback e l’altro, tra una deviazione e una scena chill, di storia c’è poco. Diverte nel suo insieme, tra una colonna sonora azzeccatissima e, come detto, immagini caleidoscopiche. Ma stringi stringi, uscendo dal cinema ci siamo ritrovati con un solo commento “e la storia era tutta qua?”. Forse la regista Cathy Yan ha deciso di usare questo film come una seconda origin story per Harley, in modo da espanderne le vicende con i prossimi film? La speranza deve allora essere che questo film incassi a sufficienza da portare alla realizzazione di un sequel, altrimenti è un esercizio un po’ futile. Detto questo, abbiamo davvero apprezzato un film con un cast di “eroi” tutto al femminile che funziona alla grande, facendo immensamente meglio sia del reboot di Ghostbusters che di Captain Marvel, schivando abilmente tutte le fesserie da SJW e permettendo alle attrici di fare il loro lavoro perché sono brave e convincenti in quello che fanno e non solo perché sono di sesso femminile. Ci servono più film realizzati così! Per farla breve: visivamente riuscitissimo, la trama poteva avere più mordente.

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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