Bayonetta 1 & 2 (Nintendo Switch)

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Bayonetta 1 & 2 (Nintendo Switch)

Molti videogiocatori conoscono l’action nipponico Devil May Cry, prodotto da Capcom e nato dalla mente di Hideki Kamiya, ora dipendente presso Platinum Games. Il cambio di percorso verso i Platinum diede vita ad alcuni interessantissimi nuovi brand. Tra questi citiamo The Wonderful 101 in esclusiva per Nintendo Wii U e la sexy strega Bayonetta. La stangona Bayonetta rappresenta, a mente del suo creatore, la naturale evoluzione di Devil May Cry e di tutto il genere action hack’n slash ad esso correlato. Questa volta però non è il tamarro Dante come protagonista, bensì una sexy strega capace di magie demoniache devastanti a suon di passi di danza e con un carisma da vendere.

Il primo Bayonetta, distribuito e finanziato da SEGA, ha visto la sua nascita dapprima su Xbox 360, e solo in un secondo momento su Playstation 3. Seppur il primo grande sforzo dei Platinum ha vantato di più che buoni voti da parte della critica internazionale, Bayonetta non ha raccolto il successo sperato, piazzando poco più di 2 milioni di copie su una base installata che supera largamente i 100 milioni (PS3 + Xbox 360). Dal 2009 passa qualche anno e SEGA non è particolarmente interessata a finanziare il successivo capitolo di Bayonetta…fino all’entrata in scena di Nintendo. La casa di Kyoto, infatti, con un certo stupore ha investito in tutto lo sviluppo, compresa la distribuzione, del sequel Bayonetta 2 uscito in esclusiva per la sfortunata Wii U. Il secondo capitolo, ancora più esagerato, esplosivo e caratterizzato di un gameplay di altissimo livello, ha piazzato ben un milione di copie su Nintendo Wii U. Cifra abbastanza sorprendente visto la scarsa base installata dell’ex home console di Nintendo (di appena 13 milioni di unità, ovvero circa 1/15 del distribuito hardware complessivo concorrente durante il corso della settima generazione). Nintendo non ha perso fiducia in Bayonetta, infatti durante i Game Awards 2017 la casa di Kyoto annuncia l’avvio dello sviluppo del terzo capitolo: in esclusiva per Nintendo Switch. Nell’attesa del terzo episodio della proprietà intellettuale dei Platinum, gli stessi ripropongono i porting della versione Wii U di Bayonetta e Bayonetta 2, in uscita il prossimo 16 febbrai ed entrambi oggetto di questa recensione.

Bayonetta è una sexy maga appartenente al clan delle streghe di Umbra, potentissime streghe che hanno stretto un patto con i demoni dell’inferno, da cui attingono il loro potere e ormai estinte nel nuovo millennio. Esse furono contrastate dal clan dei saggi di Lumen, stregoni altrettanto potenti che avevano stretto un patto con gli angeli del paradiso, da cui attingevano il loro potere, anche loro ormai estinti. Nella trama del primo capitolo, Bayonetta si risveglia da un lungo sonno durato 500 anni nelle profondità di un fiume, in cui fu sigillata per un misterioso motivo. Dal suo risveglio viene catapultata nel 21esimo secolo, dove la guerra fra Angeli e Demoni prosegue ancora ininterrottamente. Anzi sembrerebbe che proprio gli esseri ecclesiastici siano i nemici principali dell’intera vicenda, comparendo in ogni dove per cercare di sconfiggere Bayonetta, distruggendo tutto quello che trovano sulla loro strada. Per scoprire il suo passato ormai dimenticato, Bayonetta si mette alla ricerca di un’antica gemma appartenente al set degli occhi del mondo, artefatti in grado di conferire ai loro portatori dei poteri al limite del divino. Tuttavia gli Angeli non smetteranno di perseguitarlo, attaccandola in ogni momento causando vere e proprie catastrofi naturali di ogni genere.

In Bayonetta 2 la trama ricomincia dalla fine del primo capitolo, in cui la nostra strega ritorna in azione con un nuovo taglio di capelli e in cui scoprirà il vero segreto degli occhi del mondo, mentre cercherà di salvare una sua cara amica dalle fiamme dell’inferno…Bayonetta 2 appare più accattivante e frenetico in confronto al primo. I boss guadagnano un’importanza maggiore, con numerose mosse e interi capitoli a loro dedicati. Gli stessi infatti sono più lunghi, più articolati aggiungendo un pizzico d’esplorazione, senza però essere troppo invadente. Nel lontano ottobre 2014 avevamo analizzato profondamente le modifiche apportate a Bayonetta 2, arrivando alla conclusione che il secondo capitolo risulta più corposo del primo, mantenendo lo stesso spirito action immutato e anzi, migliorandolo sotto molti aspetti.

In entrambi i capitoli il gameplay action è caratterizzato da uno stile di combattimento che simula una fluida danza macabra e sadica. Bayonetta di muove fra i nemici come una vera pool dancer professionista, concatenando un’infinità di combo fra calci, pugni, colpi di pistola e strumenti di tortura demoniaci in grado di fare letteralmente a pezzi gli avversari angelici. Il secondo capitolo affina ulteriormente questo concetto, rendendo ancora più viva l’azione e maggiormente spettacolare, introducendo anche  l’apoteosi Umbra materializzando in campo per breve tempi le parti del corpo dei demoni di Bayonetta. In ogni caso, entrambi i capitoli offrono un gameplay solido, diversificato e ben costruito. Non è un caso che Bayonetta e Bayonetta 2 sono considerati gli hack’n slash action di riferimento dell’ultimo decennio, come fu Devil May Cry a suo tempo nel periodo Playstation 2. Bayonetta offre tutto un insieme di elementi che lo rende molto vicina alla tipica cultura nipponica, come l’esagerazione, le esplosioni oltre ogni confine, il fanservice tipico dei prodotti giapponesi e via dicendo. Oseremo dire che Bayonetta è velatamente tamarra quasi come lo era Dante, o magari inappropriata in alcune situazioni, o meglio dire provocante all’inverosimile. Ma segue in ogni caso un filone simile a quello di Devil May Cry, Dante e Bayonetta, chiaramente diversi fra loro, sia per carisma che per atteggiamento, condividono la stessa base, visto che il creatore è in ogni caso il medesimo. Kamiya infatti non ha mai nascosto il fatto che Bayonetta è la continuazione spirituale in chiave femminile di Devil May Cry.

Come la versione Wii U, anche Bayonetta e Bayonetta 2 per Nintendo Switch offrirà il pieno supporto agli amiibo, al fine di sbloccare i diversi abiti che potrà vestire la protagonista. Ma più importante è le novità legata al tag climax, la modalità multiplayer di Bayonetta 2. La modalità medesima non sarà più limitata unicamente al comparto online, ma sarà accessibile anche in locale se il secondo giocatore dispone di una Switch accompagnata da una copia del gioco. Sicuramente un’opzione gradita visto la peculiare natura di Switch e la sua natura anche portatile.

La seconda novità concerne il comparto grafico. Bayonetta 1 e 2 per nintendo Switch offrono migliori ombre e texture in entrambe le modalità (docked e portatile) anche se mantengono la risoluzione HD, senza antialiasing. Le migliorie sono tangibili nel framerate che risulta molto più stabile. In particolar modo nella modalità docked il framerate è ora fisso sui 60 fps, raramente si noteranno dei cali. Seppur già su Nintendo Wii U era comunque un bel vedere, in cui l’azione frenetica copriva piccoli difetti tecnici di Bayonetta 2 che si notavano solo attraverso test precisi, come la variazione del frame fra i 40-60 fps e la latenza dei comandi in alcune sezioni, anche Nintendo Switch non fa eccezione. Anzi visivamente sembrerebbe maggiormente curato, con un range di colori RGB più ampio, un contrasto più marcato e una qualità complessiva in ogni caso leggermente migliore. Per contro Platinum poteva impegnarsi un attimino di più nell’ottimizzare di questi porting. Le prestazioni accessibili in modalità docked non sono state probabilmente sfruttate a dovere, senza aumentare infatti la risoluzione ingame fino ad almeno il full HD o leggermente sotto il Full HD. In ogni caso, vedere Bayonetta 2 in azione su un 55 pollici in UHD, Bayonetta 2 francamente non sfigura affatto, anzi, è sempre un gran bel vedere.

Quello che stupisce è comunque la modalità portatile, che risulta mantiene la stessa qualità introdotta nella modalità docked ma con un frame leggermente più instabile. Seppur Bayonetta 1 mantiene un frame fisso sui 60, in Bayonetta 2 la modalità portatile arranca leggermente, offrendo un’esperienza simile a quella Wii U. Attraverso test tecnici più approfonditi, la modalità portatile è risultata comunque migliore della controparte Wii U, cosa che lascia ben sperare per la qualità complessiva del terzo capitolo, ancora in sviluppo. In altre parole, on the go Bayonetta 2 è uguale, se non leggermente meglio, alla versione Wii U per prestazioni, range RGB e latenza dei comandi.

In conclusione Bayonetta e Bayonetta 2 per Nintendo Switch offrono la stessa identica esperienza già vissuta su Nintendo Wii U, con il gimmick della portabilità e qualche miglioria delle prestazioni (framerate, colori, contrasto e texture). Anche se graficamente Platinum Game poteva ottimizzare meglio il rendering in Docked, soprattutto Bayonetta 2 che poteva essere riprodotto a una risoluzione leggermente superiore, nulla toglie che Bayonetta era molto bello da vedere sia nel 2014 che adesso. Ma tant’è, se siete amanti del genere entrambi i porting si lasciano giocare e godere appieno. Se già erano i riferimenti del genere qualche anno fa, anche oggi lo status quo non è per nulla cambiato. Bayonetta e Bayonetta 2 rappresentano due perle insostituibili del genere action hack’n slash.

 

Ci piace

  • Bayonetta 1 e 2 finalmente portatili
  • Framerate e latenza dei comandi notevolmente migliorati
  • Gameplay solido e ancora capostipite del genere
  • Tempi di caricamento molto ridotti

Non ci piace

  • Platinum poteva osare di più nella modalità docked
  • Escluso il tag Climax locale, nessun nuovo contenuto
5.75

Scritto da : Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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