Baldur’s Gate 3

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Baldur’s Gate 3

Gli anni passano e non ci si sarebbe mai aspettati un ritorno in auge dei giochi di ruolo di stampo occidentale. Dai creatori di Divinity Original Sin, i Larian Studios si sono lanciati in questo progetto nato dalla semplice volontà di creare un gioco moderno ispirato a Dungeons & Dragons (DnD). E così, ecco la terza incarnazione di Baldur’s Gate.

Baldur’s Gate 3 non è solo un semplice gioco di ruolo occidentale; è, come appena menzionato, un’esperienza che cerca di replicare il gioco da tavolo DnD (versione 5, seguendo a grandi linee le sue regole) in un mondo completamente digitale, dove i tiri di dado per ogni scelta giocano un ruolo cruciale. Ciò che stiamo recensendo non è solo il terzo capitolo della saga omonima, ma un gioco di ruolo occidentale nato dall’umile inizio nell’early access su Steam ben tre anni fa, cresciuto grazie ai feedback degli utenti. Non sorprende che il gioco si sia evoluto grazie alla community, diventando oggi un’esperienza vasta e coinvolgente, promettendo oltre 100 ore di gioco di alta qualità.

Prima di iniziare la nostra avventura, non manca come da tradizione l’editor del personaggio costruito su misura dal giocatore o ispirato da personaggi standard messi a disposizione dal sistema. Ad ogni modo, come da tradizione DnD, vi è un’ampia gamma di razze e classi, oltre a numerose opzioni di personalizzazione dell’aspetto estetico offrendo un’esperienza personalizzata a 360 gradi, o quasi. Peccato per la poca varietà di corpi o il limitato controllo sulle caratteristiche fisiche legate alla corporatura e alla massa muscolare. Molto apprezzato, invece, i piccoli dettagli come la scelta del sesso e definirne l’identità di genere a propria discrezione. Vi sono infatti 12 differenti classi tra cui scegliere (Guerriero, stregone, chierico, paladino, ladro, mago, barbaro, druitdo, warlock, bardo, ranger, monaco e relative sotto classi e specializzazioni), e almeno 11 diverse razze e sottorazze da cui trarre ispirazione per la creazione del proprio personaggio. Non manca inoltre la presenza dei compagni, che incontreremo nel corso della campagna e con cui il giocatore potrà intraprendere relazioni sentimentali senza badare all’orientamento sessuale o al sesso di appartenenza. Beninteso, Baldur’s Gate 3 ha una fitta rete di conversazioni e l’evoluzione dei rapporti dipende unicamente dal giocatore e dalle scelte del medesimo.

Caccia al parassita….

Ambientato nei Forgotten Realms, uno degli universi più noti di DnD, Baldur’s Gate inizia vicino a un’astronave in cui il protagonista è stato rapito dai Mind Flayer. Questi esseri tentacolari e dall’aspetto alieno provenienti dal sottosuolo sono inclini al controllo mentale. Grazie ai loro “girini”, i Mind Flayer introducono questi parassiti nel cervello delle loro vittime per trasformarle e controllarne le azioni. Tuttavia, durante il rapimento, la nave viene attaccata dai Githanki, e nel corso dell’assedio, la nave precipita nel continente presso l’universo dei Forgotten Realms. Al risveglio, il protagonista si rende conto di essere una bomba a orologeria: il girino impiantato nel cervello potrebbe trasformarlo, da un momento all’altro, in un Mind Flayer. Pertanto, con l’aiuto di altri compagni infettati dal parassita, il nostro protagonista cercherà una cura per rimuovere il parassita senza uccidere il portatore. La campagna si concentra sulla ricerca di questa cura, ma grazie alla libertà tipica di DnD, il giocatore può modellare il proprio viaggio con tiri di dado che determinano i risultati delle scelte, aggiungendo imprevedibilità, profondità strategica e vivere inaspettate sorprese. Sebbene la trama di Baldur’s Gate 3 non raggiunga i picchi più alti di titoli concorrenti basati sulla trama (tra questi citiamo il recente Disco Elysium), la stessa offre una perfetta trasposizione delle caotiche ed imprevedibili vicende che caratterizzano il gioco da tavolo DnD. La trama è divisa in tre atti, ma offre una connessione sorprendente tra le scelte fatte nel primo atto e le conseguenze che deriveranno nel secondo atto e oltre. In tal senso, Larian ha svolto un maestoso lavoro con la massima perizia e non delude sulle possibilità di intreccio di tutte le missioni messe a disposizione, secondarie e non. Pertanto, il giocatore ha la possibilità di influenzare il mondo di gioco in modo significativo.

I tiri di dado in Baldur’s Gate 3 riproducono fedelmente l’emozione, o lo strazio nel senso simpatico del termine, di giocare intorno ad un tavolo di conoscenti a DnD. Durante la nostra campagna, parecchie scelte sono determinate dal lancio dei dadi. Pertanto, i membri del party e i personaggi non giocanti (NPC) cambiavano reazione in base ai risultati dei dadi, così come l’esito delle conversazioni, quest’ultime influenzate dalla progressione della trama e dalle scelte del giocatore. Questo sistema è in grado di dare un significativo peso a qualsiasi azione del giocatore, obbligandolo a ben riflettere prima di intraprendere un/a determinata/o scelta/percorso. Pertanto, ogni scelta è significativa: un tiro sbagliato potrebbe significare morte certa, battaglie inaspettate e quant’altro, oppure, in senso inverso, a vere e proprie conquiste grazie alla Dea bendata. L’imprevedibilità e le conseguenze hanno fatto sì che ogni decisione avesse un impatto reale, favorendo pertanto un senso di avventura, consapevolezza e d’imprevedibilità simile a quello di una vera esperienza DnD. Ad ogni modo, la semplicità di poter salvare in ogni momento e l’aggiunta di salvataggi automatici permettono al giocatore di rivivere scene e cercare di cambiare il corso degli eventi semplicemente ripetendo alcune sequenze. Beninteso, i salvataggi sono stati però anche la nostra frustrazione, nel senso che purtroppo siamo tra i giocatori che hanno subito il bug dei salvataggi in Cloud (steam) e ci siamo visti perdere almeno 4 ore di gioco (se non oltre). Se, da una parte, non si mette in dubbio la ottima fattura qualitativa del gioco, certi bug, dopo sei anni di sviluppo e ritenuto l’avvento dell’early access, non dovrebbero essere presenti al lancio. Ad ogni modo, chiusa questa breve parentesi, la gestione dei salvataggi permette al giocatore di plasmare la campagna a suo piacimento, e questo è perfettamente pacifico. Vi è chi predilige affrontare la trama in modo diretto accettando le conseguenze delle proprie azioni e chi, invece, cerca di evitare determinate scene o conseguenza evitando di innescare eventi indesiderati. Riguardo, invece, alla morte dei personaggi del party, niente paura. Un personaggio di nome Withers appare nell’accampamento e offre l’opportunità, oltre a quella di cambiare classe, di resuscitare qualsiasi membro del party caduto per soli 200 monete d’oro. Questo costo accessibile permette ai giocatori di riportare in vita un compagno che non è stato possibile salvare durante una battaglia.

Esplosioni ovunque!

Il combattimento in Baldur’s Gate 3 offre sfide degne di DnD. Ogni azione possibile, sia per il personaggio che per l’ambiente, può essere eseguita sia dal giocatore che dall’IA, rendendo ogni combattimento coinvolgente e dinamico. L’ambiente gioca un ruolo fondamentale nei combattimenti, dando vita a momenti inaspettati. La presenza di esplosivi, dirupi, baratri o altri elementi a schermo possono dar vita a frustranti, ma esilaranti, conseguenze. L’IA sotto questo aspetto gestisce molto bene il comportamento del nemico e, a dipendenza del livello di difficoltà, il giocatore deve riflettere bene prima di giocatore le proprie carte. Non vi è un Game Master capace di ribaltare la situazione in caso che le cose andassero male ed evitare la distruzione del party. Sotto questo aspetto, l’IA di Baldur’s Gate 3 è tutto fuorché indulgente. Fortunatamente, il gioco offre la flessibilità di regolare la difficoltà in qualsiasi momento, permettendomi di abbassare la difficoltà per le battaglie più impegnative e di alzarla di nuovo in seguito. Beninteso, l’imprevedibilità dell’IA trasforma ogni combattimento in una sorta di partita a scacchi, in cui devi gestire con attenzione le tue risorse come gli slot per gli incantesimi, le azioni, le azioni bonus e il movimento. Per altro, tutte le azioni di combattimento sono disponibili anche in fase esplorativa (movimenti, incantesimi, abilità e quant’altro), potendo influenzare in maniera sostanziale l’ambiente circostante o esplorare facilmente determinate zone della mappa. Pure sotto questo aspetto, vi è completa libertà offrendo la stessa stratificazione della trama precludendo ben poco al giocatore.

L’insieme dell’esplorazione e del sistema di combattimento permette, in ogni caso, ad introdurre il giocatore a quello che è il fantastico mondo di DnD su tavolo. Si può infatti apprendere le meccaniche del brand anche solo sfruttando Baldur’s Gate 3, e testare con mano le differenti classi che più aggradano. Che sia incantatore, un guerriero o un warlock, ogni classe, e sottoclasse, è bilanciata in modo da poter affrontare e concludere la campagna. La rigiocabilità, complice anche il fatto del level cap limitato al livello 12, è altra ed eseguire più run permette anche di scoprire le diverse trame di Baldur’s gate 3. Unica nota negativa dell’esperienza, è l’inventario. La gestione caotica dell’equipaggiamento e degli oggetti rende a volte l’esperienza non propriamente facile da gestire. Riuscire a trasportare peso e trovare venditori per vendere gli oggetti può essere impegnativo, soprattutto se ci si è fatti nemici all’inizio. Sebbene questo tipo di apprendimento possa sembrare scoraggiante in altri giochi, le radici di Baldur’s Gate 3 nelle regole della quinta edizione di DnD rendono la gestione dell’inventario una parte naturale e integrante dell’esperienza.

Da una parte non è necessario leggersi il manuale di DnD per capire appieno l’esperienza: i tutorial e i Quality of Life (QoL) come l’accampamento, Whiters e la libera gestione del party rendono l’esperienza più semplificata in confronto al gioco da tavolo e più “godibile” sotto determinati aspetti. Man mano che si comprende la sistematica del gameplay e il mondo si evolve fra i vari atti della trama, i confini delle possibilità a disposizione, le abilità e le mosse del personaggio sembrano espandersi all’infinito. Proprio quando si crede di aver affrontato i momenti più salienti della campagna, la stesse sorprende con maggiore enfasi e profondità dando un senso di eccitazione che gli amanti del genere potranno solo apprezzare. Il World Building in base alla trama, la lore del Baldur’s Gate 3 e tutto quello che ci gira attorno possono plasmare interi regni, il paesaggio e il comportamento degli NPC offrendo una trama stratificata che non si vedeva da anni in un gioco di ruolo a stampo occidentale. Ragion per cui con Baldur’s Gate 3 non ci si annoia mai…e il giocatore desidera sempre di più. Tuttavia, l’avventura non è facile e il sistema di combattimento, così come quello esplorativo, richiede tempo per essere appreso. Baldur’s Gate 3 è maestoso nei contenuti e geniale nel gameplay per il genere di appartenenza, ma potrebbe al col tempo sembrare ostico agli occhi dei meno esperti (e non). La frustrazione, dovuta ad azioni dettate dall’inesperienza, potrebbe essere sempre alle porte e non sempre vista di buon occhio. Imparare le meccaniche di gioco richiede tempo, il che rende Baldur’s Gate 3 un gioco non adatto agli impazienti. Il tutorial fa del suo meglio per fornire una comprensione di base, ma i giocatori sono in gran parte lasciati liberi di affinare il proprio stile di gioco senza dare ulteriori indicazioni. Alcune missioni, ed enigmi, possono rivelarsi a volte difficili. Al di là di una voce di diario, dei dialoghi e di una piccola icona sulla mappa, la maggior parte dell’esplorazione e della risoluzione degli enigmi è affidata al giocatore e ai suoi successivi tiri di dado. Per molti versi, alcune delle missioni secondarie e degli enigmi sono poco indulgenti. Sarebbe utile introdurre un’impostazione della difficoltà che non solo aiuti nel combattimento, ma che affronti anche le sfide degli enigmi e dell’esplorazione. Nonostante ciò, da una parte si tratta dell’esperienza di un gioco di ruolo che simula DnD, per certi versi rientra nella normalità. Da una parte, Baldur’s Gate 3 semplifica già di suo l’esperienza ispirata al famoso gioco da tavolo, dall’altra occorre mettere in conto un certo grado di difficoltà.

In fondo, sia da soli che in gruppo, l’esperienza viene plasmata dalle scelte del caposquadra. La partita, affrontata in LAN locale o online, ripropone la stessa esperienza di tavolo in cui ogni campagna rappresenta una storia a sé stante. Non è quindi possibile trasferire il proprio personaggio a un’altra campagna di gruppo preesistente, e viceversa, proprio per la districata rete della campagna che prende strade differenti che dipendono dalle scelte del giocatore/lanci di dado. In altre parole, Baldur’s Gate 3 permette ai giocatori di diventare i Game Master della propria campagna. Nonostante la ripida curva di apprendimento, il gioco eccelle nell’offrire un’esperienza di gioco di ruolo occidentale à la DnD come nessun’altra. La campagna appartiene al giocatore, dal personaggio che si crea, allo stile di gioco alle proprie scelte. Sia che il giocatore si affidi ai capricci dei dadi o che sfrutti tutte le abilità a proprio vantaggio, si potrà godere della stessa libertà offerta dai migliori MMO o giochi sandbox di medesimo genere.

Lato tecnico, l’engine del gioco è perfettamente scalabile permettendo una qualità grafica più che dignitosa anche su una più umile RTX 2070 Laptop di ben quasi 5 anni fa. Parimenti, il gioco veniva riprodotto meravigliosamente da una standard 3070 (Tower del secondo giocatore con il quale è stata affrontata una campagna multigiocatore). Ebbene, se sul piano grafico non vi sono note dolenti, sul piano puramente tecnico (bug) Baldur’s Gate 3 non è purtroppo esente da critiche. Non sono infatti mancati bug minori, come blocchi inspiegabili durante alcune quest nonché disconnessioni dal server, senza che i progressi potessero essere stati salvati correttamente.

Consigliamo l’acquisto di Baldur’s Gate 3? Certamente. Il gioco, pur essendo soggetto a qualche grattacapo tecnico, merita sotto ogni aspetto ed è pronto ad offrire oltre 100 ore di gioco di pura imprevedibile follia narrativa (e non). Larian Studios è una software house seria che ha saputo egregiamente trasporre l’esperienza DnD in un videogioco di ruolo a stampo occidentale (come non se ne vedevano da anni). Ad ogni modo, il titolo è in corso di miglioramento e non mancano costanti patch per migliorare ulteriormente l’esperienza di gioco.

Ci piace

  • Trama articolata, profonda e strutturata a dovere
  • è la quasi perfetta trasposizione di DnD
  • Tante ore di gioco, classi fra cui scegliere, ambienti articolari da esplorare, coadiuvati da una grafica sublime...

Non ci piace

  • ...ma non esente da qualche grattacapo tecnico (bug)
  • Potrebbe sembrare caotico per chi non conosce il genere
5.75

Scritto da : Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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