ASUS ZenWiFi Pro ET12

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ASUS ZenWiFi Pro ET12

Non è passato tanto tempo dalle nostre farabolanti avventure con ROG Rapture GT-AXE 16000 che subito torniamo a parlare di device per la rete wireless. Questa volta lasciamo però stare il look gaming aggressive e le features avanzatissime per una combo che è solo in apparenza più modesta.

Diamo uno sguardo al combo pack ASUS ZenWiFi Pro ET12, che comprende due access point Wi-Fi 6E.

Ne prendo due, grazie

ASUS ZenWiFi Pro ET12 è un access point wireless compatibile con Wi-Fi 6E, il meglio della connettività senza fili attuale. Ma non si limita ad una singola “E” in più nel nome. La confezione che abbiamo in prestito per il test comprende due unità gemelle, ciascuna identica all’altra. L’interesse di questo bundle, dal prezzo comunque elevato a 788CHF (il giorno della stesura di questo articolo), è quello di permettere una copertura completa di diversi locali. Usandone uno come access point principale e un altro come range extender, possiamo facilmente ingrandire la rete wireless, per esempio tra due piani di una casa oppure tra stanze molto distanti tra di loro. Intendiamoci, con una copertura teorica massima di circa 550 metri quadrati, una coppia di questi device potrebbe coprire anche una start up o una piccola attività commerciale. La cosa importante è posizionarli in modo corretto, un po’ come ogni prodotto in grado di creare una rete mesh (ne abbiamo recensiti parecchi, specialmente di AVM).

L’installazione della seconda unità, una volta configurata la prima, è facilissima e richiede davvero tempo. Tuttavia, non corriamo troppo ed iniziamo con qualche specifica tecnica principale. ASUS ZenWiFi Pro ET12 è dotato di 4 porte ethernet, due da 1Gbps, una da 2.5Gbps e una porta WAN da 2.5Gbps. Nonostante la nostra sete di velocità (la nostra rete interna è a 10Gbps) è ora di riconoscere che 2.5Gbps è comunque un salto notevole rispetto alla solita ethernet gigabit. Per molti di voi potrebbe essere sufficiente anche se è nostra opinione che 10Gbps sia molto più future proof e una cosa su cui potrebbe valere la pena investire, specialmente se siete dei power user. Oltre alle porte di rete ovviamente è dotato di compatibilità con le bande 2.4, 5 e 6 Ghz (con larghezze di banda supportate 20, 40, 80 e 160 MHz). Supporta quindi i nuovi device dotati di Wi-Fi 6E come la nuova gamma Galaxy di Samsung ma ovviamente non solo. Il prodotto supporta anche diverse tecniche per migliorare la ricezione come il beamforming (standard e universal), OFDMA (Orthogonal Frequency Division Multiple Access) e 1024-QAM high data rate. Oltre a supportare il Wi-Fi 6E tri-band, l’ET12 offre una velocità massima di 10,756Gbps (1148+4804+4804Mbps, rispettivamente per le tre bande). L’hardware all’interno di ET12 è composto da una CPU quad core da 2Ghz, 1GB di RAM e 256MB di memoria flash. Non spaventatevi, la memoria non è utilizzabile per installarci le app! È strano, tuttavia, che questi costosi router non includano anche almeno una porta USB per collegare un dispositivo di archiviazione di rete o una stampante. Forse nel 2023 ci si aspetta che l’acquirente di tali dispositivi abbia tutto il resto o wireless oppure possieda il proprio file server?

Visivamente siamo assai positivamente impressionati. A differenza del già citato mostro Rapture GT-AXE 16000, questo set è stato creato per non urlare al mondo che siete i più tamarri del quartiere. L’unità è composta di un parallelepipedo rettangolo di colore nero. La parte superiore è in plexiglas trasparente che incapsula otto antenne, quattro sui vertici e quattro oblique, per una ricezione migliorata del segnale in diverse posizioni, distanze e interferenze ambientali. All’interno della parte trasparente c’è anche un logo ASUS che si illumina di diversi colori per marcare lo stato del device, bianco quando è tutto funzionante, rosso quando non c’è connessione e via dicendo. Il router ha un’altezza di 240 mm e una larghezza e una profondità di 155 mm ed è contraddistinto sul davanti da una etichetta col nome del device, scritta in verticale su uno dei bordi. Abbiamo sperato per un istante che fosse un piccolo display, magari oled, ma purtroppo non lo è (sarebbe stato poco utile ma sicuramente figo!). Generalmente il design è abbastanza stiloso. Non nel senso che il device faccia di tutto per non farsi notare quanto piuttosto che abbracci le necessità di avere le antenne configurate in un certo modo per offrire una presentazione che non si nasconde ma che metta in evidenza il design in modo sottile eppure presente. A nostro avviso, ci sta assai!

Installazione rapida

Di norma installare un nuovo access point è una cosa che può intimidire, specialmente i meno avvezzi. Per questo abbiamo approcciato la cosa nel modo più da newbie possibile. Collegato il primo dei due device all’alimentazione e al nostro switch 10Gb, abbiamo provato con l’app Asus Router su Android (esiste anche per iOS). Non neghiamo di essere stati positivamente impressionati quando l’app ci ha chiesto di attivare il bluetooth per iniziare la procedura! L’unico svantaggio è che la rete di default creata è senza alcuna protezione, come per altro succede con altri device di altre marche; quindi, è bene iniziare e completare la procedura e non dimenticarsi la cosa per un paio di giorni.

Qualche vicino malizioso potrebbe farvi lo scherzetto. Sfortunatamente la procedura diventa un po’ meno user friendly quando si tratta di creare le reti wireless. Dal momento che il device supporta tre bande distinte possiamo scegliere se creare una “rete unica” con lo stesso nome e password, in modo che i vostri device usino la rete che preferiscono oppure se crearne tre distinte. La seconda scelta è quella che prediligiamo perché possiamo poi obbligare un device ad usare solo la rete più veloce a 6Ghz oppure solo quella a 2,4. Moltissimi device IOT (aspirapolveri, termostati, luci led e via dicendo) funzionano solo sulla rete a 2.4 per esempio. Tuttavia la scelta è dell’utente: se preferisce connessioni a discrezione dei device oppure tre reti distinte. Funzionalmente, una volta connessi, non cambia nulla (velocità e range a parte) i neofiti che non hanno mai utilizzato un sistema Wi-Fi mesh potrebbero rimanere un po’ confusi, quindi l’app è comunque un buon aiuto.

Il resto dell’offerta dell’app di gestione è abbastanza semplice e offre funzioni come la qualità del servizio (QoS) per dare priorità a connessioni di un tipo ben specifico, come il gioco o lo streaming video, e un controllo parentale con filtri per bloccare il materiale non adatto ai più giovani. L’aggiunta del secondo device nella rete mesh, che Asus chiama “AiMesh router” va fatta con il secondo device acceso dopo il primo (per evitare problemi) ed è ancora più semplice. Il secondo ET12 verrà incorporato nella rete principale da solo, copiandosi nomi e password della o delle reti wireless precedentemente create.

Test di rete

L’installazione completata, i device posizionati, è ora di valutare se funziona come si deve. Ovviamente, con un appartamento da 3.5 locali è sempre difficile testare centinaia di metri quadrati di copertura. Per non dire impossibile! Tuttavia, armati di pazienza e device compatibili 6E, eccovi qualche dato raccolto con il più classico degli speedtest ma anche con iPerf, lanciato sul nostro PC principale collegato direttamente alla porta WAN 2.5Gbps dell’access point, per una riduzione massima di eventuali colli di bottiglia. Per chi non lo sapesse, iPerf serve a misurare la velocità di download e upload tra un server locale (che si suppone sia il più veloce e performante possibile) e il client, connesso nel nostro caso via wireless.

Come sapete gli speedtest sono soggetti a diversi fattori di disturbo, non da ultima la congestione sulla rete e sul server di test. Per cui, prendete questi numeri con una bella pinza. Sul nostro Galaxy Z Fold4 abbiamo ottenuto 675Mbps in download e 929Mbps in upload, una risultato niente male anche su una connessione di base da 10Gbps. Ovviamente connessi in Wi-Fi 6E.

Più interessanti, consistenti nel tempo ma anche un po’ deludenti i risultati fatti con iPerf su smartphone. Sulla rete Wi-Fi 6E (6GHz) otteniamo 310/314Mbit/sec, su quella Wi-Fi 6 (5GHz) 191/187Mbit/sec, per finire su quella Wi-Fi 2.4GHz otteniamo 89.5/86.8Mbit/sec. Non proprio quello che ci si aspettava ma 1) il cambio di velocità è consistente tra diversi test e 2) potrebbe essere una limitazione dell’app che abbiamo usato per eseguire iPerf su smartphone.

iPerf su ZFold 4 (click per ingrandire)

Dunque, per ridurre al minimo le incertezze, abbiamo fatto lo stesso test iPerf sul nostro laptop Razer Blade 2018, aggiornato con una scheda Wi-Fi 6E (una Intel AX210). Su Wi-Fi a 5GHz ecco comparire un più sano (e atteso 825/827 Mbit/sec in download e upload) e un ancor meglio 1.39Gbit/sec in download e upload su Wi-Fi 6E. Ecco che il vantaggio della nuova tecnologia appare evidente.

iPerf su PC

Bottom line

ET12 è un prodotto molto interessante, a patto che riusciate a stomacarne il prezzo. Non è un device enterprise però è in grado di coprire, oltre ad un’ampia metratura quadrata, un buon numero di user case. Asus offre un’ampia gamma di funzioni software che consentono di controllare i livelli di sicurezza e di accesso ai dispositivi attraverso AiProtection e controlli genitori avanzati. Si configura facilmente ed assicura trasferimenti rapidi tra i vari client. Avremmo preferito vedere una porta a 5G invece che di una a 2.5 ma, realisticamente, per ora non è strettamente necessaria. Certo, tra feature e prezzi di listino, non possiamo davvero consigliarvelo per l’appartamentino da studente. Ma se avete una casa grande o un ufficio (o comunque uno spazio grande) il pacchetto doppio è sicuramente un’opzione valida.

 

Ci piace

  • Design
  • Funzioni avanzate di gestione
  • Wi-Fi 6E e copertura massiccia

Non ci piace

  • Porte WAN solo a 2.5G
  • Siamo alle porte di Wi-Fi 7, converrà aspettare?

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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