Astral Chain

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Astral Chain

Il progetto Astral Chain fu recentemente annunciato da parte di Platinum Games in occasione del Nintendo Direct trasmesso lo scorso febbraio. Questa interessante nuova proprietà intellettuale funge da sorta di antipasto prima dell’arrivo di Bayonetta 3, sempre su Nintendo Switch (verosimilmente nel corso del 2020), e coinvolge nomi di un certo calibro come Kamiya (padre di Bayonetta nel ruolo di supervisore del progetto), Taura (lead game designer di Nier: Automata nel ruolo di direttore), Igarashi (compositore colonna sonora di Bayonetta 2 e artista compositore anche per Astral Chain), Katsura (mangaka e autore di opere come Wing-Man, Zetman, Shadow Lady, responsabile del character design in Astral Chain).

Astral Chain, in arrivo il prossimo 30 agosto in esclusiva su Nintendo Switch, si prospetta come un gioco molto interessante e ricco d’azione, in cui vedremo tutta la creatività di Platinum Games. Come fu per The Wonderful 101 su Nintendo Wii U, Astral Chain si tratta anch’esso di un esperimento che unisce parecchie idee in un unico prodotto proponendo qualcosa di unico nel suo genere.

 

Scenario post apocalittico alla Platinum Games

Anno 2078, gli umani rischiano l’estinzione a causa di esseri alieni (denominate chimere) che invadono la terra mediante alcuni portali che collegano il nostro mondo con l’Universo astrale. Gli umani sopravvissuti alle invasioni sono stati costretti a trasferirsi in massa su un’isola, denominata Ark, nella quale hanno costruito una gigante metropoli. Le chimere, tuttavia, continuano comunque ad attaccare l’umanità anche presso la metropoli che sorge sull’isola Ark, i quali possono, inoltre, trasformare gli umani in essere denominati corrotti. Quando ormai ogni speranza sembra essere svanita, alcuni scienziati, grazie al progresso tecnologico, hanno creato i Legions: dei minion alleati che combattono le chimere e unica speranza per il genere umano. I Legions sono nientemeno che chimere domate tramite uno speciale congegno e utilizzabile unicamente da alcuni eletti presso il dipartimento di polizia di Ark: il dipartimento Neuron.

Dopo aver scelto il genere, e personalizzato il proprio alter ego, il giocatore è catapultato in una missione di polizia nei panni di uno dei due gemelli Howard, nonché figli del comandante Howard del dipartimento Neuron. I due gemelli sono stati incaricati di fronteggiare un attacco dei corrotti in una zona della metropoli, i quali stanno attaccando i civili e causando disordini vari. Tuttavia, durante la missione, i protagonisti si rendono conto che anche degli esseri invisibili stanno attaccando gli umani e distruggendo tutto quello che li circondano. Quando ormai ogni tentativo di resistenza appare invano, entrano in loro soccorso il di loro padre e il suo team di eletti i quali, grazie ai loro Legions, li difendono dalle forze invisibili. Grazie all’intervento del Comandante Howard e del suo team, i due gemelli ricevono anch’essi uno speciale congegno per evocare il loro personale Legion. Grazie a tale congegno, i nostri protagonisti sono ora in grado di visualizzare gli esseri invisibili, ovvero le chimere, sconfiggendole Da questo momento i due gemelli saranno chiamati a fronteggiare le missioni atte a contenere la calamità che da anni sta mettendo in ginocchio gli umani, in quanto gli stessi sono entrati a far parte a pieno titoli degli eletti del dipartimento Neuron. Fin da subito si nota come Astral Chain racconta la trama a modo di anime giapponese. Infatti, nelle impostazioni, è possibile scegliere il doppiaggio giapponese con sottotitoli in italiano. Dopo il primo capitolo vi è addirittura un opening inedita che conferma con quanto detto: Astral Chain non punta unicamente ad offrire un gameplay innovativo e frenetico, bensì cerca di raccontare una storia come se fosse un anime suddiviso in episodi. Il doppiaggio giapponese è, a nostro avviso, molto meglio riuscito di quello inglese, fatto che dimostra come Platinum Games ci tenga molto all’originalità del prodotto.

Per contro, il protagonista è stato reso come una sorta di Link in The Legend of Zelda, privo di qualsivoglia voce di dialogo e totalmente silente nei momenti più concitati ed importanti della trama. Considerate le modalità di narrazione, avremmo sicuramente gradito un carattere più d’impatto del nostro alter ego. Altro punto dolente è la monotonia in cui si propongono i contenuti che dettano il ritmo della trama. Spesso, e fino a una buona parte della narrazione, trama si suddivide nel seguente ordine per ogni capitolo: esplorazione del dipartimento Neuron, in seguito assegnazione di una missione in cui le chimere hanno attaccato la città, indizi e attività presso la zona di mappa di Ark ed infine le battaglie/combattimenti più importanti della trama. Questa ripetitività potrebbe non far piacere a molti (dando una sensazione di backtracking), per quanto la trama risulti ispirata e, ad un certo momento, vi sarà un cambio di eventi piuttosto repentino e inaspettato. La sensazione di una tipica produzione shonen è comunque palese, sotto questo aspetto.

Synergetic action system in tutto il suo splendore

Fatta questa premessa, Astral Chain si rivela fin da subito un action adventure con elementi tipici di un prodotto Platinum games: frenesia, esplosioni e tanti combattimenti sono il marchio di fabbrica della nipponica software house. La stessa Platinum Games definisce il progetto Astral Chain come una sorta di Synergetic action game nel quale il giocatore è chiamato a comandare non solo il proprio alter ego, ma anche un compagno minion secondario. Ispirandosi al concetto dei Pokémon e del recente, e cancellato, Scalebound, i Legions sono esseri che agiscono in completa sinergia con il protagonista. La fluidità del gameplay dà la sensazione che i Legions e alter ego del giocatore siano un’unica entità, anche se visivamente distinte.

Durante i combattimenti si può constatare la tipica influenza dei Platinum games, in particolare nel caos generato dall’azione delle battaglie e nel sistema della schivata all’ultimo secondo. Non mancano analogie con Nier: Automata per il controllo in terza persona dell’alter ego, seppur, nel complesso, il sistema di combattimento risulta inedito. Il synergic action system è stato sviluppato tenendo conto del fatto che l’azione con alter ego e Legion debba essere più fluida e meno dispersiva possibile, dando la sensazioni di comandare un unico personaggio. Nel caso particolare, i Legion possono essere invocati e richiamati su discrezione dell’utente, nonché inviati attacco contro i nemici. I Legions attaccano automaticamente quest’ultimi e non necessitano di ulteriori comandi da parte del giocatore. Per quanto riguarda l’alter ego del giocatore, egli può far affidamento a una pistola, per gli attacchi a distanza, e di una gladio (spada) e manganello, per gli attacchi ravvicinati. Con il pulsante B, invece, si possono eseguire le schivate che, se effettuate all’ultimo, è possibile contrattaccare il nemico con un ingente attacco a sorpresa. I Legions tuttavia non possono sempre combattere al fianco del giocatore, poiché vi è un piccolo timer che mostra quando il minion deve essere richiamato per poter riposare. Tale timer può essere aumentato raccogliendo le materie cremisi, lasciate dalle chimere e presenti nella mappa, o quando il Legion svolge un colpo di grazia assimilando dal nemico parte del suo potere.

La catena astrale come centro dell’esperienza di questo titolo

La catena astrale, da cui deriva il nome di questa nuova IP, è l’elemento centrale di alcune mosse nel sistema di combattimento e durante le esplorazioni della mappa. La stessa può infatti essere avvolta contro i nemici per incatenarli al suolo o intercettare un attacco caricato nemico, al fine di catapultarlo e scagliarlo in aria nel senso opposto. La catena astrale può essere anche impiegata per superare determinati ostacoli nella mappa, inviando il proprio Legion nella posizione in cui vogliamo saltare.

Ciò detto, la catena astrale è stato sicuramente un elemento centrale per la creazione del level design di Ark e dimensioni astrali, nonché del sistema di battaglia. Platinum Games si è dimostrata molto innovativa, offrendo mosse inedite e particolari sessioni di platforming, genere non di riferimento per questo peculiare action adventure. Tutto questo dimostra la perizia della software house nipponica nell’offrire una sinergia unica relativo al controllo di due personaggi come se fosse uno solo, e un certo tipo di versatilità non comune a un gioco d’azione, risultato di certo non da poco conto considerata la frenesia tipica delle produzioni Platinum (Bayonetta o The Wonderful 101, per citarne alcuni).

Esplorazione, investigazione e lotta contro il crimine

Astral Chain non è focalizzato unicamente sui combattimenti, ma cerca di offrire enigmi, platforming ed esplorazione delle mappe proposte nei capitoli della storia. In veste di poliziotti il giocatore è pertanto chiamato a cercare indizi, interrogare i cittadini, ricercare delle tracce o scoprire gli autori dei disordini che si producono in città (spesso generati da Chimere). Ogni azione che il giocatore compie per raccogliere un indizio creerà una parola chiave che si aggiungerà ad una lista per tracciare la fattispecie dell’accaduto. Tuttavia, può capitare di incrociare un cittadino su cui è pendente un mandato di cattura, spetta quindi al giocatore, con l’ausilio del Legion, catturarlo e consegnarlo alle competenti autorità. Questi piccoli elementi rendono l’esperienza di gioco molto più arricchita del solito action game, seppur i combattimenti restano il fulcro centrale di Astral Chain. Ci ritroveremo quindi a svolgere anche pure e semplici mansioni di routine, come buttare la spazzatura, dare gelato a un bambino o aiutare i turisti in difficoltà nell’esplorazione della città. Le altre mansioni più da Poliziotto neuron consistono nel soccorrere i civili leggermente contaminati dalle chimere, pulire le strade dal materiale cremisi rilasciato da quest’ultime o pulirle buttando la spazzatura / oggetti vari per ottenere dei bonus extra.

Elementi che fungono da semplice contorno, e non offrono un particolare senso di sfida. Le sessioni platforming, imparati i comandi, sono molto semplici da completare. Ricercare prove e indizi risulta molto spontaneo e senza particolare difficoltà: grazie alla modalità IRIS (Indagine Realistica con Informazioni simulate, attivabile con il tasto +) è possibile scoprire i punti precisi in cui le chimere hanno attaccato o, per esempio, simulare brevemente delle scene olografiche di pochi minuti prima un determinato evento (come ad esempio il crollo di un ponte). Tutte queste attività aumentano il punteggio sul campo con il quale è possibile potenziare il personaggio, migliorandone le statistiche o permettere all’alter ego di avanzare di grado nel dipartimento Neuron. Si potrebbe tranquillamente ammettere che le attività secondarie corrispondono alle quest secondarie che, se unite al sistema di personalizzazione dei Legion di cui parleremo a breve, aggiunge degli elementi JRPG simili a quanto visto su Xenoblade Chronicles 2.

Non solo il giocatore dovrà svolgere le missioni in città, ma sarà anche catapultato nel mondo delle chimere. In alcune missioni della storia il giocatore esplorerà la Dimensione astrale nella quali vi sono forti avversari in confronto alla mappa della città di The Ark. Si tratta in breve di una dimensione parallela dalla quale provengono le Chimere e la materia cremisi sparsa per la città. In questa dimensione saranno messe alla prova tutte le abilità del giocatore, oltre a quelle di battaglia saranno presenti sessioni di platforming ed enigmi vari per completarle. Tuttavia tali mondi risultano, a lungo andare, molto simili fra loro. Pertanto le ambientazioni nella dimensione astrale risultano poco ispirate e, alla lunga, potrebbero stancare. Un vero peccato considerando che, per la maggior parte della storia, molte missioni si concludono e si svolgono in dette dimensioni.

I Legions come i Gladius di Xenoblade Chronicles 2

Sconfiggendo le chimere sarà possibile raccogliere dei codici genetici per potenziare I Legions. Come avveniva per i Gladius in Xenoblade Chronicles 2, i Legions seguono lo stesso principio di potenziamento mediante un sistema a diagramma. È infatti possibile aumentare determinate statistiche (attacco e difesa) o insegnare al Legion nuove abilità da usare in battaglia. Anche l’estetica può essere modificata mediante i codici genetici raccolti.

Avanzando nella trama sarà possibile instaurare dei legami con altri Legions per poterli intercambiare fra loro. Vi sono differenti tipologie di Legion: quello di partenza per l’avatar di sesso maschile è di tipo spada (specializzato in attacchi multipli in combo e velocità), oltre al tipo Arco (attacco a distanza e strategico, perfetto contro gli avversari volanti), Possente (incentrato sull’attacco e mosse ravvicinate, capace di scagliare possenti oggetti contro i nemici), Bestia (un feroce lupo che punta maggiormente ad attacchi lesti e alla velocità) e Ascia (il più impacciato ma capace di mettere a segno forti attacchi e dotato di un’importante difesa). Raccolti nuovi Legions, è possibile equipaggiarne cinque e utilizzarli a rotazione sul campo di battaglia. Ogni Legion non solo cambierà lo stile di combattimento a seconda della tipologia di appartenenza, ma permette di avanzare nella mappa grazie a determinate abilità di ciascuno. Ad esempio il Legion di base dell’avatar maschile ha accesso all’abilità al taglio di fase, in altre parole un affondo con la spada capace di tagliare netto un nemico o un oggetto sulla mappa.

Un’opera nuova, non priva di difetti ma molto appagante

Astral Chain è sicuramente un’esclusiva molto interessante nella libreria ludica di Nintendo Switch. Seppur non perfetta sotto alcuni aspetti, come la presenza del Backtracking, la lentezza narrativa dei primi capitoli e un sistema di combattimento spesso caotico e difficile da apprendere, Astral Chain rappresenta lo spirito e la qualità che Platinum Games ci ha abituato negli ultimi 5 anni. Il livello di difficoltà proposto, seppur denominato semplice, darà del filo da torcere anche ai più esperti del genere action.

Anche se i limiti tecnici potrebbero essere evidenti (risoluzione adattata e diminuita in alcuni momenti concitati), il tutto viene compensato da un sistema di narrazione giapponese certosino, un gameplay vario, profondo e intenso che non si focalizza unicamente come action, ma che apporta anche elementi di platforming e JRPG. Senza tenere in considerazione la colonna sonora, molto curata e orecchiabile. Inoltre, non manca il supporto al multi giocatore locale, modalità nella quale un secondo giocatore può prendere il controllo del Legion e combattere a fianco di un compagno, modalità da tenere sott’occhio. Astral Chain, nel complesso, ci ha soddisfatto e lo consigliamo vivamente a tutti i possessori di Switch appassionati del genere action e avventura nipponica.

Ci piace

  • Sistema di combattimento vario, profondo ed esaltante
  • Multigiocatore locale
  • Doppiaggio giapponese di qualità e colonna sonora memorabile
  • longevo per il genere...

Non ci piace

  • ...ma qualche volta un po' ripetitivo
  • fatica ad ingranare nelle prime ore di gioco
5.5

Scritto da : Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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