Assassin’s Creed Valhalla

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Assassin’s Creed Valhalla

Scandinavia, una terra fatta di miti e leggende, ecco la nuova ambientazione di questo nuovo Assassin’s Creed: Valhalla che, come si vociferava ormai da molto tempo, è ambientato nell’era vichinga, capitolo che andrà a conclude la “Trilogia Antica”.

Abbandonate quindi le torride terre dell’Egitto, e le innumerevoli isole della Grecia, la Norvegia, con i suoi meravigliosi ed innevati fiordi e l’incantevole aurora boreale che dipinge il cielo stellato, è la casa di tutti i vichinghi ed è proprio in quel fantastico luogo che inizieremo la nostra avventura su Assassin’s Creed: Valhalla, nei panni di Eivor Morso di Lupo, per farci strada nel Valhalla. Scoprite con noi la nostra recensione su Xbox One X e Xbox Series X!

Skol all’avventura vichinga!

Fin dalle prime ore di gioco, addirittura dal menù principale, si ha la sensazione di avere sotto umano un prodotto fatto per la nuova generazione. I dettagli grafici ci sono e ci piacciono, come la nuova ambientazione di gioco. La mappa è enorme e si passa dalle gelide terre della Norvegia (dove trascorreremo le prime ore di gioco) alle più miti regioni dell’Inghilterra, nazione che dovremo reclamare se vorremo ricostruire il nome del nostro Clan, il Clan del Corvo. Ma non solo! Esploreremo persino i regni degli Dei e dei Giganti, Asgard e Jotunheim (ma non vogliamo spoilerarvi troppo). Quindi anche in questo capitolo la mitologia, la leggenda e il folklore giocano un ruolo importante, un po come siamo stati abituati dai due titoli precedenti della serie. Ma una cosa in particolare abbiamo apprezzato molto di questo Assassin’s Creed: Valhalla, ovvero una sorta di “ritorno alle origini”, visto l’allontanato percepito con i titoli precedenti e voluto sicuramente per riavvicinare tutta quella fetta di appassionati ormai perduta da gli ultimi capitoli della serie. Torneranno quindi gli Assassini e i Templari (o comunque degli accenni), gli abiti con il cappuccio e la lama celata, proprio come piace a noi. Torneremo a seguire le vicende di Lyla Hassan nel presente, qualche settimane dopo gli eventi di Odyssey (nello specifico il DLC: Giudizio di Atlantide) e rivivremo i ricordi di Eivor, un vichingo vissuto nell’850 d.c. circa.

Dopo la spettacolare ed immersiva introduzione iniziale del gioco (che non vogliamo spoilerarvi), l’Animus ci darà la possibilità di scegliere il sesso di Eivor, maschio, femmina (che non si trattano di 2 personaggi distinti) oppure entrambi (la scelta di default), lasciando decidere l’Animus quando assegnarci Eivor di un sesso piuttosto che un altro (il motivo è legato alla trama e non ve lo riveleremo). Ad ogni modo la storia inizia proprio nelle terre gelide della Norvegia dove saremo presi a salvare il nostro equipaggio. Tra razzie e assalti sulle coste norvegesi ci sposteremo poi in Inghilterra dove fonderemo il nostro primo villaggio, il villaggio di Raventhorpe. Inizialmente sarà un piccolo villaggio composto solo da qualche piccola capanna ma in seguito potrà essere ingrandito con nuovi edifici che sbloccheranno nuove fazioni, missioni e attività (e questa cosa ci è piaciuta parecchio). Proprio parlando di quest’ultime, Assassin’s Creed: Valhalla ci propone tuta una serie di attività legate ai passatempi vichinghi, come partite di Orlog (un gioco di dadi), gare di bevute o delle vere e proprie battaglie di insulti in rima, un’usanza vichinga esistita anche nella realtà (una sorta di “battaglia rap” vichinga) dove dovremo mantenere una corretta metrica e assonanza.

Una volta insediati in Inghilterra non ci limiteremo però a gestire il nostro villaggio ma soprattutto a conquistare i territori inglesi, stringendo anche varie alleanze, fino a quando, inevitabilmente, arriveremo ad incrociarci nella trama con la centenaria lotta tra gli Assassini e i Templari, qui chiamati semplicemente “l’Ordine”, e gli Assassini “gli Occulti”, com’erano infatti chiamati un tempo. Come già accennato infatti verremo in possesso di una lama celata (che di celato qui ha solo il nome), che in questo capitolo terremo sulla parte superiore dell’avambraccio, e non “celata” sulla parte inferiore come normalmente veniva indossata, proprio perché non era nella loro natura vichinga combattere con questi tipi di trucchetti, favorendo un approccio più diretto e violento.

Tutto un mondo da esplorare & razziare

Anche in questo capitolo ci verrà chiesto il modo in cui vorremo approcciare le varie missioni e obbiettivi di gioco, ovvero se scegliere un impostazione più guidata o più esplorativa, dove saremo noi a dover cercare gli indizi e la via migliore per raggiungere un obiettivo (la scleta che abbiamo fatto noi). E tra i nuovi obiettivi, sicuramente, quello che spicca di più sono le razzie, ovvero delle invasioni (o assalti) a città, accampamenti o altri luoghi, con lo scopo di depredare ricchezze utili a migliorare il nostro accampamento ed equipaggiamento. A bordo della nostra nave (che potremo controllare come nei capitoli precedenti, anche se mancheranno le battaglie navali) ci sarà un piccolo gruppo di guerrieri sotto il nostro comando e, una volta raggiunto il luogo che vogliamo e possiamo razziare (segnalato da un icona specifica), al suono del nostro corno da guerra daremo il segnale, ai nostri uomini, di assaltare quel luogo e noi combatteremo al loro fianco, fino alla fine… un emozione incredibile.

A volte però ci capitava di confondere l’amico con il nemico (vista la confusione che si creava con la razzia), per questo ci veniva comodo eseguire la scansione dell’Occhio di Odino (o Vista di Odino), una sorta di Occhio dell’Aquila dei precedenti titoli, che ci permetteva di scansionare il paesaggio circostante, segnalandoci di rosso i nemici e gli eventuali tesori o oggetti da raccogliere. I combattimenti in Assassin’s Creed: Valhalla sono stati ulteriormente migliorati anche se in fatto di gameplay vero e proprio sono sostanzialmente simili a quanto eravamo abituati nei precedenti titoli. Ad ogni modo questo è sicuramente il capitolo più cupo, con la maggiore violenza della serie, fatto di decapitazioni e mutilazioni ed attacchi particolarmente sadici. Potremo decidere se combattere con armi pesanti, armi doppie (le classiche 2 asce per esempio) o aiutarci con uno scudo. In oltre viene finalmente abbandonata la progressione a livelli, utilizzando il sistema del “livello di potenza” un po come su Destiny. Otterremo vari punti svolgendo le varie attività, che potremo spendere nel gigantesco albero delle abilità, dove potremo sbloccare dei miglioramenti alle statistiche, dei talenti e addirittura nuove mosse scegliendo le 3 vie che ci propone il gioco: via dell’Orso (attacco pesante), del Lupo (attacchi agili) e del Corvo (furtività), che si espanderanno ulteriormente sbloccando i vari potenziamenti di quel ramo.

Quindi la progressione delle abilità del nostro personaggio non sono dettate da un aumento di livello ma bensì da come spenderemo i punti che guadagneremo (tra l’altro potremo sempre resettare il ramo delle abilità per poterle riorganizzare come vorremo). In oltre, avendo parlato di un “ritorno alle origini”, tramite una semplice scelta sulle opzioni di gioco potremo scegliere se abilitare o disabilitare l’impatto delle statistiche durante lo stealth, permettendoci quindi di assassinare, come nei primi giochi della serie, con un solo colpo fin da subito, chiunque. Una cosa che non era più presente nei titoli precedenti e che ha fatto perdere quella sorta di realismo che ci poteva essere nel poter assassinare chiunque, senza essere “bloccati” da un livello troppo alto rispetto al nostro ( una cosa che quindi farà gioire i puristi della saga), ma che inevitabilmente andrebbe a “rompere il gioco” rendendo quasi inutili gli aumenti di statistica sui danni delle armi, ecc… (ma a noi sinceramente piace così). Un altro grande ritorno è lo storico “social stealth”, ovvero la possibilità mimetizzarsi in piena vista, nascondendoci tra le persone o simulando di fare delle attività celando il nostro viso con l’iconico cappuccio. Molto interessante il Codex di questo capitolo, ovvero la guida con la descrizione dei luoghi, personaggi, clan, ecc. che incontreremo mano a mano nella nostra avventura. In giro per il mondo potremo trovare delle pergamene che ci permetteranno di imparare degli attacchi speciali. Questi si potranno equipaggiare fino ad massimo di 8 abilità (4 corpo a corpo e 4 a distanza) che, al momento dell’utilizzo, consumerà parte dell’adrenalina (e dovremo aspettare un cooldown prima di poter riutilizzare quella mossa.

Un comparto tecnico di nuova generazione

Senza girarci troppo attorno, graficamente il gioco è spettacolare! Come abbiamo detto fin da subito, l’impressione è quella di giocare a tutti gli effetti ad un gioco di nuova generazione (e nonostante noi l’abbiamo provato su Xbox One X possiamo dirvi che spinge al massimo le sue prestazioni e il risultato visto su un 55” in 4K è pazzesco!). Purtroppo non possiamo essere del tutto soddisfatti sui modelli poligonali, anche dei personaggi principali, ma questo l’abbiamo notato un pò in tutti i giochi Ubisoft (anche sul nuovo Watch Dogs Legion), e anche sul lato frame rate ci è capitato alcune volte di percepire dei cali. Però fidatevi se vi diciamo che questo è assolutamente il capitolo, graficamente fatto meglio, di tutti! Assurdo pensare come Assassin’s Creed Valhalla non sia solo più grande, denso e soprattutto diversificato di Odyssey ma ha una varietà geografica che la saga non ha praticamente mai avuto! Ubisoft questa volta ha fatto un ottimo lavoro su questo fronte. Degno di nota anche il doppiaggio in italiano anche se spesso, rispetto alla versione originale in inglese, personalmente lasciava un po a desiderare sull’ interpretazione. Ma per quanto riguarda alle voci e soprattutto all’adattamento nella nostra lingua delle sfide di insulti (mantenendo rime e metriche in italiano) beh, un grande lavoro. E la colonna sonora… beh, FANTASTICA.

Abbiamo testato il gioco anche su next gen, nella fattispecie su Xbox Series X, piattaforma in cui il gioco da sicuramente il meglio di sé. La prima cosa che salta all’occhio è che il gioco gira in 4K a 60 fps con praticamente nessun calo di performances, tranne in situazioni limite alquanto sporadiche in cui qualche screen tearing compare, sebbene usare una TV dotata di VRR aiuta alquanto a ridurre fastidiosi problemini. Un altro vantaggio, senza soprese, è la velocità di caricamento. Su Xbox Series X abbiamo goduto di caricamenti rapidissimi che forse non stupiranno i gamer su PC ma su console la cosa è praticamente simile alla magia nera. Insomma, per godere appieno dell’esperienza offerta da Valhalla, il consiglio è quello di giocare su una piattaforma nextgen (che sorpresa!).

Conclusioni

Che dire quindi se non che, da come avrete ormai già capito, Assassin’s Creed Valhalla è un gioco a “quattro A”, un capolavoro della serie che ha preso il meglio dai capitoli precedenti e ne ha migliorato tutti quegli aspetti un po criticati, senza sbilanciarsi troppo e con qualche apprezzato “ritorno alle origini” che i fan della serie hanno tanto chiesto. Il periodo storico è sicuramente molto interessante, come le ambientazioni che andremo ad esplorare. La storia di Eivor è avvincente, diversamente da quella moderna di Lyla Hassan (anche se in tutti i capitoli della serie venuti dopo la saga di Desmond Miles, non è mai stata troppo convincente la storia moderna) e sicuramente regalerà tante gioie ai vecchi fan della serie, ai nuovi e a gli appassionati della cultura norrena. Il miglior Assassin’s Creed degli ultimi tempi!

Ci piace

  • La cultura nordica
  • Il comparto grafico
  • Un ritorno al passato

Non ci piace

  • Ancora qualche bug
  • La storia del presente poco convincente
5.5

Scritto da : Redazione

Di quando in quando la Redazione prende vita e pubblica articoli tutti suoi. Com'è possibile? Nessuno lo sa...

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