Assassin’s Creed Valhalla

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Assassin’s Creed Valhalla: L’Ira dei Druidi

Sono passati diversi mesi da che siamo stati introdotti al nuovo capitolo di una delle saghe più celebri della storia dei videogames, Assassin’s Creed, che ci ha portati nel paradiso poco “paradisiaco” delle lontane e fredde terre del nord, il Valhalla.

È così che, a distanza di qualche tempo, Ubisoft ha deciso di ampliare la trama di questo capitolo già di per sè piuttosto ricco di narrazione, da cui è stata tratta anche ispirazione per un libro omonimo, e che ha condotto il team dedicato a un DLC tutto da provare. L’ira dei Druidi (in originale Wrath of the Druids) è il titolo di questa prima espansione di rilievo in Assassin’s Creed Valhalla, che abbiamo messo alla prova per raccontarvi cosa aggiunge alla storia principale.

Assassin’s Creed Valhalla: L’ira dei Druidi, dalle terre del Nord all’Irlanda

La Saga di Eivor che abbiamo conosciuto nel gioco originale trae ora nuove storie grazie alla prima espansione di Assassin’s Creed Valhalla, disponibile dallo scorso 13 maggio che porta avanti la narrazione dedicata all’epopea di Morso di Lupo verso terre e regni ancora da perlustrare. In questo nuovo contenuto il fulcro geografico non sarà solo Ravensthorpe, ma anche una zona ben precisa dell’Irlanda. Qui Azar, il capo economico di Dublino di origini mediorientali, arriva alla corte del Clan del Corvo per invitare lo jarl Eivor Varinsson, in quanto il Re di Dublino desidera incontrarlo per questioni economiche.

Morso di Lupo si imbarca dunque verso l’Irlanda, dando inizio all’avventura segnata dall’importanza dello snodo economico che Dublino rappresenta, tra multiculturalità e commercio. Ripercorrendo inoltre le orme del cammino compiuto in precedenza a Ravensthorpe, l’insediamento che anche qui, ma solo in un primo momento, ospita Eivor, anche Dublino potrà essere potenziata attraverso l’accumulo di risorse. Osserviamo così la trasformazione della città da un bozzolo grezzo del piccolo villaggio che è all’inizio, a un luogo sempre più grande e potente. Da come stiamo raccontando i tratti del gameplay di queste espansioni, tra collezionabili ed equipaggiamenti di ogni tipologia, sembra che il DLC L’ira dei Druidi sia parecchio vicino a un gestionale, ma così non è.

Storia e personaggi di scarso spessore

Approfondiamo la questione: questa espansione conta circa venti ore di gioco, una durata importante per un DLC, nelle quali non vivremo però esperienze particolarmente originali e mai viste, come la setta con cui avremo a che fare e di cui dovremo individuare e far fuori i membri, passando per l’intreccio amoroso con Ciara, un classico degli Assassini nei vari capitoli finora giocati. L’Ira dei Druidi diventa quindi una sorta di variazione sul tema del titolo principale, dove la trama qui è però più lineare e meno frammentata, per quanto qui i personaggi principali siano complessivamente privi di una vera personalità.

La qualità del lavoro svolto per realizzare il DLC però non è purtroppo equilibrata rispetto alla quantità (e alla varietà) delle attività collaterali. Se infatti possiamo trovare un sacco di incarichi di cui occuparci, la storyline qui risulta piuttosto sottotono, per non dire assente. Possiamo anche spingerci a dire che gli incarichi stessi non risultano troppo diversi da quelli già visti in Valhalla, come gli altari dove portare in dono pesci e piante, i Cairn sulle alture e i Drengr erranti. Un altro ritorno di fiamma è dettato dalle Razzie e dagli assedi, elemento centrale dell’esplorazione anche qui, mentre alcune novità sono costituite invece dagli avamposti commerciali, terreni che devono essere liberati dai banditi, poi fatti propri non comprandoli, ma “aggiudicandosi” l’atto di proprietà.

Infine uno sguardo anche alla resa grafica e tecnica di questa espansione: la ricostruzione dell’Irlanda è degna della nostra attenzione, riportando sullo schermo distese verdeggianti, scenari visivamente ben curati e ruderi celtici, eremi di pietra e altri suggestivi elementi che ben ricreano un’atmosfera misteriosa e coinvolgente. Inoltre, la mappa di gioco è piuttosto ampia, con l’esplorazione per nulla difficile e panorami da riprendere in uno scatto con il Photo Mode. Se da un lato è riuscita bene l’impresa da questo punto di vista, un po’ più scarsa ci è sembrata tutta la parte relativa alla cultura celtica vera e propria, mancante di approfondimenti nonostante il gioco sia ambientato nelle loro terre d’origine.

In conclusione

Assassin’s Creed Valhalla: L’ira dei Druidi è una espansione che poteva darci di più in termini di qualità, e non tanto in quantità. Se la cura tecnica viene dimostrata in diversi punti, con risultati davvero buoni e dalle performance ottimali, lo spessore dei contenuti e la varietà offerta sono risultati piuttosto limitati. Considerando la durata notevole del DLC in questione, ci sarebbe stato sicuramente spazio per inserire elementi differenti dal titolo principale, che se da una parte qui la ripetizione dei temi può suonare come un legame dal senso di continuità con la storia madre, dall’altro però risulta ridondante e scarsamente ingaggiante. Come lo stesso culto celtico, che ci aspettavamo essere un po’ più presente e pregnante, per via anche del titolo con cui l’espansione è stata battezzata.

Ci piace

  • Cura grafica e tecnica
  • Longevità ottima

Non ci piace

  • ..ma scarsa attenzione ai dettagli
  • ..ma poco sfruttata nell'aggiunta di varianti
  • Troppe ripetizioni con la storia principale
4

Scritto da : Blondienerdie

Pad alla mano da 6 anni, ancora mi chiedo se Squall sia vivo o morto, ma comunque nella playlist Spotify trovi la colonna sonora di FF VIII e FF VII accanto a metal, Two Steps from Hell, Hans Zimmer e i Coldplay. Sed non satiata.

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